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Bin Hu, titolare del Caffè Commercio, è innamorato di Vicenza dove ha rilevato il locale. Tuttavia, nota una scarsa apertura mentale nella città in confronto a Milano dove ha vissuto per 23 anni. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Giulia Arnaldi per il portale d’informazione Il Giornale di Vicenza.
L’esperienza di Bin Hu a Vicenza
VICENZA – Davanti al Caffè Commercio ci siamo passati tutti. Si trova in piazza Biade 22, davanti a palazzo Uffici, a pochi passi dalle colonne di piazza dei Signori. Ci sono passati tutti, ma non tutti ci sono entrati. Perché, come racconta Bin Hu a Il Giornale di Vicenza, per gli amici Steve, il proprietario, “a volte qualcuno si affaccia, vede che sono cinese e va via. Spesso mi capita di sentire qualcuno a bassa voce dire “no, qui sono cinesi, andiamo da un’altra parte. Non so se sia razzismo o un semplice pregiudizio, ma mi fa restare molto male”.
Steve è arrivato in Italia nel 2001, quando aveva otto anni, e per 23 anni ha vissuto a Milano, dove ha avuto diversi locali, prima di trasferirsi a Vicenza l’anno scorso e rilevare la bottega storica in piazza Biade.
“Questa situazione mi riporta indietro a vent’anni fa. Quando sono arrivato a Milano non c’erano molti stranieri, e gli episodi di discriminazione erano frequenti, ma poi le cose sono cambiate, è diventata una città internazionale. Siamo venuti via da Milano perché lì il problema di sicurezza è veramente molto grave, ma arrivare qui è stato come fare un salto indietro nel tempo. Anche perché non si tratta di persone anziane, che magari hanno una mentalità diversa, anzi, spesso mi accorgo di queste dinamiche in persone di trenta, quaranta o al massimo cinquant’anni”.
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