martedì 02 Dicembre 2025
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Gerardo Pozo è il vincitore della Copa de Oro di gelato in Argentina e va in finale per il Mig, 26-29/11

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Gerardo Pozo, vincitore della Coppa Argentina (immagine concessa)

LONGARONE (Belluno) – A Longarone Fiere Dolomiti sono in fase avanzata le fasi organizzative della 63. edizione di Mig – Mostra internazionale del gelato artigianale, in programma dal 26 al 29 novembre 2023. Oltre alla raccolta delle adesioni che procede spedita, anche il programma degli eventi è pressoché definito ed ora si guarda soprattutto alle iniziative di coinvolgimento dei gelatieri e degli operatori di settore con una serie di attività in Italia e all’estero.

La Copa de Oro

Come annunciato, il 7 giugno scorso si è svolta con successo a Cordoba, nell’ambito della Fiera FITHEP Expoalimentaria, l’edizione Argentina della Copa de Oro organizzata dall’Associazione dei Gelatieri artigianali e Produttori affini (AFADHYA), insieme alla Federazione dei pasticceri, gelatieri, pizzaioli e alfajoreros (FTPSRCHPYA) con il supporto della Mig – Mostra internazionale del gelato artigianale di Longarone.

Vincitore del concorso è risutato, Gerardo Pozo, gelatiere di 34 anni della città di San Juan che a novembre, in occasione della MIG, parteciperà alla fase finale del 53. concorso “Coppa d’Oro” sul tema del gelato fondente a base acqua. La giuria, composta da qualificati rappresentanti argentini del settore è stata presieduta dal noto maestro e docente gelatiere, Antonio Mezzalira, designato dalla MIG di Longarone. Nella foto allegata il vincitore Gerardo Pozo tra Antonio Mezzalira, presidente di giuria, e Maxi Maccarone presidente di Afadhya.

In occasione del viaggio in Argentina si è parlato anche della possibilità di organizzare una presenza a MIG di operatori di quel Paese in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana in Argentina.

Ma non solo, quale aderente al progetto GELATOn the ROAD, finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma “Europa Creativa”, una rappresentanza della MIG di Longarone era presente il 6 e 7 giugno a Berlino  per la presentazione ufficiale e il primo incontro tra i partner che coinvolgono 12 Paesi. Anche in questo caso, il responsabile MIG, Alessandro Piccinini, ha avuto modo di incontrare organizzazioni berlinesi che si occupano di iniziative di promozione del gelato artigianale in Germania.

Per quanto riguarda invece la presenza a MIG 2023 di operatori di settore e buyer esteri, si sta lavorando ad una iniziativa concreta con il supporto della Regione Veneto e la società delle Camere di Commercio,“Venice Promex”.

Sempre in tema europeo, a MIG 2023 la Confederazione delle Associazioni dei Gelatieri artigiani europei, ARTGLACE, presenterà il gusto ufficiale della Giornata europea del gelato artigianale 2024 che sarà dedicato al Belgio.

Paolo Staccoli realizza il libricino in cioccolato bianco, omaggio al progetto “Van Gogh Friends”

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Il dipinto Notte Stellata di Van Gogh (immagine: Creative Common License)

Paolo Staccoli, dell’omonima cioccolateria con sede a Cattolica in provincia di Rimini, ha realizzato un libro di cioccolato con pagine pergamenate riportanti il QR Code che rimanda al progetto culturale “Van Gogh Friends” condotto dall’amico Franco Ariano. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale La Piazza di Rimini.

Il dolce ispirato al progetto culturale “Van Gogh Friends”

CATTOLICA (Rimini) – Paolo Staccoli ha pensato di realizzare una sua opera d’arte commestibile che possa essere di buon auspicio per il grande progetto dell’amico Franco Ariano: un libricino in cioccolato bianco con pagine pergamenate riportanti il QR Code che rimanda al progetto “Van Gogh Friends”.

“Sin dai tempi dei Maya il cacao è un elemento prezioso e per molto tempo addirittura utilizzato come moneta di scambio; quando poi è stato introdotto il conio, le fave di cacao sono rimaste come simbolo portafortuna. Per questa ragione ho pensato di realizzare questo libricino, con la speranza che sia di buon auspicio per l’amico Franco. Oserei dire… Dal maestro cioccolatiere per il Maestro Illu Minato” sono le parole di Paolo Staccoli.

Franco Ariano ha da sempre il sogno di realizzare un museo permanente dedicato a Van Gogh nel quale troveranno la loro giusta collocazione i suoi tremila volumi originali legati al pittore ed il famoso “Frammento n. 4”.

Per fare questo ha ideato un progetto denominato “Van Gogh Friends” ed una raccolta fondi a sostegno.

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Online il nuovo sito di Tisti pasticceria & tea room

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Il nuovo sito di Tisti pasticceria & tea room (immagine concessa)

DOMODOSSOLA – Da pochi giorni è online il nuovo sito della pasticceria Tisti di Domodossola. All’indirizzo web sono presentati: i dolci prodotti – dalle monoporzioni alle torte, dalle creme spalmabili alla pasticceria da forno – il team e i servizi dell’attività aperta a gennaio 2022 dal giovane pastry chef Fabio Tisti. Il sito è stato realizzato dall’agenzia di comunicazione milanese Strategycom e interpreta al meglio, con una user experience diretta e semplice e una grafica pulita e minimalista, i dolci prodotti nel laboratorio del capoluogo ossolano.

Il nuovo sito della pasticceria Tisti

La creatività di Fabio Tisti, giovane talento della pasticceria, nato a Domodossola e con esperienze in Francia, Germania e Regno Unito e ora ritornato nella sua città natale, è raccontata attraverso immagini e testi in ognuna delle sezioni del sito. Una parte della navigazione è dedicata allo shop online attraverso cui è possibile acquistare prodotti da forno e, durante i periodi delle feste, gli eccellenti lievitati firmati Fabio Tisti: panettoni, colombe, veneziane.

I prodotti escono freschissimi dal laboratorio di Corso Moneta a Domodossola e sono pronti per essere ordinati tramite la semplice interfaccia e spediti in tutta Italia e in Europa. Altra sezione del sito è la Tisti4you che presenta le attività di consulenza, di preparazione di dolci per eventi e ricorrenze e i servizi di catering dolce realizzati da Fabio Tisti e dal suo team.

Novità degli ultimi giorni è anche l’avvio delle pagine Facebook e Instagram di Tisti Pasticceria all’interno delle quali è possibile trovare tutte le ultime notizie e le informazioni sulle creazioni dolci raccontate attraverso bellissime immagini e video.

“Abbiamo voluto presentare sul web – spiega il pastry chef Fabio Tisti – la nostra filosofia e i nostri prodotti a beneficio di chi vorrà conoscerci meglio e anche di chi, proprio tramite il sito e i social media ci conoscerà e vorrà venire a Domodossola ad assaggiare le nostre specialità. Con lo shop online sarà possibile, anche per i nostri clienti più lontani, ricevere biscotti, torte da forno, creme spalmabili e i lievitati per rendere indimenticabili e più dolci i momenti di festa passati insieme a chi vi è più caro”.

E in questo periodo da Tisti Pasticceria sono stati riaperti i pozzetti che ospitano il gelati pronti per essere degustati in coni e coppette. Preparati artigianalmente con materie prime selezionate e frutta freschissima, i gelati di Fabio Tisti sono sempre morbidi e mantecati alla perfezione.

Dai classici gusti alla crema, vaniglia, fiordilatte e cioccolato, passando per gli evergreen pistacchio di bronte e nocciola IGP del Piemonte, sino ad arrivare ai sorbetti alla frutta con limone di Sicilia, fragola, albicocca e zenzero, mango e frutto delle passione. I gelati di Fabio Tisti vi aspettano per salutare l’ormai prossimo arrivo dell’estate.

La scheda sintetica di Fabio Tisti

Nato a Domodossola, classe 1993, Fabio Tisti si è formato alla scuola di panetteria e pasticceria di Gravellona Toce. A soli 17 anni ha iniziato la sua esperienza lavorativa al ristorante stellato “La Casa degli Spiriti” a Costermano, sul Lago di Garda. Da lì, dopo un apprendistato di sei mesi con i fratelli Cerea al “Da Vittorio” di Brusaporto, ha iniziato un lungo periodo di consulenze all’estero. Prima nel Regno Unito, poi in Francia, dove ha lavorato nei ristoranti del gruppo di Alain Ducasse e quindi in Germania, prima del suo rientro in Italia.

Da gennaio 2022 ha aperto, con il supporto all’amico ed ex compagno di scuola Davide Anchisi, la Tisti Pasticceria&Tea Room a Domodossola dove, oltre ai lievitati e alle brioches, offre ai suoi clienti indimenticabili dolci esperienze con la pasticceria mignon e le monoporzioni, i gelati e le torte.

Romani & C. S.p.A.: la cattedrale del caffè nel crocevia di Pozzolo Formigaro, alle spalle del Porto di Genova, con la terza generazione

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L'esterno dello stabilimento Romani & C. S.p.A. a Pozzolo Formigaro (immagine concessa)

POZZOLO FORMIGARO (Alessandria) – Romano Romani, 84 anni portati benissimo, i pochi acciacchi non si notano: lui è quello di sempre, ed è molto orgoglioso della sua creatura. E ne ha ben d’onde. Presidente dell’azienda, lo incontriamo con il figlio Luca, ceo e terza generazione di una famiglia da circa 80 anni impegnata nel caffè. Su una superficie totale di 50.000 metri quadrati, 19.000 di aree coperte attrezzate con possibilità di essere ulteriormente incrementate, magazzini alti non meno di 12 metri, ampi piazzali: una struttura esclusivamente pensata e dedicata alla logistica del caffè verde.

“La disponibilità di spazi adeguati dove sviluppare le nostre attività rappresentava un’esigenza che abbiamo sicuramente soddisfatto, assicurandoci nel contempo la possibilità di perseguire costanti miglioramenti in termini di efficienza e qualità, coerentemente con la nostra tradizione e le aspettative  di un mercato sempre più esigente” sottolinea Romano Romani, figlio di Carlo, fondatore della storica Casa di Spedizioni specializzata nei “coloniali”, adesso operatore logistico a tutto campo con una filiale a Trieste che opera anche su Koper/Capodistria.

Una scommessa vinta, questa della Romani & C., di portare il mare oltre l’Appennino anche se solo poche decine di chilometri a nord rispetto alle banchine del porto di Genova

“Certo ci siamo mossi a ragion veduta ed è bene sottolineare che mai abbiamo pensato di correre il rischio di costruire una cattedrale nel deserto”, sottolinea Luca Romani, che nella Confindustria della provincia di Alessandria  ricopre la carica di Vicepresidente con delega alla logistica e ben conosce queste tematiche: “ci troviamo su quell’asse della valle Scrivia che da sempre rappresenta una via preferenziale per i traffici in transito da e per gli approdi liguri e che negli ultimi decenni ha sempre più consolidato il ruolo di  sbocco naturale per le attività di logistica a questi collegate”.

“L’ufficio doganale di nostro riferimento – un presidio è proprio attiguo alla nostra struttura –  già denominato “Retroporto di Genova”, è previsto venire a breve incorporato nella dogana di Genova e questo credo sia piuttosto indicativo. In effetti siamo posizionati in un vero e proprio distretto della logistica, attraversato dal tracciato del 3° valico – presto la nuova linea ferroviaria sarà attiva – con adeguate infrastrutture materiali e immateriali, quest’ultime rappresentate da tutto quanto serve a garantire servizi ed adempimenti di vario genere indispensabili a supportare il traffico delle merci”

“La distanza che ci separa dalle banchine del porto di Genova è di solo una quarantina di chilometri, ma nella giusta direzione per risultare più vicini alla gran parte dell’industria della torrefazione. Il capoluogo ligure, compresso tra mare e monti, non può offrire spazi sufficienti per soddisfare tutte le esigenze legate alle attività che ruotano intorno al suo importante scalo; pochi spazi che prioritariamente devono essere dedicati a quelle funzioni più direttamente collegate alla nave.

Difficile quindi, anche per questi motivi, sviluppare a Genova un progetto come il nostro. Trovare una collocazione oltre Appennino nel contesto descritto, è stato piuttosto naturale”.

Vi siete allontanati un po’ dal porto, avvicinandovi però all’industria di riferimento; come è cambiata la vostra operatività?

“Nessuna particolare complicazione per quanto riguarda le modalità operative, spiega Romano Romani; come sempre i container in arrivo vengono trasferiti dal terminal portuale alle nostre strutture via camion e poco cambia dover allungare un poco la percorrenza; a maggior ragione se si considera il fatto che a Genova è sempre stata consuetudine utilizzare magazzini situati fuori dalle aree portuali”.

Dal triste evento del crollo del Ponte Morandi in poi la viabilità autostradale, soprattutto in Liguria, è stata oltremodo penalizzata dai molti cantieri aperti che hanno reso e continuano a rendere difficoltosi gli spostamenti oltre a complicare la programmazione dei viaggi; che tipo di impatto ha avuto questa situazione sul vostro lavoro?

“La nostra organizzazione si è ben adattata e soprattutto la flessibilità applicata nella fase di ricezione merce ha garantito un’efficiente gestione dei contenitori in trasferimento dai porti liguri nelle cui prossimità, come evidenziato, la viabilità risulta particolarmente complicata, spiega Romano Romani. Abbiamo trovato buone soluzioni, collaborando con i trasportatori nostri fornitori, che in prima battuta subiscono i disagi; i clienti che depositano il caffè presso le nostre strutture hanno quindi ben poco risentito di queste criticità.

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L’interno dell’azienda (immagine concessa)

Per quanto riguarda la rispedizione dai nostri magazzini all’industria, fase che evidentemente più coinvolge l’organizzazione della nostra clientela, ha continuato in maniera veloce e precisa proprio per il fatto che le nostre strutture sono posizionate al di fuori e già oltre i tratti viari più problematici e grazie alla presenza nelle vicinanze di snodi autostradali particolarmente funzionali; la spedizione della merce al destinatario finale risulta quindi agevole facilitando anche una maggiore precisione sugli orari di consegna”.

Adattamento e flessibilità: immaginiamo che il fatto di operare in strutture di proprietà aiuti…

“Sicuramente”,  aggiunge Luca Romani, “cosa non scontata per chi lavora nel nostro settore e spesso si trova costretto ad operare in magazzini generali, acquisiti in concessione  o comunque in strutture di terzi.  Ora abbiamo il pieno controllo di tutte le operazioni  e la possibilità di mettere il caffè verde al centro di qualsiasi iniziativa. Penso per esempio alle azioni intraprese in tema di “food defense”,  che hanno tra le altre cose contribuito ad acquisire lo status di AEO “full” combinando entrambe le certificazioni possibili: semplificazioni doganali e sicurezza.“

E in effetti le strutture che abbiamo visto confermano l’idea di essere state pensate proprio per il caffè. Solo per fare un esempio, guardando in alto verso i finestroni ci si accorge che quelli sui lati più esposti al sole sono diversi, di una tipologia che protegge il caffè in deposito dai raggi diretti, per limitarne l’invecchiamento.

“Sin dalla progettazione abbiamo cercato di considerare le specifiche necessità della nostra merceologia di riferimento – prosegue Luca Romani –  immaginando e realizzando le soluzioni migliori per una gestione e una conservazione ottimale del prodotto. Attraverso gli impianti e le attrezzature in dotazione siamo in grado di gestire, in ricezione, in rispedizione e in stoccaggio, qualsiasi tipo di imballo. Abbiamo macchinari sviluppati appositamente dalle aziende produttrici per  effettuare lavorazioni a secco sul caffè verde (selezionature con tavole densimetriche o per colore, pulizia ed eliminazione di corpi estranei…),  oltre a due punti di svuotamento per merce bulk, due stazioni di insacco piuttosto versatili, possibilità di caricare cisterne”.

Veniamo accompagnati nelle aree operative e nei magazzini. Transitiamo per la zona degli impianti e assistiamo allo scarico di un contenitore bulk. Una sorpresa: mettendo le mani a coppa nella cascata di verde si scopre che il caffè appena arrivato è caldo.

Ci spiegano che è dovuto al rilascio di umidità durante il trasporto via mare che spesso genera un momentaneo aumento di temperatura immediatamente percettibile al tatto. Ci vengono descritte tutte le possibili lavorazioni e le caratteristiche dei macchinari e, a proposito di lavorazioni, ci viene mostrata una vaschetta di quelle generalmente utilizzate per visionare i campioni, colma di pietre di diversa dimensione.

E’ lo scarto  risultato di una delle lavorazioni eseguite che, oltre alle pietre, prevede se necessario l’eliminazione di altri corpi estranei.  Passiamo davanti ad una delle stazioni di reinsacco dove vengono confezionati i big bag; notiamo l’operatore che applica dei cartellini su ogni saccone.

I tre formati delle big bag dell’azienda (immagine concessa)

“Certamente”, ci spiega Luca Romani, “Ogni singolo big bag viene cartellinato in modo da garantire una accurata tracciabilità della merce. Il caffè alla rinfusa transita per i nostri impianti solo per il tempo strettamente necessario ad effettuare un cambio di imballo o una lavorazione; immediatamente dopo viene trasferito nei sacconi che, come detto, riportano tutti i necessari dati identificativi.”

Passeggiamo per le aree interne destinate al deposito; sezioni riservate alla merce in big bag e altre destinate a quella confezionata in sacchi su bancali. Quello che colpisce, in uno spazio così vasto, infinito da certi punti d’osservazione, è la pulizia e l’ordine che vi regnano. Con tutti i sacchi ben impilati, i sacconi su enormi scaffalature che risalgono sin verso il soffitto con 4 piani successivi.

“Il fatto di gestire un’unica merceologia consente di consolidare e perfezionare le  procedure elaborate nell’intento di operare per il meglio; certo tutto è perfettibile e migliorabile e noi cerchiamo in questo senso di mettere a frutto le esperienze e di considerare gli input che arrivano dai nostri clienti.

Una rigorosa tracciabilità della merce, come già accennato, risulta per esempio fondamentale; indipendentemente dal tipo di imballo, dal quantitativo di prodotto rappresentato da una singola Polizza di Carico o dal volume totale del lotto, le commodity nei nostri magazzini sono  posizionate in modo che ogni stiva rappresenti fedelmente la merce imbarcata in ogni singolo container, che resta separata, ben identificata  e sempre tracciabile.  Per quanto riguarda la merce in big bag questo è possibile anche grazie a scaffalature di tipo “drive in”, appositamente dimensionate.

In tanta organizzazione e operosità, rileviamo un’assenza: non ci sono i proprietari della merce che controllano l’arrivo e le complesse lavorazioni cui va incontro il loro caffè.

“Vero – Romano Romani è un po’ sorpreso dalla considerazione – il cliente è sempre il  benvenuto ma generalmente non ritiene di dover assistere alle operazioni svolte perché si fida assolutamente del nostro operato. E come potrebbe essere altrimenti?”

Ma come ci si orienta nella cattedrale della Romani? Come a New York, a noi sembra, pensando alle strade larghe e dritte e quelle che intersecano, con numeri diversi.

“Qualcosa del genere – sorride Romano Romani – Ogni lotto riporta anche il dettaglio della posizione occupata all’interno della struttura con l’indicazione della sezione di magazzino, del  corridoio, ecc. . In questo modo il nostro sistema informatico è in grado di fornirci l’esatta collocazione di una partita in pochi secondi”.

Qua la seconda parte del viaggio conoscitivo dell’azienda.

Piattini caffè e vini, Torino: “Avviciniamo agli specialty coffee attraverso il vino”

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Chiara sorride al suo cappuccino (foto concessa)

MILANO – Piattini caffè e vini ha aperto le porte nel quadrilatero romano di Torino, seguendo le due passioni dei suoi titolari, Chiara e Costanzo: dopo essersi conosciuti frequentando entrambi l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e aver fatto un po’ di esperienza professionale lei nella ristorazione e lui da Starbucks e poi in Cortilia, si sono decisi a mettersi in proprio concentrandosi sul vino e sullo specialty coffee.

Da novembre 2022 a oggi, questa nuova attività ha già raggiunto molti della community così come molti clienti incuriositi, per lo più trainati dal parallelismo che esiste tra vino e specialty.

Piattini caffè e vini: una genesi che parte dalla ricerca di prodotti di qualità

Costanzo prepara il filtro (foto concessa)

È proprio Costanzo che ha voluto inserire lo specialty nel progetto: “Sono sempre stato appassionato di specialty coffee, ed è un interesse che ho coltivato a partire dall’Università frequentando un bar a Bra che si chiama La Bottega delle Delizie. Ho viaggiato e ho frequentato diversi locali di specialty. Naturalmente ho seguito tutti i corsi Sca e non solo, ho anche fatto parte della Youth Academy di Simonelli Group. Collegandomi a questo mio percorso, abbiamo quindi voluto portare lo specialty all’interno del nostro locale che possiamo dire si divide in due anime: la mattina con le colazioni, il brunch e lo specialty; la sera con il servizio del vino.

L’idea è nata perché volevamo iniziare un’avventura in proprio, portando avanti ancora di più lo specialty a Torino, una città in cui una piccola rete esiste già, ma ha bisogno di essere estesa. Con questo obiettivo in mente, abbiamo pensato che il modo migliore per avvicinare la gente allo specialty, sarebbe stato attraverso le sue somiglianze con il vino. In questo modo, chi viene a gustare un calice, che di solito è già un cliente attento a certe tematiche, può approcciarsi al caffè di qualità.”

Contando su questa chiara strategia e pianificazione, da Piattini caffè e vini Chiara e Costanzo hanno sin da subito iniziato a proporre diversi metodi di estrazione, dal V60 all’aeropress e al batch brew. Adesso che si avvicina la bella stagione, il menù si arricchirà anche di soluzioni come il cold brew che, spiegano: “E’ qualcosa che funziona soprattutto nel weekend e nel pomeriggio. Ancora però non abbiamo introdotto lo specialty durante la sera che invece sfruttiamo di più per servire il vino e tramite questa bevanda, instaurare un dialogo indiretto sul caffè.”

E a proposito di caffè, quale servite e che macchina usate?

Il packaging inconfondibile di Rubens Gardelli (foto concessa)

“Innanzitutto proponiamo soltanto monorigini specialty, basandoci su un prodotto fisso che è un Brasile 100% di singolo produttore e tostato da La Sosta di Firenze. Poi abbiamo previsto di acquistare un caffè ospite diverso al mese. La macchina che abbiamo scelto è una Eagle One Victoria Arduino, funzionale e precisa. Mentre per il macinacaffè, abbiamo acquistato un modello gravimetrico 75, il Mythos Two.”

Ma per sfruttare al meglio queste attrezzature serve il personale adatto: avete avuto problemi da questo punto di vista?

“Siamo partiti in tre e ora ci stiamo allargando sempre di più. Abbiamo trovato più difficoltà a reperire il personale della cucina, mentre per la sala abbiamo formato noi stessi lo staff. Oggi siamo 7 in totale e abbiamo dovuto assumere nuove risorse perché nel weekend la mole di lavoro raggiunge numeri significativi e abbiamo così dovuto trovare altri dipendenti per coprire degli orari così prolungati. Certamente viviamo un momento complesso nel settore: come valore aggiunto non possiamo che offrire formazione sul vino e sul caffè, condividere la nostra passione e anche garantire tempistiche che permettono di riposarsi e di trovare il giusto equilibrio con tra vita privata e professionale.”

Altre difficoltà che avete dovuto affrontare per avviare Piattini caffè e vini?

Un’immagine dell’esterno, il dehors (foto concessa)

“Gli aspetti più difficili da gestire sono stati i cavilli burocratici che tolgono tempo ed energie che andrebbero altrimenti incanalati in altre operazioni più stimolanti. Ora abbiamo ottenuto anche il dehors, guadagnando una ventina di posti in più: il locale normalmente può ospitare trenta persone e sembra un salotto di una casa, arredato per essere accogliente in 40 metri quadri. “

Chi viene da Piattini caffè e vini?

La parete decorata e specialty (foto concessa)

“Premettendo che i canali social aiutano molto, la community legata allo specialty è stata da subito attratta dal nostro locale e per loro siamo diventati una meta fissa. A questo aggiungiamo la fortuna di trovarci circondati da molti uffici e quindi anche molti torinesi entrano da noi: il nostro espresso base è a un euro e 50, e per questo motivo alcuni hanno reagito male, mentre altri, dopo lo shock iniziale sono tornati e sono diventati clienti fissi. Spieghiamo a tutti le ragioni dietro quel numero e cerchiamo di trasferire questo messaggio ad un pubblico sempre più ampio. Non rinunceremo mai alla qualità, ad una filiera sostenibile e all’espresso con il giusto valore e prezzo.”

Avete pensato a qualche abbinamento food in particolare?

“Abbiamo constatato che il momento della giornata che sta facendo avvicinare la gente allo specialty è il brunch, con cui riusciamo a vendere una maggiore quantità di caffè filtro (la mattina si arriva anche a farne 20/25, e addirittura 70 manuali nel fine settimana). Ora ci troviamo ancora in una fase di partenza ed esplorazione e per ora abbiamo puntato sull’hand brew convinti che sia il modo più semplice di comunicare al cliente cosa significa e più avanti si vedrà. Purtroppo le tempistiche – il filtro è più lento dell’espresso – e il prezzo sono sempre dei punti dolenti su cui dobbiamo lavorare.

Dentro Piattini caffè e vini (foto concessa)

Non abbiamo orzo e ginseng, e consigliamo anche di non mettere lo zucchero, senza vietarne l’utilizzo però, perché non vogliamo rendere troppo elitario questo prodotto. “

Sono più i clienti che ascoltano incuriositi la vostra spiegazione o più quelli che si allontanano?

“Ci sono persone che come prima reazione di fronte al nostro racconto sul caffè che serviamo, si mostrano diffidenti. Quando però assaggiano e ritrovano le nostre parole in tazza, comprendono effettivamente la netta differenza che esiste rispetto al caffè che di solito bevono. In certi casi invece dare questa spiegazione fa sentire coccolati i clienti e dà loro anche la percezione di trovarsi in un contesto più ricercato. Lo storytelling in definitiva premia e in ogni caso, possiamo dire di aver piantato il seme. Nella peggiore delle ipotesi, chi se ne va ha scoperto per lo meno l’esistenza di un altro mondo.”

Progetti futuri per il neonato Piattini caffè e vini?

“Ci sono varie cose in ballo: più avanti: vorremmo aprire un nostro laboratorio per abbinare dei prodotti preparati da noi legati alla bakery. Questo perché il food resta fondamentale per rendere sostenibile economicamente il locale. Lo specialty per noi non è già oggi soltanto un accessorio, ma col tempo cercheremo di renderlo anche economicamente sostenibile per contribuire a fare margini.

All’ingresso di Piattini caffè e vini (foto concessa)

In Italia ancora è dura se pensiamo alla situazione all’estero, dove l’espresso base a New York è a 4,20. Noi non siamo pronti. E poi abbiamo intenzione di organizzare sessioni di cupping, incontri di formazione, momenti di degustazione. “

Scotsman Ice gold sponsor World Barista Championship ad Atene, dal 22 al 24 giugno

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Scotsman presente al World of Coffee (immagine concessa)

ATENE – Il World Barista Championship è la competizione globale più stimata, che mette in mostra le eccezionali capacità e creatività dei baristi di tutto il mondo. In qualità di Gold Sponsor, Scotsman Ice dimostra il suo impegno per l’industria del caffè e la sua dedizione a sostenere il progresso del mestiere del barista.

Scotsman Ice sponsor del World Barista Championship

In qualità di sponsor del World Barista Championship all’evento World of Coffee di Atene, Scotsman Ice consolida la sua posizione di innovatore leader nel settore delle bevande. Presentando le sue soluzioni di ghiaccio all’avanguardia allo stand 3-K45, Scotsman Ice vuole ispirare e consentire ai baristi di raggiungere nuove vette di creatività e migliorare l’esperienza del caffè per gli amanti in tutto il mondo.

Non perdere l’occasione di visitare lo stand Scotsman Ice e scoprire come le loro macchine per il ghiaccio possono migliorare le bevande al caffè e fare un’impressione duratura sui propri clienti visitando lo stand 3-K45.

L’azienda sarà presente con il suo coffee expert Michalis Dimitrakopoulos (campione WBC) sul palco con spettacoli giornalieri di ricette di caffè.

Tutti i concorrenti useranno lo Scotsman Ice Gourmet e il Nugget per i loro speciali Signature Cocktails, cercando di vincere il campionato.

È possibile seguire l’azienda su instagram (scotsman_ice) e rimanere aggiornato sulle speciali partnership con Barista Attitude e Brewista, due dei principali sponsor dell’evento, durante #WOCATHENS2023.

Torna El Niño e le borse volano ai massimi storici

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Il logo dell'Ice

MILANO – Tutta colpa de El Niño, che è ormai tra noi e potrebbe fare del 2024 l’anno più caldo di sempre. I due principali osservatori del fenomeno – la statunitense Noaa (Agenzia americana di osservazione oceanica e atmosferica) e l’Ufficio di meteorologia del governo australiano (Bom) – hanno confermato l’inizio della fase Enso positiva.

A maggio le temperature del Pacifico centrale e occidentale, all’altezza dell’equatore, sono state di oltre 0,5° più calde della norma e si prevede che l’anomalia prosegua nei prossimi mesi. Sono le condizioni che sanciscono ufficialmente il ritorno de El Niño.

Tanto è bastato per mandare in fibrillazione i mercati del caffè, che sono volati, la scorsa settimana, a nuovi massimi.

A New York, il contratto per scadenza luglio ha guadagnato, giovedì 8 giugno, 945 punti terminando a 194,85 centesimi per libbra, massimo per la scadenza principale dalla terza decade di aprile.

A Londra, il contratto per scadenza settembre si è rivalutato, a sua volta, di 90 dollari chiudendo a un nuovo record di 2.726 dollari, un livello mai visto dal marzo del 2008.

Oltre alla preoccupazione per l’impatto del fenomeno climatico sulla produzione di caffè hanno fatto impennare le borse anche le scarse vendite dovute alle chiusure in Brasile e Colombia, per la festività del Corpus Domini. Ulteriore supporto è giunto dal real brasiliano in ripresa sul dollaro.

L’impeto rialzista si è placato nell’ultima seduta della settimana. Venerdì 9 giugno, Ice Arabica e Ice Robusta hanno perso rispettivamente 420 punti e 24 dollari finendo la giornata, nell’ordine, a 190,65 centesimi e a 2.702 dollari.

La reazione delle borse è sembrata a molti eccessiva. Specie considerando che siamo in presenza di un fenomeno climatico che si sta appena abbozzando e che gli scienziati non sono ancora in grado di stabilire con precisione quale potrà essere la sua intensità.

Il rally di giovedì riflette comunque l’ipersensibilità dei mercati in una congiuntura complicata. E conferma i rischi di squeeze  paventati dagli analisti. Ma in cosa consiste El Niño?

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Alessandra Bianco, Lavazza: “Ai purpose di un’azienda devono corrispondere azioni”

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alessandra bianco lavazza
Alessandra Bianco è direttore corporate communication di Gruppo Lavazza

Alessandra Bianco, direttrice corporate communication del gruppo Lavazza, è intervenuta all’evento ‘Corporate communication e digital: la comunicazione quale strumento al servizio del purpose aziendale‘ al palazzo dell’Informazione sede di Adnkronos. Bianco ha posto grande rilevanza al modo in cui ogni azienda deve accompagnare il proprio asset di comunicazione a delle azioni concrete e tangibili. Leggiamo di seguito le sue considerazioni grazie all’articolo pubblicato sul portale adnkronos.

Una visione di business orientata al lato sociale

di Alessandro Bianco

ROMA – “I purpose di un’azienda devono portare dietro di sé un asset di comunicazione ma anche dei comportamenti e delle azioni concrete. Si deve essere coerenti con una visione anche se devono comprendere cambi di procedura che alle volte dentro un azienda non sono semplici”. Lo ha detto Alessandra Bianco, direttrice corporate communication del gruppo Lavazza, all’evento ‘Corporate communication e digital: la comunicazione quale strumento al servizio del purpose aziendale‘ al palazzo dell’Informazione sede di Adnkronos.

“Lavazza ha 130 anni di storia ma è diventa Gruppo 10 anni fa. C’è stato un lavoro di ascolto per ricondividere la visione di Lavazza e chiedere alle consociate e ai brand acquisiti quali fossero i valori che condividevano. Avere una visione business attenta al sociale all’ambiente e alla governance”, ha aggiunto Bianco.

Bianco ha inoltre parlato dell’iniziativa che ha visto come protagonista Samantha Cristoforetti bere il caffe nello spazio. “Qualità innovazione autenticità e creatività. Andare nello spazio ha significato oltre, al piacere di Samantha di gustarsi il caffe, anche l’opportunità di fare esperimenti. Uno studio che è diventato valore. Dal punto di vista delle comunicazione, in solo 24 ore ha fatto il giro del mondo”.

 

Nestlé completa la procedura di acquisizione di Garoto iniziata nel 2002

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Nestlé Nespresso
Il logo Nestlé

Nestlé ha completato la procedura che vede l’acquisizione del marchio di cioccolato dell’azienda Garoto. Nell’ambito dell’accordo convalidato dal CADE (consiglio amministrativo per la difesa economica), il Gruppo si è impegnato in particolare a mantenere in esercizio per un periodo non inferiore a sette anni lo stabilimento Garoto di Vilha Vela, nello stato di Espírito Santo (sud-est). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Day Fr Italian.

L’acquisizione di Garoto da parte di Nestlé

VEVEY (Svizzera) – Nestlé ha ottenuto un accordo dal garante della concorrenza brasiliano (CADE) completando una procedura legata all’acquisizione nel 2002 del marchio di cioccolato Garoto.

Le modifiche mantenute dal regolatore mostrano un mercato che si è sviluppato in modo ‘molto dinamico’, con nuovi attori e un aumento del consumo pro capite.

“La crescita e il rafforzamento di Garoto è sempre stato cruciale per l’evoluzione dell’azienda in Brasile”, ha affermato il direttore generale (CEO) della filiale locale di Nestlé, Marcelo Melchior, citato in un comunicato stampa, sottolineando gli “investimenti conseguenti” concesso dalla multinazionale Vevey nel più grande paese dell’America Latina.

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Palermo Coffee Festival organizzato da Morettino: il 1° evento in Italia per le filiere sostenibili, 18-19/06

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palermo coffee festival
Palermo Coffee Festival (immagine concessa)

PALERMO – Caffè, vino e olio, mondi vicini fatti di passione, amore per la terra e rispetto per la materia prima, protagonisti del Palermo Coffee Festival, il primo evento in Italia dedicato alle filiere sostenibili e alla biodiversità, in programma domenica 18 e lunedì 19 giugno all’Orto botanico di Palermo, dalle 10 alle 18.

Palermo Coffee Festival

L’evento è organizzato da Morettino, in collaborazione con l’Orto botanico di Palermo e CoopCulture.

Un appuntamento unico nel suo genere: due giorni di degustazioni, dibattiti, live show, masterclass e approfondimenti, per esplorare le unicità di tre mondi estremamente affini, ma ancora divisi da gradi di percezione e consapevolezza nettamente diversi.

Lo scopo del Palermo Coffee Festival è, infatti, quello di creare e diffondere cultura del caffè, bevanda tanto diffusa in Italia quanto poco conosciuta e valorizzata, mettendola a confronto con vino e olio, filiere che – grazie al lavoro di produttori coraggiosi e illuminati che hanno creduto nella nostra terra – sono riuscite nel tempo a creare grande consapevolezza intorno ad esse.

Tante le similitudini tra il mondo del caffè, in particolare quello degli Specialty Coffee, e quelli del vino e dell’olio che saranno al centro del festival con una visione comune di filiera integrata, che parte dalle terre di origini e arriva al prodotto finale.

Particolare attenzione sarà data agli aspetti sensoriali, alla centralità del terroir di provenienza, alla distintività dei metodi di coltivazione e di lavorazione, e alle tematiche di sostenibilità ambientale in grado di valorizzare la materia prima e il territorio.

Non ci può essere sapore senza sapere, ha sempre sostenuto Arturo Morettino, e il Palermo Coffee Festival vuole essere un momento di condivisione e di confronto, che stimoli quella curiosità necessaria per valorizzare e raccontare le unicità delle materie prime.

Il festival è inserito nel calendario ufficiale degli eventi dell’Orto Botanico e di CoopCulture, che per l’occasione hanno creato un biglietto speciale dal costo di 5 euro, ridotto rispetto alla normale tariffa di ingresso all’Orto botanico, che permetterà la partecipazione all’evento e la visita agli splendidi giardini.

“Dedichiamo questo primo festival unico nel suo genere a Palermo, a testimonianza dell’amore autentico per la città ed in continuità con il percorso di divulgazione e di rigenerazione che parte proprio dal territorio e dalla nostra comunità – spiega Andrea Morettino – Crediamo che la valorizzazione della nostra terra passi non soltanto dalle straordinarie bellezze storiche ed artistiche, ma anche dal racconto della nostra unica biodiversità e dalla costruzione di percorsi esperienziali. La nostra è una terra che deve crescere nel livello di curiosità e di entusiasmo e che deve continuare ad investire in consapevolezza, formazione e professionalità, per mirare ad intercettare quei flussi turistici a più alto valore aggiunto interessati ai nostri contenuti”.

“In questi giorni racconteremo insieme a tanti amici produttori la nostra biodiversità e la nostra identità, provando a far vivere dei percorsi di degustazione autentici e a divertirci con la scoperta di tanti metodi di estrazione alternativi del caffè con tutti gli appassionati, le famiglie, gli ospiti dell’Isola ed i professionisti del settore che saranno presenti. Ringrazio l’amministrazione regionale e comunale, l’Orto botanico, CoopCulture e l’Università di Palermo per aver creduto fin da subito alla realizzazione di questo evento e soprattutto i produttori per essere stati in prima linea con la famiglia Morettino”, conclude Andrea Morettino.

Il festival

Dieci micro roastery, dieci cantine e dieci produttori di olio Evo, oltre che artigiani del Cioccolato di Modica, produttori di farine da grani antichi e di distillati, per la prima volta si ritroveranno insieme per condividere idee, progetti e visioni in un teatro naturale di incredibile bellezza come l’Orto botanico.

Protagonisti del festival saranno anche personaggi di spicco del mondo della caffetteria, come le campionesse del mondo di Latte art 2022 e 2019 Carmen Clemente e Manuela Fensore, ed esperti del mondo del caffè filtro come Jessica Sartiani, che si esibiranno in live show di Latte art e Brewing.

Parallelamente un programma di masterclass esplorerà le similitudini sensoriali tra caffè e vino e tra caffè e olio, in degustazioni uniche nel loro genere, mai svolte prima in Italia. A guidarle saranno alcuni tra i principali esperti di vino in Sicilia: Luigi Salvo, sommelier AIS e giudice nei concorsi internazionali, Gianni Giardina, enologo e degustatore internazionale, e Federico Latteri, esperto di vino e Wine writer di Cronache di gusto. Le masterclass di olio e caffè saranno invece curate dalla giornalista Maria Antonietta Pioppo, Wine master sommelier e Degustatrice ufficiale di olio Evo. Le masterclass avranno come conduttore anche Andrej Godina, tra i massimi esperti di Specialty Coffee in Italia e curatore della Guida del Camaleonte.

Il Palermo Coffee Festival ospiterà anche due masterclass dedicate al mondo delle Acque, a cura di Brita e guidate dall’unica Sommelier certificata di acqua in Italia, Elena Scordamaglia.

La partecipazione alle masterclass è gratuita, ma riservata ad un numero limitato di persone, per cui è necessario prenotarsi scrivendo a info@palermocoffeefestival.it. Solo una email di risposta confermerà l’avvenuta prenotazione.

Spazio anche ai più piccoli, con i laboratori di Orto Capovolto che domenica 18 alle 11 e alle 16 insegneranno ai bimbi a disegnare usando il caffè e a coltivare le carote fruttando i benefici dei fondi di caffè.

Il racconto della biodiversità secondo le tre filiere

Biodiversità e sostenibilità nelle filiere agroalimentari, dalla pianta al consumatore, saranno i temi centrali della prima edizione del Palermo Coffee Festival.

In un momento in cui il cambiamento climatico sta rivoluzionando l’agricoltura mondiale, la ricerca di produzioni e stili di consumo a minore impatto ambientale diventano necessità. Da questa visione nasce il progetto sperimentale di coltivazione del caffè nativo siciliano, portato avanti da Morettino in collaborazione con l’Orto botanico di Palermo e la Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo, che sarà uno dei temi trattati durante l’evento.

Di agricoltura sostenibile, biodiversità e delle affinità, anche riguardo il ricambio generazionale, tra mondo del caffè e del vino si parlerà durante i talk e i dibattiti in programma le mattine di domenica e lunedì in Sala Lanza, insieme ad alcuni tra i massimi esperti in Sicilia di botanica, agraria e cambiamenti climatici, ad Assovini Sicilia e la Next Generation di Assovini e Fondazione Sostain.

L’Orto botanico

Icona del patrimonio storico culturale di Palermo, l’Orto botanico è un luogo unico al mondo. Dieci ettari di giardini tropicali nel cuore della città, con oltre 12 mila specie botaniche provenienti da tutto il mondo, che nel tempo sono riuscite ad adattarsi al clima siciliano.

Qui, ai primi del Novecento, fu ospitata la prima pianta del caffè ed è da qui che provengono i semi che hanno dato vita, 30 anni fa, all’inizio del progetto di piantagione sperimentale del caffè di Morettino a Palermo. Oggi l’Orto Botanico di Palermo, insieme all’Università di Palermo, è in prima fila insieme a Morettino nel progetto di coltivazione sperimentale del caffè in Sicilia.

Il programma

Domenica 18 giugno

Sala Lanza

  • 10:00 | Welcome e saluti istituzionali. Intervengono Roberto Lagalla (Sindaco di Palermo), Michelangelo Gruttadauria (Presidente del Sistema Museale di Ateneo, Università di Palermo), Paolo Inglese (Delegato del Rettore per le attività di valorizzazione dei beni culturali, storici, monumentali e del brand di Unipa), Massimiliano Lombardo (Regional Manager Sicilia CoopCulture), Arturo
  • 10:30 | “Caffè e vino, mondi e generazioni a confronto”. Dibattito con Andrea Morettino, Andrej Godina (Caesperto e curatore della Guida del Camaleonte), Bernard de la Gatinais (Presidente Assovini Sicilia), la Next Generation di Assovini Sicilia, Dario Nepoti (Palermo Mediterranea). Modera il giornalista Nino Amadore. Segue la proiezione del docufilm “Caffè & Vino” di Andrej Godina e Mauro Illiano.

Banchi di assaggio

  • 10:00-18:00 | Walk around tasting nelle aree Caffè, vino, olio e altre eccellenze
  • 12:00 | Carmen Clemente (Campionessa del mondo di latte art 2022) “L’uso del latte veg nella Latte Art”.
  • 15:00 | Manuela Fensore (Campionessa del mondo di latte art 2019) e Jessica Sartiani (Brand Ambassador Anfim & DM Italia) “La mano del barista e la manutenzione delle macchine espresso”.

Area Ficus Magnolia

  • 11:30 | Masterclass Caffè e Olio a confronto: Degustazione alla cieca di oli Evo e Specialty Degustazione a cura di Maria Antonietta Pioppo (Wine Master sommelier, Sommelier e degustatore ufficiale di olio EVO).
  • 16:00 | Masterclass Caffè e vino a confronto: Degustazione sensoriale a cura di AIS Sicilia e Andrej
  • 17:00 | Masterclass Acqua: Degustazione sensoriale di vari tipologie di acque a cura di Brita. Conduce Elena Scordamaglia (Brita Water Sommelier)

Aula didattica

  • 11:00 | Laboratorio per bambini a cura di Orto Capovolto: Coffee Painting. Laboratorio artistico- creativo per creare un acquerello utilizzando i fondi di caffè (età 2+)
  • 16:00 | Laboratorio per bambini a cura di Orto capovolto: Per fare un Orto…Laboratorio di orticultura creativa per imparare a coltivare le carote grazie ai benefici dei fondi di caffè (età 5+)

Spazio Talea

  • 16:30-18:00 | Coffee Mixology – Finestre con Drink list a cura di Nicola

Lunedì 19 giugno

Banchi di assaggio

  • 10:00-18:00 | Walk around tasting nelle aree caffè, vino, olio e altre eccellenze
  • 10:30 | Carmen Clemente (Campionessa del mondo di latte art 2022) “L’uso del latte veg nella Latte art”.
  • 12:00 | Manuela Fensore (Campionessa del mondo di latte art 2019) e Jessica Sartiani (Brand Ambassador Anfim & DM Italia) “La mano del barista e la manutenzione delle macchine espresso”.
  • 16:00 | Live Show Antonio Cappadonia: La granita tradizionale al caffè con l’antico metodo delle neviere

Sala Lanza

  • 10:30 | “Biodiversità in Sicilia: tra tropicalizzazione del clima e nuovi percorsi di agricoltura sostenibile”. Dibattito con Rosario Schicchi (Direttore dell’Orto botanico di Palermo), Dario Cartabellotta (DG Dipartimento regionale Agricoltura), Vittorio Farina (Docente di Frutticoltura tropicale e subtropicale dell’Università di Palermo), Christian Mulder (Docente di Ecologia dell’Università di Catania), Fondazione SOStain, Giuseppe Giardina (Responsabile Irritec per la ricerca e sviluppo agronomico), Arturo Modera il giornalista Mario Pintagro.

Area Ficus Magnolia

  • 10:30 | Masterclass Acqua: Degustazione sensoriale di vari tipologie di acque a cura di Brita. Conduce Elena Scordamaglia (Brita Water Sommelier)
  • 12:00 | Masterclass Caffè e Vino a confronto. Conducono Federico Latteri (Cronache di Gusto) e Andrej
  • 15:00 | Masterclass Caffè e Olio a confronto: Degustazione alla cieca di oli Evo e Specialty Degustazione a cura di Maria Antonietta Pioppo
  • 16:30 | Masterclass Caffè e Vino a confronto: Conducono Gianni Giardina (Enologo e Maestro Assaggiatore di vino) e Arturo Morettino, insieme a Jessica Sartiani (Brand ambassador DM Italia)

H 17 Masterclass Acqua: Degustazione sensoriale di vari tipologie di acque a cura di Brita. Conduce Elena Scordamaglia (Brita Water Sommelier)