mercoledì 10 Aprile 2024
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Torino Coffee First. Arriva la guida di Caffè Vergnano della food editor del Guardian

Mina Holland offre i suoi consigli in fatto di gusto allo storico marchio subalpino che presto aprirà anche otto nuove caffetterie oltre confine

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TORINO – Torino Coffee First è un’iniziativa davvero succosa per il caffè torinese a marchio Vergnano. L’ idea della guida è piaciuta talmente alla sindaca Chiara Appendino, che sta pensando di distribuirne delle copie in tutte le sedi istituzionali quando uscirà ad aprile.

Torino Coffee First. La guida su Torino intorno al caffè

A questo catalogo, sta lavorando Vergnano 1882. Torino Coffee First era evidentemente quello che l’amministrazione aspettava. Un po’ come il fine pasto più adatto contro la sbornia di turismo e cibo che il capoluogo subalpino sta vivendo in questo periodo.

A curarla è stata chiamata Mina Holland

Mina Holland food editor del britannico «The Guardian»

La food editor del Guardian, quotidiano britannico che sulle bellezze italiche non lesina articoli. E poi perché Torino sul caffè rivendica non pochi primati, storici ed economici.

Dal Nord al Sud

«Dopo Torino dedicherò un volume a Napoli».
Il libretto però non è che la prima di una serie di operazioni con cui la centenaria torrefazione punta ad aggredire un 2018 di forte crescita.

Nuove caffetterie, maggior penetrazione nel settore Horeca; aumento della quota di export, apertura dell’Academy di Chieri e maggior attenzione all’ambiente.

«La guida ” Torino Coffee First ” arriva dopo quella di Roma. Inoltre, oltre a quella cartacea, avrà una versione digitale sul nostro sito. — assicura Carolina Vergnano. La responsabile marketing e mercati esteri di Caffè Vergnano 1882.

— on line ospiteremo anche itinerari sabaudi compilati da altre firme del food nazionale e internazionale-. Dopo Torino ci piacerebbe pubblicare un altro volume dedicato a Napoli».

La strategia dell’azienda

Se la guida Torino Coffee First è in fase di redazione, il piano industriale è invece in stadio molto avanzato. Nel 2018 l’azienda di Chieri inaugurerà 20 nuovi coffee shop. — 12 in Italia e 8 all’estero —

Oltre a effettuare 11 restyling.

La prima saracinesca ad alzarsi sarà quella dentro l’Eataly di Stoccolma del 15 febbraio

Seguiranno Nizza, Qatar, Monaco, Dammam, Bucarest; Amsterdam e Phnom Penh e poi nuovi punti in Laos e Vietnam.

Tutti esercizi che vanno ad aggiungersi ai 137 aperti in 18 anni. «In termini percentuali le caffetterie rappresentano una piccola parte del nostro business e così deve essere.

Perché vogliamo continuare a portare l’espresso in tutto il mondo. In questo senso, i coffee shop permettono di portare la distribuzione nei Paesi dove non siamo presenti.

Il caffè al banco crea un connubio con la tradizione italiana e comunica più velocemente — rivela Vergnano —. Un’area dove ci piacerebbe lavorare in futuro è il Sudamerica».

Aumentare quota export

Oggi la divisione delle caffetterie frutta ricavi per 5,3 milioni di euro (+30% rispetto ai 4 del 2016). Il bilancio 2017 invece dovrebbe chiudersi con un incremento del 5% rispetto agli 82,5 milioni dell’anno precedente, ottenuti commercializzando 170 mila chili di caffè.

Questi corrispondono a qualcosa come 22 milioni di tazzine.  Crescere ancora per Vergnano 1882 non sarà semplice come mandare giù un espresso.

«Vogliamo aumentare la quota di export del 15%. Per questo stiamo lavorando sugli Stati Uniti, che crescono a doppia cifra, e sul Canada.

Poi stiamo rafforzando Francia, Germania, Grecia e Polonia. — continua la manager. — Mentre nel canale Horeca (hotel, ristoranti, catering) vogliamo arrivare tra i primi cinque player entro i prossimi 5 anni.

Per cui proseguiremo l’espansione in regioni dove siamo meno presenti quali Campania Veneto e Friuli».

Verso la sostenibilità

Ovvero verso la riduzione del packaging del prodotto (2 centimetri in meno di larghezza) in modo da ottimizzare lo spazio durante il trasporto e ridurre il materiale da smaltire.

Speciality Coffee Association

Intanto a giugno aprirà i battenti a Chieri — nella casa di «zio Pinin», il fondatore da cui partì tutto — l’Accademia Vergnano.

Un centro certificato Specialty Coffee Association in cui uno staff di 15 persone spiegherà l’arte del caffè a tutti, dall’amatore al professionista.

Si potrà seguire lezioni sulla macinatura e sulla corretta preparazione della nera bevanda; ma anche seminari di marketing e di gestione di punti vendita.

L’Academy è nata nel 2005 all’interno dello stabilimento Vergnano di Santena e ora si prepara al salto.

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