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Real in ripresa risolleva i prezzi del caffè

Il “whatever it takes” del numero uno del Banco Central do Brasil Alexandre Tombini frena la caduta della moneta brasiliana e spinge al rialzo gli arabica. Domani (martedì) i risultati della terza stima ufficiale Conab per l'annata 2015/16

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MILANO – Settimana dai due volti quella trascorsa, con prezzi in ulteriore calo nella prima metà e una graduale ripresa nella seconda, culminata nel rally di venerdì, che ha riportato il contratto principale sopra la soglia dei 120 centesimi.

Nelle prime due giornate, il contratto per scadenza dicembre dell’Ice Arabica aveva lasciato sul campo 290 punti precipitando martedì al minimo di 115,45 cents per libbra.

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Era da metà gennaio 2014 – prima dunque dell’inizio della grande siccità brasiliana – che la prima posizione del contratto “C” non visitava simili aree di prezzo. La seduta di mercoledì è stato lo spartiacque della settimana.

Nonostante il real in caduta libera (ai minimi ultraventennali), le notizie confortanti provenienti dalla coffee belt (intensificarsi delle precipitazioni nel San Paolo e nel sud del Minas Gerais) e l’andamento negativo delle altre commodity, la borsa newyorchese ha invertito la marcia tornando a guadagnare marginalmente (+75 punti sulla prima posizione).

La ripresa si è consolidata giovedì, grazie al rimbalzo del real, seguito all’annuncio del numero uno della Banca centrale Alexandre Tombini di voler mettere in campo “tutti gli strumenti” disponibili (Brasilia dispone di 371 miliardi di asset in valuta) per stoppare la caduta della moneta brasiliana.

Il whatever it takes di Tombini ha avuto un effetto immediato innescando il massimo rally giornaliero del real degli ultimi 7 anni. Toccato un minimo di 114,55 cents, il benchmark newyorchese è tornato in territorio positivo chiudendo in nero di 210 punti a 118,30 centesimi.

Venerdì, infine, mentre il real consolidava i guadagni del giorno precedente – beneficiando anche di una nuova asta di swap da parte del Banco Central do Brasil – gli arabica sono ripartiti alla grande guadagnando 440 punti e chiudendo la settimana a 122,70 cents, contro i 118,35 cents di venerdì 18.

Il contratto per scadenza novembre dell’Ice Robusta ha perso 45 dollari nelle prime due sedute della settimana piombando martedì scorso a 1.511 dollari per tonnellata, il livello minimo degli ultimi 22 mesi.

Buona la ripresa nella seconda metà della settimana, che ha riportato il benchmark a quota 1596 dollari nella seduta di venerdì, con un valore intraday sopra la soglia dei 1.600 dollari.

Sul fronte dei fondamentali è giunta notizia venerdì di una revisione al ribasso delle previsioni sulle quotazioni degli arabica da parte di Rabobank.

Gli analisti della multinazionale olandese prevedono ora che i prezzi del contratto principale di New York si attesteranno, alla fine del quarto trimestre 2015, a 127 cents per libbra, contro i 138 cents ipotizzati nel precedente report.

Attesa infine per la terza stima ufficiale Conab sul raccolto brasiliano 2015/16, i cui risultati verranno diffusi il 29 settembre. I dati salienti del report saranno disponibili sul nostro sito sin da martedì sera.

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