martedì 16 Aprile 2024
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Stoppani, Fipe: “Molte imprese agonizzano, 15 mld di perdite stimate”

Il presidente: "Aspettiamo da tempo i sostegni ma siamo al 15 marzo e non sappiamo quando uscirà il prossimo decreto. Nel frattempo molte imprese agonizzano". E dopo un 2020 che ha visto la chiusura di 15 mila imprese e la perdita di 250 mila lavoratori del settore, addirittura per il 2021 il rappresentante di categoria ipotizza uno scenario ancora più drammatico. "La previsione per il 2021 è che ne chiudano altri 35 mila e si arrivi a - 50 mila complessivamente"

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ROMA – I pubblici esercizi ancora messi sotto scacco dalla pandemia e dalle misure per limitarne l’espansione in termini di contagiati. Tornare in zona rossa per molte regioni italiane è l’ennesimo colpo di grazie che va ad affliggere numerose attività già provate da un anno di sacrifici. A commentare questo contesto critico, il presidente Fipe Lino Enrico Stoppani, che ha rilasciato un’intervista ad adkronos.com, che riprendiamo.

Stoppani sulle conseguenze delle misure restrittive

“Per le attività dei pubblici esercizi passare dalla zona rossa all’arancione cambierà poco, certo per chi sta in gialla è ancora più problematico il passaggio”. E’ quanto osserva Lino Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio, interpellato dall’Adnkronos sugli effetti delle nuove restrizioni per bar, ristoranti, locali e discoteche, che scatteranno domani con il passaggio in zona rossa di 8 regioni e il resto dell’Italia in arancione, con l’unica eccezione della Sardegna che rimane in zona bianca. “Però al di là dei colori il clima generato dalle preoccupazioni sanitarie certamente non aiuta i consumi”.

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E a questo riguardo, ricorda Stoppani, la Confcommercio ha stimato in 15 miliardi di euro le perdite per le nuove chiusure

“Aspettiamo da tempo i sostegni ma siamo al 15 marzo e non sappiamo quando uscirà il prossimo decreto. Nel frattempo molte imprese agonizzano”. E dopo un 2020 che ha visto la chiusura di 15 mila imprese e la perdita di 250 mila lavoratori del settore, addirittura per il 2021 il rappresentante di categoria ipotizza uno scenario ancora più drammatico. “La previsione per il 2021 è che ne chiudano altri 35 mila e si arrivi a – 50 mila complessivamente”.

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