giovedì 28 Marzo 2024
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Reggio Calabria, se litighiamo anche per il … gelato migliore d’Italia!

La vittoria di Cesare attribuota dal sondaggio popolare indetto dal gasronauta di Davide Paolini e il gelato della discordia

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REGGIO CALABRIA – E adesso a in città litighiamo anche per il … gelato! Non che sia una novità, ma la notizia della vittoria di “Cesare” nel concorso che decretava la miglior gelateria d’Italia ha alimentato discussioni che hanno trasformato grandi e piccini in veri e propri Ultras da stadio.

“Secondo me non è vero, perché è meglio Sottozero. Macchè, io sono per Fragomeni. Ma che dici, come la Bottega del Gelato non c’è nessuno. Il migliore è Mc Kenzye. Anzi, il Winner. O Villa Arangea. La Pinetina“. Ognuno vuole avere la meglio, e a quanto pare in qualche famiglia è finita addirittura a botte. Poi quando è arrivato Zio Peppe a dire che era giusto “dare a Cesare quel che è di Cesare“, tutti gli altri si sono coalizzati per sopprimerlo. Ma Zio Peppe è uno grande e grosso, tipo Bud Spencer: gliele ha suonate di santa ragione uno ad uno.

E così il tormentone reggino dell’estate 2016 è … il gelato! Una volta c’era il mare: meglio lo Jonio o il Tirreno? Io preferisco Cannitello, no è meglio Annà. Ma che dici, come Scilla non c’è niente. Melito è il top. No, Favazzina. Bocale. Catona. Saline. Condofuri. Bagnara. San Lorenzo. Bova. Palizzi. Poi arriva quello che fa kitesurf e conosce solo Punta Pellaro. Quest’anno no, tutti d’accordo o meglio in disaccordo ma non importa perchè è meglio litigare sul gelato. E’ una novità, ci divertiamo di più.

Prima ancora c’erano le scuole: quelli del Classico contro quelli dello Scientifico e viceversa, poi quelli del Vinci contro quelli del Volta e viceversa, poi l’industriale, il geometra, il magistrale. Adesso si chiamano tutti “Liceo”, siamo nel 2016 e le rivalità sono (forse) un pochino superate. Non importa perchè c’è sempre il gelato a dividerci e farci discutere.

Partiamo dall’inizio: Cesare ha vinto la 4ª edizione del “Premio alla Gelateria dell’anno”, un sondaggio on line che decreta la Migliore Gelateria d’Italia ideato da Davide Paolini della nota rivista Gastronauta e promosso in collaborazione con Giuso, dal 1919 azienda leader nella produzione di ingredienti composti per pasticceria e gelateria artigianale.

La Gelateria Cesare si è aggiudicata il primo posto con 5.415 preferenze su un totale di oltre 22.000 voti. Al secondo posto si classifica la gelateria vincitrice lo scorso anno, Ciokkolatte Gelateria Artigianale di Padova, con 4.229 voti, seguita dalla Gelateria Fiordilatte di Udine con 2.866 preferenze. Sesta in classifica un’altra calabrese, “La Bottega del Gelato” di Pizzo Calabro, mentre è arrivata 5ª la siciliana “La Dolce Vita” di Licata.

E’ una classifica fatta dal basso, c’è poco da discutere. Su quale sia “davvero” il gelato più buono possiamo parlarne all’infinito. C’è soltanto una verità: ognuno ha il suo gelato preferito, perchè il gusto è soggettivo. Dopotutto in Sicilia direbbero “mangia comu voi tu e vestiti comu vonnu l’autri“.

Decretare la “migliore” gelateria in modo oggettivo è molto difficile perchè bisognerebbe utilizzare parametri omogenei nella valutazione. Bisognerebbe assaggiare lo stesso gusto, ad esempio, e nello stesso contesto (magari a volte uno si incazza perchè fa un’ora di fila prima di gustarsi il suo cono e quindi lo apprezza di meno, oppure in un posto ordina nocciola e fiordinatte e in un altro pistacchio e crema reggina). Ma non siamo qui per decretare – noi – quale sia il gelato migliore. Vogliamo soltanto evidenziare come dietro ad ogni gelato c’è una grande storia, c’è un racconto, una storia di persone, un racconto zeppo di emozioni.

E Reggio Calabria, in quanto a gelaterie, ne ha da vendere.

Iniziamo da Cesare, che è molto più di una gelateria. Quel chiosco verde situato all’inizio del Lungomare è un autentico simbolo di Reggio Calabria, forse pari ai Bronzi di Riace o comunque secondo subito dopo le due statue custodite al Museo.

Certamente è più antico per la città: è nato nel 1918, i Bronzi sono stati ritrovati nelle acque di Riace il 16 agosto 1972 e in questi 44 anni, hanno vissuto molte tribolazioni. Complessivamente il periodo in cui sono stati esposti al pubblico in riva allo Stretto non supera i 30 anni. Non abbiamo dati ufficiali, ma non c’è ombra di dubbio che nell’ultimo secolo siano state molte di più le persone ad aver assaporato i gusti gelato di Cesare che l’affascinante bellezza dei Bronzi di Riace.

In realtà nel 1918 in quel chiosco non si faceva il gelato: era un piccolo bar in cui si facevano il caffè e le storiche gazzose col tappo a pallina. Stiamo parlando di 98 anni fa: è molto difficile che qualcuno che ha visto personalmente il Lungomare senza il chiosco di Cesare stia leggendo adesso quest’articolo. Il tetto del chiosco era persino più alto degli alberi che oggi lo sovrastano di diversi metri.

I primi gelati di Cesare sono arrivati con la gestione della famiglia De Stefano (che intanto aveva rilevato il bar nel 1940): in origine c’erano soltanto fior di latte, nocciola, caffè, fior di fragola e limone. Pochi gusti realizzati artigianalmente nel primo laboratorio cittadino, formato dalle celebri macchine Sed Carpigiani che, a causa dei lunghi tempi di lavorazione, non consentivano all’artigiano di produrre un numero elevato di gusti. La svolta storica risale al 1970 quando Cesare trasforma il locale in una pura gelateria: è la prima in riva allo Stretto, niente più bar ma soltanto gelati.

Visto il grande successo di Cesare, che era diventato subito un punto di riferimento per i reggini dell’epoca, pochi anni dopo – nel 1974 – sul corso Garibaldi Tito Pennestrì fonda “Sottozero“, la seconda più antica gelateria storica della città che ha avuto altrettanto successo e un percorso in parte “inverso” a quello di Cesare: oltre ai gelati con cui aveva iniziato 42 anni fa, oggi è anche bar, pasticceria, gastronomia e catering.

Si è ingrandito al punto da ritagliarsi uno spazio esclusivo, molto grande, in un palazzo storico del Lungomare e oggi rimane l’unico Gazebo della via Marina ancora fruibile dopo le recenti vicissitudini che hanno visto coinvolti, per un motivo o per un altro, tutti gli altri locali con strutture mobili del Lungomare di cui il Comune ha imposto la chiusura.

Enzo Pennestrì, maestro gelatiere di Sottozero nonchè figlio dello storico fondatore Tito, è ambasciatore del gelato artigianale nel mondo e presidente nazionale del comitato per la valorizzazione del gelato artigianale. Tutta la sua vita è dedicata al gelato artigianale di qualità e di recente al Gelato World Tour di Rimini ha ottenuto la Menzione d’Onore della Giuria Tecnica.

Quella di Sottozero – così come per Cesare – è una storia di una grande passione, quella per il gelato artigianale, che si tramanda di generazione in generazione e che si intreccia con la storia della città. Non solo una “gelateria”, appunto, ma un vero e proprio punto di riferimento che tra storie e leggende si ripropone a 360° nel tessuto cittadino.

Ma a Reggio Calabria ci sono veramente tanti posti in cui è possibile degustare un gelato oggettivamente ottimo. A prescindere dai gusti soggettivi, oltre Cesare e Sottozero vogliamo parlare di Fragomeni, che di recente ha ingrandito il proprio locale del piazzale stadio Nord, proprio lì, al Granillo, dove è riuscito ad addolcire tante sconfitte per i tifosi della Reggina che subito dopo il triplice fischio dell’arbitro hanno deciso di consolarsi con un bel gelato o magari con un frappè, specialità del locale.

Situato nella “pancia” della città, è in una posizione strategica per chi vuole apprezzare un ottimo gelato senza dover sfidare il traffico del centro storico e del Lungomare.

A proposito del centro: la Bottega del Gelato di piazza Carmine e la gelateria Mc Kenzye in via Giudecca, accanto al Tapis Roulant nel tratto tra il Corso Garibaldi e il Lungomare, hanno aperto i battenti da pochi anni ma hanno già raccolto un grande successo al punto da diventare celebri in città, soprattutto tra i più giovani. Poi c’è il bar Winner di Gallico: non stiamo scegliendo a caso quali locali citare e quali no. Non vorremmo fare torto a nessuno e comunque non ne usciremmo vivi. Ci limitiamo a questi sopra elencati, che sono gli unici della città ad aver ottenuto il Certificato di Eccellenza Tripadvisor.

La realtà è che Reggio Calabria ha una grande tradizione gelataia, e che moltissime città d’Italia farebbero carte false per avere almeno una gelateria che riesca a fare un gelato buono come le prime 5-6 di Reggio, tutte all’avanguardia, alla ricerca dell’innovazione e del gusto che possa soddisfare il palato dei clienti.

Ogni località, dopotutto, ha le proprie prelibatezze. Poter mangiare a Reggio una granita buona come quella di Messina è impossibile. Ma questa è un’altra storia e magari sarà un altro racconto su StrettoWeb.

Intanto – a prescindere dalle battute – sarebbe comunque bello se in riva allo Stretto iniziassimo a prenderci tutti un po’ meno sul serio. A prescindere dai gusti, infatti, anche chi preferisce un altro gelato cittadino rispetto a quello di Cesare, può sentirsi orgoglioso di un simile riconoscimento che, in un momento storico drammatico per una città nel baratro che vede le prime pagine dei giornali per brutte storie di ‘ndrangheta e tristi fatti di cronaca, consente di avere una vetrina importante e positiva.

Fratelli reggini

Perché dovremmo ricominciare a sentirci prima di tutto dei “fratelli” reggini, e poi potremo allegramente discutere se è meglio Cesare o Sottozero, Bova o Cannitello, il Classico o lo Scientifico. Ma tutti sulla stessa barca, che è la nostra città. Se diventiamo guelfi e ghibellini per ogni fesseria, non riusciremo mai a ritrovare quell’anima di comunità che abbiamo perduto nelle divisioni che ci hanno lacerato negli ultimi anni.

Che sia una brioche al gelato l’occasione per ricompattarci?

Peppe Caridi

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