venerdì 12 Aprile 2024
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Recovery fund, Fipe-Confcommercio: “Troppo pochi 3 miliardi sul turismo”

Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei pubblici Esercizi, commenta le prime bozze del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza in circolazione in queste ore. “Se vogliamo difendere le posizioni erose da una concorrenza internazionale sempre più agguerrita, rafforzare e migliorare la nostra offerta turistica, dobbiamo investire sulla destagionalizzazione, integrando i differenti turismi che rendono unica l’Italia. Dalle città d’arte, al mare, alla montagna, all’enogastronomia, all’intrattenimento. Servono investimenti sul sistema dell'accoglienza e dell'ospitalità, che ha nella ristorazione e nei pubblici esercizi, diffusi e qualificati, un forte elemento di identità e attrattività”

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ROMA – “Il Covid ha completamente spazzato via l’economia nazionale legata al turismo. Eppure il Recovery fund destina solo 3,1 miliardi di euro a questo settore, l’1,58% dei 196 miliardi complessivi. Una cifra assolutamente insufficiente che denota una mancanza di strategia per il potenziamento e la valorizzazione di una risorsa che da sola produce il 13% del Pil nazionale.

Recovery fund misura troppo parca

Come se non bastasse, in questi 3 miliardi non c’è nulla per il mondo dell’accoglienza e della ristorazione che è completamente assente”. Così Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, commenta le prime bozze del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza in circolazione in queste ore.

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“Se vogliamo difendere le posizioni erose da una concorrenza internazionale sempre più agguerrita, rafforzare e migliorare la nostra offerta turistica, dobbiamo investire sulla destagionalizzazione, integrando i differenti turismi che rendono unica l’Italia. Dalle città d’arte, al mare, alla montagna, all’enogastronomia, all’intrattenimento. Servono investimenti sul sistema dell’accoglienza e dell’ospitalità, che ha nella ristorazione e nei pubblici esercizi, diffusi e qualificati, un forte elemento di identità e attrattività”.

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