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mercoledì 14 Maggio 2025
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Fabio Montefrancesco, Caffè Ninfole, di ritorno dal Vietnam: “Queste coltivazioni assicurano maggiore sostenibilità”

Fabio Montefrancesco: "Si tratta di una equità frutto di pratiche agricole innovative, del giusto rapporto tra torrefazioni come la nostra e un mercato composto da tanti piccoli produttori che sono anche la garanzia di futuro di un caffè sempre più di qualità che come imprese storiche del settore abbiamo il dovere di tutelare"

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TARANTO – “Le abbiamo chiamate colture resilienti ma ormai da anni sono le coltivazioni che assicurano maggiore sostenibilità, qualità e rispetto dell’ambiente e delle popolazioni locali. Sono le coltivazioni di caffè che sdoganano il concetto di tradizionale e ridisegnano la geografia della produzione di una delle bevande più bevute al mondo”. A parlare è Fabio Montefrancesco, direttore generale di Caffè Ninfole s.p.a. di rientro da un recente viaggio in Vietnam: paese diventato ormai il secondo a livello mondiale per la produzione di caffè, alle spalle solo del già blasonato Brasile.

L’arabica e il robusta, le due varietà più note per la produzione del migliore espresso, per Ninfole arrivano anche da lì con l’obiettivo, comunicato dalla società, di importare entro fine 2025 oltre 200.000kg di materia prima dal Vietnam favorendo un gusto in tazza corposo ed equilibrato. Una scelta che coniuga mercato e ambiente.

“Il Vietnam garantisce l’equilibrio tra tutti questi fattori – continua Montefrancesco – perché cercare una coltivazione sostenibile, significa promuovere il mantenimento e lo sviluppo degli ecosistemi ambientali, sociali ed economici del territorio e controllare ciò che, in termini di filiera, osserviamo nell’oscillazione del prezzo del caffè in tazzina. Avere avviato, già da tempo, importanti legami con i produttori locali garantisce stabilità nella scelta della materia prima, rispetto dei territori e soprattutto un prodotto di elevata qualità oramai diventato iconico per la città di Taranto.”.

Così nella missione Vietnam della Ninfole Spa vi è soprattutto il gusto della ricerca continua e una relazione sempre più stretta con i farmer e i traders del paese asiatico e che hanno consentito al gruppo di lavoro tarantino, composto dal direttore generale Montefrancesco, ma anche da Marcello Ninfole e da Alessandro Totaro, responsabili produzione e tostatura della storica azienda di Caffè pugliese, di osservare da vicino tutte le fasi di produzione, dalla scelta degli insediamenti colturali non intensivi, fino al raccolto e alla lavorazione.

“Un grado di assoluta qualità e attenzione che sorprende considerato che solo nella seconda metà del XIX secolo (1860) la pianta del caffè venne introdotta in Vietnam da un gruppo di missionari francesi – sottolinea Marcello Ninfole – Per le produzioni odierne, soprattutto quelle dedicate alla linea famiglia, il caffè Vietnamita garantisce alti standard qualitativi a totale benefico del consumatore finale. E’ stato il mio primo viaggio nelle piantagioni in Vietnam e l’impatto emotivo con i farmer locali è stato molto forte. Porterò certamente nelle produzioni delle future miscele Ninfole un po’ delle persone incontrate in questo viaggio”.

“Credo che questo sia il dono più importante che come Ninfole possiamo fare ad un paese che ci ha accolto anche solo per pochi giorni. Una scelta di sostenibilità dunque che consente a Caffè Ninfole di tutelare qualità ma al giusto prezzo”.

“Si tratta di una equità frutto di pratiche agricole innovative, del giusto rapporto tra torrefazioni come la nostra e un mercato composto da tanti piccoli produttori che sono anche la garanzia di futuro di un caffè sempre più di qualità che come imprese storiche del settore abbiamo il dovere di tutelare” – termina il direttore generale Fabio Montefrancesco.

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