mercoledì 03 Dicembre 2025
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Genova, stop al pagamento del canone per i dehors progettati in linea con le future guide del Comune

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Il settore del bar e della ristorazione (immagine: pixabay)

La nuova norma è stata approvata dal consiglio comunale con il voto favorevole della sola maggioranza di centrodestra, mentre tutta la minoranza – PD, Genova civica, Rossoverdi e M5S – si è astenuta affermando che ancora non si conoscono i criteri delle guide del Comune. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul quotidiano Il Secolo XIX.

La normativa sui dehors

GENOVA – Via libera all’esenzione dal pagamento del canone di occupazione del suolo pubblico per i dehors progettati secondo le (future) linee guida del Comune. La nuova norma, che cambierà le regole attualmente in vigore, è stata approvata dal consiglio comunale con il voto favorevole della sola maggioranza di centrodestra, mentre tutta la minoranza – PD, Genova civica, Rossoverdi e M5S – si è astenuta, contestando il fatto che ancora non si conoscano i criteri in base ai quali sarà concessa la gratuità.

Le linee guida, che sono in elaborazione, dovrebbero essere completate, infatti, nei prossimi mesi: una volta che il testo sarà pronto si dovrebbe sapere anche quale sarà la durata dell’esenzione prevista per chi rispetterà le nuove regole di decoro, e che cosa comporterà il mancato adeguamento ai criteri indicati.

“Senza conoscere prima le linee guida e senza un piano comunale del commercio, il voto a questa delibera è un atto di fede, vista l’idea molto discutibile che ha del commercio questa amministrazione”, ha attaccato il capogruppo del Pd, Simone D’Angelo, secondo il quale il provvedimento risponderebbe all'”esigenza politica della Lega” – partito dell’assessore al Commercio Paola Bordilli – di dare un segnale al piccolo commercio.

In assoluto i dehors non sono sempre migliorativi del decoro urbano e da questo provvedimento non si capisce dove stia la tutela del bene pubblico”, ha osservato Stefano Amore di Genova Civica, e Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione ha chiesto se “sia corretto non far pagare per l’utilizzo di suolo pubblico, visto che questo comporterà meno entrate per il Comune”. Per Crucioli il problema è che “se le maglie fossero troppo larghe si rischierebbe il proliferare di dehors con la sottrazione di spazi pubblici“.

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A Roma arriva il Bulgari Hotel con il Caffè di Niko Romito il 9 giugno

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Roma (foto Pixabay, Nimrod Oren)

Debutterà il 9 giugno 2023 il nuovo hotel di lusso di Roma in Piazza Augusto Imperatore nel Rione Campo Marzio. In questo contesto arrivano diversi spazi per bere e per mangiare come il Bulgari Bar per la parte cocktail e, per la prima volta in Italia, Il Bulgari Dolci con cioccolateria e pasticceria. Infine, una delle aperture più attese, è quello del primo Caffè di Niko Romito. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Roma Today.

Il Bulgari Hotel a Roma

ROMA – Nel 2025 arriverà anche sulla spiaggia di Miami, a Ranfushi nelle Maldive e nel 2026 a Los Angeles, ma il 2023 è decisamente l’anno di Roma. Finiscono infatti i lunghi lavori di ristrutturazione che hanno investito Piazza Augusto Imperatore nel Rione Campo Marzio dove gli edifici di stampo razionalista accoglieranno dal 9 giugno, giorno di apertura ufficiale, le camere, le suites, i servizi e i ristoranti del nuovo Bulgari Hotel Roma.

La colossale struttura affaccia dal lato lungo sul Mausoleo di Augusto e da quello corto sull’Ara Pacis. Al suo interno, grazie all’intervento restaurativo dello studio di architettura italiano ACPV Antonio Citterio Patricia Viel i viaggiatori troveranno 114 stanze, per lo più suite, a partire da circa 2.000€ a notte (niente mezzi termini, l’amministratore delegato di Bulgari Jean-Christophe Babin aveva dichiarato: “il nuovo hotel è un vero tempio dell’ospitalità di lusso”).

Poi una SPA di 1000 metri quadrati, una palestra ultra tecnologica, una piscina, una reading room con testi dedicati alla storia della gioielleria e diversi bar e ristoranti, curati tutti dallo chef italiano Niko Romito, che dal 2017 ha firmato un accordo con Bulgari per la cura dei ristoranti delle strutture alberghiere.

Il ristorante Niko Romito, Bulgari Dolci e Il Caffè

In questo contesto arrivano diversi spazi per bere e per mangiare. Prima di tutto il Ristorante Niko Romito, già presente nelle altre sedi del gruppo che abbiamo citato. Poi La Terrazza, che potrà sfruttare una delle viste più panoramiche di Roma.

Segue il Bulgari Bar per la parte cocktail e, per la prima volta in Italia, Il Bulgari Dolci con cioccolateria e pasticceria che troverà spazio al piano terra, un format già presente in altre sedi Bulgari, dove si potranno assaggiare le preziose gemme di cioccolato Bulgari.

Infine, una delle chicche, sarà la presenza del primo Caffè di Niko Romito per Bulgari: dimenticate il format di Spazio, anche se qualche prodotto, tipo la Bomba, è probabile che farà capolino tra i banchi del nuovo indirizzo, dedicato per lo più al casual dining.

Ogni attività avrà un indirizzo di accesso diverso: il ristorante e il Bulgari Bar da Via di Ripetta, il Caffè da Piazza Augusto Imperatore e il Bulgari Dolci da Via della Frezza. Tutte le attività partiranno il 9 giugno 2023.

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Iginio Massari omaggia la Calabria con il morbidone al caffè

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iginio massari colomba delice 2020
Iginio Massari

Iginio Massari, in occasione della seconda tappa di Meet Massari R-evolution a Melissa in provincia di Crotone, ha realizzato tre ricette: il cedrino, omaggio alla terra di Calabria e al suo agrume tipico, il morbidone al caffè e la torta di lampone e lime. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata sul portale d’informazione Calabria Live.

Iginio Massari in Calabria per la seconda tappa di Meet Massari R-evolution

MELISSA (Crotone) – Professionisti e appassionati di arte bianca si sono dati appuntamento lunedì 29 maggio al Grand Hotel Balestrieri di Melissa in provincia di Crotone in Calabria per la seconda tappa di Meet Massari R-evolution, il tour 2023 organizzato da Molino Dallagiovanna con il maestro Iginio Massari e Giacomo Pini, consulente marketing e docente Cast Alimenti.

Un evento di successo, ispirato all’ultimo libro del grande pasticcere italiano “L’eccellenza della pasticceria dalla a alla z” e dedicato nella tappa in Calabria alle lettere c e l. Iginio Massari ha affrontato durante la sua masterclass i temi della creatività e della leggerezza e ha realizzato tre ricette dolci con ingredienti accomunati da queste lettere: il cedrino, omaggio alla terra di Calabria e al suo agrume tipico, il morbidone al caffè e la torta di lampone e lime.

Erano stati proprio i professionisti e gli appassionati di pasticceria coinvolti nei mesi scorsi in una campagna social promossa da Molino Dallagiovanna, a scegliere con quali prodotti avrebbero voluto vedere realizzati i dolci durante la masterclass del maestro nella tappa calabrese di Meet Massari R- evolution. La scelta è ricaduta appunto sui prodotti raccolti nel libro “L’eccellenza della pasticceria dalla a alla z” sotto la lettera c e l.

A proposito dell’appuntamento in Calabria, il maestro Iginio Massari ha commentato: “Sono molto contento di trovarmi in questo posto meraviglioso con voi oggi. Per me questi eventi rappresentano sempre un’emozione. Sono occasioni per condividere la mia conoscenza in pasticceria, ma nello stesso tempo per imparare da voi, dalle vostre domande e dalle vostre osservazioni. Non si è mai davvero solo Maestri!”.

E ha continuato: “Pensando al sole della Calabria, ho voluto realizzare il Cedrino, omaggio a questa terra e a uno dei suoi frutti più preziosi. Un biscotto con farina Frolla leDolcissime, miele d’acacia, zucchero, uova, cedro candito e macinato, succo di cedro e mandorle macinate finemente. Una delizia leggera e profumata”.

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Nespresso lancia l’offerta per l’estate e il concorso Californian Dream

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Nespresso presenta le novità per l'estate (immagine concessa)

MILANO – Nespresso inaugura la stagione del sole e del caldo con una rinfrescante esperienza ispirata al sogno californiano: una linea di deliziosi caffè aromatizzati e no, da gustare con ghiaccio, accessori super trendy e ricette dissetanti, il tutto accompagnato dai colori di un inconfondibile tramonto della California.

La collezione rende omaggio allo stile di vita californiano, fatto di calde giornate in riva all’oceano, tramonti, arte, passeggiate in pattini nella splendida Venice Beach e la spensieratezza di un giro sulle giostre del molo di Santa Monica. L’azienda, con la collezione Summer 2023 – Californian Dream, vuole far vivere a tutti gli amanti del caffè il piacere della stagione più calda attraverso un viaggio, abbracciando un ritmo di vita più lento e apprezzando i più piccoli momenti quotidiani.

Un caffè rinfrescante con un tocco di vivacità

Al centro della scena, il nuovissimo caffè double espresso in edizione limitata, Barista Creations Juicy Watermelon Over Ice per Vertuo, che porta in tazza tutta la vivacità della collezione: un caffè aromatizzato all’anguria, dal gusto delicato e fruttato adatto per essere erogato direttamente su ghiaccio. Un rinfrescante gusto dolce e succoso di anguria che incontra il caffè Arabica proveniente dall’Etiopia e dall’Indonesia, dalla tostatura separata per esaltarne le note delicate e floreali.

Il suggerimento per una ricetta rinfrescante? Mettere 6 cubetti di ghiaccio (180 g) e qualche cubetto di anguria in un bicchiere da ricetta, versare 15 ml di sciroppo di zucchero di canna e aggiungere 6 foglie di menta fresca con 150 ml di acqua naturale, mescolando delicatamente. Erogare una capsula di caffè Juicy Watermelon Over Ice (80 ml) e versarlo nel dispositivo Barista Nespresso assieme ad 1 cubetto di ghiaccio. Chiudere il coperchio e selezionare la ricetta “Juicy Watermelon Fizz”. Infine, versare nel bicchiere.

Un’altra novità di questa collezione è il Cold Brew Style Intense per Vertuo dalla consistenza morbida e setosa, con note di cereali tostati e caramello, poco amaro e con una piacevole freschezza tipica dei caffè estratti a freddo.

Cold Brew Style Intense, prodotto con chicchi di Arabica provenienti dal Brasile e Guatemala, prende ispirazione dal tradizionale processo di preparazione lento – che prevede di lasciar infondere il caffè in acqua fredda per un periodo di tempo piuttosto esteso solitamente compreso tra le 12 e le 24 ore.

Nespresso ha rivisitato questa tecnica di erogazione, rendendola possibile in pochi minuti, attraverso il sistema Vertuo, preparando il caffè con il metodo hot bloom. Questo metodo inizia con l’infusione del caffè caldo per un breve periodo di tempo; si tratta della cosiddetta fase di fioritura, fondamentale per sviluppare il corpo del caffè e per estrarne gli aromi più delicati e sottili.

L’infusione prosegue poi con l’acqua raffreddata a temperatura ambiente per il resto dell’estrazione, in modo da ridurre l’amarezza e conferire al caffè un gusto più morbido e intenso.

Per gustarlo al meglio basterà inserire acqua fredda da frigo nel serbatoio della macchina Vertuo Pop, Vertuo Next o Vertuo Creatista, preferibilmente insieme a 3-4 cubetti di ghiaccio, ed erogare una capsula di caffè (355 ml) su una manciata di ghiaccio.

Oltre a queste novità, quest’estate tornano i caffè estivi più amati di Nespresso, il Barista Creations Coconut Flavour Over Ice per Original e Tropical Coconut Flavour Over Ice per Vertuo oltre a Freddo Delicato & Freddo Intenso per Original e Ice Leggero & Ice Forte per Vertuo, che fanno parte della gamma Barista Creations for Ice di Nespresso.

Un’estate piena di gusto

Per riuscire ad assaporare ogni momento di questa estate californiana, le nuove ricette a base di caffè con ghiaccio di Nespresso offrono agli appassionati un momento di gusto e brio, per l’intera giornata. La ricetta Juicy Watermelon Fizz combina lo zucchero di canna e l’anguria per una sensazione rinfrescante con una giocosa raffinatezza.

In alternativa, per un’esperienza ancora più frizzante e pungente, è disponibile la ricetta Cucumber Lemon Basil utilizzando Cold Brew Style Intense con l’aggiunta di ghiaccio, una fetta di limone, cetriolo e qualche foglia di basilico per un gusto agrumato e stimolante. Tutte le nuove ricette sono disponibili online qui.

Un’avventura estiva rifrescante con gli accessori Nespresso Californian Dream

La collezione estiva Californian Dream si compone anche di una serie di accessori di ispirazione californiana, con un design trendy che li rende un must per la bella stagione. Tra le novità della gamma, il Nomad Tumbler – progettato dal designer milanese Federico Peri e creato per consentire agli amanti del caffè di avere il loro caffè con ghiaccio al proprio fianco, ovunque vadano.

Con l’esterno trasparente, la comoda impugnatura, la pratica cannuccia e il tappo, è facile rimanere alla moda anche in viaggio.

Utile per le ricette anche il vassoio per il ghiaccio, sviluppato per creare una nuova forma di cubetti di ghiaccio, aiutando gli amanti del caffè a sfruttare appieno le loro ricette di caffè con ghiaccio comodamente da casa. È progettato per contenere e preparare nove cubetti da 30 g ciascuno, più grandi dei formati comuni, per creare una bevanda perfettamente bilanciata.

Parte della collezione anche i bicchieri Barista Recipe Glasses e l’iconica Nomad Travel Mug, che per l’occasione si tinge di un meraviglioso color lilla. Pensato per gli amanti delle ricette a base di caffè e ghiaccio, il Barista Shaker di Nespresso, per celebrare il mood di questa collezione, si tinge di color cangiante acquamarina in edizione limitata. Realizzato in acciaio inossidabile micro-spazzolato, mantiene la crema del caffè liscia a ogni versamento grazie al mezzo filtro incorporato.

Ideali per i rituali del caffè a casa e in viaggio, gli accessori Nespresso di questa collezione estiva sono pensati per regalare ai coffee lovers un’esperienza di caffè straordinaria.

Il concorso: vola in California con Nespresso

Il concorso Californian Dream dà l’opportunità di vincere un viaggio per due persone in California, sulla costa ovest degli USA ed è attiva dal 05.06 fino al 02.07 in tutte le Boutique Nespresso, sul sito e tramite call center a fronte di un acquisto presso Nespresso di qualsiasi importo. Il montepremi complessivo è di 5 viaggi per 2 persone. 10 notti e 11 giorni per vivere davvero il sogno Californiano a cui è ispirata la collezione Nespresso. Tra le tappe: Los Angeles, San Francisco, Las Vegas, Antelope Canyon, Grand Canyon, Bryce Canyon, Monument Valley, Death Valley e altro ancora. Regolamento disponibile qui.

La collezione estiva Nespresso Californian Dream è disponibile online e nelle boutique Nespresso a partire dal 29 maggio per un periodo limitato fino a esaurimento scorte.

Gli alunni del Luigi Palma visitano la sede di Caffè Guglielmo a Copanello di Catanzaro

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Il logo di Caffè Guglielmo

La visita è stata organizzata nell’ambito delle attività Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) e ha offerto agli studenti delle classi dell’Istituto di istruzione superiore Luigi Palma l’occasione di approfondire le loro conoscenze sul processo produttivo e di lavorazione del caffè. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Il Blog di Corigliano.

La visita aziendale dell’Istituto Luigi Palma da Caffè Guglielmo

COPANELLO (Catanzaro) – Gli alunni delle classi 4 A AFM, 4 B AFM e 4 A SIA dell’Istituto di istruzione superiore Luigi Palma di Corigliano-Rossano hanno avuto l’opportunità di partecipare a una stimolante visita aziendale presso l’azienda Caffè Guglielmo, situata in località Copanello, Catanzaro.

L’evento è stato organizzato nell’ambito delle attività Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) – promosse dall’apposito Team in sinergia con il Dirigente Scolastico dottoressa Cinzia D’Amico – e ha offerto agli studenti l’occasione di approfondire le loro conoscenze sul processo produttivo e di lavorazione del caffè, nonché sull’organizzazione e la gestione dell’azienda.

Accompagnati dalle professoresse Maria Cristina Muoio, Carmela Gallo e Stefania Lazzarano, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di osservare da vicino le diverse fasi del processo produttivo, apprezzando la cura e l’attenzione dedicate alla selezione delle materie prime, la lavorazione delle pregiate varietà di caffè e la creazione dei vari prodotti.

Inoltre, hanno avuto modo di visitare il reparto amministrazione e di conoscere i mercati di approvvigionamento e di sbocco, acquisendo così una visione più completa dell’organizzazione aziendale,

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Torrcaffè: visite guidate in azienda per Imprese Aperte Parma

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La visita guidata (immagine concessa)

MONTECHIARUGOLO (Parma) – Torrcaffè ha aperto le porte della torrefazione in occasione del primo appuntamento del 2023 di Imprese Aperte Parma nel periodo maggio-giugno. Nel weekend appena trascorso 4 gruppi di visitatori hanno beneficiato di una visita guidata di 2 ore all’interno dello stabilimento dove hanno potuto apprendere l’intero ciclo produttivo del caffè.

Torrcaffè apre le porte della torrefazione

La visita è iniziata con una degustazione di espresso della linea biologica di Torrcaffè accompagnata da un cioccolatino, in edizione limitata, creato dalla pasticceria Arte Dolciaria di Parma, partner di Torrcaffè, in esclusiva per per questa manifestazione.

Il cioccolatino “Montechiarugolo” dedicato al comune dove la torrefazione ha il suo stabilimento, è frutto dell’unione di caffè e cioccolato provenienti dal Perù. A seguire ai visitatori è stata fatta una breve lezione sulle caratteristiche peculiari del caffè e hanno potuto toccare con mano, nella Roastery dell’azienda, il caffè verde e le diversità qualità di caffè provenienti da tutto il mondo.

La degustazione in azienda (immagine concessa)

Hanno poi continuato il tour all’interno dello stabilimento produttivo assistendo alla tostatura a legna e a tutte le fasi del ciclo di produzione del caffè fino al confezionamento. Hanno poi concluso con un’ultima degustazione di caffè filtro con un monorigine etiope per vedere anche questa tecnica di estrazione del caffè, meno comune nel nostro territorio.

Con un feedback sempre positivo ed entusiasta da parte dei partecipanti Torrcaffè continua ad essere presente a questa iniziativa degli Industriali di Parma dall’anno scorso e riaprirà le porte nella sessione autunnale il 30 settembre e il 18 novembre.

Perù: esportate 25.000 tonnellate di cacao da gennaio ad aprile

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Le fave di cacao (Pixabay licensed)

Dall’inizio dell’anno, il Perù avrebbe esportato 25.000 tonnellate di cacao per 75 milioni di dollari. L’Organizzazione internazionale del cacao ha previsto una crescita dell’offerta mondiale del 4% per raggiungere i 5017 milioni di tonnellate, mentre la domanda mondiale dovrebbe diminuire dell’1%. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazioni It Es Euro.

L’esportazione del cacao del Perù

MILANO – Da gennaio ad aprile 2023, il Perù ha esportato 25.000 tonnellate di cacao per 75 milioni di dollari, cifre molto simili allo stesso periodo del 2022 (24.800 tonnellate per 73 milioni di dollari). Con un volume stabile, il prezzo medio per chilogrammo di cacao in questi mesi è stato di 2,98 dollari, praticamente la stessa cifra dell’anno scorso, secondo FreshFruit.

Ma non solo il Perù ha avuto risultati invariabili. Risultati con trend simili sono previsti anche per il mercato mondiale del cacao. L’Organizzazione internazionale del cacao ha previsto una crescita dell’offerta mondiale del 4% per raggiungere i 5017 milioni di tonnellate, mentre la domanda mondiale dovrebbe diminuire dell’1%: per raggiungere i 5027 milioni di tonnellate, quindi non è previsto un prezzo stabile in quanto vi è praticamente una corrispondenza tra domanda e offerta.

La prevista crescita dell’offerta globale dovrebbe concretizzarsi, dal momento che la Costa d’Avorio, il principale fornitore globale (circa il 20% di quota), registra finora un calo dello 0,5% nella sua campagna (da ottobre a marzo); mentre il Ghana (quota 12%) ha una crescita del 10%; e il Brasile (10% di quota) fattura una crescita del 9% che compensa la caduta del leader.

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Michele Monzini, Presidente del Consorzio promozione caffè a tutti i torrefattori italiani: “Il Convegno del 30, opportunità di dialogare costruttivamente e per continuare a crescere insieme”

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Michele Monzini vicepresidente Comitato Italiano del caffè consorzio promozione caffè
Michele Monzini presidente del Consorzio promozione caffè

MILANO – In vista dell’assemblea del Comitato Italiano del Caffè di giovedì 29 giugno a Belforte del Chienti e della Convegno “Il mercato del caffè, che cosa succede e come può cambiare” in programma il giorno dopo, venerdì 30, al Campus Simonelli Group sempre nelle Marche, abbiamo intervistato a Michele Monzini, presidente del Consorzio promozione caffè e direttore generale della Torrefazione milanese Caffè Mokito.

Ecco il recapito email campus@simonelligroup.it per chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni sul convegno del 30 giugno.

Monzini, cominciamo dal Consorzio promozione caffè: che cosa fate?

“Il Consorzio promozione caffè, così come dice il suo nome, è un’Associazione di aziende afferenti alla filiera del caffè, in primis torrefattori. Durante gli anni abbiamo allargato la base associativa coinvolgendo anche realtà indirettamente legate a questa industria, sempre con l’obiettivo di trasmettere i valori e le proprietà positive del consumo del caffè, basandoci sempre su ricerche scientifiche. Promuoviamo la cultura di questa bevanda principalmente in espresso e poi in senso più ampio.”

Consorzio che fa parte anche di un network mondiale…

caffè verde sul ramo
Caffè verde prima della raccolta

“Certo. Ci appoggiamo agli studi che giungono dalla comunità scientifica internazionale, in particolare facciamo riferimento all’Isic, l’Istituto per l’informazione scientifica sul caffè. Su questa base inconfutabile e sulle attività di quest’organizzazione che è no profit, è stato fondato ormai più di 30 anni fa il Consorzio, che poi ha preso strade differenti aprendosi di più alla platea dei consumatori.

Però è un’attività poco conosciuta, la vostra, al di fuori degli addetti ai lavori.

torrefazione del caffè
Torrefazione del caffè

“Fino a 8-10 anni fa abbiamo lavorato con la comunità scientifica senza comparire mai con il nostro marchio. Per questo soltanto le aziende aderenti e le persone interne allo stesso gruppo erano a conoscenza della nostra esistenza. Tuttavia, negli ultimi anni, abbiamo deciso di aprirci al consumatore, mai però direttamente come Consorzio ma attraverso la pagina Facebook Caffè e Benessere e anche tramite il nuovo canale Instagram dedicato, per trasmettere tutti i contenuti positivi a favore del consumo di questa bevanda. Tutte le notizie sono sempre basate su analisi e studi scientifici, confermabili con riferimenti precisi ad analisi e ricerche, ma raccontati non più dalla comunità scientifica ma in modo più divulgativo, per farci capire da tutti.”

Perché il Consorzio dovrebbe interessare sia gli oltre 1.700 torrefattori sia le decine di produttori d’attrezzature del caffè?

caffè generica chicchi pressino
Chicchi e pressino

“Riuscire a far crescere la cultura del caffè, comunicando quanto effettivamente questo possa avere un impatto positivo sia sulla salute fisica sia quella mentale per il piacere di fare una pausa, significherebbe vendere una tazzina in più e di conseguenza costruire una tostatrice e una macchina per espresso in più. Se il Consorzio porta dei vantaggi a tutta la filiera, sarà nell’interesse di tutti aderirvi e anche contribuire con il proprio know-how e idee originali per fare insieme la differenza.”

Parliamo del convegno “Il mercato del caffè, che cosa succede e come può cambiare” che si terrà il prossimo 30 giugno nel Campus Simonelli Group a Belforte del Chienti (Macerata): che cosa vi ha spinto a organizzare questo incontro di alto livello che segna il ritorno dei vostri incontri in presenza dopo gli anni bui del Covid che hanno rallentato anche l’attività del Consorzio?

“La volontà e lo stimolo nascono da una serie di idee venute confrontandoci con Simonelli Group socia del Consorzio. È tanto tempo che volevamo fare qualcosa insieme e così è stato pensato questo convegno, che sarà organizzato di venerdì, il 30. Il giorno prima, il 29, si svolgerà un’assemblea generale del Comitato Italiano del Caffè per unire due attività. Da una parte mostrare la nuova sede del Campus di Simonelli Group e dall’altra fare cultura attorno alla bevanda in un unico incontro di due giorni e presentare per bene agli addetti ai lavori tutte le attività che il Consorzio realizza a favore della filiera.”

Ecco il recapito email campus@simonelligroup.it per chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni sul convegno del 30 giugno. 

L’Italia è il settimo Paese al mondo per consumi ma primo per esportazione di torrefatto con 5,8 milioni di sacchi pari a 346 mila tonnellate e un bilancio positivo di 1,5 miliardi di euro. Come ama dire Mario Cerutti, presidente del Comitato italiano del caffè: la fattura del verde importato è pagata interamente da questa fetta di caffè torrefatto esportato. Un caso raro e virtuoso d’import-export a favore dell’Italia

“L’espresso trasformato in Italia non è apprezzato solo all’interno dei confini nazionali, ma anche in Europa e ancor di più nei Paesi extra Ue. L’espresso è ritenuto uno dei baluardi del made in Italy, amato in tutto il mondo. Questi dati ci confermano che facciamo bene e che possiamo ancora migliorare. Il primato è in zona extra Ue ma in Europa siamo ancora superati dai torrefattori tedeschi. Dobbiamo continuare a fare bene e del nostro meglio per mantenere questa posizione o crescere ulteriormente.

L’espresso in Italia fa parte della nostra vita quotidiana e lo vedremo durante il convegno con gli aggiornamenti dei dati forniti dagli analisti di AstraRicerche, un Istituto italiano indipendente cui ci siamo rivolti per la raccolta e lo studio dei dati che si riferiscono alla filiera del caffè. Dai primi insight posso anticipare che sono emersi delle informazioni interessanti. L’ultima ricerca che abbiamo svolto si riferiva alla fine della prima ondata Covid- inizio della seconda, quindi un periodo in cui eravamo ancora scottati dalle chiusure.

Per questo tutta la parte sentimentale legata al poter bere il caffè al bar era molto forte. Ora questa componente emotiva si è ridotta a favore di qualcos’altro che sarà molto importante considerare già da ora visto che fortunatamente stiamo allontanando anche dai nostri ricordi la pandemia vissuta.”

Bere il caffè fa bene è ben documentato dall’Isic: noi però siamo settimi al mondo per consumo pro capite con 5,5 chili. Potrebbe aumentare questo dato?

“Potrebbe sicuramente. Consideriamo però che quel consumo trasformato in chili dipende molto dal tipo di estrazione che è diffusa nel nostro Paese: per un espresso si utilizzano circa 7 grammi mentre per una estrazione filtro se ne usa almeno il doppio. Per questo, se passassimo completamente al secondo metodo, o se auspicabilmente in un futuro fosse seguito questo nuovo trend sempre in parallelo con l’espresso, questo comporterà in automatico un aumento in termini di chili consumati all’anno. I paesi del Nord Europa
in effetti, proprio per questa abitudine legata ad estrazioni più lunghe, registrano numeri nettamente più alti dei nostri.”

Su cosa bisogna ora puntare per continuare a crescere e restare competitivi sul mercato interno e internazionale? Innovazioni tecniche, diversa comunicazione, trasparenza, una filiera più equosolidale, qualità sia della materia prima che del prodotto servito?

“Sul lungo termine è necessario puntare sulla qualità. È chiaro che differenti mercati rispondono a diverse esigenze e così ogni azienda ha una sua caratteristica particolare e un target specifico. Ci sono imprese focalizzate sulla qualità e altre che si occupano più di volumi e prodotti da primo prezzo. Il mercato è variegato ed è anche giusto così. Come lo è per tutti i prodotti alimentari. E non soltanto. A lungo termine però la qualità premia sempre. Il trend del momento è l’attenzione all’ESG (Acronimo ESG dall’inglese Environmental (ambiente), Social (impatto sociale) e Governance (gestione aziendale trasparente e sostenibile nel tempo). che diventerà ancora più importante nel futuro.

Anche l’innovazione è essenziale. Quella che ha caratterizzato nell’ultimo periodo il nostro mercato è l’arrivo del mono porzionato in Italia e non soltanto. Oggi si va verso una direzione precisa e avere un packaging totalmente riciclabile o compostabile su un modello di economia circolare non solo per quanto riguarda la polvere di caffè ma anche tutto ciò che coinvolge la filiera. Se parliamo di prodotto per casa porzionato, cioè quello che oggi nella mente delle persone è considerato più invasivo per l’ambiente e quindi la capsula di plastica, il futuro è nel trovare una soluzione: o nel riciclo effettivo o nei materiali compostabili.”

Chi dovrà agire maggiormente per la realizzazione di queste prospettive future? Le aziende produttrici e torrefattrici, i baristi, i coltivatori?

“Ci dovremo impegnare tutti: la filiera è lunga ed è necessario avere insieme una coscienza ambientale, sociale, per permettere a tutta la supply chain di avere un futuro solido e florido. È chiaro che ci sono degli anelli più forti, e sono loro i primi a dover rimboccarsi le maniche su questi temi. Non possiamo chiedere a un contadino di lavorarci quando c’è un torrefattore che magari brucia gas in eccesso senza considerare che può creare un danno all’ambiente.”

I consumatori hanno modificato le loro abitudini e modalità di acquisto: come rispondere a queste novità?

“Lo vedremo nel convegno e dall’aggiornamento della ricerca Astra. Negli ultimi anni il consumo si è spostato a causa della pandemia, dal fuori casa all’utilizzo domestico. Quasi l’80% del consumo avviene all’interno delle mura casalinghe. L’out of home, e in particolare il canale horeca e quello Ocs/vending, è quello che sta soffrendo ancora di più a causa dello smart working. E’ un cambio di abitudini storico da cui non torneremo più indietro. Le persone sono state allontanate dagli uffici e se vogliono bere un buon caffè e si trovano già a casa, difficilmente usciranno a berlo in una macchinetta automatica e neppure nel proprio
bar di riferimento.

Di certo una parte del consumo rimarrà casalingo, un canale che però si è nel tempo
molto trasformato. Nel mercato italiano si assiste ad una crescente ondata di porzionati a discapito della tradizionale moka, che dopo il Covid, salvo a qualche fiammata legata all’inflazione e all’attenzione ai costi, sta subendo un lento ma inesorabile declino.”

La sostenibilità: cosa dicono i dati rispetto alle imprese che si stanno impegnando su questo fronte?

“Un’azienda che trasmette valori legati alla sostenibilità è apprezzata maggiormente dai consumatori rispetto a quelle che non lo fanno. Sono dati che però non abbiamo a disposizione e che riguardano le singole imprese. Possiamo soltanto affermare che in ottica di sostenibilità a lungo termine è sicuramente l’area verso cui impegnarsi ed investire realmente, non facendo un semplice green washing.

Un pensiero conclusivo proiettato sul convegno di venerdì 30 giugno al Campus Simonelli Group.

“Il convegno è aperto a tutti. E a tutti gli addetti ai lavori direi di partecipare, perché si affronteranno argomenti interessanti e sarà un buon momento per fare networking e conoscere diversi attori della filiera. Colleghi che altrimenti non si avrebbe modo di conoscere in maniera approfondita. Ci incontreremo un giorno prima per poterci confrontare in un clima informale. Speriamo che sia il primo di altri eventi. Ci sarà l’opportunità di dialogare costruttivamente per crescere tutti insieme. E se riusciremo a far evolvere positivamente il mercato ne guadagneremo tutti.”

Ecco il recapito email campus@simonelligroup.it per chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni convegno del 30 giugno.

A Bologna spinge lo specialty, da Burō Café: “Siamo ancora una nicchia, ma consapevoli di quello che beviamo”

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Burō Café
Jessica e Estefania, titolari di Burō Café (foto concessa)

BOLOGNA – In vian Sant’Isaia 57/D, c’è un posto speciale da segnare sulla mappa dei coffeelovers: speciale è un aggettivo appropriato, dato che da Burō Café quello che si beve è lo specialty, adeguatamente inserito in un locale curato in ogni dettaglio. In Italia questa attenzione alla materia prima per preparare la tazzina continua ad esser sempre meno una rarità. E per fortuna.

Burō Café, caffetteria, un co-working o una galleria d’arte: cosa c’è dietro a un concept così complesso?

“Ê complesso solo se lo si paragona al classico bar tradizionale a cui siamo abituati;
all’estero realtà di questo tipo esistono da anni e anche in Italia stanno cominciando
a svilupparsi sempre di più. Dietro si nasconde proprio la volontà di allontanarsi da
un modello “standard” per aprirsi a possibilità infinite. Volevamo creare un luogo che
non avesse bisogno di etichette e che potesse essere più cose contemporaneamente ed è quello che abbiamo fatto.”

Dentro Burō Café (foto concessa)

Perché avete deciso di puntare sullo specialty e le estrazioni alternative, dato che sono prodotti costosi, di nicchia e lontani dalla tradizione del classico espresso italiano?

“Abbiamo scelto di legarci al mondo del caffè specialty per sostenere il valore di un
prodotto proveniente da un mercato equo solidale che dà il dovuto riconoscimento
agli agricoltori. Invece che interrogarci sul perché il caffè specialty abbia un costo
elevato, chiediamoci piuttosto perché il caffè servito nella maggior parte dei locali
costi così poco!

Del caffè specialty si conosce la varietà della pianta; lo stato di provenienza; l’azienda agricola che lo ha coltivato e il processo di lavorazione. È un prodotto 100% tracciabile, coltivato secondo i ritmi della natura e raccolto a mano. Purtroppo è ancora un prodotto di nicchia, ma almeno questa nicchia sa perfettamente cosa sta bevendo.”

Da chi vi rifornite per il caffè? Cosa servite ai vostri clienti?

La latte art da Burō Café

“Ci riforniamo da diverse torrefazioni, italiane ed estere, per offrire ai nostri clienti una
scelta sempre più ampia. Abbiamo sviluppato un blend con Nudo Kopiroaster e recentemente abbiamo lanciato una piccola linea (blend e monorigine) insieme a Torrefazione Paradiso. Inoltre, ogni due mesi ospitiamo i prodotti di altre torrefazioni.
Finora abbiamo avuto Pacamara, Vannelli e Gardelli.

Quanto costa l’espresso da Burō (è un problema per i clienti che superi l’euro?) e quanto il filtro?

“Poco – scherzano i gestori di Burō – Abbiamo sempre mantenuto il prezzo del nostro espresso al pari degli altri locali di Bologna che non trattano specialty ma da qualche mese abbiamo deciso di adeguarlo a €1.40.

Crediamo che la differenza di prezzo aiuti il cliente a capire che quello che sta
bevendo non è lo stesso caffè che si trova nel classico bar. Purtroppo sul tema del
prezzo del caffè (ma non solo) ci sarebbe tanto da dire ma preferiamo non entrare in
queste tematiche.

Uno spazio co-working (foto concessa)

La maggior parte dei nostri clienti sono persone consapevoli di quello che stanno bevendo e questo è il motivo principale per cui ci scelgono ogni giorno. Non è solo il costo del chicco a fare il prezzo finale di una tazzina di caffè, ma tutto il contesto e il servizio offerto e noi crediamo che il nostro target lo abbia capito.”

Avete notato una differenza magari generazionale, tra chi viene a bere da voi l’espresso e il filtro?

“Abbiamo un target ben definito che comprende uomini e donne tra i 25 e 44 anni ma
non è raro vedere entrare persone più mature che decidono di provare estrazioni
alternative. Vediamo sempre più persone apprezzare il caffè estratto in filtro ma tutto
dipende dal tempo a disposizione e dall’orario in cui arrivano: espresso veloce al
bancone prima d’andare in ufficio, V60 o French Press a metà mattinata.”

Avete studiato degli abbinamenti particolari sul menù per avvicinare allo specialty?

“Una delle peculiarità del nostro locale è quella di offrire un menu all day brunch,
quindi tutti i giorni, tutto il giorno. L’abbinamento che va per la maggiore è uova
strapazzate accompagnate dal nostro Colombia El Rubì estratto in V60. Per la
pausa pomeridiana invece abbiamo una selezione di torte e biscotti artigianali che
ben si abbinano a espressi doppi o cappuccini con la bevanda a base d’avena.”

Questione personale: è difficile trovarne, formato e non?

“Abbiamo avviato la nostra prima ricerca di recente e siamo state sommerse dalle candidature! Per noi non è fondamentale avere esperienza (anche noi abbiamo imparato questo mestiere da zero, dopotutto!), ma è l’attitudine che conta. Se una persona è
volenterosa, appassionata e disposta a mettersi in gioco non serve nient’altro. Crediamo di aver creato un posto in grado di attrarre persone affini a noi e ai nostri valori e le candidature ricevute lo dimostrano.”

Che macchinari utilizzati per l’espresso e come macinini?

“Abbiamo una Faema Teorema due gruppi per l’espresso e quattro macinini: un
Anfim per il nostro monorigine di linea; un E85 per il nostro blend di linea; un Eureka
single dose per le torrefazioni ospiti e un Mazzer jolly per caffè filtro e drogheria.”

A Bologna i punti che trattano specialty ci sono già: che cosa avete di speciale voi di Burō Café?

“Le realtà che trattano specialty a Bologna sono ancora molto poche e sono per lo più
spazi che fanno solo quello. Per noi il mondo specialty è quello più affine alla nostra
idea di qualità e cura della materia prima. Tuttavia, in BURŌ Café cerchiamo di
offrire una esperienza a 360 gradi di cui il caffè specialty è solo una parte. Il nostro
progetto va oltre l’essere una caffetteria specialty perché siamo molto di più: un
ecosistema in cui convivono smart working, caffè, eventi e una community sempre
più vasta. Abbiamo aperto questo locale per dare spazio a tutte quelle persone che
sentivano di non avere un posto in cui stare. Si tratta di un ambiente incentrato sulla
comunità; un luogo in cui stare bene insieme agli altri .

Sta migliorando la scena delle caffetterie specialty lì a Bologna?

“Notiamo sicuramente un interesse crescente e chi fa il nostro lavoro gioca un ruolo
primario in questa tendenza. Diciamo sempre che il caffè specialty non è  per pochi, ma un caffè per tutti e accompagnare il cliente verso un consumo più consapevole è ciò che cerchiamo di fare ogni giorno.

Più saranno le persone che cominceranno ad apprezzare e comprendere il caffè specialty, maggiore sarà la risposta da parte delle caffetterie. È un po’ come per la pizza con il lievito madre: c’è voluto tempo, ma oggi tutte le pizzerie la fanno.”

Che cosa fate sul piano della sostenibilità?

Il green di Burō Café (foto concessa)

“Per noi la sostenibilità non è tanto un tema ambientale quanto sociale. Ha che fare
con il concetto di benessere personale e con la responsabilità che abbiamo, prima
verso noi stessi, poi verso le generazioni future, di ambire a una qualità della vita
alta. Quanto è sostenibile la vita che viviamo in termini di benessere psico-fisico? È
possibile essere soddisfatti professionalmente senza sacrificare in modo grave la qualità della vita?

In Burō crediamo in uno stile di vita bilanciato tra vita lavorativa e personale. Per farlo, organizziamo corsi, eventi e workshop che forniscono gli strumenti per andare proprio in questa direzione.”

Quali sono i vostri prossimi progetti?

“In questo momento stiamo finalizzando il nostro calendario eventi e la stagione
estiva. L’obiettivo è allargare sempre di più la nostra community e predisporre una rete di
servizi studiati apposta per loro; pubblicheremo presto la nostra app e lo shop online.”

Controvento, quando a Porto Sant’Elpidio sbarca il caffè speciale: “La spiaggia per trovare il tempo di un filtro”

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Entrando da Controvento (foto concessa)

MILANO – Nelle Marche, lo specialty coffee, il vino, la buona cucina, si incontrano in un luogo che ha diverse anime tutte riunite sotto il nome di Controvento. A Porto Sant’Elpidio, questo stabilimento balneare è anche caffetteria, enoteca e ristorante; non manca niente per chi sa scegliere la qualità e vuole rilassarsi di fronte al mare.

Abbiamo parlato con Sandra Sarnataro, torinese che si occupa della parte dedicata al caffè, all’interno del gruppo di fondatori di 4 persone.

Controvento: il mare, la cornice per specialty, vino e ricette

Con un personale che varia a seconda del periodo, più intenso nell’alta stagione, in cui si contano sino a 12 risorse attive – anche se, racconta Sandra, ce ne vorrebbero almeno 15 ad agosto – per coprire una giornata che inizia dalle sette del mattino e si prolunga sino al dopo cena.

Com’è nata l’idea di uno stabilimento balneare in questa zona che si occupa anche di caffè?

“All’interno di Controvento ognuno ha il suo settore da portare avanti. I miei tre soci sono originari della zona e quando abbiamo visto questo stabilimento balneare in vendita ad un prezzo onesto, di fronte alle vetrate che davano sul mare, ci siamo innamorati. Essendo invece io di Torino, ho scoperto lo specialty attraverso Orso laboratorio caffè. Il mio sogno era quello di portare quel modello sul mare. E questo mio desiderio va a braccetto con la cura per la materia prima che prestiamo anche alla cucina: il caffè è un prodotto che noi intendiamo come parte integrante nell’esperienza dell’intero pasto.”

Una scelta precisa e coraggiosa, che si sposa con le macchine di proprietà

“Sì, abbiamo deciso di acquistare le nostre attrezzature, così da poter esser liberi di selezionare il nostro caffè. Di base abbiamo una miscela biologica 50% arabica e 50% robusta di Perfero, per servire un buon caffè che non fosse tanto distante dal gusto italiano. Poi abbiamo per il filtro degli specialty e dei monorigine che cambiamo in base alla stagionalità. Da giugno ad agosto organizziamo l’ospite del mese: un gioco che è piaciuto ai clienti, che si sono appassionati e vogliono assaggiare nuovi caffè. Attualmente ne ho un Cuba e un Perù per l’espresso. Per il filtro un Papua Nuova Guinea, un Colombia e un Etiopia; tutti di Perfero.

La miscela costa un euro e trenta, il filtro 4 euro, e 2 euro gli espresso specialty. Il primo anno è stato uno shock, ma una volta spiegato il prodotto, dal secondo anno in poi non ci sono state più lamentele. Da una parte perché anche nel resto della zona sono aumentati i prezzi. E poi, tendenzialmente chi desidera bere un buon caffè a due euro, non si cura del prezzo. Abbiamo aperto 4 stagioni fa e per fortuna siamo stati capiti e la clientela ci ha portato a superare il Covid.

Tornando invece alle attrezzature, abbiamo come macchina espresso una Appia Life di Simonelli Group, principalmente perché volevamo lavorare con una realtà locale. Come macini, MDX Victoria Arduino, Helios 65 Eureka, Specialty Eureka e Chrono Eureka. “

Trovare personale disposto a imparare a valorizzare gli specialty è stato un problema per Controvento?

“In questi anni sono stata molto fortunata, perché ho trovato un ragazzo che spontaneamente aveva seguito dei corsi come barman e latte art in precedenza. Frequenta l’università, ma ha deciso di coltivare con noi questa passione, lasciandosi coinvolgere sulla formazione. Questo è davvero un bene, considerato che Controvento lavora soprattutto stagionalmente con chiusura a settembre: ogni anno, trovare nuove persone non è facile.”

Vino e specialty coffee: abbinamento che aiuta?

“Mi è capitato di fare assaggiare uno specialty a chi è abituato a bere il vino, perché è un tipo di consumatore meglio predisposto a gustarsi una tazza differente dal solito. Conoscendo già l’esistenza e il funzionamento della ruota degli aromi del vino, il parallelismo viene più naturale.

La spiaggia poi aiuta, in quanto lascia il tempo di consumare qualsiasi bevanda, dal caffè al vino spalmati in diversi momenti della giornata. D’estate il cold brew ha avuto un buon riscontro: abbiamo dovuto spiegarlo il primo anno e ormai i clienti lo richiedono autonomamente. Vengono anche apposta da noi la domenica a fare colazione con il filtro. È stata una bella risposta, soprattutto grazie a Instagram, dove le stories in cui preparo questi metodi alternativi sono molto seguite e funzionano come presentazione.

Controvento viene praticamente invaso da luglio: ci troviamo in una zona di camper e di recente sono arrivati qui dei tedeschi che cercavano disperatamente dei V60 e noi eravamo gli unici a prepararlo. I turisti arrivano anche in questi posti che non sono sulla mappa di molti italiani e ci trovano anche grazie all’applicazione Coffee trip“.

Un successo quindi che attrae anche il turismo

“Ce l’abbiamo fatta anche se collocati in questo ambiente che non è particolarmente turistico rispetto a Civitanova marche o a San Benedetto e Senigallia, che sono realtà più grandi. Noi siamo frequentati tanto dagli umbri e dall’entroterra e, pur essendo più dimensionati, possiamo contare su due spiagge libere vicine.”

Con Controvento siete da soli a spingere lo specialty?

“Come noi c’è Gara a Jesi nelle Marche, Nero Espresso, Sospeso ed una gelateria a Fermo (La Veneta). Mentre a Porto San Giorgio c’è Roberto, un ragazzo che lavora nel bar di famiglia che, a richiesta, ti offre la sua collezione specialty preparati con metodi alternativi. “

Ma le persone sono curiose e aperte al racconto di queste bevande?

La comunicazione ai consumatori è disseminata dentro il locale (foto concessa)

“Da Controvento tutto è predisposto al racconto: ho persino realizzato un murales dentro il bar con un decalogo che spiega cosa sia lo specialty. Già questo incuriosisce subito chi entra e stimola la conversazione. Ho notato che più cose dissemini in sala e nel locale, più si è portati al dialogo e alla curiosità. Le persone che fanno domande non mancano e con loro si può aprire la comunicazione.”

Progetti futuri per Controvento?

“Spesso è capitato di organizzare degli eventi spontaneamente, che nascono anche dal nulla. Collaboriamo anche con i rappresentanti di vini locali. La nostra nicchia di clienti ci permette anche un po’ di improvvisare. Nel prossimo futuro ci piacerebbe sviluppare più il discorso sulla sostenibilità e mettere dei pannelli fotovoltaici e pale eoliche. Magari approfondire anche il pairing con il food: abbiamo provato un menù con il caffè utilizzato come ingrediente nei piatti ed è piaciuto. Tante persone hanno prenotato per sperimentare. Si potrebbe studiare anche delle ricette da abbinare con i filtri da parte, con degli eventi dedicati. “