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Philotée Muzika, parla la donna del Ruanda che per prima ha vinto l’Ernesto Illy award

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MILANO – L’edizione 2018 dell’Ernesto Illy International Coffee Award (Eiica) ha il volto di una vincitrice, Philotée Muzika. Che ha ritirato ben due riconoscimenti per il caffè coltivato in Ruanda dalla Ngororero Coffee Washing Station. Un prodotto poi rappresentato da questa donna, come “Best of the Best” della terza edizione del concorso. Lo stesso prodotto inoltre, ha vinto il ‘Coffee lover’s choice’ ovvero il migliore caffè votato dai consumatori. Non poteva quindi mancare la sua esperienza in quanto ottima rappresentante del ruolo femminile nella filiera del caffè, ed ecco l’intervista che ha concesso in visita a Milano.

Philotée Muzika, una storia che l’ha portata anche in Italia

“Vengo dalla Ruanda, dove lavoro per la Rwalf Export Ltd come production manager. Attualmente, siamo qui perché abbiamo vinto l’Ernesto illy International Coffee Award. Una con Rwalf e uno con Ngororero Washing Station. “

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Quali sono le ragioni che l’hanno spinta ad occuparsi di caffè? E’ stato per passione? 

“All’inizio non conoscevo molto di questa materia prima. Avevo appena concluso gli studi ed ero alla ricerca di un lavoro. Poi, col passare del tempo, mi sono sempre più interessata al mondo in cui mi stavo muovendo, a quello che stavo imparando.

Penso che ora sia molto più appassionata di caffè che delle mie altre attività quotidiane. E questo perché ho realizzato l’importante significato che il nostro lavoro ha assunto per i coltivatori e le loro famiglie. Ho potuto vedere che cosa realizziamo nel sostenerli e rappresentarli su un piano internazionale. Quindi sì, ormai mi sento molto più a mio agio sul lavoro.”

Come mai lei è la prima donna ad aver ottenuto questi due importanti riconoscimenti? 

“Sinceramente non saprei dirlo. Probabilmente è soltanto una coincidenza. In realtà, sono certa che la ragione di questa vittoria non sia tanto legata al mio genere, ma piuttosto per la qualità del caffè che abbiamo portato all’assaggio.“

Cosa c’è di così speciale in questo caffè?

Il Ruanda non è stato sino a oggi noto come Paese produttore di caffè. Che cosa è cambiato? 

“Prima di tutto esiste un fattore naturale legato alle condizioni del territorio. Poi altri elementi sono senza dubbio l’altitudine e il clima. Ma poi è stato importante il passaggio ad una lavorazione a secco. Quest’anno abbiamo sperimentato una nuova strategia di processo come Rwalf coffee team.

Per cui la tecnica che i contadini hanno adottato ogni giorno ha determinato un grande cambiamento. Questo è stato un passo avanti rispetto a quello che si era soliti fare anche solo sino a qualche anno fa. Adesso abbiamo deciso di evolvere e abbiamo constatato che il risultato in tazza finale è davvero differente.”

Che cosa ci può dire delle donne che generalmente lavorano nei campi?

“In Ruanda esistono diverse cooperative di donne nella maggior parte delle Ruanda coffee stations. Stiamo perciò lavorando assieme, con uno sguardo che va oltre i processi strettamente legati al caffè.

Infatti promuoviamo soprattutto attività e formazione che possano comprendere la loro quotidianità. Vogliamo insomma sostenerle nello sviluppare competenze in altri ambiti. Offriamo loro l’opportunità di formare nuove abilità.”

E’ stato difficile per lei raggiungere la cima della filiera, diventando manager donna?

“Ho iniziato il lavoro nelle attività più dure. E’ stato senza dubbio più difficile per una donna, perché molte delle mansioni di questo settore si svolge nei campi, che si trovano in zone particolarmente rurali. Spostarsi da un’area all’altra, tra le camminate e le traversate in moto, non è stata una cosa semplice per me. A volte mi sono comportata come un uomo, fino poi a camminare al loro fianco e sentirci parte dello stesso team.”

Quali i programmi futuri?

“Abbiamo intenzione di procedere sulla stessa linea di adesso, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto qualitativo. E’ importante per noi andare incontro alle esigenze dei consumatori in termini di assaggio. Inoltre, vogliamo continuare a collaborare con i coltivatori locali, aiutandoli attraverso diverse iniziative, a migliorare le loro condizioni.”

Il vostro caffè è un prodotto che può esser apprezzato anche da un palato italiano?

“Penso che il gusto non sia particolarmente familiare per un consumatore italiano, perché si tratta di un prodotto unico nel suo genere. Infatti. in Ruanda il caffè ha proprio una resa diversa in tazza. Quindi è qualcosa di nuovo, che può esser certamente apprezzato anche da un consumatore italiano, seppur non rispecchia esattamente un sapore più tradizionalmente italiano.”

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