domenica 08 Giugno 2025

“Il caffè in Italia fa schifo”, la recensione: oltre il titolo Valentina Palange parla al consumatore finale

16 capitoli a portata di occhi, che esplorano tanti temi e parlano direttamente al consumatore finale: una bella ventata d'aria fresca rispetto a molti manuali che si rivolgono più che altro agli operatori

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MILANO – “Il caffè in Italia fa schifo“, firmato da Valentina Palange (sui social Specialty Pal) e pubblicato da Giacovelli Edizioni, ormai è stato presentato al pubblico di addetti ai lavori e appassionati: c’è chi lo ama e chi lo odia, ma anche in questo secondo caso, lo si vuole leggere per capire quanto questo titolo sia un insulto e quanto una provocazione.

Basta aprire il libro, per svelare il mistero: il caffè in Italia fa schifo (?)

16 capitoli a portata di occhi, che esplorano tanti temi e parlano direttamente al consumatore finale: una bella ventata d’aria fresca rispetto a molti manuali di cultura che si rivolgono più che altro agli addetti ai lavori. Qua si parla di origini, cupping, di estrazioni alternative (e anche di quelle tradizionali come la cara Moka, che però va riscoperta e trattata con le giuste premure).

Non si trascura neppure il tema salute, approfondito in modo da sfatare diverse leggende attorno al consumo di caffè, con una parentesi dedicata proprio al decaffeinato di cui molti hanno un’idea fallace. Spunta anche il decerato, che non tutti conoscono ma che è molto apprezzato da chi ha lo stomaco più facilmente irritabile.

E siccome “Il caffè in Italia fa schifo”, è un libro che vuole far riflettere senza fare sconti…

Molto interessante anche il capitolo 9, concentrato sulla figura del barista e soprattutto sul sistema dei finanziamenti, che determina dinamiche che a loro volta ostacolano spesso la diffusione del caffè di qualità. Perché questa pratica lega la tazzina a logiche di brand che nascondono quei dettagli sulla materia prima ben più importanti da conoscere.

Ed è anche per questo che l’ignoranza diffusa tra i consumatori medi è così alta: ma Valentina Palange parte dalle basi, raccontando cosa succede alle origini, ai processi di lavorazione del verde, accompagnando per mano il lettore nel riconoscere un caffè buono da uno cattivo, le modalità migliori per conservarlo in frigo, cosa guardare nell’etichetta dei supermercati, dove acquistare gli specialty…

Ecco, diciamo che “Il caffè in Italia fa schifo” è un po’ come la pagina dedicata alle FAQ che contengono le risposte a tutte le domande, ma davvero tutte, anche quelle che non sapevi di avere in mente eppure c’erano: Valentina Palange, negli anni, prima da consumatore, poi da divulgatrice, passando da barista e competitor nelle gare del circuito SCA (Specialty Coffee Association), le ha raccolte tutte e ci ha scritto un libro.

Con un linguaggio accessibile e ironico.

Niente che tra i professionisti non fosse stato già detto, ripetuto e ancora non totalmente esaurito in un dialogo infinito di miglioramento e auto-critica. Ma sicuramente un’altra luce è stata accesa per i consumatori finali.

Istruzioni per l’uso: non fermarsi alla copertina.
Il caffè in Italia fa schifo è in vendita qui, al prezzo di 19 euro.

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