martedì 02 Dicembre 2025
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Rhea France al Vending Show di Parigi per una coffee experience innovativa, dal 21 al 23/06

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La rhTT1 (immagine concessa)

MILANO – Rhea France sarà presente alla fiera Vending Show di Parigi con le sue ultime soluzioni, progettate seguendo il principio Made for You, che rappresenta il forte impegno dell’azienda nei confronti dei valori di tailor-made, qualità, innovazione e sostenibilità.

I visitatori dello stand dell’azienda (Padiglione 3.2 stand E22-F23-E18-F19) potranno godere dell’esperienza multisensoriale e di design offerta dalle nuove soluzioni attraverso il gusto, l’interattività, l’intrattenimento e una varietà di bevande in grado di soddisfare le esigenze attuali e future dei consumatori nei settori della distribuzione automatica e dell’ospitalità.

Rhea France al Vending Show di Parigi

rhTT1 è la perfetta combinazione di design ed ergonomia.  Grazie allo schermo touch screen da 7 o 10 pollici, questa table top può diventare anche un’eccellente fonte di infotainment. Abbinata alla macchina per il latte fresco rhMM1.v+, può essere utilizzata per creare una varietà di ricette con latte caldo o freddo e persino con latte vegetale.

La nuova gamma rhFS, dal modello a pulsanti al touch screen da 32 pollici, è stata progettata per essere flessibile e modulare. I componenti interni sono facilmente accessibili e organizzati con un sistema di colori semantici, che ne facilita la pulizia e la manutenzione e garantisce una maggiore durata del prodotto. I touch-screen possono essere utilizzati per selezionare un’ampia gamma di ricette e trasmettere immagini e video, diventando così un’eccellente fonte di informazioni. Ogni macchina è completamente personalizzabile, con colori, materiali e immagini adattabili alla brand identity di ogni cliente.

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La rhFS1 (immagine concessa)

– Un coffee corner, per una soluzione compelta che prevede la macchina da caffè laRhea Variplus per bevande calde e una macchina COOL per bevande fredde (acqua liscia, gassata e aromatizzata).

Grazie al suo design orizzontale, rhTT3.pro è ideale per bar, pasticcerie, ristoranti, hotel, caffetterie e persino cucine. È possibile aumentare la sua capacità, attraverso un kit opzionale di estensione dei contenitori; i pannelli frontali e laterali possono essere personalizzati per creare un design elegante e raffinato che si adatti allo stile di ogni luogo.

La tecnologia Varitherm

In evidenza l’innovativa tecnologia Varitherm, un sistema di riscaldamento a induzione, che adatta la temperatura dell’acqua di ogni ricetta, consentendo anche temperature diverse nella stessa bevanda, e che permette anche un notevole risparmio energetico rispetto ai tradizionali sistemi a caldaia.

rhfs2 vending
rhFS2 (immagine concessa)

“Siamo felici di partecipare a questa fiera e di dare il nostro contributo al futuro della distribuzione automatica con le nostre soluzioni, offrendo al mercato una gamma completa di macchine che si possono adattare in qualsiasi ambiente, soddisfacendo le nuove abitudini dei consumatori. Invitiamo i visitatori a venire al nostro stand per provare la nostra coffee experience” afferma Andrea Pozzolini, ceo di Rhea.

La scheda sintetica del Gruppo

Rhea Vendors Group, fondata da Aldo Doglioni Majer nel 1960, è tra i più importanti produttori al mondo di distributori automatici. Da oltre sessant’anni, Rhea si contraddistingue per la forte impronta internazionale, design di altissimo livello, tecnologia all’avanguardia ed eccellenza del made in Italy.

Con headquarters e produzione in provincia di Varese e filiali in 9 paesi esteri, Rhea ha il vanto di diffondere la cultura del caffè in oltre 90 Paesi di tutto il mondo. Da player del mondo del vending a precursore nell’utilizzo della distribuzione automatica nei settori del new retail, hotellerie e out of home, Rhea conferma la propria vocazione a interpretare e anticipare un mercato in continua evoluzione.

Le nuove proposte di Rhea rivoluzionano il concetto dell’ospitalità, in contesti sia business che residenziali, con una proposta di valore che migliora la qualità della vita.

Vending Show 2023: a Parigi, la tecnologia al servizio della distribuzione automatica

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Il Vending Show a Parigi (immagine concessa)

PARIGI – Per oltre 300 milioni di cittadini europei i distributori automatici sono ormai un’abitudine consolidata. Il vending con circa 4,4 milioni di punti vendita nell’intero continente è infatti un rilevante punto di acquisto per bevande, snack e moltissimi altri prodotti, anche non strettamente legati al mondo del food.

Il Vending Show 2023

Oggi questo capillare sistema distributivo, per continuare ad avere successo, deve essere sempre più dinamico nelle proposte, nella gamma di prodotti e nei servizi, perché le abitudini di consumo sono sempre in trasformazione e il vending deve seguire i trend di cambiamento dei suoi utenti, adeguando la sua offerta.

L’incredibile evoluzione che il settore del vending sta attraversando nasce proprio da questo, un grande sviluppo della tecnologia, basata su distributori automatici sempre più smart che possono soddisfare al meglio le mutevoli esigenze dei consumatori.

Le ultime generazioni di distributori automatici stanno infatti vivendo una rivoluzione digitale. Al posto delle pulsantiere, nei più recenti modelli sono installati degli schermi touch che consentono una maggiore interazione col consumatore. Attraverso l’uso della tecnologia, le vending machine possono anche offrire una bevanda personalizzata, mixando gli ingredienti di base e lasciando al consumatore la composizione della propria bevanda preferita.

Inoltre, poiché gli obblighi di dare corrette informazioni ai consumatori stanno diventando sempre più stringenti in Francia e presto anche in Europa, i nuovi schermi sono anche il mezzo ideale per conformarsi più facilmente alle nuove esigenze normative.

La vetrina ideale dove vedere gli ultimi sviluppi di queste ed altre tecnologie sarà senz’altro Vending Show, dove i primari costruttori di hardware e software esporranno le loro innovative proposte dal 21 al 23 giugno 2023 nel quartiere fieristico di Porte de Versailles a Parigi.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Specialty Coffee PRO, il corso della Scuola Galdus che può cambiare la vita dei futuri professionisti del caffè, arriva a Milano

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Lo Specialty Coffee PRO (foto concessa)
Lo Specialty Coffee PRO (foto concessa)

MILANO – Specialty Coffee PRO della Scuola Galdus è stato lanciato e ora, si deve soltanto partire: la promessa è quella di un cambiamento che parte dai giovani. Questo corso ITS di due anni, all’interno del programma di finanziamento regionale, raccoglie lo sforzo congiunto di diversi docenti ben noti per il settore, con il fine ultimo di formare le prossime generazioni di professionisti.

Il corso include tutti i moduli predisposti da SCA per la formazione completa dei professionisti del caffè (Coffee Skills Program).

Chi frequenterà sarà poi una cintura nera pronto a misurarsi sui tre livelli di protocollo SCA in tutte le specializzazioni, per ottenere al superamento degli esami, le certificazioni direttamente dalla Specialty Coffee Association.

L’emozione è tangibile, dietro le parole di chi ha investito tempo ed energie per rendere concreto il progetto. In prima linea naturalmente, Stefano Bertolina, direttore dell’Alta Formazione e Davide Franzini, docente di tecniche di comunicazione e marketing e responsabile ricerca e sviluppo di settore. Entrambi hanno raccontato la genesi di un percorso partito già da qualche anno di apertura a un nuovo modo di insegnare e coinvolgere i ragazzi nel settore dell’ospitalità e che ha trovato la sua naturale evoluzione in questo ultimo corso.

Lo stesso coinvolgimento che si è sentito trasparire da Chiara Bergonzi, dalla sua storia fatta di sacrifici e molta ricerca: bene, con Specialty Coffee Pro, i ragazzi potranno accedere all’alta formazione in maniera sistematica e concentrata, senza dover andare a caccia dei docenti o di occasioni sparse negli anni.

Un assaggio di caffè verde è giunto da un altro grande sostenitore del progetto Alberto Polojac; si è accennato poi all’importanza di saper guidare tramite le degustazioni insieme a Davide Spinelli; Dario Ciarlantini ha riconosciuto ancora una volta il ruolo fondamentale del barista formato dietro al bancone per fare cultura attorno alla bevanda; Carlos Bitencourt ha raccontato del sodalizio proficuo che si è instaurato tra i ragazzi della Scuola Galdus e Cafezal, dal suo punto di vista di imprenditore con un passato da ingegnere; Simone Amenini, con alle spalle la Scuola del Caffè di Ditta Artigianale riflette sulla ciclicità della formazione: chi ha imparato ieri, è il docente dei professionisti del domani.

Sul ruolo chiave della comunicazione per il settore – nelle sue evoluzioni e potenzialità future – sono intervenute invece Valentina Palange e Nadia Rossi.

E la lista dei che si muoveranno dietro la cattedra di Specialty Coffee PRO sono un indizio sufficiente per comprenderne il livello: Chiara Bergonzi, Carlos Bitencourt, Paolo Scimone, Davide Spinelli, Dario Ciarlantini, Valentina Palange, Andrea Cremone, Alberto Polojak, Angelo Sportelli. E Francesco Sanapo è sostenitore del progetto.

Specialty Coffee Pro: ma vediamo ora i dettagli del programma

Il percorso prevede due periodi di stage: nel corso del primo anno, di circa un mese e mezzo, con finalità orientative; nel secondo anno, di circa quattro mesi, con finalità di successivo inserimento lavorativo.

Gli studenti impareranno le diverse tipologie di piante di caffè e a selezionare le materie prime. Prepareranno il caffè in espresso e con le estrazioni alternativi, ma non solo: focus anche sulla tostatura professionale, con un focus ovviamente dedicato all’analisi sensoriale.

Anche le competenze manageriali saranno affrontate, per comprendere efficacemente come gestire un punto vendita specialty coffee. Non mancherà certo un approfondimento sulle tecniche di latte art.

Con Specialty Coffee PRO affrontato anche il tema della sostenibilità lungo tutta la filiera, sino a toccare gli aspetti più legati alla comunicazione del prodotto e alle campagne di digital marketing.

Il dettaglio del corso (foto concessa)

Per informazioni e appuntamenti:
02 49516000
altaformazione@galdus.it
www.galdus.it
Sede di Via Pompeo Leoni, 2 – Milano

Polo del Gusto di Illy: Crédit Agricole investe nei tè Dammann Frères

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riccardo illy polo del gusto
Riccardo Illy

Dammann Frères produce oltre 140 milioni di bustine di tè all’anno e sta ottenendo la certificazione B-corp. Idia Capital, braccio di Crédit Agricole annuncia di sostenere l’impresa nel suo processo di consolidamento in Francia e espansione in Europa. Dammen Freres è in fase di espansione dal 2007, quando apre la prima boutique a Parigi sotto Illy, nuovo azionista di maggioranza che ha investito nell’azienda attraverso la holding Polo Del Gusto. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Stefano Galli pubblicato sul quotidiano Milano Finanza.

Illy e Crédit Agricole nell’eccellenza storica francese

Damman Frères ha annunciato una nuova collaborazione con Crédit Agricole e Idia Capital Investissement per espandere la sua attività di commercializzazione del tè, si apprende da un comunicato stampa diffuso dall’azienda. L’impresa, che fattura 40 milioni di euro, produce oltre 140 milioni di bustine di tè all’anno e sta ottenendo la certificazione B-corp, “un marchio assegnato alle aziende che rispettano elevati standard ambientali e sociali”.

Dammen Frères è in fase di espansione dal 2007, quando apre la prima boutique a Parigi sotto la spinta di Illy, nuovo azionista di maggioranza. Il gruppo triestino ha investito attraverso la holding Polo Del Gusto che Riccardo Illy usa per “riunire marchi di eccellenza nel settore food and beverage” al fine “di accompagnare verso standard di qualità e sostenibilità sempre più elevata”.

L’azienda è di base a Dreux dove elabora oltre 1 milione di chili di tè all’anno ma nell’ottica di aumento della produzione sposterà la propria sede in una struttura più adeguata agli obbiettivi di qualità e sostenibilità.

I partner di questa operazione sono Idia Capital Investissement e Crédit Agricole attraverso il fondo Ambition Agri Agro Investissement. L’obiettivo, si apprende dal comunicato stampa, è quello di rafforzare la posizione come maggiore player nel settore de tè premium in Francia e di espandersi in Europa.

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Horeca, Fipe: boom di assunzioni nel settore, a giugno ne sono previste quasi 125mila

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fipe ristorazione
Previsto un aumento delle assunzioni nella ristorazione a giugno (immagine concessa)

ROMA – Sono 164.490 le assunzioni previste nel settore del turismo nel mese di giugno, circa 7.000 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Di queste, oltre i 3/4, ossia 124.460, riguardano i servizi di ristorazione sia per l’avvio delle imprese stagionali che per l’intensificazione dell’attività dovuta al turismo. A renderlo noto è il Centro studi di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana pubblici esercizi, sulla base delle evidenze emerse dal Sistema Informativo Excelsior Unioncamere- ANPAL.

Fipe: previste 124.460 assunzioni nella ristorazione a giugno

L’analisi non si limita al solo mese di giugno, ma si spinge oltre, accendendo un faro sull’intero trimestre giugno-agosto, nel quale le nuove assunzioni nelle imprese del turismo sfioreranno la soglia delle 353.000 unità. Nello specifico, per il 77% dei casi è previsto un contratto a tempo determinato, per il 9% a tempo indeterminato, mentre la restante parte sarà inquadrata con contratti di apprendistato e altre tipologie contrattuali.

Se spostiamo il focus sul solo settore della ristorazione, tra le figure professionali più ricercate si confermano i camerieri con oltre 64.000 profili nel solo mese di giugno. Un numero destinato a raggiungere le 144.000 unità nel trimestre giugno-agosto. Seguono, poi, i cuochi con 24.000 assunzioni previste e i baristi con oltre 19.000 posti da coprire.

A livello locale, Roma, Rimini e Bolzano sono le province che sostengono maggiormente la domanda di lavoro. La Capitale, con il 4,2% delle assunzioni, deve il suo primato alle dimensioni del mercato, mentre Rimini e Bolzano, posizionate al secondo e al terzo posto, beneficiano della forte specializzazione turistica del proprio territorio.

Si conferma, tuttavia, la difficoltà a reclutare il personale in circa il 50% dei casi per la mancanza di candidati e per il profilo delle candidature.

Tra Barry Callebaut e Unilever esteso l’accordo per la fornitura di cioccolato sostenibile

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Barry callebaut cioccolato unilever
Il logo di Barry Callebaut

Unilever prolunga l’accordo globale a lungo termine per la fornitura di cacao e cioccolato sottoscritto con Barry Callebaut. La collaborazione è stata intensificata nei settori dell’innovazione e della sostenibilità. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata sul portale d’infomazione Il Latte.

L’accordo tra Barry Callebaut e Unilever

ZURIGO – Unilever ha esteso l’accordo strategico globale a lungo termine per la fornitura di cacao e cioccolato stipulato con il gruppo Barry Callebaut.

In base al rinnovato accordo, originariamente firmato nel 2012, Barry Callebaut si concentrerà sulla fornitura dei cioccolati più innovativi per gelati a Unilever. Così facendo, Barry Callebaut continuerà a supportare Unilever nel raggiungimento dei suoi obiettivi di sostenibilità.

“Siamo soddisfatti di estendere la nostra relazione strategica con Barry Callebaut, partner a lungo termine per il nostro business gelati, cosa che ci aiuterà a realizzare i nostri ambiziosi piani di crescita. Grazie a questa partnership, ci attendiamo una maggiore innovazione per i nostri marchi di gelati, come Magnum e Ben & Jerry’s, e un più stretto allineamento con i nostri obiettivi di sostenibilità del cacao” ha commentato Willem Uijen, chief procurement officer di Unilever.

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Grom celebra i 20 anni a Milano con la campagna di scatti d’autore di Franco Pagetti, 21 giugno

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Il logo Grom

Grom ha deciso di festeggiare i suoi primi 20 anni nella nuova gelateria di Corso Garibaldi 115 a Milano che verrà inaugurata proprio durante la celebrazione il 21 giugno. L’azienda presenterà in anteprima la campagna di scatti d’autore del fotoreporter Franco Pagetti. L’appuntamento è aperto al pubblico. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sulla Gazzetta di Milano.

Grom celebra 20 anni

MILANO – Grom ha scelto Milano per celebrare i 20 anni dalla sua fondazione: per l’occasione presenterà in esclusiva una nuova campagna fatta di scatti d’autore realizzati da Franco Pagetti, tra i più noti fotoreporter italiani.

L’appuntamento – aperto al pubblico – è fissato per mercoledì 21 giugno a Milano nella nuova gelateria di Corso Garibaldi 115, che è stata aperta nei giorni scorsi e verrà inaugurata proprio in questo giornata di celebrazione, portando a 9 il numero di punti vendita Grom presenti sul territorio milanese.

La nuova gelateria ospiterà quindi la piccola “exhibition” degli scatti del progetto fotografico, visitabile in esclusiva dalle 14:00 fino a fine giornata. Inoltre, dalle 16:00 alle 18:00 sarà possibile degustare assaggi gratuiti di gelato mantecato sul momento, vivendo così semplici attimi di autentico piacere.

Il gelato appena mantecato permette di provare un’esperienza di gusto particolare: infatti, il processo di mantecatura fa crescere il volume del gelato, rendendolo allo stesso tempo corposo ma soffice al palato. Il gelato è quindi più profumato, con una struttura ariosa ma compatta, che garantisce maggiore scioglievolezza. È inoltre più caldo: raggiunge una temperatura che permette alle papille gustative di sentire in modo ancora più intenso le sfumature aromatiche degli ingredienti.

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Cina: il caffè si diffonde sull’antica Via del tè, nella regione dello Yunnan

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bar cinesi cina
La bandiera della Repubblica popolare cinese

Il caffè sta acquisendo sempre più popolarità anche nella patria del tè. In particolare, la città-prefettura di Pu’er si sta affermando come capitale del caffè in Cina, con lo sviluppo dell’industria del chicco che attira uno stuolo di giovani imprenditori. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo Giulia Sciscione pubblicata sul portale d’informazione Lazio Tv.

Il caffè arriva in Cina lungo la Via del tè

KUNMING (Cina) – Lungo l’antica Via del tè e dei cavalli nello Yunnan, un’importante provincia per la coltivazione del tè nella Cina sud-occidentale, il misto di aromi del caffè e del tè raccontano una storia sull’incontro e la fusione di culture diverse. Il villaggio di Nakeli, nella città di Pu’er, in passato è stato testimone di chiassose carovane di cammelli che trasportavano sacchi di foglie di tè, mentre si snodavano attraverso la vasta area occidentale dell’antica Cina fino al sud-est asiatico e al Medio Oriente.

Ora ai turisti che si recano in visita speciale nel villaggio viene offerta una selezione molto più ricca di opzioni di bevande.

In una casa del tè a due piani, Gao Shixing, 28 anni, sta presentando ai clienti il tè Pu’er locale. Come maestro del tè di quarta generazione, Gao è orgoglioso di come la sua famiglia mantenga vive le tradizioni.

“Qui i clienti possono trascorrere l’intera giornata a preparare una torta al tè con il proprio nome sopra”, ha affermato Gao.

I dati ufficiali mostrano che nel 2022 la superficie di piantagioni di tè nel Pu’er ammontava a 2,09 milioni di mu (circa 139.333 ettari), producendo oltre 140.000 tonnellate di foglie di tè, e registrando un valore complessivo di produzione superiore ai 39,2 miliardi di yuan (circa 5,48 miliardi di dollari).

Inoltre, Pu’er si sta facendo una reputazione come capitale cinese del caffè, con lo sviluppo dell’industria del caffè che attira uno stuolo di giovani imprenditori.

A soli due minuti di cammino dalla casa del tè in vecchio stile di Gao si trova un bar che offre sia tè che caffè, gestito dal 39enne Zhe Shucheng e da sua moglie.

La coppia ha tratto ispirazione per la gestione del bar da uno stile di vita alla moda, che la giovane generazione definisce “caffè in una mano e tè nell’altra”.

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Per Evoca Group, Paolo Ghidotti: “Puntiamo su horeca, Ocs, risorse umane e presenza nelle fiere di settore come per il WOC di Atene”

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Paolo Ghidotti (foto concessa) evoca
Paolo Ghidotti (foto concessa)

VALBREMBO (Bergamo) – Il desiderio di rafforzare il suo business attorno alle realtà dell’horeca e dell’Ocs ha portato Evoca Group a investire negli ultimi anni in questi due segmenti strategici, sia in termini di sviluppo di nuove gamme di prodotto, sia nel campo della comunicazione. Non solo: «Un altro aspetto su cui oggi stiamo puntando – sottolinea Paolo Ghidotti, Horeca & Ocs BU Leader del gruppo – sono senza dubbio le risorse umane.

A livello organizzativo possiamo contare su un alto numero di collaboratori distribuiti all’interno di una serie di dipartimenti specializzati, ognuno con funzioni totalmente dedicate al business Horeca e Ocs. L’obiettivo è consolidare la nostra forza lavoro in termini di ricerca e sviluppo, produzione, vendita, marketing e servizi after sales».

Questo vostro nuovo focus spiega il motivo per cui l’anno passato si è chiuso con la partecipazione a un numero elevatissimo di eventi nazionali e internazionali. Il 2023 promette altrettanto: quali impegni avete già in agenda?

«Abbiamo fatto grandi investimenti in fiere del settore per ripartire con fiducia ed entusiasmo dopo due anni di stop, e il 2022 ne è la prova concreta. Un anno di eventi in Europa, dagli Stati Uniti al Sud America, passando per Singapore e l’Australia, che sono stati l’occasione per mettere in pista le iniziative del Gaggia World Tour in ben quindici città.

Invece, per quanto riguarda il 2023, a oggi abbiamo presenziato a Sigep in gennaio e a Internorga nel mese di marzo. Siamo al World of Coffee di Atene che aprirà la prossima settimana, mentre a ottobre non potremo di certo mancare all’appuntamento con Host. Non è tutto: quest’anno abbiamo partecipato anche all’evento SCA negli Stati Uniti, al NRA Show a Chicago e all’Hotelex di Shanghai.

Un’agenda molto fitta, quindi, che prende in considerazione non soltanto i principali eventi internazionali, ma anche iniziative locali, a cui aderiamo grazie ai nostri uffici presenti nei vari Paesi nel mondo.

Di fatto, a livello corporate investiamo molto nelle iniziative di incontro con i clienti perché, oltre a essere una grande opportunità per presentare nuovi prodotti, ci consentono di interagire con i player del mercato e creare networking».

All’ultima edizione di Internorga sono state presentate in anteprima due grandi novità per il mercato Horeca: La Brillante di Gaggia Milano e Kometa di Necta. Cosa può dirci in merito?

Kometa scattata in occasione di Internorga 2023 (foto concessa)

«Ad Amburgo abbiamo mostrato in preview due superautomatiche per il segmento mainstream, che saranno disponibili alla vendita a partire dal secondo semestre del 2023: La Brillante per il brand Gaggia e Kometa per il brand Necta, entrambe concepite per un utilizzo principalmente self-service.

La Brillante, a Internorga 2023 (foto concessa)

Compattezza, interfaccia utente innovativa ed estetica ricercata sono i tratti principali che donano a queste due macchine una forte identità, rendendole dunque immediatamente riconoscibili. Il tutto senza mai rinunciare alle migliori prestazioni: in particolare, i due modelli possono gestire uno o due caffè in grani e, nel solo caso de La Brillante, è previsto anche l’uso del latte fresco in tutte le sue ricette. I field test necessari al lancio hanno raccolto feedback molto positivi, perciò siamo altrettanto fiduciosi!».

La gamma di prodotti proposti da Evoca per il mercato Horeca è molto ampia: quali sono i marchi e i modelli su cui puntate?

«I nostri marchi di spicco per il settore Horeca sono Gaggia Milano e Necta, mentre per l’OCS il riferimento principale è indubbiamente il marchio Saeco. Senza dimenticare Futurmat e Visacrem, molto conosciuti soprattutto nella penisola iberica, dove grazie alla nostra consociata Quality Espresso siamo leader nel mercato delle macchine da caffè tradizionali.

La Dea Pro (foto concessa)

Tra il 2021 e il 2022 abbiamo lanciato la superautomatica La Solare e il modello manuale a un gruppo La Dea, entrambe a marchio Gaggia Milano, mentre per il marchio Saeco è uscita sul mercato Magic, disponibile in diverse versioni, tra cui una con latte fresco. Tra queste, La Dea merita particolare attenzione perché si tratta di una macchina da caffè tradizionale dal design raffinato che ci permette di approcciare un segmento di mercato per noi nuovo, che comprende ad esempio piccole caffetterie, coffee corner e chioschi. Dotata di un singolo gruppo di erogazione, La Dea è la soluzione ideale per quelle locazioni che,
nonostante bassi consumi di caffè, sono desiderose di avvalersi di un’attrezzatura dal design elegante e in grado di garantire un’ottima qualità del prodotto in tazza.

Per Evoca è fondamentale lavorare sulla segmentazione dell’offerta: siamo convinti che varietà e flessibilità siano le carte vincenti per rispondere alle singole esigenze dei nostri clienti. In quest’ottica, nelle prossime settimane sarà resa disponibile anche una versione premium de La Dea, che sarà sempre una macchina monogruppo, ma con prestazioni ancora più professionali. Tra le altre, La Dea Pro sarà dotata di doppia caldaia, con la possibilità di settare temperature dedicate per l’erogazione dell’acqua e del caffè».

Più in generale, qual è la visione di Evoca rispetto all’andamento del mercato delle macchine da caffè professionali?

«Negli ultimi anni è emersa una prima variabile che è stata – ed è tuttora – una grossa criticità: dalla componentistica alle materie prime, compresa l’energia elettrica, si è assistito a un incremento esponenziale dei prezzi. Fortunatamente, Evoca può contare su economie di scala importanti: infatti, producendo grandi volumi di macchine da caffè, siamo in grado di gestire al meglio proprio l’aspetto legato ai costi e all’ottimizzazione delle spese. Questo rappresenta per l’azienda un vantaggio non indifferente nei confronti dei nostri competitor.

Un secondo aspetto da evidenziare è la decisa ripresa del business a cui abbiamo assistito soprattutto nel corso del 2022. Dopo i periodi di lockdown e il conseguente aumento dello smartworking, quando necessariamente i consumi out-of-home si sono notevolmente ridotti, finalmente stiamo tornando ai livelli di pre-pandemia. L’inversione di tendenza è diventata evidente con il ritorno del lavoro in presenza e con il rilancio del settore turistico, che si conferma solido e dalle prospettive incoraggianti.

Di fronte a queste due variabili, vediamo comunque ampi margini di crescita e di recupero rispetto agli ultimi due anni. I buoni risultati registrati nel 2022 e nei primi mesi del 2023 ci danno motivo di essere ottimisti per il resto dell’anno in corso!».

A prescindere dalle tendenze del mercato, al giorno d’oggi le realtà aziendali non possono permettersi di trascurare un tema come quello della sostenibilità. Come si sta procedendo in questa direzione a livello corporate?

«Per Evoca questo è un argomento assolutamente prioritario. Negli ultimi mesi abbiamo un progetto strutturato legato all’ambito ESG, ossia Environment, Social, Governance. Questo non è soltanto uno slogan, quanto la sintesi di una serie di attività promosse da tutto il management, con interventi concreti su più fronti e livelli. Dallo sviluppo dei prodotti ai processi aziendali, l’obiettivo è introdurre soluzioni che riducano quanto più possibile l’impatto ambientale dell’azienda e assicurino una maggiore sostenibilità per tutto il business.»

Andrej Godina alla scoperta di Luminist, il bar caffetteria a Napoli, con lo chef Iannotti

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Giuseppe Iannotti
Lo chef Giuseppe Iannotti (immagine: Alberto Blasetti)

NAPOLI –  Andrej Godinadottore di ricerca in scienza, tecnologia ed economia nell’industria del caffè, ha intervistato Giuseppe Iannotti, lo chef della caffetteria bistrot Luminist, un format nato come una caffetteria, un ristorante, una pasticceria e, non per ultimo, un luogo di incontro. Scopriamo di seguito il progetto grazie all’intervista di Andrej Godina, l’esperto del chicco.

La degustazione alla caffetteria bistrot Luminist

di Andrej Godina

Napoli e il caffè è un binomio indissolubile. Nel capoluogo campano le persone non sono certamente legate all’abitudine di un caffè di alta qualità ma piuttosto al rito e all’importanza sociale del caffè che scandisce le loro giornate.

Il caffè è la scusa per un incontro in città, è un gesto di cortesia offrirlo quando si incontra qualcuno per strada, c’è ancora la consuetudine del caffè sospeso, a casa è d’obbligo preparare la moka o la napoletana quando qualcuno viene a trovarti.

Il flavore del caffè napoletano è da sempre contrassegnato dall’utilizzo di caffè tostati molto scuri che danno alla bevanda un aroma intenso, poco complesso e con un gusto amaro che pervade il palato e il retrogusto.

A Napoli dove vive una tradizione del caffè tutta sua, slegata dal mondo e dal tempo, che non ha nulla a che fare con ciò che succede nel resto del mondo dove il consumo si è evoluto con la terza e della quarta onda dello Specialty Coffee, a due passi dal famosissimo caffè Gambrinus, nel palazzo di banca Intesa San Paolo in via Toledo, c’è la caffetteria bristrot Luminist, dello chef due stelle Iannotti, che propone esclusivamente caffè Specialty.

giuseppe iannotti
Giuseppe Iannotti al lavoro (immagine concessa)

La mia visita al Luminist è stata a metà mattina per la pausa caffè nell’attesa di incontrare lo chef Mariafrancesca Natale e Carmela Maresca, bariste di grande competenza, mi hanno proposto un percorso di degustazione tutto a base di Specialty Coffee.

La prima bevanda è stato un cappuccino preparato con la nuova miscela Volcano con bevanda vegetale al cocco. Devo essere sincero che ero un po’ perplesso della riuscita dell’abbinamento consigliatomi da Carmela ma affettivamente il flavore abbinato dei due ingredienti è stato piacevole e azzeccato.

Il cappuccino mi è stato presentato rigorosamente in versione Latte art. Il secondo caffè è stato il Colombia di singola piantagione Calima estratto in Chemex con un Flavore ricco di aromi di fiori e frutta e una dolcezza davvero impressionante.

L’ultimo caffè invece è stato un fuori menu, un Etiopia di singola regione estratto in espresso con un Flavore straordinario di agrumi, in particolare bergamotto, e fiori.

Terminata la degustazione di caffè ho incontrato lo chef Iannotti per chiedergli un parere sul caffè e gli Specialty Coffee. Ho iniziato da una domanda di presentazione:

Chi è Giuseppe Iannotti?

Giuseppe Iannotti è un bambino di 40 anni che nasce in provincia di Benevento. Nel corso della sua vita professionale apre a Telese Krèsios, ristorante due stelle Michelin dal format atipico perché vanta solamente 4 tavoli per un totale di 12 coperti, dove si serve un percorso di degustazione di circa 30/35 portate completamente al buio.

L’obiettivo di Krèsios è stupire e conquistare la soddisfazione del cliente, ripagandolo del tempo che gli dedica considerando che è lontano dalla città e il viaggio per raggiungere il ristorante è lungo in quanto situato in una location volutamente isolata.

Oggi al progetto del ristorante si affianca quello di Luminist, luogo aperto in partnership con Banca Intesa San Paolo all’interno del Museo di Gallerie d’Italia. La costruttiva collaborazione con Banca Intesa ci ha portato a considerare le strategie commerciali che portassero all’apertura di uno spazio dedicato soprattutto al napoletano oltre che al turista di passaggio.

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La proposta Latte art (immagine concessa)

Nasce così un format che abbina la caffetteria al bistrot, all’interno del quale è possibile consumare creazioni quali un ottimo croissant francese che viene servito rigorosamente senza farcitura per non deturpare la sua di “maglia glutinica”, oppure un ottimo caffè che consigliamo alla clientela di consumare senza zucchero, nonostante io sia un fan di questo ingrediente.

A differenza del ristorante di Telese, dove volutamente ho scelto di non avere “vincoli” con aziende del mondo del caffè affinché non condizionassero le mie scelte e la mia filosofia, qui da Luminist abbiamo scelto come partner 1895 Coffee Designers by Lavazza che offre esclusivamente caffè di alta qualità con costanza e professionalità, senza però farne una ragione di “costo”.

Questo progetto si amplierà con altri spazi tra cui una terrazza che sarà cocktail-bar abbinato alla ristorazione: non condivido il consumo di alcolici da degustazione che non prevedano l’abbinamento al cibo, per tale ragione in questo nuovo luogo ci saranno otto tavoli in cui serviremo fine dining e ottimi drink.”

Se potessi riassumere la filosofia di Luminist, che parole useresti?

“Non mi piacciono i riassunti e gli attributi semplici da dare alla mia idea di cucina perché è tanto complessa e ognuno di noi può farla propria lasciando spazio all’interpretazione.

Intendo Luminist come una caffetteria, un ristorante, una pasticceria, un luogo di incontro, un modo per dire a me stesso che mi sto concedendo il lusso del tempo da dedicare a me stesso. Un luogo dove la cura dei dettagli, il confort, la qualità dei prodotti e dell’esperienza hanno un valore da apprezzare che non va misurato in moneta: c’è una differenza sostanziale tra il caro e il costoso e questa è la filosofia di Luminist.

Il cliente che consuma il caffè da Luminist, riceve anche una sablè di cioccolato e sale e dell’acqua microfiltrata in un luogo confortevole dove spendere bene il proprio tempo e per tale ragione non sceglierà questo luogo in base al costo della tazzina, che in media costa circa 0,80€ in più rispetto agli altri bar.

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L’interno del locale (immagine concessa)

Anche nella scelta del servizio dei piatti di Krèsios abbiamo ragionato molto sulla psicologia della persona e per tale ragione abbiamo deciso di servire i primi piatti ogni 3 minuti, perché dopo 15 minuti inizia la digestione degli amidi e il conseguente senso di appagatezza e sazietà, di non far conoscere il menu al cliente così che non badi alla conseguenzialità dei piatti e al trascorrere del tempo. Se non sai cosa accadrà a breve sarai più predisposto a godere del momento presente.”

La scelta di servire Specialty Coffee a Napoli, città in cui il caffè non è inteso come una bevanda ma come un rito, che riscontro sta dando?

“Guardando inizialmente ai numeri e alle critiche all’espresso che serviamo da Luminist, ero propenso a gettare la spugna. Il cliente cercava la crema densa che lascia lo zucchero “in sospensione per tre giorni,” una bevanda ristretta, amara e bollente secondo le famose “3 C” di cui tutti conoscono il significato a Napoli. Qui da noi invece si ritrovavano a bere una bevanda con una piacevole acidità, pulizia e carica aromatica.

Con mia grande sorpresa queste critiche sull’espresso pian piano sono state soppiantate da apprezzamenti e in questo la scelta del prezzo ha contribuito a selezionare una clientela predisposta a comprendere una bevanda differente. Mi sono inoltre sorpreso della grande quantità di caffè estratto in filtro con strumenti come il Chemex, così ho riconquistato fiducia e addirittura abbiamo deciso di proporre una esperienza di degustazione di caffè nello spazio in terrazza, una volta pronto.

Vorrei che fosse una esperienza che può durare anche un’ora, in cui degustare la bevanda e concedersi i piatti proposti per la colazione o per gli altri pasti della giornata, immersi in un contesto rilassante come l’orto urbano che stiamo realizzando. L’obiettivo è quello di far servire il caffè da professionisti acculturati che sanno come estrarlo e soprattutto raccontarlo, continuare a servire prodotti come il croissant al burro che nessun altro produce in città. Offrire qualcosa di diverso per chi vuole concedersi questo tipo di esperienza.

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L’offerta di Luminist (immagine concessa)

Ho visitato di recente la fabbrica esperienziale di 1895 Coffee Designers by Lavazza a Settimo Torinese alle porte di Torino e ho avuto modo di constatare la solidità dell’azienda, gli investimenti fatti per la produzione esclusiva degli Specialty e la loro grande competenza. Ho scelto di servire i loro caffè per tutti coloro che non cercano un caffè comune, proponendomi a Napoli come una alternativa, uno strumento di cultura, una esperienza da vivere.”

Andrej Godina: Ringrazio lo chef Iannotti per questa bella esperienza di degustazione degli Specialty di 1895 Coffee Designer by Lavazza e mi riprometto di visitare presto nuovamente Napoli all’apertura della terrazza dell’ultimo piano del palazzo di Intesa San Paolo.

La Caffetteria Luminist è aperta da martedì a venerdì dalle 8 della mattina alle 22, mentre il sabato e la domenica dalle 9 alle 23; si trova al piano terra e si accede attraverso un ingresso separato rispetto a quello del museo, ma che è collegato allo stesso grazie a un suggestivo corridoio color oro brillante, che porta direttamente alle sale museali semplicemente acquistando il biglietto presso un totem dedicato.