venerdì 19 Aprile 2024
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Festa del lavoro: 600mila addetti hanno festeggiato proprio servendo in bar e ristoranti

• Saranno 644 mila i dipendenti di bar, ristoranti, locali di intrattenimento e stabilimenti balneari che il prossimo martedì saranno normalmente al lavoro secondo i dati dell'Ufficio Studi Fipe. Il 49% sono donne e il 27% di nazionalità non italiana. Ad essi si aggiungono 333 mila lavoratori indipendenti, ossia i titolari e i soci delle imprese. • Giovani al lavoro: oltre il 50% ha meno di 30 anni. • Il 29,9% dei lavoratori dipendenti sarà in attività negli esercizi del Nord Ovest, seguito da Sud e Isole (24,7%), Nord Est (23,5%) e Centro (21,9%). • Stoppani, presidente della Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi ha detto: "Le aperture delle imprese di ristorazione nei giorni festivi sono fondamentali in un Paese come l'Italia a forte vocazione turistica, che non può interrompere i servizi a favore dei turisti, neppure in giornate di forte significato sindacale come il Primo Maggio".

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MILANO – Anche il Primo Maggio, festa del lavoro, i ristoranti hanno raccolto le prenotazioni senza sosta. Le porte sono restate aperte per chi desiderava banchettare fuori casa.

Non c’era quindi il rischio di restare delusi da chiusure festive. Garantisce l’analisi dei dati Fipe che, ancora una volta, ha gettato uno sguardo sulle abitudini di consumo degli italiani.

Primo maggio: oltre 600mila addetti/e pienamente operativi

Primo Maggio, porte aperte per chi mangia fuori casa: chi per la giornata della festa del lavoro era in cerca di un ristorante dove pranzare o cenare non resterà deluso. E lo stesso valeva per chi voleva trascorrere una giornata al mare, magari per il primo bagno della stagione, o per chi aveva voglia di una sgambata su una pista da ballo.

Oltre 600mila addetti erano infatti normalmente al lavoro tra bar, ristoranti, stabilimenti balneari, locali da ballo e in generale tutto il comparto del fuoricasa, come evidenziano i dati dell’Ufficio Studi della Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi.

Numeri che confermano quanto i pubblici esercizi siano una componente essenziale del tempo libero e del turismo del nostro Paese, anche e soprattutto nei giorni di festa.

La tabella diffusa dalla Fipe che riassume le forze in campo per il primo maggio sul fronte dei pubblici esercizi
La tabella diffusa dalla Fipe che riassume le forze in campo per il primo maggio sul fronte dei pubblici esercizi

“Un problema ricorrente, e che non vale solo per la festa dei lavoratori, ma anche in occasione di Natale, Pasqua, 25 aprile, e in genere di tutte le ricorrenze che vedono uffici chiusi, italiani in ferie e turisti di varie nazionalità alla scoperta delle eccellenze artistiche, paesaggistiche e anche enogastronomiche del nostro Paese – commenta il Presidente di Fipe Lino Enrico Stoppani in una nota per la stampa -.

L’operatività delle nostre imprese è di fondamentale importanza. Anche per garantire l’accoglienza e i servizi indispensabili per un Paese che ha nel turismo uno dei motori principali della sua economia. La festività del Primo Maggio è l’occasione utile anche per ringraziare tutti i lavoratori del settore, per l’impegno e la professionalità che valorizzano il loro quotidiano lavoro, rafforzando immagine, considerazione e attrattività turistica del nostro paese”.

Entrando nel dettaglio dei dati, erano in totale 977mila gli operatori del fuoricasa al lavoro il 1° maggio, di cui 644mila dipendenti e 333mila indipendenti. Per quanto riguarda la tipologia di pubblico esercizio, il 33,4% degli occupati dipendenti saranno operativi nei bar e il 64,1% nei ristoranti.

Seguono stabilimenti balneari (1,9%) e locali di intrattenimento (0,6%).

Il 49% dei lavoratori del primo maggio sono donne

Dei dipendenti che hanno festeggiato il 1° maggio al lavoro il 49% erano donne (in leggera crescita rispetto all’anno scorso); prevale nettamente la percentuale di italiani, a fronte di un 27% di stranieri.

Venendo alle fasce d’età, la maggior parte dei lavoratori dipendenti (il 29,9%) ha tra i 20 e i 30 anni. Sono seguiti dalla fascia 30 – 40 anni (il 23,4%) e dai minori di 20 anni (il 20,7%).

Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, Il 29,9% dei lavoratori dipendenti totali erano operativi nel Nord Ovest;  seguito da Sud e Isole (24,7% dei dipendenti totali); Nord Est (23,5%). Fanalino di coda il Centro con il 21,9% dei dipendenti totali.

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