venerdì 29 Marzo 2024
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Serrata centro Roma: “Sos tavolini perseguitati” da Piazza Navona a Campo de’ Fiori chiusi 45 bar e ristoranti

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ROMA – Serrata di ristoranti e bar a piazza Navona, Pantheon e Campo dè Fiori «contro la persecuzione dei tavoli». Gli esercenti del centro storico di Roma protestano soprattutto contro il presidente del primo Municipio Orlando Corsetti da tempo impegnato in una battaglia contro «tavolino selvaggio».

 Secondo Guido Campopiano, portavoce del Cadar, nuovo ‘Comitato di autodifesa delle aziende della ristorazionè

«alla protesta di oggi hanno aderito 45 locali del centro storico e circa 800 dipendenti».

È stata «una protesta contro le politiche del municipio I e del Comune. Contro il municipio I perché da anni porta avanti una politica contro i ristoratori, solo per ingraziarsi i residenti – spiega Campopiano -. Contro il Comune perché non esiste una responsabilità del municipio senza una parallela responsabilità del Comune che, quanto meno, non è mai intervenuto per correggere certe situazioni».

«A nostro avviso – continua il portavoce del Cadar – ci troviamo di fronte ad una violazione sistematica di una legge regionale; che tutela le occupazioni di suolo pubblico nelle zone vincolate: l’articolo 2 del regolamento di attuazione della legge regionale 21-06. Laddove ci rendessimo conto che esistono gli estremi per una denuncia penale la faremo».

“Di fronte ad una situazione sempre più preoccupante dell’economia italiana tratteggiato dall’Istat nel rapporto sulle prospettive dell’economia; questa iniziativa del Comitato autodifesa aziende della ristorazione, denominata Chiudere oggi, per non chiudere domani per sempre, va sostenuta ancora di più».

Lo Ha detto ieri Gianfranco Zambelli del Pd, che fa parte della Commissione commercio e artigianato del Comune di Roma a proposito della serrata.

«Ai bar e ai ristoranti di piazza Navona, Campo de’ Fiori e piazza della Rotonda va riconosciuto il diritto di lavorare e per questo trovo legittima la manifestazione odierna contro le limitazioni sempre più ferree a loro imposte – prosegue Zambelli – Non si tratta solo di contenere i loro spazi di manovra, quanto di disconoscere il ruolo che hanno non solo dal punto di vista commerciale, ma anche turistico e di accoglienza».

Stiamo infatti parlando di aree storiche tra le più importanti del mondo

Per questo ci battiamo in sede di bilancio per applicare sgravi fiscali nei loro confronti. In almeno per l’anno prossimo, per dare loro una boccata d’ossigeno; e per consentire di mettere mano una volta per tutte alle norme che regolano l’occupazione di suolo pubblico», conclude.

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