lunedì 22 Aprile 2024
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Svizzera: CSt approva le misure sostitutive della “Legge sul cioccolato”

Varate dal Consiglio degli Stati una serie di misure d’accompagnamento alla Legge sull’Agricoltura a favore dei settori agroalimentari maggiormente colpiti dalla soppressione delle sovvenzioni all’export. Le norme interessano direttamente i grandi produttori di cioccolato, come Nesté e Lindt & Sprüngli.

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BERNA (Svizzera) – Il Consiglio degli Stati (ossia la camera alta della Confederazione Elvetica) ha approvato mercoledì senza opposizioni unarevisione legislativa. Quella che mette fine alle sovvenzioni alle esportazioni per prodotti agricoli trasformati.

Quindi, quelli che sono contributi invisi all’OMC, in futuro saranno sostegni diretti alla produzione di latte e cereali.

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La “dura” legge del cioccolato

La Legge federale sull’importazione e l’esportazione dei prodotti agricoli trasformati era stata già introdotta nel 1974. Oggi consente alla Confederazione di sostenere l’export di prodotti come biscotti o cioccolato.

La norma è voluta per compensare il livello elevato del prezzo del latte e dei cereali svizzeri. Prende per questo il nome di “legge sul cioccolato”.

L’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) non è più disposta a tollerarla. Secondo la decisione adottata dalla Conferenza ministeriale della OMC a Nairobi (Kenya) nel dicembre del 2015, le sovvenzioni all’esportazione dovranno essere eliminate entro la fine del 2020.

Prese delle misure d’accompagnamento

Per preservare la creazione di valore nell’industria agroalimentare, sono state introdotte nella Legge sull’agricoltura (LAgr) una serie di misure d’accompagnamento. Tutte a favore dei settori maggiormente colpiti.

La principale è costituita dall’introduzione di un sostegno a favore del latte e dei cereali panificabili. Da versare direttamente ai contadini.

Nel suo messaggio il governo ha proposto un contributo di 67,9 milioni di franchi all’anno. Contributo corrispondente a quello inscritti nel piano integrato dei compiti e delle finanze (PICF) per il periodo 2018–2020. Lo stesso che inizialmente era destinato a sostenere le esportazioni del settore. Oggi gli Stati hanno deciso con 38 voti contro 5 di innalzare questa somma a 94,6 milioni, pari a quanto speso nel 2016 e nel 2017.

L’anno scorso questo credito è andato a un’ottantina di aziende, ma oltre i due terzi sono stati intascati da quattro gruppi industriali, come risulta da dati dell’Amministrazione federale delle dogane resi di pubblico dominio in febbraio.

Quasi un terzo dei contributi (33,7 milioni di franchi) è stato versato a Nestlé. Il gruppo alimentare Mondelez, produttore del Toblerone, ha ottenuto 17,3 milioni di franchi, il trasformatore di latte Hochdorf 12,2 milioni e Lindt & Sprüngli 7 milioni.

Una seconda misura d’accompagnamento, voluta per consentire l’accesso dell’industria alimentare esportatrice alle materie prime a condizioni competitive e quantità sufficienti, è costituita dall’importazione di tali beni in franchigia delle tasse doganali.

Lo scopo è di permettere ai produttori indigeni di meglio confrontarsi con la concorrenza estera.

Se anche il Nazionale adotterà la riforma, la revisione legislativa dovrebbe entrare in vigore il primo gennaio 2019. Le misure d’accompagnamento saranno sottoposte a una valutazione quattro anni dopo la loro introduzione.

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