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Trieste. Il Cluster fa la foto di un settore che va bene

Dal Cluster del Caffè in Friuli Venezia Giulia lo studio sulla consistenza e l'evoluzione economico-finanziaria delle realtà imprenditoriali attive nel settore della produzione e della commercializzazione di caffè in regione

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TRIESTE – Un settore che mostra significativi segnali di ripresa, soprattutto in termini di volume d’affari e redditività, dopo aver risentito pesantemente degli effetti della crisi economica e finanziaria. Un fatturato per singola azienda in crescita con redditività in netto miglioramento tra il 2013 e il 2014, che si è portata su buoni livelli e che ha superato la performance media regionale nel settore agroalimentare.

Ancora da perfezionare l’equilibrio economico e finanziario medio delle imprese del cluster, che già presenta tuttavia un trend 2013 e 2014 in netto miglioramento.

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Un rating medio che per le imprese del Cluster risulta di quasi mezza classe superiore rispetto al rating medio delle imprese alimentari regionali.

Questo in sintesi il quadro sul distretto del caffè in Friuli Venezia Giulia che emerge dallo studio sulle realtà imprenditoriali regionali attive nella produzione e commercializzazione di caffè commissionato da Trieste Coffee Cluster, Agenzia per lo Sviluppo del Distretto Industriale del Caffè, e realizzato in collaborazione con modeFinance, agenzia di rating internazionale, nell’ambito del Sistema Informativo Distrettuale (SID), grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Obiettivo dell’indagine è la definizione dello stato di solidità economico-finanziaria del cluster del caffè in Friuli Venezia Giulia e la sua evoluzione nel tempo: lo Studio confronta infatti l’analisi sui dati del 2014 con quelle effettuate in passato (la precedente rilevazione era del 2014 su dati 2012).

Lo Studio paragona inoltre la performance del distretto del caffè con quella del settore dell’industria alimentare regionale.

Dall’indagine emerge che il fatturato mediano delle aziende è in crescita e pari per il 2014 a circa 2 milioni di euro (2 anni fa era 1,5 milioni di euro), valore che indica dunque come la metà delle 28 realtà regionali analizzate (distribuite principalmente nelle province di Trieste, Udine e Gorizia) stia vivendo una crescita dimensionale e di volume di affari.

Riguardo al Cluster del Caffè in Friuli Venezia Giulia, il valore aggregato conferma i trend delle singole aziende, con un fatturato complessivo in crescita che nel 2014 ha sfiorato i 600 milioni di euro, rispetto ai 500 milioni totalizzati nel 2012.

Analizzando nel dettaglio le classi dimensionali si rileva che il 60% delle aziende si attesta tra 0 e 5 milioni di Euro di fatturato e che quasi il 20% delle imprese realizza tra i 15 e i 50 milioni di Euro. Quest’ultima fascia è in espansione, confermando il percorso di incremento dimensionale delle aziende.

Per quanto riguarda la solvibilità emergono alcune criticità.

Il leverage (rapporto tra debiti totali e Patrimonio netto) torna a crescere, raggiungendo nel 2014 il valore pari a 6. La crescita di tale indicatore non è un fattore positivo, in quanto denota un incremento dell’indebitamento da parte delle imprese analizzate che, nel 50% dei casi (con riferimento al 2014), registrano debiti complessivi superiori a 6 volte il patrimonio netto.

Il confronto con il settore alimentare mostra come il leverage mediano sia migliore di quello del Cluster del Caffè regionale, attestandosi a 4.

Va però sottolineato come aspetto positivo per il caffè l’espansione della classe contraddistinta da un basso livello di indebitamento che rappresenta oltre il 20% delle imprese analizzate. Il leverage finanziario mostra un trend in diminuzione, tuttavia presenta ancora un valore molto elevato, pari a quasi 2: significa che il 50% delle imprese ha debiti nei confronti degli istituti di credito superiori a 2 volte il proprio patrimonio netto.

Il valore del leverage finanziario del settore è analogo a quello registrato dalle industrie alimentari. Si tratta quindi di un tratto comune, che pertanto non deve destare preoccupazione.

Decisamente positivi i risultati sulla redditività delle imprese.

Analizzando il ROE mediano appare evidente il trend di crescita della redditività sul capitale proprio, che si porta nel 2014 a ridosso del 8%. Il valore in assoluto è buono anche in considerazione del fatto che l’indicatore fotografa che metà delle imprese del cluster consegue livelli di ROE superiori e risulta migliore di quanto realizzato dal settore alimentare regionale (2%).

Ancor più positiva è la costante crescita del ROE mediano a partire dal 2011, anno in cui era addirittura negativo.

Da notare inoltre per tutto il quadriennio l’espansione della classe di imprese che conseguono elevati livelli di redditività che ora raggiunge quasi il 50% a fronte del 30% nel settore alimentare regionale.

Altrettanto positiva la contrazione di imprese in sofferenza nell’ambito del Cluster del Caffè, che tuttavia nel 2014 continuano a essere il 30% del totale, in linea con il settore alimentare regionale.

Si conferma inoltre il netto miglioramento della marginalità: l’incidenza del Margine Operativo Lordo si incrementa, prevalentemente a scapito del costo delle materie prime, salendo dal 6% a quasi il 10% del fatturato, a fronte del 5% dell’alimentare regionale.

Infine estremamente positivo il trend di crescita del rating medio, che conferma il generale miglioramento riscontrato per le aziende analizzate nel quadriennio osservato.

Il rating medio 2014 si attesta tra le classi B e BB, in crescita di ben mezza classe rispetto al 2011 e di quasi mezza classe superiore al valore medio del settore alimentare regionale. La classe prevalente, che annovera oltre il 30% delle imprese, è la “BB” che “fotografa” imprese con sufficiente equilibrio economico e finanziario.

Si rileva inoltre una contrazione delle macroclassi di imprese “vulnerabili” e “rischiose” a favore della classe di imprese “equilibrate”. Nel 2014 le imprese “sane” ed “equilibrate” sono il 55% del totale, mentre nel 2011 erano solamente il 32%.

A livello regionale, nell’alimentare le imprese “sane” ed “equilibrate” sono il 40% del totale, con una maggiore percentuale di imprese “rischiose” rispetto all’ambito caffè.

Lo Studio è stato presentatoda Furio Suggi Liverani, Presidente del Trieste Coffee Cluster, Andrea Sorrentino, Quantitative Analyst di ModeFinance e da Sergio Bolzonello, Vicepresidente e assessore alle Attività produttive della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

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