martedì 02 Dicembre 2025
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Lavazza, Igor Nuzzi: “Una notte a Torino alle origini dell’espresso per intercettare i più giovani, anche con l’offerta in grani”

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una notte a torino lavazza
La locandina di “Una Notte a Torino” (immagine concessa)

TORINO  – Ci sono incontri che hanno cambiato la storia e la cultura di un Paese. A ispirare il branded content di  Sky, in collaborazione con Armando Testa, ‘Una notte a Torino’, è il magico incontro tra Luigi Lavazza, fondatore dell’azienda di torrefazione torinese nel 1895, e Angelo Moriondo, inventore della prima macchina per espresso nel 1884, che ha portato alla creazione di un nuovo modo di consumare il caffè in Italia e in tutto il mondo. Prodotto da Bedeschi Film per Sky, “Una Notte a Torino” a partire dal 19 giugno sarà su Sky Cinema, Sky Uno, Sky Arte, Sky Investigation, Sky Atlantic, Sky Serie e TV8, e accompagnerà lo spettatore alla scoperta delle origini dell’espresso.

Lavazza presenta “Una notte a Torino”

“Con questo nuovo progetto editoriale, realizzato insieme a Sky, vogliamo dare enfasi ad un momento fondamentale della storia e del dna di Lavazza. Un racconto appassionante che, attraverso una narrazione fresca e contemporanea, vuole coinvolgere anche le nuove generazioni nella scoperta delle origini dell’espresso, un prodotto che fa parte della vita quotidiana di tutti gli italiani e che è diventato un simbolo dell’italianità nel mondo.” commenta Carlo Colpo, marketing communication director and brand home director del Gruppo Lavazza.

Viviana Pellegrini, Sky media entertainment & Sports brand solutions director, ha dichiarato: “I cortometraggi brandizzati, una delle ultime tendenze nel mercato del branded entertainment, permettono alle aziende di raccontare la propria cultura e tradizioni in modo nuovo, sfruttando la modalità creativa, produttiva e il linguaggio tipico della cinematografia, a favore di un’ampia audience di genere ed età. “Una Notte a Torino” ne è l’esempio perfetto: un progetto in cui la vision di Lavazza ha incontrato la capacità delle Brand Solution di Sky Media di tradurre un’idea in un contenuto di altissimo livello e qualità, con un’ampia reach raggiunta utilizzando tutti i mezzi Sky, dai canali lineari pay e free to air, al digital/social e on-demand”.

L’incontro tra Luigi Lavazza e Angelo Moriondo

Protagonisti del cortometraggio sono i giovani e talentuosi Matteo Paolillo (Mare Fuori) e Paola Buratto (Call My Agent Italia). In “Una Notte a Torino” due incontri fortuiti cambiano la vita di due perfetti sconosciuti, Paolo (Matteo Paolillo) e Viola (Paola Buratto): lui è uno scrittore alla ricerca di un finale per il suo romanzo, e lei una editor che si è trovata sotto pressione e deve fornire il nome di un nuovo talento da inserire nel programma editoriale entro il mattino seguente. Alle prese con scadenze e problematiche lavorative, i due giovani si scontrano con personaggi d’altri tempi: Luigi Lavazza e Angelo Moriondo.

Nella coinvolgente narrazione del loro passato e delle loro invenzioni, senza inizialmente rivelare la loro identità, Luigi e Angelo accompagnano i ragazzi in un viaggio per la città di Torino, per conoscere i luoghi che rappresentano l’evoluzione e la storia del caffè espresso, spingendoli ad “uscire dall’ordinario” e a raggiungere i loro obiettivi. Dal contrasto tra la saggezza dei due celebri ciceroni e lo stupore inesperto di Paolo e Viola davanti alla tecnologia e all’evoluzione della società̀ nasce uno storytelling leggero e divertente.

La storia è narrata, con la cosiddetta “rottura della quarta parete” dalla ironica e coinvolgente content creator e attrice Valeria Angione. Giovanni Siniscalco interpreta Luigi Lavazza mentre a interpretare Angelo Moriondo è Daniele Ornatelli

Il branded content è interamente ambientato a Torino, in un affascinante percorso che tocca i luoghi fondamentali della storia dell’espresso: il Caffè San Carlo di Piazza San Carlo; il Ristorante SANTOMMASO 10, dove tutto ebbe inizio e il fondatore Luigi Lavazza aprì una drogheria in cui vennero create le prime miscele di caffè; l’hotel Ligure, dove Angelo Moriondo per la prima volta utilizzò in pubblico la macchina del caffè espresso; la Nuvola Lavazza ed il Museo Lavazza, che racchiudono tutta la storia dell’azienda.

“Abbiamo deciso di avviare questo progetto coinvolgendo diversi touchpoint al fine di intercettare anche le generazioni più giovani. L’eccellenza di Lavazza nel campo dell’espresso ha avuto origine nel mondo del fuori casa ma grazie alla maestria nell’arte della miscelazione e della tostatura, siamo riusciti a trasferire tutto il nostro know-how anche nelle gamme pensate per il consumo domestico” prosegue Igor Nuzzi, regional director Italia e Svizzera del Gruppo Lavazza.

“Grazie alla realizzazione di questo branded content, abbiamo colto l’occasione per svelare e raccontare al grande pubblico la storia e l’evoluzione del caffè espresso – continua Igor Nuzzi – Nel mondo grani Lavazza è leader di mercato, con una quota del 28,3% a volume e del 31,8% a valore” commenta Igor Nuzzi, regional director Italia e Svizzera del Gruppo Lavazza.

“E consci del crescente interesse verso questo tipo di proposta, ci siamo posti l’obiettivo di far conoscere ad un pubblico giovane le origini dell’espresso e di trasferire loro la garanzia della migliore coffee experience legata all’Espresso Lavazza in tutte le preparazioni”

Per valorizzare e trasmettere al meglio al consumatore finale l’eccellenza Lavazza nell’espresso, l’azienda ha messo in atto una campagna di comunicazione omnichannel online e offline realizzando il branded content “Una notte a Torino”.

“E non solo – continua Igor Nuzzi – è prevista anche una shopper activation nazionale che ha coinvolto oltre 6000 punti vendita della Gdo tra maggio e giugno, offrendo la possibilità di vincere una masterclass presso il Training Center Lavazza per vivere un’esperienza educativa e coinvolgente legata al mondo dell’espresso Lavazza.

Abbiamo poi avviato la campagna sui nostri canali social e digital “Espresso Chronicles” con cui abbiamo svelato i segreti dietro all’inventiva di Luigi Lavazza che lo hanno portato a creare ricette uniche. Abbiamo anche previsto un’attivazione influencers per amplificare il racconto e il lancio del cortometraggio “Una notte a Torino” ha concluso Igor Nuzzi. Infine, una subscription dedicata alla gamma dei grani nel canale e-commerce aziendale.

La passione per l’innovazione unita alla maestria di Lavazza nelle preparazioni dell’espresso del bar permettono di ritrovare anche a casa la stessa eccellenza del fuoricasa grazie ad una gamma di preparazioni espresso ampia e completa

Per un’esperienza unica e indimenticabile, l’azienda propone la gamma Lavazza di caffè in grani ideali per preparazione espresso, dedicata ai veri appassionati che vogliono gustare un caffè appena macinato. I chicchi di caffè selezionati per queste miscele, le migliori Arabica e Robusta provenienti dal Centro e dal Sud America e dall’Asia, offrono un ventaglio di gusti molto ampio e variegato che incontra le preferenze dei palati più esigenti. Per vivere un’esperienza da vero intenditore.

Una Notte a Torino”, composto da 4 episodi da 3 minuti l’uno e da un cortometraggio da 10 minuti, sarà programmato dal 19 giugno su Sky Cinema, Sky Uno, Sky Arte, Sky Investigation, Sky Atlantic, Sky Serie e TV8, e sui canali social di Lavazza e Sky. Il progetto avrà una campagna dedicata sui canali digital e social di Lavazza e Sky, con la supervisione creativa dell’Agenzia Armando Testa e sarà supportato da un’attività di amplificazione sui canali social a cura di We Are Social. La pianificazione media è a cura di Wavemaker.

Credits

Lavazza

Creative Content & Brand Image : Maddalena Lembo , Martina Fil

Digital Consumer Engagement Manager : Laura Ventura

Sky

Viviana Pellegrini – Entertainment & Sport Brand Solution Director

Ufficio stampa: Gianluca Rumori; Isabella Rota Baldini

Bedeschi Film

Produzione Esecutiva: Bedeschi Film Srl

Regia: Giovanni Bedeschi

Sceneggiatura: Diletta Meoni, Emma Bresciani
Produttori Esecutivi: Manuela Murelli, Federico Salvi
Fotografia: Alessandro Dominici
Scenografia: Silvia Ventimiglia
Costumi: Martina Iorio
Trucco: Valentina Rodella
Montaggio: Francesca Castellari
Colorist: Diego La Rosa NBC
foley/sound design e mix: Lorenzo sattin – Sample

Musiche: ©&℗ Flippermusic – Flipper Srl | Artlist
Post Produzione Video: Francesco Rota – Doc servizi
Organizzatore: Generale Lorenzo Calzeroni
Coordinatore di Produzione: Mara Mastrandrea

Gruppo Armando Testa

Executive Creative Director: Michele Mariani

Creative Team: Dario D’Angelo, Stefano Arrigoni

Digital Creative Team: Paolo Fenoglio, Gabriella De Stefano

Social Team: Fabio Cuscunà, Elisa Li Causi

Client Service: Raffaele Reinerio, Gina Graci, Federica Cartocci

“Nel mondo grani Lavazza è leader di mercato, con una quota del 28,3% a volume e del 31,8% a valore – commenta Igor Nuzzi, Regional Director Italia e Svizzera del Gruppo Lavazza. E continua – ll branded content “Una notte a Torino” celebra il magico “incontro” tra Luigi Lavazza e Angelo Moriondo, inventore della prima macchina espresso nel 1884. In onda dal 19 giugno su Sky Cinema e su tutti i canali Sky, “Una Notte a Torino” accompagna lo spettatore alla scoperta delle origini dell’espresso. La campagna “Espresso Chronicles” sui canali social e digital dell’azienda in cui vengono svelati i segreti dietro all’inventiva di Luigi Lavazza che lo hanno portato a creare ricette uniche; un’attivazione influencers per amplificare il racconto ed il lancio del cortometraggio “Una notte a Torino”. Una shopper activation nazionale che ha coinvolto oltre 6000 punti vendita della Gdo tra maggio e giugno, offrendo la possibilità di vincere una masterclass presso il Training center Lavazza per vivere un’esperienza
educativa e coinvolgente legata al mondo dell’espresso Lavazza; una subscription dedicata alla gamma dei grani nel canale e-commerce aziendale

Michele Cannone e Edoardo Cucco, Lavazza, al Trieste Coffee Experts con ¡Tierra! Cuba: “Obiettivo, rendere più trasparente la filiera”

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Michele Cannone Marketing Manager Lavazza al Trieste Coffee Experts
Michele Cannone, Lavazza global brand director away from home, in una passata edizione del Trieste Coffee Experts

TRIESTE – Inizia il countdown per il Trieste Coffee Experts – TCE, il summit dedicato all’universo del caffè organizzato dalla Bazzara, storica torrefazione triestina a conduzione familiare, che farà il suo ritorno il 25 e 26  novembre 2023. Un evento presentato in anteprima alla 10° edizione della TriestEspresso Expo.

Riportiamo di seguito l’intervento avvenuto nella scorsa edizione, sulla sostenibilità nel mondo del caffè di Michele Cannone, Lavazza Global Brand Director Away from Home, e Edoardo Cucco, 1895 Brand Manager.

La sostenibilità attraverso la quotidianità

di Michele Cannone

“L’obiettivo di questa presentazione è quello di portare alla luce uno dei temi principali che riguarda il mondo del caffè: quello della sostenibilità. Vi vogliamo raccontare la sostenibilità attraverso una chiave di lettura che riguarda le attività che svolgiamo tutti i giorni.

trieste bazzara
Torna a novembre il Trieste Coffee Experts (immagine concessa)

La sostenibilità va inquadrata in un contesto specifico, che è quello che ci riguarda, anche alla luce di quello che sta succedendo nel mercato del caffè. Abbiamo cercato di riassumere in una chart quello che crediamo stia accadendo: il nostro mondo si sta spostando sempre di più verso concetti “esperienziali” e meno legati ad aspetti di “convenience”, di funzionalità. Quindi, fortunatamente il mondo del piacere continuerà ad appartenerci e questo ci porterà a vedere il nostro futuro in maniera diversa da quanto siamo stati abituati fino ad oggi.

Sappiamo che oggi i consumatori sono molto più evoluti e consapevoli. Questo riguarda non solo il mondo del caffè ma un po’ tutte le catene del mondo del food and beverage. C’è un’evoluzione palatale, vediamo che i trend contemporanei ci portano a degustare in maniera diversa. Sicuramente se confrontiamo con alcuni mondi: spirits, il vino, le birre, vediamo un’evoluzione del “palato” nel corso degli ultimi anni. Questa riflessione ci porta a fare alcune considerazioni nel prossimo futuro.

Tutto ciò che appartiene al mondo del post covid ci porta a rivedere i nostri stili di vita a favore di quelle che sono le dinamiche esperienziali. In altre parole, i consumatori scelgono dove andare e consumano meno “dove capita”.

In questo contesto, ho lasciato per ultimo il tema della tracciabilità che si traduce, forse, semplicemente con una vaga informazione: i consumatori vogliono sapere da dove viene un prodotto, come viene fatto. Questo ci riporta chiaramente più vicino al tema chiave: la sostenibilità. Ora, guardando a tutti questi temi, chiaramente trasversali nel mondo del fuori-casa, tutto questo si sta traducendo in una serie di dinamiche che stanno fortemente influenzando ciò che stiamo facendo in questi giorni, in questi mesi, ma soprattutto crediamo influenzeranno il nostro prossimo futuro.

Direi che sia utile mettere in evidenza un tema, quello che legato al titolo di questo intervento, ovvero come la sostenibilità entra in questo mondo.

Credo che la sostenibilità oggi sia ancora uno dei punti chiave, o meglio degli elementi identificativi sia di chi produce caffè, ma soprattutto anche (e sempre più) per chi offre un’esperienza al consumatore finale. Da qui la forte crescita di location a tema che hanno un quoziente sempre più evidente in termini di sostenibilità.

Li abbiamo chiamati per semplicità sustainable bar, ma in realtà abbiamo diversi esempi in cui capiamo, anche noi stessi da consumatori, le mille declinazioni della sostenibilità, e per quanto ci riguarda abbiamo cercato di interpretarle o di riportarle all’interno della nostra attività quotidiana.

Ora, vediamo di capire che cosa noi vediamo effettivamente dal mercato, o meglio quello che scelgono i consumatori. L’80% degli atti di acquisto vengono influenzati da risvolti etici, quindi, questo è un tema trasversale che non riguarda solamente il fuori-casa, ma è uno degli elementi chiave che influenza i nostri comportamenti. È ovvio che poi da qui, temi come la filiera che vedremo dopo, sono fortemente collegarti.

Legato a questo mondo di sostenibilità possiamo ascrivere il biologico, che cresce anche nel mondo del caffè a un tasso decisamente elevato rispetto all’evoluzione del mercato stesso, ma ancor più importante, guardando al futuro del caffè, questo tema della sostenibilità gioca un ruolo sempre più importante specialmente nei giovani consumatori dove alcuni di questi risvolti valoriali che stanno sotto il cappello della sostenibilità ricoprono sempre più un fattore importante.

Sicuramente la sostenibilità è un tema contemporaneo, ma di fatto è un elemento che andrà sempre più a caratterizzare le nostre scelte, i nostri comportamenti e di conseguenza impatterà nelle nostre attività quotidiane sul mercato.

Ora, questo è come noi l’abbiamo interpretato, essendo partiti da quello che sappiamo fare, che poi fondamentalmente è fare un buon caffè. La Reserva de ¡Tierra! è il brand che racconta una storia di sostenibilità attraverso una collezione di blend che arrivano da più parti del mondo. Lo fanno mettendo insieme il buono, il pulito e il giusto, grazie anche al supporto di quello che la Fondazione Lavazza fa dal 2002 a oggi. Ormai, sono trascorsi circa 20 anni dall’inizio di questo percorso e oggi veniamo a raccontare quello che è un’ulteriore evoluzione di questo mondo.

Il buono, pulito e giusto predicato da Carlo Petrini è diventato oggi un elemento che va a connotare le nostre scelte, i nostri comportamenti e ovviamente abbiamo cercato di fare in modo che tutti questi elementi venissero convogliati da ¡Tierra! come l’elemento fondamentale, per quanto riguarda Lavazza, che racconta queste storie.

Ora, sostenibilità vuol dire certificato, ma riteniamo sempre più necessario guardare al futuro e capire come questo concetto di sostenibilità nel mondo del caffè si stia evolvendo o si evolverà, ed è questo quello che abbiamo cercato di fare con il nuovo progetto che oggi anticipiamo, che è ¡Tierra! Cuba.

¡Tierra! Cuba è un caffè che adesso vi racconteremo un po’ meglio, ma riteniamo che rappresenti l’evoluzione del concetto di sostenibilità nel mondo del caffè. ¡Tierra! Cuba parla di ambiente, parla di miglioramento delle pratiche agricole che, ovviamente, sappiamo essere determinanti per quanto riguarda l’accessibilità al mercato dei farmer, nel caso specifico, come vedete citato, abbiamo il certificato biologico di buona parte delle piantagioni su cui stiamo andando a operare.

Abbiamo lavorato al miglioramento della qualità del caffè, ma soprattutto ci siamo occupati di alcuni aspetti legati al sociale, andando a promuovere lo sviluppo sostenibile dal punto di vista economico le comunità di giovani donne e uomini.

Ultima, ma non meno importante, grandissima sfida legata alla filiera del caffè, alla catena del valore.

Uno degli obiettivi di Cuba rispetto ai temi di sostenibilità è come semplificare la supply chain del caffè e renderla trasparente e garantire una corretta ripartizione del valore attraverso i cosiddetti attori della filiera.

Questo è dal nostro punto di vista quello che dovrebbe rappresentare oggi la sostenibilità o quello che dovrebbe poi arrivare ai nostri consumatori o tutti coloro che vivono all’interno di questo bellissimo mondo. Per questo vi raccontiamo meglio quest’ultima parte, cioè che cosa siamo riusciti a fare e che cosa accadrà. A questo punto lascio la parola a Edoardo che ci porterà attraverso quelli che sono i primi risultati.”

Il progetto di Lavazza a Cuba

di Edoardo Cucco

“Sì, andiamo attraverso a che cosa abbiamo fatto fino a qui con il progetto di Cuba e quali sono le features di questo prodotto che risponde effettivamente alle sfide del mondo del caffè e anche ai trend che Michele ci ha illustrato poco fa. Stiamo parlando di un caffè che viene al 100% dalle piantagioni coinvolte nel progetto della Fondazione Lavazza.

Le aree sono quelle di forte tradizione caffeicola cubana, quindi le zone al sud-est dell’isola, le aree di Granma e di Santiago. I 170 produttori con cui abbiamo lavorato e che abbiamo certificato biologici vengono proprio da lì. Con il nostro team di ricerca e sviluppo siamo andati alla ricerca delle origini più storiche che permettessero di raccontare una storia di caffè cubana. Non dobbiamo dimenticare che Cuba ha una forte tradizione caffeicola che nasce nel XVIII secolo.

La produzione va poi man mano diminuendo in favore di piantagioni più profittevoli dal punto di vista economico, basti pensare al tabacco piuttosto che alla canna da zucchero.

Questo blend vuole essere la celebrazione di questa pianta così importante per quest’area. Questa è anche una sorta di interpretazione in chiave contemporanea; quindi, le varieties di caffè scelte per questo blend, composto da arabiche e robuste lavate con l’implementazione di un processo di fermentazione sulla robusta in un’ottica di premiumizzazione della stessa.

Ci siamo interrogati su come rendere disponibile tutto questo set di informazioni e anche di valori al nostro consumatore finale e per fare questo abbiamo definito e implementato un sistema di tracciabilità attraverso la tecnologia blockchain.

La blockchain è per noi un abilitatore di tutte queste informazioni che sottendono al progetto e al prodotto e ci ha visto lavorare a quattro mani coinvolgendo farmer, trader e compagnie di logistica in ogni step della filiera con l’obiettivo comune di andare a raccontare una storia di sostenibilità in maniera contemporanea.

Il plus per il consumatore è quello che potrà finalmente andare a verificare le informazioni accedendo a questa blockchain pubblica. Il lavoro più sfidante a monte del progetto è stato quello di definire un set di KPI che potessero da un lato essere rilevanti per il nostro consumatore finale e dall’altra parte che ci permettessero di rafforzare il nostro storytelling di sostenibilità, raccontando tutti gli elementi del progetto al consumatore.

Riprendendo quei punti che abbiamo illustrato prima come la conservazione della foresta piuttosto che il miglioramento della qualità del caffè, potete vedere quali sono i parametri che andremo a tracciare: il punto GPS delle farms, le dimensioni, il numero di piante, così come tutti gli step del processo che saranno tracciati e disponibili alla consultazione del consumatore finale.

La parte forse più interessante, anche lato visivo, della fase di implementazione della blockchain a Cuba è stata l’installazione dei sensori di campo. Queste non sono altro che delle stazioni meteo molto evolute e connesse che tracciano tutta una serie di parametri e li immagazzinano in un datacenter. Il valore per la comunità cubana è che questi dati vengono condivisi con i campesinos per migliorare le pratiche agricole.

Per esempio, i campesinos grazie al dato/parametro della direzione dell’intensità del vento hanno la possibilità di andare a lavorare inserendo insetti competitori in campo coerentemente con questi dati. Quindi, possiamo dire che questo è un ottimo caso studio in cui la tecnologia va al servizio del miglioramento della qualità del caffè, in maniera molto chiara e concisa.

L’ultimo step su cui abbiamo lavorato su questo progetto di blockchain è la creazione di un’esperienza per il nostro consumatore finale. In questa fase, il nostro obiettivo era quello di far parlare il caffè all’interno di un punto vendita.

Siamo andati ad identificare quali sono i touch point di un’esperienza del consumatore nel punto vendita e andremo a lavorare con l’inserimento di QR-code piuttosto che di link condivisibili che permetteranno al consumatore di andare a navigare e di scoprire tutte le informazioni sulla storia del caffè attraverso il proprio device portatile.

C’è tutta una serie di informazioni aggiuntive che saranno disponibili oltre al tracciamento degli step della filiera del caffè, e ovviamente tutte le informazioni sul nostro commitment di sostenibilità con i dettagli di storytelling del progetto e un link diretto a tutta la gamma della Reserva de ¡Tierra!”

Caffè Gioia punta sugli Specialty e i mercati esteri

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Flavio Gioia, il direttore commerciale (immagine concessa)

CAMPAGNA (Salerno) – L’azienda salernitana, nota con il marchio Caffè Gioia, punta sempre di più a commercializzare i propri prodotti sui mercati esteri, dove il prodotto made in Italy di elevata qualità è sempre più richiesto ed acquistato ai giusti prezzi ed è proprio per questo motivo che i responsabili commerciali dell’azienda sono volati in Brasile per partecipare alla più importante fiera del Sud America svoltasi qualche settimana fa presso l’Expo Center Norte di San Paolo.

Caffè Gioia in Brasile per una maggiore cura dei mercati esteri

Durante il viaggio in Brasile, il direttore commerciale Flavio Gioia ha fatto visita anche alla Fazenda California, al confine tra lo stato di San Paolo e lo stato di Paranà, zona meno nota ai più per la produzione di caffè, ma dove Mr. Luiz Roberto Saldanha coltiva caffè specialty di altissima qualità con diversi metodi di lavorazione.

Gioia ci racconta la sua esperienza: “Visitare una piantagione di caffè è sempre una grande emozione, ma in questo caso l’emozione è stata doppia perché ho visto dove nasce e dove viene selezionato uno dei caffè che amo di più bere e che grazie alle sue caratteristiche organolettiche mi soddisfa ad ogni sorso. Il Cold Soul di Luiz è un caffè naturale fermentato, dolcissimo e dalle note fruttate molto intense ed è per queste sue caratteristiche che da diversi anni lo selezioniamo e lo proponiamo ai nostri clienti”.

Gioia continua: “Devo dire grazie all’importatore italiano Imperator di Trieste che all’inizio del nostro progetto specialty me lo propose. La fazenda è davvero molto bella con delle strutture degli inizi del 1900 in stile imperiale americano, conservate benissimo, un’estensione infinita di piante di diverse varietà ed una organizzazione del lavoro di raccolta e selezione tra le migliori mai viste, un vero paradiso per i coffee lovers”.

Gioia aggiunge: “Ho visitato anche il centro di raccolta, selezione ed esportazione del caffè, nella sede della Capricornio Coffees ed ho avuto l’onore di assaggiare in anteprima il nuovo raccolto di caffè, ma soprattutto ho partecipato ad una sessione di cupping con dei caffè lavorati con delle fermentazioni sperimentali molto interessanti e che di sicuro presto proporremo a marchio Caffè Gioia Specialty”.

Café Barbera e Smoothie Factory International aprono un bar a Ramallah in Palestina

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Cafè Barbera arriva in Palestina (immagine concessa)

NAPOLI – Smoothie Factory International e Café Barbera “The italian coffee house” hanno annunciato che le due aziende hanno firmato un accordo di franchising con Ihmoud Saed Kouk e Saed Yousef Kouk per iniziare a sviluppare uno store in co-branding a Ramallah. Gli accordi di franchising prevedono lo sviluppo di un negozio in co-branding a Ramallah e sarà situato al piano terra dell’edificio Signature Suites & Hotel della famiglia situato ad Al-Balou’, dietro il Ministero degli Affari Interni. Il negozio avrà una superficie totale di circa 170 mq e sarà caratterizzato da un drive-thru.

Café Barbera e Smoothie Factory International in Palestina

La famiglia Kouk si è inoltre assicurata una concessione esclusiva dei diritti di master franchising per il territorio per lo sviluppo di ulteriori negozi nel corso degli anni, nonché i diritti di distribuzione del caffè Café Barbera all’interno del mercato ad altre attività di ospitalità.

“I nostri ospiti adorano l’ampia varietà di prodotti innovativi, salutari e di alta qualità di Smoothie Factory, tutti serviti in un ambiente veloce e amichevole e con un ottimo rapporto qualità-prezzo”, ha dichiarato James Villasana, presidente di Smoothie Factory International. “Smoothie Factory e Café Barbera sono due marchi molto diversi ma molto simili dal punto di vista operativo. C’è un enorme valore nel co-branding, non solo per espandere la base di clienti e dal punto di vista immobiliare, ma anche per diventare la preferenza degli ospiti come sportello unico, indipendentemente dalle loro brame “, ha ulteriormente commentato James Villasana.

Café Barbera servirà oltre 30 caffè artigianali bevande, un vasto assortimento di prodotti da forno e altre bevande esclusive, comprese le bevande ghiacciate Aromagic. Gli ospiti possono godersi la loro esperienza in comodi posti a sedere in una varietà di stili sia nell’area principale di 120 mq che nell’ulteriore ma separata sezione fumatori e narghilè di 50 mq. Il negozio offre anche una connessione internet wi-fi gratuita.

“Siamo lieti di entrare in questa relazione con Smoothie Factory e Café Barbera, due marchi con una comprovata esperienza di successo internazionale”, ha affermato Ihmoud Kouk. “C’è una forte richiesta in Palestina di prodotti di alta qualità, serviti in un ambiente accogliente, a un ottimo prezzo. Attendiamo con impazienza l’apertura del nostro primo negozio a Ramallah e l’espansione della nostra presenza in Palestina negli anni a venire”.

”Cafè Barbera è stata fondata da Domenico Barbera il ‘Mago del Caffè’ nel 1870, è la torrefazione di caffè più antica d’Italia. 150 anni dopo, l’azienda continua ad essere gestita dai discendenti di quinta e sesta generazione dell’originale “Coffee Wizard”, e la nostra missione rimane la stessa: produrre un caffè eccezionale. Siamo entusiasti di lanciare il concetto di Cafè Barbera a Ramallah come parte della nostra espansione nella regione e siamo entusiasti della collaborazione con Smoothie Factory che migliorerà un’esperienza completa per i nostri clienti in Palestina” ha affermato il dottor Enrico Barbera (5a generazione)”.

L’apertura del negozio in co-branding è prevista per agosto 2023. Per ulteriori informazioni, visitare www.smoothiefactory.net e www.cafebarbera.com.

Torrefazione Dubbini entra nell’Accademia dei maestri del lievito madre e del panettone italiano

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PADOVA – Torrefazione Dubbini, importante progetto della storica azienda padovana Diemme, entra a far parte dell’Accademia dei maestri del lievito madre e del panettone italiano, la prestigiosa organizzazione nata con l’obiettivo di valorizzare e divulgare la produzione artigianale dei lievitati con lievito madre e del panettone (in Italia e nel mondo), guidata dal maestro pasticcere Claudio Gatti. Una partnership significativa poiché l’insegna Torrefazione Dubbini rivestirà il ruolo di exclusive sponsor dell’Accademia per tutto il 2023, sostenendone non solo i progetti ma soprattutto i valori.

Torrefazione Dubbini nell’Accademia dei maestri del lievito madre e del panettone italiano

“Crediamo fortemente nei valori fondanti dell’Accademia nei quali noi stessi ci ritroviamo” afferma Giannandrea Dubbini, presidente di Diemme S.p.A. “Valorizzare l’artigianalità, non perdere mai di vista la formazione e l’aggiornamento che ti permettono di andare lontano e, non per ultimo, lavorare nella trasparenza valorizzando le relazioni personali a noi tanto care”.

La scelta di essere partner di un’istituzione autorevole come Accademia non è affatto casuale: il progetto Torrefazione Dubbini è vocato esclusivamente al mondo dell’Alta Pasticceria. Una pregiata miscela e monorigini accuratamente ricercate e torrefatte, per offrire in tazza sentori e sapori non comuni che ben si sposano con le creazioni dolci, esaltandone il bouquet aromatico e la percezione gustativa.

Tra le iniziative di Torrefazione Dubbini, a corollario della partnership con Accademia, il sostegno alla manifestazione “Panettone World Championship”, l’importante competizione dedicata al lievitato per eccellenza che si terrà a Host (Fiera Milano) il prossimo Ottobre. Un evento di risonanza internazionale per dare prestigio e lustro alle eccellenze dell’italianità. Eccellenza che Diemme porta su un palcoscenico di grande autorevolezza.

Diemme, da Padova una lunga storia italiana dal 1927

Diemme opera nel canale horeca di alto livello dal 1927 ed è una delle torrefazioni storiche italiane.

Guidata dalla famiglia Dubbini da più di novant’anni, è ora alla terza generazione rappresentata dai fratelli Giannandrea e Federico che portano avanti i valori fondanti dell’azienda: coniugare tradizione e innovazione per un profilo di tazza dagli elevati standard qualitativi, senza compromessi, grazie all’attenta ricerca e selezione, un approccio artigianale e l’ausilio di attrezzature avanzate.

Non a caso, il profondo know how sviluppato in quasi 100 anni di storia (e presenza capillare in oltre 44 Paesi nel mondo) confluisce nell’eccellenza della Diemme Accademy: un centro formativo all’avanguardia, dedicato ai professionisti del mondo horeca e del settore caffè. L’obiettivo? Creare consapevolezza, cultura, esperienzialità attorno al mondo del caffè, affiancando i clienti nel propri business con un’alta specializzazione.

Ecco lo chef robot capace di replicare le ricette viste in tv, realizzato dall’Università di Cambridge

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intelligenza artificiale robot adam robobus finlandia torino cina conti
L'intelligenza artificiale (immagine Pixabay)

I ricercatori dell’Università di Cambridge hanno creato un robot altamente intelligente capace di osservare video di cucina per poi replicare le ricette visualizzate. Imparare tramite esperienza indiretta è una novità per le AI impiegate nell’horeca (ne abbiamo parlato qui) e, con il tempo, potrebbero diventare valide sostitute per i dipendenti nel settore della ristorazione, considerando le difficoltà sempre più crescenti per le aziende a trovare personale. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale La Regione.

Lo chef robot dell’Università di Cambridge

MILANO – Un robot è capace di guardare video di cucina e ricreare le ricette delle pietanze analizzate. La nuova macchina, in grado di comprendere e riprodurre quanto eseguito da un essere umano, è stata messa a punto dai ricercatori dell’Università di Cambridge. I loro risultati, riportati sulla rivista ‘Ieee Access’, dimostrano come i contenuti video possano essere per lo chef robotico una preziosa fonte di dati che gli permette anche di inventare da solo una nuova ricetta.

Gli chef robot sono studiati da tempo, ma i modelli finora messi a punto restano indietro in termini di abilità. I cuochi in carne ed ossa, infatti, possono imparare nuove ricette attraverso l’osservazione, che si tratti di guardare un’altra persona o un video su YouTube. “Volevamo vedere se potevamo addestrare uno chef robot a imparare nello stesso modo degli esseri umani, in modo incrementale, identificando gli ingredienti e come si combinano nel piatto”, spiega Grzegorz Sochacki, del Dipartimento di ingegneria di Cambridge, primo autore dell’articolo.

Addestrato per apprendere

I ricercatori hanno ideato otto ricette di insalata e si sono filmati mentre le preparavano. Per addestrare il loro chef robot hanno quindi utilizzato una rete neurale che era già stata programmata per identificare oggetti diversi, tra cui broccoli, carote, mele, banane e arance. Utilizzando tecniche di visione artificiale, il robot ha analizzato ogni fotogramma del video ed è stato in grado di identificare i diversi oggetti, come un coltello, gli ingredienti e le mani.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

In Giappone i distributori automatici regalano cibo in caso di terremoto

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Giappone Hidetsugu Ueno, warp
La bandiera del Giappone

Il Giappone ha una lunghissima storia sismica. Il primo terremoto documentato risale al 28 maggio del 599. Tra i più potenti c’è il terremoto di Tōhoku nel marzo 2011: ha causato il maremoto che poi ha distrutto la Centrale Nucleare di Fukushima. Grazie a questa nuova iniziativa, le vending machine cominceranno a distribuire cibo gratis per far fronte ai disastri naturali che attanagliano il Paese. L’azienda Earth Corp ha installato nella città costiera di Ako, sulla costa occidentale, questo primo prototipo di distributori automatici. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Fanpage.

I distributori automatici in Giappone

AKO (Giappone) – In Giappone gli jidōhanbaiki sono quasi ovunque. Sono distributori automatici, cabinati dal design discretamente simile fra loro. Cambiano i colori, le aziende che li producono, cambiano le grafiche ma soprattutto cambia la merce venduta al loro interno. Negli jidōhanbaiki si possono trovare snack e bibite, ma anche carte Pokémon, gadget da attaccare allo smartphone, cravatte, pane e zuppa di pesce.

Se non siete mai stati in Giappone, non preoccupatevi. Potrete vederne a dozzine nei video pubblicati da qualsiasi creator che in modo assolutamente originale ha deciso di proporre un viaggio in Giappone come contenuto per i suoi iscritti. Ora però queste macchinette cominceranno anche a distribuire cibo gratis.

L’azienda Earth Corp ha appena installato nella città costiera di Ako, sulla costa occidentale, delle macchinette che in caso di disastro naturale potranno essere utilizzate liberalmente della popolazione. In questo caso non si tratta di jidōhanbaiki pieni cover per iPhone ma di generi di prima necessità, bevande e snack.

Alcuni sono pensati proprio per le emergenze, visto che nel catalogo si trovano anche integratori alimentari. La Earth Corp ha posizionato le macchinette vicino a una serie di rifugi che verranno coinvolti nel piano di evacuazione. L’obiettivo è quello di installare le stesse macchinette anche in altre aree del Giappone.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui

Ecco sei tra gli Starbucks più suggestivi nel mondo

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Starbucks Reserve Bluewaters Island (immagine: Starbucks)

MILANO – Il colosso americano può vantare all’attivo più di 35.000 store in tutto il mondo che offrono un menù sempre più ricco di prodotti al caffè e non solo. Tuttavia, alcuni dei negozi del brand non attirano la clientela solo per il classico Frappuccino, ma anche per il design e l’architettura. Riportiamo di seguito la lista dei sei negozi Starbucks nel mondo che si distinguono per la loro bellezza architettonica dal sito India Retailing.

Blue Mall Punta Cana, Repubblica Domenicana

Inaugurato nel marzo 2023, Blue Mall Punta Cana è il primo store Starbucks drive-through nella Repubblica Dominicana. Rende omaggio all’isola conosciuta come il “Gioiello dei Caraibi” e offre caffè Arabica ispirati alla cultura locale.

Costruito con materiali autoctoni della regione, come la cana (dalle palme che abbondano nella zona) e la pietra corallina, il negozio incarna un’atmosfera tropicale caraibica. L’interno dello store presenta murales dipinti dall’artista locale Ivanna Candelier, che raccontano la storia del legame di Starbucks con la terra dominicana e la popolazione locale.

Starbucks Reserve Roastery, Milano

Inaugurato nel 2018, quello di Milano è il terzo Starbucks Reserve Roastery al mondo dopo quello di Seattle nel 2014 e quello di Shanghai nel 2017, ma è il primo Starbucks Roastery ad aprire in Europa.

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Starbucks Reserve Roastery Milano (immagine: Starbucks)

Il negozio si trova nello storico Palazzo Delle Poste in Piazza Cordusio. Al centro dello store risiede una torrefazione perfettamente funzionante dove i clienti possono osservare ogni fase del processo di tostatura del caffè, dal chicco alla tazzina.

Starbucks Reserve Bluewaters Island, Dubai

Situato nel cuore dell’isola di Bluewaters, questo punto vendita Starbucks detiene il primato di essere il millesimo negozio nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa (MENA).

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Starbucks Reserve Bluewaters Island (immagine: Starbucks)

Lanciato nel 2021, l’interno di Starbucks Bluewaters si ispira al mare con pareti che ricordano i toni dell’acqua del Golfo Persico. L’installazione a soffitto imita le onde del mare. I murales sono disegnati dall’illustratrice Tatiana Boyoko.

Starbucks Reserve Roastery, Chicago

Inaugurato il novembre 2019, lo Starbucks Reserve Roastery di Chicago è finora il più grande del mondo. L’enorme negozio ha la capacità di ospitare 1.000 consumatori alla volta.

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Chicago (immagine: Starbucks)

Lo store a cinque piani ha anche una torrefazione funzionante con una botte d’acciaio che distribuisce i chicchi.

Boulevard des Capucines, Parigi

Situato sul Boulevard des Capucines vicino alla famosa Opéra Garnier, l’edificio originale di questo Starbucks a Parigi risale al XVII secolo. Ha aperto i battenti per la prima volta come negozio del brand nel giugno 2006.

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Boulevard des Capucines (immagine: Starbucks)

Il cortile convertito del XVII secolo è sormontato da un tetto in vetro d’acciaio. L’edificio presenta affreschi e motivi del soffitto decorati e intricati del XIX secolo che creano un’atmosfera da sala da ballo.

Starbucks Reserve store a Fort Mumbai

Lanciato nell’ottobre 2022, il negozio a Fort Mumbai è il primo Reserve Store Starbucks in India.

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Mumbai (immagine: Starbucks)

Conosciuto per la sua esperienza multisensoriale del caffè, il punto vendita ha due archi gotici ispirati al patrimonio architettonico della città e presenta all’interno una grande terrazza-bar realizzata a mano da artigiani locali.

Sanbittèr: nuova referenza Gusto Agrumi per l’estate

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Sanbittèr Gusto Agrumi
Sanbittèr Gusto Agrumi (immagine concessa)

MILANO – Sanbittèr, emblema dell’aperitivo analcolico italiano, completa la sua gamma di bevuta lunga con una nuova referenza che si aggiunge ai drink già esistenti: Passion Fruit, Pompelmo, Sambuco e Zenzero. Gusto Agrumi è ciò che mancava nella collezione iconica di Sanbittèr, il gusto semplice e rinfrescante, pensato per tutti, grazie al suo gusto bilanciato. Una novità sotto il grande cappello della campagna “Tutti i colori dell’aperitivo”, a cui è legato l’iconico brand, e un sapore fresco che fa pensare subito all’estate italiana, fatta di convivialità ed emozioni.

Sanbittèr lancia Gusto Agrumi

Il colore aranciato, inoltre, richiama la solarità, gli stessi toni caldi degli aperitivi estivi sul far della sera. Una referenza, dunque, che sprigiona allegria e spensieratezza, da godere con gli occhi, ma anche e soprattutto da assaporare con il palato.

Perfetto per essere consumato da solo, accompagnato dall’immancabile fettina di limone per una pausa leggera e divertente, Sanbittèr Gusto Agrumi si miscela perfettamente anche con il proprio alcolico preferito. Gli esperti mixologist di Sanbittèr consigliano il gin, il distillato che più riesce ad esaltare i sapori agrumati del nuovo aperitivo, in un equilibrio di gusti che si traduce nel Ginbittèr. Il nuovo cocktail si ottiene aggiungendo alla referenza 1/3 di gin e la scorza di limone, presente sul retro del pack, da replicare in poche semplici mosse.

Sanbittèr Gusto Agrumi accompagna gli italiani sull’onda della rinascita dell’aperitivo. I dati del report annuale 2023 di IWSR sui trend food dell’anno, infatti, ci confermano che l’aperitivo è in crescita, e questo grazie anche alla sua dimensione conviviale, sempre più ricercata dai clienti.

L’evoluzione dell’aperitivo

Inoltre, tra le nuove generazioni si fa sempre più strada la volontà di bere in modo consapevole e salutare, all’insegna della sobrietà, e puntando tutto sul gusto. Cocktail da godere innanzitutto con lo sguardo: l’estetica diventa una declinazione importante a cui Millenials e GenZ danno molto peso. Al look dei drink, però, si aggiungono anche la freschezza e il gusto, elementi essenziali per donare al palato un’esperienza di piacere a 360°, soprattutto nelle calde giornate estive. E chi meglio degli agrumi è in grado di sprigionare queste intense sensazioni?

Sanbittèr Gusto Agrumi racchiude tutta la sua essenza in una bottiglietta dal design unico da 20 cl seguendo il trend delle bevande ready to drink, referenze già pronte, senza bisogno di essere miscelate con altri ingredienti, per assicurare l’autenticità del sapore e per poter approfittare dei meritati momenti di pausa.

Sanbittèr Gusto Agrumi è la nuova referenza analcolica, che promette di soddisfare tutte le richieste del proprio pubblico. É disponibile nei supermercati e ipermercati nel formato da 3 bottigliette al prezzo consigliato di € 3,79 e nel formato da 4 bottigliette al prezzo consigliato di € 4,49.

Ronchi, Maradeiboschi: “Con gli idrolati recuperiamo quella parte olfattiva esclusa dal freddo del gelato e studiamo anche il caffè”

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Uno degli abbinamenti tra idrolato e gelato di Maradeiboschi (foto concessa) ronchi
Uno degli abbinamenti tra idrolato e gelato di Maradeiboschi (foto concessa)

MILANO – Il gelato che non si assaggia soltanto con il palato ma anche con le narici: Riccardo Ronchi, ricercatore instancabile, ha pensato a dare un tocco in più all’offerta di Maradeiboschi, per un’estate che coinvolgesse tutti i sensi. La promessa nella novità degli idrolati distribuiti nei punti del marchio è quella di vivere un’esperienza differente dal solito, che gioca sull’effetto sorpresa. Vedi fragola, ma senti… alloro.

Ronchi, come è venuta in mente questo gioco quasi sinestetico?

Racconta lo stesso Ronchi: “Tanti anni fa, un famosissimo barman del Gran Hotel di Roma, Mauro Lotti, teneva la limetta sul suo bancone e la passava senza farsi vedere, sullo stelo del bicchiere: i clienti così tornavano a casa con questo profumo sulle dita che si ricordavano in questo modo di lui.

Un anno fa ho incontrato Enrico Costanza, botanico gastronomico pazzesco. Abbiamo iniziato a parlare e in quel periodo lui stava già mettendo appunto questi idrolati a uso alimentare, scarto che fuoriesce dall’alambicco come vapore acqueo ed è molto più delicato dell’olio essenziale e ha soprattutto solo il 2% di principio attivo e per questo non penetra all’interno della materia prima e resta in superfice.

Enrico e Riccardo (foto concessa)

Quindi passiamo al gelato; che ha come particolarità il fatto che il freddo elimina la parte olfattiva. Con l’uso degli idrolati abbiamo recuperato questo aspetto abbinando due fiori (il geranio che è più sorprendente ed arriva solo al primo approccio e la rosa) e poi delle erbe più canoniche come l’alloro e il rosmarino. Abbinare il gelato a questi profumi dà una sorpresa olfattiva: si aspetta un gusto e si ritrova nel naso qualcos’altro.”

Ma Maradeiboschi ha un occhio di riguardo anche per il caffè: avete pensato anche a degli idrolati con questa materia prima?

Rivela Ronchi: “Sul caffè ci stiamo ancora lavorando e stiamo studiando due modi differenti: scomponendo le parti aromatiche oppure concettualizzare l’estrazione di oli essenziali a partire dal chicco. Per il momento però non abbiamo un risultato finale che ci soddisfi a pieno. E poi, ancora sul caffè abbiamo dei progetti in corso che sono ancora più ambiziosi: ottenere l’aroma di caffè nella sua complessità, ottenendo delle essenze ancora più dettagliate di quelle che esistono per ottenere la certificazione da Q Grader. Ma stiamo ancora facendo ricerca.

Questo con gli idrolati resta un progetto in fieri e non sappiamo ancora dove porterà. Ma la cosa bella è che riusciamo a riutilizzare gli scarti: dalle bucce, dalla limetta, tiriamo fuori gli idrolati.”

Ma lei Ronchi quali accostamenti consiglia?

“Gli abbinamenti sono a libera scelta del consumatore, noi certo abbiamo dei suggerimenti. Insieme a Enrico al momento abbiamo decretato come vincitore il geranio molto fresco insieme alla fragola, al fior di panna invece avviciniamo la rosa per la loro delicatezza, e infine alloro e rosmarino si sposano bene con il fondente e gianduia.”

Quindi il consiglio è di procedere per assonanza e non constrasto

“Cerco sempre equilibrio e armonia. Ma in realtà, uso degli elementi a contrasto come il gusto patata viola con cocco e vaniglia, particolarmente dolce, che abbiamo voluto riequilibrare con l’acidità del lampone.”

Quindi com’è il servizio di questo gelato con idrolato?

“Al momento spruzziamo noi il profumo sul cono, ovviamente se il cliente desidera provare l’esperienza. Questo è ancora un periodo di sperimentazione del format, ma se più in là registreremo dei buoni riscontri vorremmo anche vendere la vaschetta con l’idrolato da spruzzare a casa. Stiamo osservando per ora le reazioni del pubblico e in futuro ci si aprirà verso altri prodotti: ad esempio sarebbe perfetto anche sui cioccolatini. “

Ma i clienti che vengono da voi si aspettano questa novità?

Il gelato firmato Maradeiboschi (foto concessa)

Sottolinea Ronchi: “Venire da Maradeiboschi è già un’esperienza diversa: su tre temperature (il caldo del caffè, il freddo del gelato e la temperatura ambiente del cioccolato). Si passa da una all’altra in un percorso all’interno del quale il cliente decide su quale livello approfondire. Io trovo la parte olfattiva come essenziale per quanto riguarda anche la memoria di luoghi. Tanti che hanno fatto la prova con gli idrolati si sono ricordati cose del loro passato.”

Quindi cosa avete sviluppato e cosa svilupperete (oltre, appunto, il caffè)

“Ora abbiamo realizzato la Limetta di Palestina, un progetto della fondazione Citrus, portata avanti da Vicente Todoli, direttore artistico della Fondazione Pirelli Hangar Bicocca di Milano: figlio di un contadino di Alicante ha voluto riprendere in mano un progetto di Cosimo dei Medici, per mappare gli agrumeti di tutto il mondo. È arrivato al momento a 400. Sosteniamo questo sua missione raccogliendo noi i frutti maturi.

L’esperienza sensoriale olfattiva (foto concessa)

Vogliamo capire se questa soluzione, l’effetto sorpresa, funziona. Poi resta tutto il mondo della natura su cui lavorare. I fiori ad esempio, hanno quasi tutti delle potenzialità. La lavanda, che in olio essenziale è difficilmente usabile, nella versione di idrolato è delicatissima e si equilibra bene con il fior di panna.

Altri esperimenti: stiamo lavorando anche con il gelato con la bevanda vegetale a base d’avena. Abbiamo iniziato con Oatly, ma dato che come Maradeiboschi siamo certificati gluten free, per ora usiamo anche la linea di Beluffi che ha ottenuto lo stesso riconoscimento.

Per ora abbiamo già tre gusti con questa bevanda vegetale e stiamo scoprendo che può dare risultati inattesi. Innanzitutto, mi interessa fare le cose per tutti. Ad esempio ormai il cono senza glutine lo serviamo a tutti, anche se costa di più a noi. Oppure abbiamo creato il nostro gusto sacher, con il fondente a base acqua più la nostra albicocca: sono venuti da noi diversi vegani che non riuscivano a mangiare quel gusto lì da anni.

Ed ecco che, tornando all’avena, mi sta conquistando. Non l’avevo mai presa in considerazione per il gelato che per me si fa o con il latte vaccino o con l’acqua. Invece questa bevanda vegetale contiene le stesse parti solide del latte vaccino e funziona benissimo con il gelato. È un pochino più dolce e devo riequilibrare gli zuccheri, ma ha il vantaggio che non si ha bisogno di aggiungere la parte grassa, perché la consistenza finale è comunque la stessa che si avrebbe usando la panna.”