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Starbucks, Schultz verso la politica ma la catena ha un calo di gradimento

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SEATTLE (Stati Uniti) – Il CEO della nota multinazionale del caffè ha deciso di dare le dimissioni dalla sua posizione di Amministratore Delegato, per ricoprire una carica meno impegnativa.

Howard Schultz si occuperà della direzione esecutiva, continuando a lavorare per la catena statunitense, e concentrandosi maggiormente su alcuni aspetti tecnici del settore.

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Dietro questa decisione pare ci sia la volontà di impegnarsi in politica, e forse di concorrere alle elezioni presidenziali del 2020.

La fine di un’era: “Boycott Starbucks”

Dopo le recenti elezioni negli Stati Uniti, a gennaio il presidente Trump annunciò la chiusura delle frontiere per 7 paesi islamici a rischio terrorismo.

Subito dopo arrivò l’annuncio dell’Amministratore Delegato di #Starbucks, #Howard Schultz: La sua compagnia avrebbe assunto 10.000 rifugiati entro i successivi 5 anni.

In seguito a questa comunicazione, la nota azienda ha riscontrato una grave perdita in termini di gradimento, facendo riferimento ai dati raccolti da BrandIndex (agenzia che si occupa di monitorare la percezione dei marchi aziendali da parte del pubblico ndr).

La figura di Schultz non è solo legata alla multinazionale americana, ma è anche conosciuta per il suo impegno nelle politiche sociali, e per il ruolo centrale svolto all’interno nell’azienda, affinché queste venissero applicate.

Negli scorsi anni, Starbucks ha promesso che avrebbe assunto 10.000 veterani dell’esercito statunitense e 10.000 giovani americani disoccupati.

Non avendo ancora mantenuto la prima promessa, la dichiarazione sui migranti ha suscitato scalpore, scatenando una campagna di boicottaggio che è costata cara alla compagnia.

Una lettera scomoda

La CNBC ha riferito che il Crédit Suisse Group, in seguito ad una lettera di Schultz riguardante la sofferenza che il suo marchio stava accusando negli ultimi tempi, ha deciso di abbassare il rating dell’azienda.

Jason West, analista del Crédit Suisse, ha scritto: “Il nostro lavoro mostra un improvviso calo di gradimento del marchio dopo l’annuncio dell’iniziativa di assunzione dei rifugiati il 29 gennaio, da allora l’azienda ha recuperato, sebbene nelle ultime settimane abbia ancora subito una significativa volatilità”.

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