giovedì 11 Aprile 2024
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Il tesoro segreto del dittatore Francisco Franco, veniva anche dal caffè

Dopo anni di mistero svelate le origini, non sempre legittime, dell'immensa fortuna accumulata da Francisco Franco. Le rivelazioni in un libro che esce a quarant'anni dalla morte del "Generalísimo"

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MILANO – R2, l’inserto culturale del quotidiano La Repubblica, ha pubblicato un interessante articolo dove si dimostra che la colossale fortuna economica del dittatore spagnolo Francisco Franco (nella foto con Benito Mussolini) nacque anche dal caffè. Vi proponiamo quindi l’articolo.

Francisco Franco e il caffè: come si collegano

MADRID – Come ogni cinico dittatore degno di questo nome, anche Francisco Franco accumulò nei suoi quasi quarant’anni di regime un cospicuo patrimonio.

Se ne è sempre vociferato, senza riuscire mai a quantificarlo; anche se l’alto livello di vita di cui hanno potuto godere i suoi eredi, è sotto gli occhi di tutti

I beneficiari del tacito patto della Transizione democratica che, nel nome della pacificazione nazionale, ha preferito chiudere un occhio – forse anche due – sulla contabilità oscura del tiranno.

Ora ci pensa uno dei più validi storici del franchismo, Ángel Viñas

L’autore colma in parte il vuoto con un libro, La otra cara del Caudillo. Un testo in cui si svelano gli aspetti finora sconosciuti dell’origine della sua fortuna.

Pagine di estremo interesse che smontano una volta per tutte il mito del militare tutto d’un pezzo. Preoccupato solo, dai giorni dell’Alzamiento in poi, dalla sua crociata per costruire una Spagna “una, grande y libre” e per niente attaccato al vile denaro. Nulla di tutto questo.

La verità su Francisco Franco

I documenti di cui è entrato in possesso Viñas ci rivelano – a due mesi dal 40esimo anniversario della morte del Caudillo, come Franco incassò in uno dei suoi conti correnti la ragguardevole somma di 7 milioni e mezzo di pesetas nel 1940. A pochi mesi dalla fine della Guerra Civile.

Qualcosa come 80 milioni di euro al cambio attuale.

In che modo?

Grazie all’incredibile attività di commerciante di caffè. Seicento tonnellate di chicchi di caffè donati alla Spagna dal dittatore brasiliano dell’epoca, Getúlio Vargas.

Nulla lascia pensare che Vargas avesse in mente una donazione a titolo personale. Sicuramente pensava a un aiuto a un regime amico e a un popolo in difficoltà dopo tre anni di feroce conflitto. Il caffè era solo uno tra i tanti beni che scarseggiavano.

Il “Generalísimo”

Un fenomeno che mise in moto il meccanismo per la distribuzione del prodotto con l’ausilio di un suo uomo di fiducia; il responsabile della Segreteria di Stato che non era altri che suo cugino Francisco Franco Salgado-Araújo.

Il caffè venne consegnato all’organismo dipendente dal Ministero dell’Industria incaricato delle “forniture e trasporti” perché venisse distribuito tra i governi provinciali di tutto il paese.

I quali si occuparono di metterlo in vendita al prezzo di 12,48 pesetas al chilo fissato dall’amministrazione.

In totale, come risulta da un documento conservato nell’archivio del Palazzo Reale, l’incasso fu di 7,5 milioni di pesetas. Proprio la stessa cifra registrata all’attivo nella contabilità personale del Caudillo alla data del 31 agosto 1940. Da ciò risulta che disponeva di un patrimonio complessivo di 34,3 milioni di pesetas.

Ma quella legata alla vendita del caffè non è l’unica macchia nelle finanze del tiranno

Risulta che, non si sa a quale titolo, Franco riceveva anche una donazione mensile di 10mila pesetas dalla Compañía Telefónica Nacional (l’attuale Telefónica); allora controllata dalla statunitense Itt, in un momento in cui il suo stipendio annuale come capo dello Stato era di 50mila pesetas.

Operazioni opache per le quali oggi finirebbe davanti a un tribunale.

L’onnipotente “Generalísimo” si poteva permettere qualunque cosa

Anche di ricevere in regalo dall’amico Adolf Hitler nel mese di gennaio del 1940, un costosissimo fuoristrada Daimler-Benz valutato oltre 33mila marchi dell’epoca; quasi 400mila euro di oggi.

I punti

Il regalo di Vargas. Nel ’40 Franco incassò una fortuna vendendo 600 tonnellate di caffè donato alla Spagna dal dittatore brasiliano Vargas

LA “donazione”. Il Caudillo riceveva una ingente “donazione” mensile dalla Compañía Telefónica Nacional (oggi Telefónica) controllata da Itt (Usa)

IL LIBRO IL SAGGIO “La otra cara del Caudillo” scritto dallo storico del franchismo Ángel Viñas basandosi su nuovi documenti, è edito dalla casa editrice Critica: 400 pagine (in lingua spagnola)

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