giovedì 18 Aprile 2024
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Voglio sposarmi: la pubblicità sessista, ritirata in Marocco dalla Nestlé

La Nestlé aveva raccontato il suo prodotto attraverso cinque donne, che devono "vincere" un marito dimostrando alla madre di saper cucinare. Le "concorrenti" dovevano utilizzare un prodotto del marchio per realizzare un dolce

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MILANO – Le accuse di sessismo, specialmente quando riguardano la comunicazione di un brand, non sono mai uno scherzo. Lo sa bene il colosso Nestlé, che ha cancellato un’intera campagna pubblicitaria, che era stata diffusa in Marocco. Si chiamava ” Voglio sposarmi “, ed è stata ritirata perché ritenuta sessista.

Voglio sposarmi: le donne stereotipo di Nestlé

L’azienda aveva prodotto una mini serie: protagoniste, cinque giovani donne. Dovevano ottenere l’approvazione di una madre per poterne sposare il figlio e “vincere” così un marito.

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Nel primo episodio, le ragazze devono cucinare un dolce usando il latte condensato della Nestlé. L’azienda si dice “sinceramente pentita” per la pubblicità.

Alcune donne in Marocco, infatti, hanno accusato la campagna pubblicitaria di sessismo, definendola degradante e anacronistica.

Nel paese ha iniziato a circolare l’hashtag “shame on Nestlé”

La storica Samia Errazzouki, in precedenza giornalista inviata in Marocco, ha twittato una scena della serie.

“Nell’ultima scena, la madre mette in riga le donne mentre il figlio le guarda dal balcone: ‘Mister Anas non ha gradito uno dei vostri dessert. Quindi, chi ha preparato questo dolce andrà a casa’”.

La storica ha anche evidenziato la spiegazione della pubblicità data dal manager locale della Nestlé. Secondo cui l’azienda ha scelto volontariamente una pubblicità basata su stereotipi che poteva essere “interpretata in modi diversi” e generare “dibattito” oltre ad essere “divertente”.

La Nestlé ha fatto sapere che non intendeva offendere nessuno; ma che hanno deciso di rimuovere la pubblicità immediatamente.

L’azienda è “fortemente impegnata nel difendere l’uguaglianza e la diversità, e nel trattare chiunque con rispetto”. Ha fatto sapere la Nestlé, e anche le pubblicità devono “promuovere questi valori”.

 

FONTEtpi.it
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