giovedì 11 Aprile 2024
  • CIMBALI M2
  • Triestespresso

Progetto nocciola: Ferrero sviluppa una produzione corilicola made in Italy

La corilicoltura italiana, la coltivazione delle nocciole, coinvolge oltre 70 mila imprese. Con 71 mila ettari, il nostro Paese conta per l’11% della superficie mondiale coltivata. E con una produzione oscillante tra 100 e 130mila tonnellate, pari al 13%, rappresenta il secondo produttore mondiale di nocciole dopo il gigante Turchia

Da leggere

Water and more
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

ALBA (Cuneo) – Progetto Nocciola Italia: la missione ambiziosa che Ferrero si è posta per quanto riguarda la trasformazione della produzione corilicola interamente nel made in Italy. Addio all’approvvigionamento dall’estero di questo prodotto che, per l’azienda creatrice della Nutella, può essere una grande svolta strategica. Che coinvolge anche il tema della sostenibilità: gli scarti di nocciola potranno esser riutilizzati in un esempio di economia circolare. Leggiamo la notizia dal sito mark-up.it.

Progetto Nocciola: Ferrero ha iniziato a ripensare la gestione di alcune delle principali risorse utilizzate

– materie prime alimentari, energia e materiali di imballaggio – come “cicli” piuttosto che come convenzionali catene di approvvigionamento lineare. La circolarità è sempre più una risorsa per le aziende che ragionano ormai in ottica sinergica. Attraverso il progetto di responsabilità ambientale FER-Way, supporta e sostiene lo sviluppo di un’economia del reimpiego.

Triestespresso

Una delle principali materie prime utilizzate è la nocciola: Ferrero ne è il maggior utilizzatore mondiale, impiegando circa un terzo di quelle prodotte. E l’utilizzo dei residui produttivi (gusci) è oggi al centro di un piano di ricerca in molteplici direzioni.

Le collaborazioni

La corilicoltura italiana coinvolge oltre 70 mila imprese. Con 71 mila ettari, il nostro Paese conta per l’11% della superficie mondiale coltivata. E con una produzione oscillante tra 100 e 130mila tonnellate, pari al 13%, rappresenta il secondo produttore mondiale di nocciole dopo il gigante Turchia. Delle nocciole in sé l’industria alimentare utilizza un po’ meno della metà del suo peso, essendo circa il 50-55% del frutto rappresentato dal guscio e il 2% dalla cuticola, entrambi tradizionalmente destinati a diventare rifiuto. Ferrero sta testando soluzioni tecnologiche in collaborazione con diversi partner, per trovare il modo di utilizzarlo come risorsa.

I sorprendenti risultati delle ricerche sul microbiota

(un interessante studio relativo anche alla sua influenza sulle malattie respiratorie è stato recentemente pubblicato da Nature) spingono a investire sull’aumento di fibre e varietà pigmentate ricche di polifenoli, nella direzione del cibo funzionale. Il Gruppo Ferrero da anni ha avviato programmi di studio alla scoperta dei possibili re-impieghi di questi preziosi “scarti”, applicabili non solo nel settore alimentare, ma anche in altri, dal cosmetico al farmaceutico.

Grazie alle collaborazioni avviate con università e centri di ricerca internazionali, Ferrero ha sperimentato un processo in grado di estrarre dal guscio fino al 10% di una fibra prebiotica, chiamata Axos, che ha proprietà antiossidanti ed effetti benefici sul sistema immunitario, cardiovascolare e sul metabolismo dei lipidi. Ne basterebbero da 2,2 a 5 grammi al giorno per avere effetti positivi sulla salute. In più la cuticola del frutto (“la pellicina” che avvolge la nocciola) è ricca di polifenoli preziosi nella rimodulazione del microbiota (crescita dei ceppi dei batteri “buoni”), oltre che nel contrasto ai processi ossidativi, con benefici ad ampio spettro.

Da gusci e cuticole fino a 1,5 milioni di tonnellate di carta ogni anno

I gusci di nocciola diventano anche materia prima per l’industria della carta. EcoPaper è il nome del progetto coordinato da Ferrero e svolto in collaborazione con le società di imballaggio Stora Enso Barcellona (Spagna) e Papiertechnische Stiftung (Germania), per creare un packaging più sostenibile ed economico grazie al riutilizzo dei residui produttivi di gusci di nocciola e fave di cacao. Il progetto è stato sviluppato all’interno dell’Eco-Innovation Initiative of the Competitiveness and Innovation Framework Programme (CIP). Obiettivo è stato garantire la qualità della materia prima per l’industria della carta sostituendo parzialmente le fibre cellulose vergini e riducendone quindi l’impatto ambientale. Secondo una visione di lungo periodo, l’azienda ritiene possibile immaginare di riutilizzare il 50% degli “scarti” legati a nocciole (gusci) e cacao (cuticole) creando dalle 750 mila a 1,5 milioni di tonnellate di carta ogni anno.

Azioni sostenibili

L’economia circolare è la punta di diamante di un’azione multipla nell’ottica della sostenibilità. Il miglioramento continuo degli imballaggi si inserisce, per esempio, nella strategia del Gruppo volta a ridurre al minimo l’impatto ambientale. Nell’ottobre 2019 Ferrero ha firmato l’impegno globale per una nuova economia della plastica (New Plastics Economy Global Commitment) con la Fondazione Ellen MacArthur, impegnandosi a rendere tutti gli imballaggi 100% riutilizzabili, riciclabili o compostabili entro il 2025.

Ogni scelta è dettata da progetti di lungo periodo: niente greenwashing, scelte di comodo o statement senza fondamento, è l’orientamento dell’azienda. Si stanno, così, rivedendo e riprogettando alcuni imballi in modo da garantire una migliore circolarità, fin dalla loro progettazione, ma partendo dai dati scientifici, analizzando le diverse opzioni e sperimentandone la reale riciclabilità tramite studi pilota condotti presso impianti di riciclo. È la Ferrero Way.

Ferrero opera per un approvvigionamento costante e di qualità della nocciola, per tutto l’anno e a tutte le latitudini. Ma guarda anche al made in Italy, oggi driver di consumo sempre più forte.

Con il Progetto Nocciola Italia, promosso da Ferrero Halzelnut Company, divisione interna del Gruppo, mira a sviluppare una produzione corilicola 100% italiana

Il Piano prevede entro il 2025 il raggiungimento di una superficie a livello nazionale di 20mila ettari. Con il cucchiaio di carta Kinder Joy, risparmiate 1.500 tonnellate di plastica l’anno Ferrero sta esplorando soluzioni e partnership per sviluppare linee guida comuni di eco-progettazione per gli imballaggi. Nell’ambito degli impegni di sostenibilità, ha sviluppato per Kinder Joy un nuovo cucchiaio 100% riciclabile. La sostituzione del cucchiaio di plastica con una versione in carta porterà a ridurre del 45% l’impronta di carbonio dello stesso, con una diminuzione della plastica di oltre 1500 tonnellate all’anno.

CIMBALI M2
  • LF Repa
  • Dalla Corte

Ultime Notizie

  • TME Cialdy Evo
Carte Dozio
Mumac