martedì 02 Dicembre 2025
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Icam Cioccolato aderisce al Global Compact delle Nazioni Unite

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Il logo di Icam

Icam Cioccolato si unisce all’UN Global Compact prendendo parte al programma attività coordinato dalla rete italiana. Il network italiano opera per promuovere l’UN Global Compact ed i suoi dieci principi su diritti umani, del lavoro, dell’ambiente e dell’anticorruzione. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Largo Consumo.

Icam Cioccolato parte dell’UN Global Compact

ORSENIGO (Milano) – Icam Cioccolato, azienda produttrice di cioccolato e semilavorati del cacao e portavoce dell’eccellenza del cioccolato italiano da oltre tre generazioni, annuncia la sua adesione all’UN Global Compact prendendo parte al programma attività coordinato dalla rete italiana, l’UN Global Compact Network Italia (UNGCN Italia).

Il Network italiano opera per promuovere l’UN Global Compact ed i suoi dieci principi su diritti umani, lavoro, ambiente e anticorruzione, attraverso il dialogo culturale, la produzione di conoscenza e la diffusione di pratiche virtuose di sostenibilità.

UNGCN non è solamente un network che unisce governi e imprese, ma anche una piattaforma di elaborazione di policy e linee guida, una struttura operativa per aziende che, come Icam, si impegnano per sviluppare e implementare azioni volte alla sostenibilità, nonché un forum per conoscere, affrontare e condividere esperienze funzionali al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) fissati dalle Nazioni Unite per il 2030.

In questa direzione, il Global Compact Network rappresenta per Icam anche un partner prezioso per affrontare le sfide globali che l’azienda incontra ogni giorno e che sono profondamente legate alla natura stessa del suo business: dall’approvvigionamento della materia prima, il cacao, in 23 Paesi fino alla sua commercializzazione in oltre 70 mercati.

Temi, questi, che Icam ha a cuore da sempre.  Fortemente impegnata nel rispetto della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, Icam è una delle poche aziende al mondo in grado di controllare in maniera completa ed integrata la filiera produttiva, selezionando le migliori piantagioni di cacao al mondo e collaborando strettamente con i produttori, sostenendo le comunità locali e tutelando la biodiversità.

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Asseprim: il 17% delle aziende si sta adattando ai parametri ESG e oltra la metà intende investire sulla sostenibilità

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Il logo Asseprim

MILANO – Un’impresa su due intende investire entro la fine del 2023 per essere più sostenibile. È quanto emerge dai dati d’aggiornamento di Asseprim Focus, l’Osservatorio economico dei servizi professionali all’impresa realizzato da Asseprim (la Federazione nazionale dei servizi professionali per le imprese) con Format Research.

I dati di Asseprim Focus

Il 51% degli imprenditori vuole migliorare la propria azienda avvicinandola ai canoni della sostenibilità aziendale, ambientale e in termini di welfare. Più nello specifico, il 35% delle imprese dei servizi professionali dichiara di aver già implementato misure legate a questo tema nel recente passato.

Il 17% delle imprese del comparto dichiara, inoltre, di aver provveduto (o di essere in procinto di provvedere) ad adattare il proprio modello di business alla luce dei nuovi parametri ESG (Environmental – ambiente, Social – società, Governance). Il dato è più accentuato presso le imprese guidate da imprenditori under 42.

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Il programma Asseprim (immagine concessa)

“Il tema della sostenibilità è oggi di vitale importanza per le aziende. Appare pertanto indispensabile sensibilizzare sul tema in chiave ESG, poiché due imprese su tre faticano a constatare i benefici concreti derivanti dall’implementazione di azioni in grado di rendere la propria attività a tutti gli effetti sostenibile” dichiara Umberto Bellini, presidente di Asseprim.

Secondo quanto emerge con Asseprim Focus, infatti, il 66% delle imprese dei servizi professionali ritiene che ci sia una mancata corrispondenza tra l’attenzione posta alla sostenibilità e i comportamenti effettivamente attuati in questo senso.

“Asseprim – rileva Bellini – da anni è impegnata con i propri associati a diffondere, tramite iniziative ed eventi, il valore e l’importanza della sostenibilità in tutte le sue declinazioni. Ecco perché il 20 giugno organizziamo (in Confcommercio Milano, corso Venezia 47) l’incontro In-Sostenibilità. Oltre la tutela ambientale: crescita economica e sviluppo sociale: un percorso aperto a tutte le aziende interessate che permetterà, attraverso diversi case history, di comprendere le best practice da implementare e come trarre benefici immediati per il proprio modello di business”.

Lindt & Sprüngli pubblica il Rapporto di sostenibilità 2022

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Gruppo di agricoltori in formazione sulle buone pratiche agricole nel centro di di Maevatanana - Madagascar (immagine concessa)

KILCHBERG (Svizzera) – Il Gruppo Lindt & Sprüngli ha pubblicato il suo 13° Rapporto annuale di sostenibilità, evidenziando i traguardi raggiunti nel corso del 2022 per migliorare la propria performance di sostenibilità. Tra i punti salienti figurano l’espansione dell’approvvigionamento responsabile di cacao e di altre materie prime chiave; l’ampliamento del programma di sostenibilità del cacao, che ora comprende oltre 112.000 agricoltori; la presentazione degli obiettivi climatici basati su dati scientifici per la loro convalida e il rafforzamento dell’impegno a rispettare i diritti umani lungo tutta la catena di fornitura. Il rapporto delinea anche le opportunità e le sfide che si prospettano per l’azienda e per il settore.

Iniziative di approvvigionamento responsabile

Nel 2022 Lindt & Sprüngli ha continuato a espandere le sue iniziative di approvvigionamento responsabile, con il 67% di materie prime derivanti dal cacao (fave, burro, polvere e massa di cioccolato) ottenute attraverso programmi di sostenibilità e più di 112.000 agricoltori in sette Paesi produttori di cacao che ora beneficiano degli investimenti del Lindt & Sprüngli Farming Program in formazione, infrastrutture e biodiversità.

L’azienda ha fatto un altro passo avanti nella sua Roadmap di approvvigionamento responsabile, definendo nel 2022 standard di approvvigionamento responsabile per zucchero, carta e vaniglia. Questo porta a 8 il numero di materie prime che rientrano negli sforzi di approvvigionamento responsabile dell’azienda, avvicinando Lindt & Sprüngli all’obiettivo di coprire, entro il 2025, l’80% delle spese per l’acquisto di materie prime e imballaggi con un programma sostenibile.

L’azienda ha anche rafforzato il suo impegno per prevenire il lavoro minorile nella sua catena di approvvigionamento del cacao con lo sviluppo e l’implementazione del programma Community Child Protection System che fornisce chiare indicazioni ai fornitori.

Inoltre, ha impegnato 1,25 milioni di franchi svizzeri nell’iniziativa multi-stakeholder Child Learning and Education Facility (CLEF) per affrontare le cause profonde del lavoro minorile, investendo nell’accesso a un’istruzione di qualità.

Convalida degli obiettivi climatici

Lindt & Sprüngli si è impegnata a ridurre le emissioni di gas a effetto serra della sua catena del valore (Scope 1, 2 e 3) e a fissare obiettivi scientifici in linea con quelli definiti nell’Accordo di Parigi. Per convalidare il raggiungimento di tali obiettivi, l’azienda lavora in accordo con le indicazioni fornite da Science Based Targets (SBTi). Gli obiettivi definiti e convalidati saranno annunciati nella seconda metà del 2023.

Rispetto dei diritti umani

Nel 2022, Lindt & Sprüngli ha introdotto la sua nuova Policy in materia di diritti umani, impegnandosi formalmente ad attuare un processo di due diligence volto a prevenire o mitigare gli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente in tutta l’organizzazione e la sua catena di approvvigionamento.

Mantenere standard elevati

L’impegno di Lindt & Sprüngli per la sostenibilità è stato confermato da EcoVadis, uno dei principali fornitori di valutazioni in questo ambito. La valutazione di EcoVadis copre 21 criteri in quattro aree: ambiente, lavoro e diritti umani, etica e acquisti sostenibili.

Il Gruppo Lindt & Sprüngli ha ricevuto la Medaglia d’Argento EcoVadis per la sua performance nel 2022: il punteggio porta l’azienda nella top 4% per l’approvvigionamento sostenibile e nella top 22% delle aziende che operano come “produttori di altri prodotti alimentari”.

Per il Rapporto di sostenibilità completo basta cliccare qui.

Fabbri 1905: 10.000€ per le ceramiche danneggiate di Faenza

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La ceramica faentina colpita dall’alluvione (immagine concessa)

BOLOGNA – Il Consiglio di amministrazione Fabbri 1905 ha deciso di destinare 10.000 euro alla raccolta fondi organizzata dal Comune di Faenza, in collaborazione con l’Ente Ceramica di Faenza e con il MIC – Museo internazionale delle ceramiche in Faenza. I fondi raccolti saranno equamente distribuiti tra le realtà ceramiche della città, al fine di contribuire alla rinascita e ricostruzione di laboratori, intere collezioni e depositi andati persi e danneggiati tra il fango.

La donazione di Fabbri 1905

La terribile alluvione che nelle scorse settimane ha colpito duramente l’Emilia Romagna ha coinvolto anche Bologna, dove Fabbri 1905 ha sede, ma ha devastato letteralmente città come Faenza, allagando case e strade, senza risparmiare le botteghe artigiane depositarie di quell’arte antica della ceramica che da Faenza prende il nome.

Fabbri 1905 deve a questa città l’origine dei famosi decori faentini del vaso di Amarena Fabbri e li porta nel mondo fin da quei lontani anni ‘20 quando il capostipite dell’azienda, Gennaro Fabbri, fece creare a Riccardo Gatti, ceramista tra i più celebrati a Faenza, il vaso bianco e blu come dono d’amore per sua moglie Rachele. Un prezioso omaggio per ringraziarla per quella ricetta casalinga che ancora oggi si tramanda in azienda di generazione in generazione.

Il legame tra l’azienda e la ceramica d’arte faentina

“Questo ricordo che fa parte integrante della nostra storia aziendale ha reso ancora più doloroso vedere vere opere d’arte sommerse ed erose dall’acqua – afferma la Famiglia Fabbri – e con loro messi a rischio non solo la sopravvivenza di un sapere artigiano imperdibile, ma anche il futuro di tante famiglie di lavoratori del comparto. C’è un legame davvero forte tra Fabbri e la ceramica d’arte faentina: conserviamo ancora in azienda una collezione di vasi realizzati da Gatti e altri ceramisti come prototipi che un giorno faranno parte del nostro museo aziendale”.

“Siamo una comunità molto unita e abbiamo affrontato questa emergenza tutti insieme. Ringraziamo e siamo grati di ricevere questo contributo da un’azienda che si lega al territorio ed al nostro comparto per le sue origini” ha commentato Davide Servadei, presidente della Confartigianato Emilia Romagna e che oggi porta avanti proprio la bottega artigiana del prozio Riccardo Gatti.

Tetra Laval dona 500.000€ alle operazioni di soccorso in Emilia Romagna

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Tetra Laval per l'Emilia Romagna (immagine concessa)

LOSANNA – Tetra Laval, il Gruppo di cui fanno parte Tetra Pak, Sidel e DeLaval, esprime profonda preoccupazione e solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite dalle catastrofiche alluvioni in Emilia Romagna, dove molte vite sono state perse e migliaia di persone sono rimaste senza casa.

Tetra Laval per l’Emilia Romagna

Per sostenere le comunità locali, Tetra Laval donerà 500.000 euro all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna, che contribuiranno alla fornitura di prodotti essenziali e al ripristino delle infrastrutture di base nella regione, compresi i sistemi di trasporto primari.

Questo oltre alle attività di volontariato dei dipendenti locali nella zona. Il pensiero del Gruppo va a tutte le persone colpite.

Autogrill e Gruppo Hera: caffetterie per l’economia circolare

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Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera, insieme a Massimiliano Santoro, CEO Italy di Autogrill (immagine concessa)

MILANO – Autogrill, leader nella ristorazione per chi viaggia, e il Gruppo Hera, una delle maggiori multiutility italiane, hanno firmato un protocollo d’intesa per collaborare su iniziative in ambito di economia circolare, mobilità sostenibile e comunicazione ambientale, in coerenza con gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda ONU 2030.

L’accordo tra le due realtà, impegnate da tempo a garantire con i propri progetti una transizione verso un’economia sempre più circolare, avrà una durata di un anno e prevede lo sviluppo graduale di una serie di azioni ambientali nei circa 390 punti di ristorazione di Autogrill presenti sul territorio nazionale.

Oltre a soluzioni di efficientamento nella gestione dei rifiuti, riciclo della plastica, lotta allo spreco alimentare, valorizzazione e prevenzione della produzione dei rifiuti, saranno sviluppate congiuntamente attività di informazione e comunicazione rivolte sia ai dipendenti che ai clienti di Autogrill.

Autogrill in partnership con Gruppo Hera

Collaborare con aziende come Autogrill, che serve ogni anno milioni di clienti in tutta Italia, consente alla multiutility di aumentare la portata delle proprie attività, volte alla condivisione di buone pratiche e alla diffusione di una cultura dell’economia circolare.

Il primo progetto in partenza prevede la raccolta di più di 100 tonnellate di oli vegetali esausti prodotti in oltre 70 punti di ristorazione di Autogrill (quelli che rimangono al termine delle preparazioni alimentari, ad esempio gli oli di frittura o quelli utilizzati per conservare gli alimenti), che saranno recuperati per favorire la mobilità sostenibile. Una volta pretrattati, infatti, gli oli saranno convogliati alla bioraffineria di Venezia a Porto Marghera, dove, grazie alla partnership del Gruppo Hera con Eni, saranno trasformati in biocarburante.

“Questa intesa con Autogrill, tra i leader internazionali in ambito ristorazione, è un ulteriore esempio di come il Gruppo Hera possa rappresentare un partner strategico per il tessuto industriale del nostro Paese, oltre che per le istituzioni, nella transizione verso un’economia circolare, un nuovo paradigma di sviluppo dove la materia rimane in vita il più a lungo possibile generando simultaneamente benefici economici, ambientali e sociali ” ha dichiarato Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera.

Iacono continua: “La rigenerazione delle risorse è uno dei motivi dell’esistenza di Hera, così come delineato nel purpose aziendale, e i progressi conseguiti in questo ambito collocano il territorio che serviamo all’avanguardia e in forte anticipo sugli obiettivi europei di incremento del riciclo e di minimizzazione del ricorso allo smaltimento in discarica. Forti della nostra esperienza pluridecennale e dei risultati raggiunti, attraverso progetti di circolarità come quelli che caratterizzano l’accordo siglato oggi con Autogrill, vogliamo essere sempre più a fianco delle aziende nella riduzione e riciclo degli scarti”.

L’impegno per la sostenibilità

“L’integrazione della sostenibilità nelle proprie attività di business è per Autogrill un obiettivo prioritario”, ha commentato Massimiliano Santoro, ceo Italy di Autogrill. “In questa direzione, la collaborazione con il Gruppo Hera valorizza i progetti di economia circolare, in grado di generare valore, coniugando insieme innovazione e sostenibilità. Il riciclo dei materiali utilizzati nei nostri punti vendita, ad esempio, rappresenta un’opportunità per creare e sostenere un’industria del recupero efficiente che contribuisca al benessere della comunità. Oggi più che mai è sempre più importante per le aziende unire le forze su obiettivi comuni, perché ognuno possa fare la propria parte nella salvaguardia delle risorse del Pianeta”.

Soluzioni per gestire efficientemente i rifiuti, rigenerare la plastica, ridurre gli sprechi, prevenire la produzione di scarti e studiare materiali riciclabili

L’entità dei mutamenti economici, sociali e ambientali di questo periodo è tale da far riflettere profondamente le imprese, che non possono più accontentarsi di limitare la loro azione al contenimento degli impatti negativi. Servono nuovi modelli di business che favoriscano un utilizzo sempre più efficiente delle risorse combattendo gli sprechi. La sostenibilità non può che essere un obiettivo comune, realizzabile solo con la collaborazione di aziende, politica e cittadini. In quest’ottica, l’impegno congiunto di Autogrill e del Gruppo Hera sui temi dell’economia circolare può essere una risposta ai bisogni delle comunità e alle sfide della società.

Con questa intesa, le due realtà avviano una collaborazione su diversi progetti specifici: dalle soluzioni per una mobilità sostenibile alle iniziative di economia circolare e comunicazione ambientale.

Si partirà dallo studio dei dati inerenti alla produzione di rifiuti di Autogrill per valutare soluzioni ottimali di valorizzazione degli scarti da un punto di vista ambientale ed economico in ottica di economia circolare, anche con progetti di lotta allo spreco alimentare e di riutilizzo delle eccedenze anche a fini di solidarietà.

In particolare, il rifiuto organico prodotto in alcuni punti di ristorazione potrà essere utilizzato per la produzione di biometano e compost negli impianti del Gruppo Hera, mentre gli oli vegetali esausti raccolti in modo differenziato potranno essere destinati alla produzione di biocarburante, grazie alla partnership siglata dalla multiutility con Eni.

Il Gruppo Hera metterà a disposizione di Autogrill tutto il proprio know how per identificare progetti sia di prevenzione sia di efficientamento della gestione dei rifiuti, dalla fase di raccolta a quella di trattamento.

Saranno, inoltre, pianificate azioni e iniziative per il riciclo della plastica e individuati materiali alternativi coniugando la sicurezza alimentare con il minor impatto ambientale possibile e le migliori performance ambientali. Iniziative di informazione e comunicazione ambientale, sviluppate in co-branding, dirette al personale interno e ai clienti di Autogrill contribuiranno poi alla diffusione della cultura della sostenibilità ambientale, nonché alla prevenzione e corretta gestione dei rifiuti.

La scheda sintetica del Gruppo Hera

Il Gruppo Hera è una delle maggiori multiutility italiane e opera nei settori ambiente, energia e idrico, con più di 9.000 dipendenti, impegnati ogni giorno nel rispondere ai molteplici bisogni di circa 5 milioni di cittadini localizzati prevalentemente in Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Toscana e Abruzzo. Quotata dal 2003, è tra le prime 40 società italiane per capitalizzazione (fa parte dell’indice Ftse Mib) e dal 2020 è entrata nel Dow Jones Sustainability Index, World e Europe.

La scheda sintetica di Autogrill

Il Gruppo Autogrill è il primo operatore al mondo nei servizi di ristorazione per chi viaggia. È presente in 30 paesi di 4 continenti, opera in circa 774 location, gestisce circa 3.300 punti vendita, di cui circa 390 in Italia, ed è presente in 139 aeroporti. Autogrill può contare su circa 46.000 collaboratori.

Due aziende in prima linea per la sostenibilità ambientale

La collaborazione tra Gruppo Hera e Autogrill appare ancora più significativa se si considerano i numeri coinvolti: solo nel 2022, Autogrill, nella propria rete di strutture dislocate sulla rete autostradale e in città, stazioni e aeroporti dell’intero territorio nazionale, ha servito milioni di clienti nei circa 390 punti vendita lungo tutta la penisola.

Il Gruppo Hera metterà a disposizione di questa grande organizzazione la propria esperienza e impegno sul fronte dell’economia circolare e del recupero delle risorse che lo contraddistinguono fin dalla nascita. La multiutility è, infatti, il primo operatore nazionale del settore ambiente e la tutela delle risorse ambientali è uno tra gli obiettivi prioritari della sua strategia industriale: ne sono dimostrazione il centinaio di impianti all’avanguardia per il trattamento, il recupero e la valorizzazione di tutti i tipi di rifiuti. Per il suo impegno, il Gruppo Hera è stata la prima utility in Italia ad entrare a far parte del prestigioso network internazionale Fondazione Ellen MacArthur, che raccoglie le realtà più attive su scala globale nella transizione verso l’economia circolare.

Il Gruppo Autogrill promuove da sempre un modello di business in grado di coniugare crescita economica, sviluppo sociale e tutela ambientale. Grazie alla sua roadmap di sostenibilità Make It Happen, fondata sui tre pilastri strategici We nurture People, We offer sustainable Food Experiences e We care for the Planet, il Gruppo coinvolge livelli e funzioni di business in tutti i paesi in cui opera per diffondere la sostenibilità all’interno della cultura e delle pratiche aziendali. In particolare, si impegna costantemente nello sviluppo di attività, progetti e iniziative, anche in partnership con altre realtà, volte a ridurre l’impatto sul Pianeta del business lungo l’intero processo produttivo.

Il progetto degli oli esausti del Gruppo Hera

Il progetto HOVE (Hera Oli Vegetali Esausti) è volto al recupero degli oli di scarto di cucina, frutto sia delle raccolte urbane nei territori dove il Gruppo Hera svolge il servizio di igiene urbana, sia delle partnership con grandi gruppi della ristorazione o altre realtà come gli Aeroporti di Bologna e Roma. Dalla raccolta al trattamento, fino alla bioraffinazione, quella di Hera è una filiera che è tracciata e certificata come sostenibile da un ente terzo e che include la rendicontazione puntuale ai partner di alcuni indicatori-chiave ambientali.

Oltre alla protezione ambientale (gli oli vegetali esausti se non gestiti correttamente possono essere molto pericolosi per l’ambiente), l’attività costituisce, pertanto, un tassello rilevante della transizione energetica a cui tutto il Pianeta è chiamato a partecipare.

Il biocarburante, infatti, abbatte sensibilmente le emissioni di anidride carbonica rispetto ai processi di produzione del gasolio tradizionale, senza necessità di modifiche al motore o agli impianti di distribuzione e dunque può accompagnare la progressiva elettrificazione del trasporto leggero, oltre a essere un’immediata soluzione per i segmenti non facilmente elettrificabili come, ad esempio, il trasporto pesante, marittimo e aereo.

Nel segno della piena circolarità, una parte del biocarburante prodotto nella bioraffineria Eni a Porto Marghera (Ve) ritorna al Gruppo Hera, che vi alimenta una parte della flotta dei mezzi destinati alla raccolta dei rifiuti urbani.

Complessivamente, solo nel 2022 il biocarburante così prodotto ha consentito di evitare l’emissione di circa 4.900 ton di CO2: dal punto di vista ambientale, l’equivalente dell’anidride carbonica assorbita in un anno da oltre 58.000 alberi.

Il 115° Bar Atlantic apre all’interno dell’Esselunga di Montecatini Terme in via Gentile

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Il logo Esselunga

MONTECATINI TERME (Pistoia) – È stato inaugurato il 115° Bar Atlantic della catena dentro il supermercato Esselunga di via Gentile a Montecatini Terme, comune in provincia di Pistoia. La superficie del locale è di 250 metri quadri con un servizio di caffetteria.

L’apertura del 115° Bar Atlantic

“I Bar Atlantic – riporta la nota di Esselunga pubblicata su La Nazione – rappresentano una realtà consolidata nel panorama della ristorazione in forte espansione e tra le prime in Italia nel suo settore”.

“Sono un caso unico nella grande distribuzione organizzata: un format di ristorazione pensato e realizzato secondo un proprio layout e con spazi indipendenti, sia pure connessi al punto vendita. Offrono un servizio di ristorazione completa: prime colazioni, pranzi, aperitivi”. Il locale ha in totale 80 posti e ha un tema composto da otto persone.

12oz inizia l’espansione all’estero: 1a tappa ad Atene

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Il team 12oz del nuovo store ad Atene (immagine concessa)

ATENE – Parte da Atene il piano di espansione all’estero di 12oz, retail format specializzato nel servizio rapido di coffee&milk based drinks, che a fine maggio ha aperto il primo locale fuori dai confini nazionali. Una tappa fondamentale per lo sviluppo del marchio, nato nel 2015 a Milano, dall’idea di proporre un’offerta che soddisfa il trend internazionale delle bevande calde, ma soprattutto fredde, da consumare in movimento e che piace particolarmente alla GenZ.

Il nuovo store 12oz ad Atene

Lo step decisivo arriva in un momento importante per il brand, che in meno di 10 anni ha costruito in Italia una rete di 25 locali, in costante crescita, e oggi dà lavoro a oltre 150 persone, con età media 23 anni e per l’80% femminile. La rete dei locali genera un giro d’affari aggregato di circa 15 milioni di euro.

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Il team di Atene all’interno dello store (immagine concessa)

L’arrivo in Grecia segue l’accordo di collaborazione siglato con Quick Beverages – membro di Foodrinco Group – tra i più grandi distributori di prodotti per l’horeca della Grecia – che diventa master franchisee di 12oz per la penisola balcanica.

“Siamo entusiasti di questa partnership – dichiara Georgios Vytogiannis, presidente di Foodrinco Group – Vogliamo che 12oz diventi un caso di successo in Grecia. Prevediamo di aprire tre negozi entro un anno e abbiamo l’obiettivo ambizioso di sviluppare entro i prossimi 5 anni una rete di 50 negozi in Grecia e nei paesi limitrofi, come Cipro, Bulgaria, Albania e Macedonia del Nord.”

Il primo store 12oz apre nel centro storico di Atene, proprio all’ombra dell’acropoli, sulla Adrianou St., una strada pedonale molto amata dai Greci per le passeggiate, oltre a essere percorsa da milioni di turisti ogni anno, essendo l’asse di contatto tra Monastiraki e Thissio, due dei quartieri più attrattivi di Atene.

Entro l’estate è prevista l’apertura di un secondo store in città. Grande è l’ottimismo, dato che una delle principali abitudini di consumo in Grecia, in tutte le fasce d’età, è bere il caffè, camminando o comunque lungo il proprio tragitto, specialmente in versione fredda. I greci amano bere il caffè la mattina, che per una buona percentuale della popolazione è l’unica bevanda che si consuma a colazione.

“Siamo molto fiduciosi nel potenziale del progetto, in quanto la nostra offerta si sposa perfettamente con gli usi della popolazione locale, ma anche con iI trend internazionale dei Paesi di provenienza dei milioni di turisti che visitano la città. –  commenta David Nathaniel, ideatore e ceo di 12oz – Inoltre, anche i giovani greci scandiscono i ritmi veloci delle loro giornate con piccoli pasti, snack e bevande rapide, ispirate anche alle abitudini dei loro coetanei nel resto del mondo, con cui sono costantemente connessi attraverso i social.”

La scheda sintetica di 12oz

12oz è un retail format di caffetterie 2.0, nato nel 2015 con un primo locale a Milano, dall’intuizione dell’imprenditore italiano e CEO David Nathaniel, da oltre trent’anni nel settore della prima colazione per l’hotellerie di lusso.

Nel 2018 è nata la joint venture con JDE, secondo torrefattore al mondo e parte del colosso internazionale JAB Holding Company, che ha nel suo portafoglio primari brand della ristorazione. JDE ha investito nel concept, in cui crede fortemente, diventandone il socio di maggioranza. Il potente piano di sviluppo prevede l’apertura di centinaia di locali diretti e in franchising, in Italia e all’estero.

12oz promuove i nuovi trend di bevande da consumare in movimento, già pienamente nelle abitudini di Millennials e GenZ. Integra il gusto globale e cosmopolita dell’offerta con la rapidità di servizio tipica del bar all’italiana, grazie a un sistema di macchine tecnologicamente avanzate, che consente di erogare la metà delle bevande a menù in meno di 30 secondi, e ingredienti di alta qualità. La tecnologia brevettata garantisce inoltre integrità e sicurezza ad ogni cup. Un must per il new normal.

La scheda sintetica di Foodrinco Group

Foodrinco fa parte del gruppo imprenditoriale Vytogiannis Group, un gruppo familiare con oltre 70 anni di storia nel settore F&B in Grecia.

Con oltre 5.000 clienti tra alberghi, caffè, QSR, bakery e ospedali, è il più grande distributore di JDE Professional dal 2000.

La gamma dei prodotti offerti comprende sistemi per il caffè, il latte, i succhi e la birra per il mercato horeca in tutta la Grecia. L’azienda gestisce i magazzini e i servizi di assistenza post-vendita ad Atene, Salonicco e sull’isola di Mykonos per i clienti diretti e per un’ampia rete di sub-distributori nel resto del Paese.

All’indomani della pandemia, il mercato dell’Out-Of-Home mostra segni di una forte ripresa e Foodrinco ha un piano molto ambizioso per il 2023, prevedendo un fatturato che raggiungerà i 15 milioni di euro.

Vienna: ecco i caffè dove mangiare la Sacher migliore

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Torta Sacher
Torta Sacher (immagine presa dal profilo Instagram di sacherhotels)

I caffè sono una vera istituzione di Vienna al punto che nel 2011 questi salotti signorili, frequentati nel corso della storia da grandi esponenti della scena artistica, letteraria e musicale, sono stati inseriti nel patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Riportiamo di seguito i primi due dei cinque migliori caffè della città austriaca dove mangiare una torta Sacher indimenticabile nella classifica stilata da Il Messaggero.

Le migliori torte Sacher a Vienna

MILANO – “Cioè, lei praticamente non ha mai assaggiato la Sachertorte? Va beh, continuiamo così, facciamoci del male!”, urlava Nanni Moretti nel film Bianca (1984). Una battuta diventata celebre che ritorna alla mente ogni volta che si pianifica, racconta, immagina un viaggio a Vienna: perché, insieme alla visita degli sfarzosi palazzi imperiali e a un pomeriggio nei musei dalle ricche collezioni, un soggiorno nella capitale austriaca non può non comprendere una fetta della famosa torta a base di cioccolato e marmellata di albicocche in uno dei tanti caffè cittadini.

Tra specchi e boiserie, si possono gustare diverse variazioni di caffè (da provare il melange: espresso con schiuma di latte in proporzioni differenti dal nostro cappuccino), meglio se accompagnate da uno dei tanti dolci della tradizione, prima fra tutti proprio la torta Sacher. Ecco quindi i migliori caffè per una vera esperienza viennese:

Café Sacher

Situato di fronte al Teatro dell’Opera, questo locale dagli interni opulenti merita di sicuro una visita, come testimoniano le lunghe file di turisti che ogni giorno attendono un tavolo. La tradizione vuole che la prima torta Sacher sia nata nel 1832, quando il sedicenne Franz Sacher, apprendista pasticcere, si trovò a dover improvvisare un dolce per gli ospiti del principe Klemens von Metternich (tra i protagonisti del Congresso di Vienna).

Il capocuoco era malato e il giovane scelse di utilizzare il suo ingrediente preferito: il cioccolato. “Non mi fate vergognare questa sera”, pare abbia esclamato Metternich: dal successo che la torta ha ancora oggi, Franz Sacher aveva di certo centrato l’obiettivo. La sua eredità è stata raccolta dal figlio Eduard, che nel 1876 fondò l’hotel Sacher, al cui interno si trova oggi il caffè. Qui la torta – che si fregia del titolo di “Original Sachertorte”-  porta il sigillo con il nome del suo inventore e viene rigorosamente servita con un ciuffo di panna montata.

Café Demel

A pochi passi dal museo dedicato alla principessa Sissi, nel complesso imperiale Hofburg, si trova il Café Demel, riconoscibile per la lussuosa vetrina ricca di torte finemente decorate e protagonista di una lunga battaglia legale proprio contro il Café Sacher.

Negli anni Trenta l’hotel Sacher era finito in bancarotta e Eduard, nipote dell’inventore Franz, era stato costretto a trovare lavoro nello storico caffè fondato a fine Settecento: il giovane aveva portato con sé la ricetta e aveva concesso a Demel i diritti di distribuzione del dolce. Pochi anni dopo, i nuovi proprietari dell’Hotel Sacher scatenarono una battaglia legale per riappropriarsi del marchio e del titolo: il contenzioso si concluse solo nel 1963, quando un accordo decretò che all’hotel Sacher spettava il diritto di utilizzare il titolo “Original Sachertorte” mentre Demel avrebbe potuto decorare la torta con un sigillo triangolare con la scritta “Eduard-Sacher-Torte”.

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Nuova Simonelli lancia Appia Life Timer, la macchina con dosatura volumetrica a due e a tre gruppi

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Le componenti della gamma Appia Life (immagine concessa)

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Nuova Simonelli, brand riconosciuto a livello mondiale per le sue macchine professionali per caffè espresso tecnologicamente avanzate e semplici da usare, amplia l’offerta della famiglia Appia Life. La gamma Appia Life, infatti, che risulta essere la top sales del brand grazie alla sua facilità d’uso, alla consistenza del risultato e alla riduzione dei consumi, si arricchisce di un nuovo modello: Appia Life Timer.

Questa nuova versione, disponibile con dosatura volumetrica a due e tre gruppi, ha un display tft che permette di controllare i tempi di erogazione per un risultato in tazza consistente e senza sprechi.

Nuova Simonelli presenta Appia Life Timer

Oggi, quindi, Appia Life si presenta in tre versioni: la XT, con display TFT e sistema di telemetria a due e tre gruppi con dosatura volumetrica, la Timer, con display TFT semplificato per la visualizzazione dei tempi di erogazione, e la Standard. Quest’ultima versione comprende la Appia Life 2 e 3 gruppi, la Compact (larga solo 55 centimetri e dedicata a chi ha spazi molto ridotti) e la 1 gruppo. Tutte le macchine della versione standard sono disponibili con dosatura semiautomatica e volumetrica

La semplicità d’uso e l’affidabilità di Appia Life continuano a conquistare i torrefattori, catene e locali in tutto il mondo. Appia Life è una macchina progettata per tutti coloro che richiedono un prodotto semplice da usare e affidabile e che permette anche al meno esperto di offrire un’ottima bevanda in totale sicurezza. È anche lo strumento ideale per grandi aziende, catene e qualsiasi locale in cui sia necessario preparare tanti ottimi caffè, ma con una grande attenzione alla sostenibilità economica.

appia life timer
Appia Life Timer (immagine concessa)

Appia Life è una macchina da caffè che si contraddistingue per le sue performance, la semplicità d’uso, il risparmio energetico e nuove caratteristiche che la rendono ancora più avanzata

Appia Life garantisce un’alta produttività giornaliera e un risultato in tazza ancora più consistente grazie, ad esempio, al Sistema SIS (Soft Infusion System) in grado di ottimizzare l’estrazione, e alla tecnologia Easycream che permette di preparare automaticamente il latte per il cappuccino.

Appia Life è stata progettata per garantire alle catene di coffee shop di preparare tante ottime bevande e allo stesso tempo di risparmiare energia. La caldaia è coibentata ed è in grado di ridurre il consumo di energia del 13% rispetto ad Appia II

Inoltre gli studi di Life Cycle Assessment (metodologia strutturata e standardizzata sull’analisi del ciclo vitale di un prodotto che quantifica eventuali impatti sull’ambiente e sulla salute dell’uomo associati all’uso) hanno dimostrato una riduzione delle emissioni di CO2 rispetto a Appia II del 20%. Appia Life ha ottenuto questi importanti risultati grazie al nuovo sistema termico, ai nuovi materiali utilizzati e all’ottimizzazione generale delle componenti meccaniche.

L’azienda crede che il modo migliore per ottenere l’eccellenza sia aumentare la semplicità e la facilità di utilizzo. L’approccio positivo ha spinto Simonelli Group a studiare sempre di più accorgimenti in grado di far lavorare bene il barista e aiutarlo ad essere più produttivo. È così che Appia Life si caratterizza per l’estrema semplicità d’uso sia della preparazione delle bevande che della pulizia giornaliera e quindi della manutenzione.