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“Qualità prima di tutto”: esercente di Lucca difende difende la tazzina a 1,30€

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Dalla Corte
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LUCCA — A Lucca il prezzo medio della tazzina di caffè nei locali più centrali è attestato a 1 euro e 10 centesimi. Ma in un bar-pasticceria fuori mura si arriva a pagare 1 euro e 30.

Il proprietario dell’esercizio sostiene che il maggior prezzo è giustificato dalla qualità della miscela e del servizio, come spiega un articolo apparso sul quotidiano Il Tirreno a firma di Gabriele Noli, che vi poponiamo diseguito.

Di bollente, oltre al caffè, da giorni c’è pure il dibattito sui social network. Il caro-tazzina non è infatti passato inosservato ai lucchesi: nei bar del centro storico, salvo qualche eccezione, il prezzo è di 1 euro e 10 (gli ultimi aumenti risalgono ad oltre un anno fa).

Ma il primato per il caffè più costoso di Lucca appartiene ad un bar fuori le Mura. O meglio, un bar che è anche pasticceria: L’angolo dolce in Borgo Giannotti.

Qui per una tazzina di espresso si paga 1 euro e 30, venti centesimi in più rispetto ai bar situati nel cuore di Lucca.

«La qualità prima di tutto», spiega Sandra Bianchi, la titolare. «Bisogna sempre tenere conto del benessere e della salute del cliente. La nostra è una miscela particolare, rigorosamente selezionata che ci fornisce un’azienda artigianale di fiducia. E poi nel prezzo è compreso il bicchiere d’acqua. Non è così in molti bar».

Prerogative che definiscono i contorni di una decisione attuata «nel novembre 2011». Per Sandra Bianchi «siamo in un periodo nel quale si tende a omologare tutto. E questo è profondamente sbagliato. Il costo del caffè non deve essere uniformato, ma proporzionato a quello delle materie utilizzate per lavorarlo e prepararlo».

Una clientela abituale, quella de L’angolo dolce, composta principalmente dai lucchesi, oltre che dagli stranieri. «Hanno sposato appieno la nostra filosofia», rivendica con orgoglio Sandra Bianchi.

Costa un 1 euro e 20, invece, il caffè alla pasticceria Regina, in via Papa Giovanni XXIII (traversa di viale Castracani).

Per Stefano Montan, il titolare (assieme alla famiglia), è «necessario saper distinguere il buono, che è un aspetto soggettivo, dal genuino, che invece è oggettivo». Perché, oltre al prezzo, «c’è tutta una serie di componenti di massima rilevanza, che vanno dalla location, al servizio, alla pulizia. Sembrano dettagli, ma sono quelli che invece fanno la differenza».

Montan difende con convinzione massima la scelta di far pagare il caffè ad una cifra più alta rispetto alla concorrenza: «Qui si utilizza una miscela 100% Arabica, di quelle che hanno un costo maggiore rispetto alla media, ma che non si trovano in molti bar. E non parlo solo di Lucca».

Sul concetto di qualità Montan insiste costantemente. «Ci abbiamo sempre puntato, senza compromessi. Ed è in funzione di essa che stabiliamo i prezzi. I nostri clienti lo hanno capito, anche per una assidua opera di “sensibilizzazione”». La pasticceria Regina si trova fuori le Mura-

«Abbiamo una clientela storica, che siamo riusciti a fidelizzaere e dunque mantenere nel corso degli anni». E che, nonostante l’aumento del caffè a 1 euro e 20 è rimasta fedele al proprio bar di fiducia.

«È capitato che qualcuno andasse altrove, per poi ritornare dopo qualche giorno, portando con sé pure un amico, un parente o un collega».

Gabriele Noli

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