lunedì 15 Aprile 2024
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Tra i Trucchi d’autore di Mariano Sabatini, c’è anche il thermos del caffè

C'è chi si sostiene con thermos di caffè, chi con caraffe di tè; chi scrive solo al mattino, chi solo di notte e chi in qualsiasi momento del giorno e della notte; chi non è mai soddisfatto dei dialoghi e chi ha la passione per la metafora; chi afferma che una buona media per uno scrittore sia di produrre almeno dieci pagine al giorno e chi non ne scrive mai più di due o tre

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MILANO – Mariano Sabatini, giornalista e autore televisivo, pubblica «Trucchi d’autore», il volume edito da Nutrimenti: una raccolta di conversazioni letterarie pubblicate, di settimana in settimana, sul quotidiano.com, per il quale l’autore firma quotidianamente la rubrica Zanzare tigri. Nato da una serie di interviste agli scrittori, sia italiani che stranieri, interrogati sul loro personale metodo di lavoro, «Trucchi d’autore» svela quali sono gli strumenti, le tecniche, i rituali e le superstizioni di «maestri della penna», diversi tra loro, che si sono raccontati per la felicità di chi ama leggere o aspira, segretamente, a scrivere. Per questi ultimi sarà istruttivo scoprire, leggendoli, i segreti di chi scrittore lo è diventato davvero.

Trucchi d’autore, tra disciplina ferrea e ispirazione passionale

Tra i battiti retrò della macchina da scrivere e la praticità del computer, in religioso silenzio o con la classica musica di sottofondo, cinquanta interviste raccontano l’arte e la tecnica di Bevilacqua, Parlotto, De Cataldo, Elkann, Ghosh, Maraini, Faletti e via dicendo. Se Camilleri si fa una birra dopo aver scritto e sostiene la necessitá di un esercizio continuo, come per gli atleti o i musicisti, Aldo Nove procede «a casaccio» e non sopporta i puntini di sospensione; Loriano Machiavelli fissa le idee a mano e poi le sistema al pc, mentre Cristina Comencini corregge le frasi più belle perchè il libro non sembri una «raccolta di perle».

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C’è chi si sostiene con thermos di caffè, chi con caraffe di tè; chi scrive solo al mattino, chi solo di notte e chi in qualsiasi momento del giorno e della notte; chi non è mai soddisfatto dei dialoghi e chi ha la passione per la metafora; chi afferma che una buona media per uno scrittore sia di produrre almeno dieci pagine al giorno e chi non ne scrive mai più di due o tre. Che ogni autore abbia il suo «trucco» forse non è poi una regola fissa, e dove risiedano le idee migliore nessuno lo sa. Se è sicuro che disciplina e ispirazione siano ugualmente necessarie e complementari, il testo non svela certo il segreto della scrittura, ma fa venire voglia di mettersi alla macchina da scrivere.

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