Un tipico ristorante del futuro vedrà pochi impiegate umani e tante macchine al lavoro. L’ha detto alla BBC John Miller, chief executive di Cali Group, catena di fast food americana (CaliBurger) da sempre orientata all’innovazione tecnologica.

Al posto del tipico addetto con cappellino e grembiule da lavoro magari rossi o gialli ci sarà un robot rivestito di bianco. Girerà hamburger, con o senza formaggio, 24 ore su 24. Se necessario, sette giorni su sette.

Si tratta di Flippy (dall’inglese to flip, capovolgere, rivoltare), una macchina dotata di intelligenza artificiale (AI) completamente autonoma ed in grado di svolgere più funzioni contemporaneamente in base al carico di lavoro.

Quest’anno il robot è stato ufficialmente assunto dall’azienda ed entrerà in una dozzina di locali, ma dal 2019 sarà presente in 50 ristoranti della catena.

Il tutto mentre il suo “collega” barista Sawyer, ha debuttato recentemente all’Henna Cafe del quartiere Shiuya a Tokyo.

Sawyer, il robot barista dell’Henna Cafe di Tokyo

Perché i robot?

A detta del ceo Miller si tratta di una scelta dettata dalla necessità di eliminare gli incidenti in cucina e di rende il lavoro più rapido e allo stesso tempo preciso. Garantendo sempre lo stesso standard di qualità.

Ogni robot costa 60 mila dollari e ogni anno ne vanno spesi altri 12 mila per la manutenzione, la sostituzione delle parti usurate e gli aggiornamenti.

Dal Gruppo Cali arriva subito l’assicurazione che nessun posto di lavoro sarà perso per l’arrivo di Flippy.

Semmai gli umani saranno necessari alle macchine per insegnare loro nuove tecniche, nuovi piatti e il modo di lavorare nuovi alimenti.

Ma ecco Flippy in azione

Lavorare fianco a fianco con le macchine

Noi dovremo imparare a lavorare fianco a fianco con le macchine. Mentre nel frattempo il robot dovrà essere in grado col tempo di preparare il cibo a partire dagli ingredienti (controllandone qualità e stato di conservazione). Acquisendo le capacità di assemblarli, condirli, cucinarli e servirli al cliente.

Un percorso che sembra ancora lungo, ma che la Miso Robotics, società madre di Flippy e specializzata in soluzioni artificial intelligence, data mining e machine learning, con specializzazione proprio nel ramo della ristorazione, vede ormai sempre più vicino.

Fino a quando solo o quasi le macchine lavoreranno nelle grandi catene di fast food americane e non solo.

Un obiettivo che contraddice quanto affermato dal Gruppo Cali

E che ripropone drammaticamente il problema della disoccupazione tecnologica. Anche ammettendo che gli umani inizino a fare formazione continua per lavorare fianco a fianco con i robot, in sostanza, che tipo di mansioni ci toccheranno in un futuro prossimo all’interno di un fast food?

Flippy è un robot dotato di intelligenza artificiale, sensori 3D e videocamere, tecnologie utili a percepire complessivamente l’ambiente di lavoro e sapersi muovere rapidamente in esso.

I suoi compiti sono al momento semplici: cuocere gli hamburger sulla griglia, friggere qualcosa nell’olio bollente. E ancora: saper riconoscere i vari gradi di cottura, tagliuzzare carne, verdure e insalata.

È programmato anche per ripulire la piastra a fine turno.

Flavio Fabbri