venerdì 12 Aprile 2024
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Pernigotti: torna a Novi Ligure dalla Turchia la produzione di creme

«Sarà avviata a breve – prosegue Frescucci – l’ottimizzazione dei macchinari, molti dei quali devono essere sistemati. Tutto ciò in vista dell’arrivo della linea di produzione delle creme spalmabili dalla Turchia»

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NOVI LIGURE (Alessandria) – Qualcosa di nuovo e di incoraggiante si intravvede nel futuro di Pernigotti? Dopo esser stata protagonista di diverse disavventure, concluse con il passaggio di proprietà e la produzione fissa allo storico stabilimento di Novi Ligure. Adesso l’arrivo della pandemia ha di nuovo complicato una situazione in bilico, ma tutto è in divenire per l’inizio del nuovo anno. Leggiamo le novità dall’articolo di Giampiero Carbone su lastampa.it.

Pernigotti: il 2021 è l’anno della verità

Il piano industriale presentato un anno fa al ministero dello Sviluppo economico, non privo all’epoca di contestazioni da parte dei sindacati, prevede infatti il ritorno a Novi Ligure della linea di produzione delle creme spalmabili dalla Turchia, spostata in quel Paese anni fa dalla proprietà, il gruppo Toksoz.

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Nel 2019, pur tra mille difficoltà e colpi di scena, nello stabilimento di viale della Rimembranza la produzione di cioccolato e preparati per gelati era ripresa e nell’autunno dello scorso anno era stato presentato il piano industriale dopo che il comparto gelati era stato ceduto alla Optima di Rimini.

Con i fondi ricavati la proprietà ha quindi deciso definitivamente di non chiudere la fabbrica dei gianduiotti né di cedere la produzione a terzi come annunciato a fine 2018, quando la reazione delle maestranze portò Novi alla ribalta nazionale con un’occupazione della fabbrica durata dal novembre 2018 a febbraio 2019.

Una lotta vincente, alla fine, grazie all’impegno dei lavoratori, dei sindacati e delle istituzioni, dal governo in giù. Nello stabilimento si guarda quindi con una certa fiducia al prossimo anno. «La produzione natalizia – spiega Piero Frescucci, rsu della fabbrica e uno dei volti storici della battaglia per salvare la Pernigotti – è terminata. Senz’altro ha risentito, come per tutte le attività, degli effetti del coronavirus ma non ci sono stati imprevisti particolari».

Gli stagionali hanno quindi concluso la loro attività e in fabbrica sono rimasti solo i dipendenti, che sono una sessantina

«Sarà avviata a breve – prosegue Frescucci – l’ottimizzazione dei macchinari, molti dei quali devono essere sistemati. Tutto ciò in vista dell’arrivo della linea di produzione delle creme spalmabili dalla Turchia».

Sono la crema al gianduja, al cremino, alla nocciola e al giandjua nero. «Anche la produzione in Turchia – prosegue il sindacalista – ha senz’altro risentito del Covid ma non dovrebbero essere rinvii rispetto alle previsioni del piano industriale».

Alla Pernigotti alcuni lavoratori sono in cassa integrazione per la pandemia

E attendono di partire con la cassa per ristrutturazione, indicatore della volontà della proprietà di non chiudere la fabbrica.

Molti dei macchinari utilizzati per produrre praline, torrone, cioccolato con nocciole e snack, era stato detto all’epoca dell’occupazione della fabbrica, sono datati e attendono quindi di essere sostituiti. Si era parlato anche di un nuovo stabilimento fuori città.

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