martedì 02 Dicembre 2025
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Arrivano i corsi Q Arabica Grader in italiano presso la Bloom Coffee School di Trieste

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q arabica grader
Il corso di formazione Q Arabica Grader (immagine concessa)

TRIESTE – Finora, i corsi Q Arabica Grader dell’Coffee Quality Institute (CQI) si sono tenuti principalmente in inglese e spagnolo, ma ora, grazie alla Bloom Coffee School, gli appassionati di caffè italiani potranno partecipare a un corso formativo di estrema importanza nella loro lingua madre.

La certificazione Q Arabica Grader, riconosciuta a livello internazionale, è considerata un’accreditamento di eccellenza nel settore della valutazione sensoriale del caffè. Questo corso fornirà agli aspiranti degustatori di caffè le competenze necessarie per valutare e classificare i caffè arabica secondo i rigidi standard del CQI.

I corsi Q Arabica Grader in italiano

La Bloom Coffee School, rinomata per il livello estremamente professionale dei suoi corsi e l’esperienza dei suoi formatori e certificata dalla Specialty Coffee Assocition come Premier Training Campus, sarà la sede che ospiterà per una settimana i prossimi “sommelier del caffè arabica”.

Situata a Trieste, città con una lunga tradizione nel commercio del caffè, la scuola offre un ambiente unico e stimolante per gli appassionati di caffè che desiderano affinare le proprie competenze sensoriali. Dopo aver ospitato numerose masterclass sulla tostatura (con Morten Munchow e Marko Luther nel 2019) e diverse classi rivolte ai Q Arabica e Q Robusta graders di tutto il mondo, ecco arrivare il primo corso con esami in italiano per Q Arabica grader.

“La possibilità di organizzare il primo corso Q Arabica Grader in italiano è una grande conquista per la Bloom Coffee School e un’opportunità imperdibile per gli amanti del caffè in Italia”, ha dichiarato Alberto Polojac, direttore della scuola e istruttore del corso. “Siamo entusiasti di poter offrire questa possibilità a chi ha sempre voluto approcciarsi a questo programma formativo ma che si sentiva ostacolato dal fatto di doverlo seguire in una lingua non sua. Il fatto di poter presentare per la prima volta il corso in lingua italiana, credo sia un segnale positivo per il nostro settore, garantendo una comprensione approfondita e una migliore assimilazione dei contenuti”.

Cos’è un Q Arabica gader

Il corso Q Arabica è un percorso intensivo che comprende sia sessioni teoriche che pratiche. Durante il corso, i partecipanti imparano i principi fondamentali della valutazione sensoriale del caffè, l’identificazione degli aromi, la valutazione delle caratteristiche organolettiche e la corretta applicazione dei protocolli di cupping. I corsi prevedono una serie di esami per valutare la competenza dei partecipanti, inclusi gli esami che riguardano competenze sensoriali, sul caffè verde e un esame scritto finale.

Il corso è progettato per fornire agli aspiranti degustatori di caffè le competenze e le conoscenze necessarie per valutare in modo accurato la qualità degli arabica secondo gli standard del CQI.

I Q Arabica Graders sono considerati esperti nel riconoscere le caratteristiche sensoriali dei caffè di alta qualità e nel distinguere le differenze tra le varietà, le regioni di provenienza e i processi di lavorazione. La loro valutazione professionale fornisce importanti informazioni sulla qualità del caffè e può influenzare il suo valore di mercato.

La certificazione Q Arabica Grader è riconosciuta a livello internazionale e offre opportunità di lavoro nel settore del caffè, inclusi ruoli come giudici in competizioni di caffè, esperti nella selezione e acquisto del caffè e consulenti per aziende del settore.

Come potersi iscrivere al corso

Il Q Arabica Grader si svolgerà presso la Bloom Coffee School di Trieste dal 31 luglio al 5 agosto. I posti sono limitati, quindi si consiglia di iscriversi tempestivamente per garantirsi la partecipazione a questo link.

Per ulteriori informazioni sul corso e per potersi iscrivere, si prega di visitare il sito web della Bloom Coffee School all’indirizzo www.bloom.coffee o contattare la segreteria al numero di telefono +39 331 4627904 o via email all’indirizzo hello@bloomcoffeeschool.it

La scheda sintetica di Bloom Coffee School

La Bloom Coffee School è un centro di formazione specializzato nel settore del caffè, con sede a Trieste. Fondata nel 2017 con l’obiettivo di promuovere l’educazione e la cultura del caffè, la scuola offre una vasta gamma di corsi e workshop per i professionisti e gli appassionati del settore caffè. Con istruttori altamente qualificati e una struttura all’avanguardia, la Bloom Coffee School si impegna a fornire un’esperienza di apprendimento eccellente e di alta qualità.

Federico Cecconi vince la 1° tappa del Master Coffee Grinder Championship

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Emilio Tufano e Federico Cecconi con Valeria coordinatrice della Diemme Academy (immagine concessa)

La torrefazione Diemme di Padova ha ospitato sabato 17 giugno la prima tappa della seconda edizione del Master Coffee Grinder Championship, il primo campionato di macinatura al mondo ideato da Fabio Verona, coffee trainer, formatore per Costadoro e autore del libro “Professione Barista – Manuale pratico per l’espresso perfetto”. Il vincitore della competizione è stato Federico Cecconi. Leggiamo di seguito la notizia pubblicata sul blog Arabica100per100 di Fabio Verona.

Federico Cecconi trionfa nella prima tappa del Master Coffee Grinder Championship

PADOVA – Il 17 giugno è stata una giornata di festa all’insegna degli specialty coffee quella appena terminata presso la moderna ed accogliente Academy della torrefazione Diemme di Padova.

8 i partecipanti alla prima selezione di questa seconda edizione del Master Coffee Grinder Championship: Iuri Grandini, Emilio Tufano, Federico Cecconi, Fabrizio Callegaro, Emanuele Dalla Torre, Roberto Somma, Luciano Muia, Michele Graziano

I concorrenti hanno dovuto impegnarsi non poco per replicare le particolari note aromatiche del caffè della linea Gli Speciali di Diemme, un Nicaragua naturale con note di mandorla, ciliegia, uva rossa e pasticceria preparato dal trainer di Diemme Academy Pierpaolo Meneguolo.

La giuria, composta da Andrea Benvenuto di Brita, il trainer Marco AloyLuca Bernardoni trainer di Hardy Caffè e capitanata come sempre da Luca Ventriglia, ha dovuto lavorare con molta cura, in quanto il livello di preparazione dei baristi in gara era davvero alto.

I primi finalisti

Tra loro si è distinto Federico Cecconi, trainer per Carraro caffè, che oltre a riuscire a esprimere in espresso tutti i sentori descritti dai giudici, ha replicato quasi alla perfezione la ricetta utilizzata da Pierpaolo: 17 in 33 out in 23 sec, con un tds finale di 9,7%.

Al secondo posto, anche lui qualificatosi per la finale di Milano di dicembre presso il Milan Coffee Festival, è giunto Emilio Tufano, addetto al customer service per il gruppo CMA.

Come ad ogni tappa del MCGC i concorrenti hanno avuto le postazioni allestite con tutto il necessario fornito dagli sponsor Metallurgica Motta, Repa Group, Pulycaff, IMS e Brita.

Un plauso particolare da parte dei concorrenti è giunto per le performance dimostrate dalla piccola Studio multiboiler di Dalla Corte per la costanza e precisione nell’estrazione.

L’ormai collaudato grinder Solo di Grindie ha fornito come sempre prestazioni d’eccellenza grazie alle macine Keber, e la facilità d’uso è stata tale che sono bastati ai competitor 10 minuti per prendere confidenza con le sue funzioni.

La giornata è stata anche l’occasione per presentare le nuove tazzine realizzate da Ipa porcellane in edizione speciale per questa edizione del #MCGC2023 in colore rosa in omaggio all’IWCA Italia.

Non sono mancati i momenti formativi da parte degli sponsor intervenuti, tra i quali per la prima volta vi era Andrea Fadel, responsabile commerciale per Keber, azienda produttrice di macine professionali, che ha illustrato agli intervenuti l’importanza della giusta macina per il giusto espresso.

Il sostegno delle donne nella filiera del caffè

Al vincitore, oltre ai numerosi premi messi in palio dagli sponsor, è stata omaggiata l’iscrizione come supporter all’ICWA offerta da Diemme, a concreto sostegno dell’associazione Women in coffee Italy che si occupa di sviluppare un network globale che unisce tutte le donne che hanno un ruolo attivo nella filiera produttiva del caffè con l’obiettivo di promuovere migliori condizioni di vita per loro stesse, le loro famiglie e la loro comunità.

La presenza della vicepresidente di Women in coffee Italy, Eleonora Pirovano, ha portato una ventata di entusiasmo creando interesse da parte di operatori del settore e semplici appassionati, felici di scoprire quanto la presenza del lavoro femminile nel mondo del caffè sia importante.

Un particolare ringraziamento al team di Diemme per la perfetta organizzazione ed ospitalità, ed ai tanti amanti del caffè diamo appuntamento per la prossima tappa a settembre in occasione del Turin Coffee.

Coppa del mondo del panettone summer edition: Giuseppe Zerbato trionfa nella 1° edizione

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Giuseppe Zerbato, il primo classificato della competizione (immagine concessa)

MILANOÈ stato il panettone farcito di Giuseppe Zerbato “Il gelataio Valdagno” (Valdagno, Vicenza) a conquistare il podio della prima edizione della Coppa del mondo del panettone summer edition. Il primo concorso che unisce la fragranza del panettone con la cremosità del gelato, si è svolto sabato 17 giugno a Peschiera del Garda, con una grandissima partecipazione di pubblico. Secondo classificato Roberto Galligani “Casa del gelato” (Albenga, Savona), terzo classificato Gabriele Fiumara “California cafè” (Sant’Alessio siculo, Messina). Il miglior panettone decorato decretato dalla giuria popolare è stato quello di Alessandro Saccomando “Casa Mastroianni” (Lamezia Terme).

Giuseppe Zerbato trionfa alla prima edizione della Coppa del mondo del panettone summer edition

Durante la serata sono stati serviti oltre 180 Kg di gelato con i gusti proposti dai candidati e servite oltre 2000 coppette al numeroso pubblico italiano e straniero che ha potuto gustare il miglior gelato italiano.

I maestri gelatieri in gara si sono confrontati con il panettone del Maestro Iginio Massari che hanno decorato e farcito con gelato, sorbetto e semifreddo.

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Il panettone di Giuseppe Zerbato (immagine concessa)

Per tutta la serata, condotta da Irene Colombo sono saliti sul palco coordinati da Eugenio Morrone, Campione del Mondo del gelato: Gian Paolo Porrino “L’arte del dolce” (Corbetta, Milano); Giuseppe Zerbato “Il Gelataio Valdagno” (Vicenza), Gabriele    Fiumara “California Cafè” (Sant’ Alessio Siculo, Messina); Alessandro Saccomando ”Casa Mastroianni” (Lamezia Terme); Roberto Galligani “Casa del gelato” (Albenga, Savona); Lorenzo Santaromita “Villa La Boutique del gelato” (Clivio, Varese).

A decretare il vincitore una Giuria di prestigio composta da Luciana Polliotti, giornalista e storica del gelato, Angelo Musolino Presidente Conpait, Roberto Rinaldini Membro Relais Dessert, Emanuela Balestrino giornalista esperta in gelateria, Angelo Grasso Maestro Gelatiere Bravo S.p.a., presieduta dal Maestro Iginio Massari, Presidente APEI, che hanno giudicato il miglior abbinamento e valutato l’estetica del prodotto, la corretta temperatura di degustazione combinata con il panettone e la farcitura, la pulizia del taglio e la struttura interna oltre che il gusto.

“Il panettone e il gelato sono sicuramente due dei prodotti d’avanguardia del ricco patrimonio culinario italiano e non hanno eguali nel resto del mondo. Da qui nasce l’idea di realizzare un concorso estivo che unisse queste due eccellenze – spiega il Maestro Giuseppe Piffaretti – Il panettone si abbina molto bene a diversi gusti di gelato e di sorbetto ed è stato davvero stimolante vedere la scelta dei gelatieri in gara. Organizzando la versione Summer edition abbiamo voluto contribuire a sdoganare il panettone anche in estate, abbinandolo al suo prodotto principe: il gelato”.

Per il pubblico più esigente il campione della Coppa del mondo del panettone summer edition aggiunge alla sua vetrina la combinazione vincente proposta in abbinamento al panettone.

Dopo il successo dell’ultima edizione milanese e in attesa del nuovo appuntamento del 2024 Coppa del mondo del panettone prosegue il lavoro di promozione della cultura del panettone con eventi, momenti formativi e selezioni nazionali che decreteranno i finalisti del 2024.

L’evento si propone di portare l’attenzione alla destagionalizzazione del panettone, abbinandolo al dolce estivo per antonomasia, per renderlo una cremosa idea per la stagione più calda ed esaltare la tipicità di due prodotti di eccellenza della gastronomia italiana: il panettone e il gelato, nelle loro versioni più tradizionali.

Coppa del mondo del panettone summer edition è realizzata con il patrocinio del Comune di Peschiera del Garda. I partner sostenitori del progetto sono: Agrimontana, Bravo S.p.a., Circuito, Corman, Europa ovens, Molino Dallagiovanna, Novacart,

Main Media Partner: Tutto Gelato Pasticceria Internazionale.

Partner: Conpait, Apei, Cast Alimenti, Ial Lombardia, Sigep, Pro Loco di Peschiera del Garda.

Coppa del mondo del panettone summer edition

  • Sabato 17 giugno 2023
  • Cortile della Caserma d’artiglieria di Porta Verona, Parco Catullo 4, Peschiera del Garda

La scheda sintetica della Coppa del mondo del panettone

La Coppa del mondo del panettone è il grande evento internazionale interamente dedicato al lievitato per eccellenza. Nasce per celebrare storia e lavorazione di un prodotto in grado di valicare i confini d’origine per imporsi sulla scena dolciaria mondiale. Patron della manifestazione è il Maestro Giuseppe Piffaretti; la prima edizione si è svolta a Lugano nel 2019; la seconda edizione a Lugano nel 2021, la terza edizione a Milano nel 2022. Oltre alla competizione l’evento promuove dimostrazioni, degustazioni, visite agli espositori, laboratori, workshop per celebrare la storia e la lavorazione di un prodotto che è riuscito a valicare i confini d’origine e la stagionalità per imporsi sulla scena dolciaria mondiale.

ChocoLOVE: a Milano la festa del gelato artigianale al cioccolato, 24-25 giugno

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Il gelato artigianale al cioccolato (foto di Adriana Forconi)

MILANO – Dal 24 al 25 giugno Palazzo Castiglioni, la sede di Confcommercio Milano in corso Venezia 47, diventerà il luogo ideale per scoprire, conoscere e vivere tutti i segreti del vero gelato artigianale al cioccolato. Una grande festa dedicata ai maestri del gelato italiano, uno dei prodotti più conosciuti al mondo, aperta alla città (ingresso gratuito – ore 10.30/19.30)

Il ritorno di ChocoLOVE

Dopo il successo di ChocoLOVE (febbraio 2023), il primo evento dedicato alla cultura del cioccolato organizzato da Chocolate Culture con il supporto di Confcommercio Milano, il desiderio di approfondire il tema “cioccolato” è esploso, con la voglia crescente di capire cosa è un vero gelato al cioccolato.

Le porte apriranno al pubblico alle ore 10.30 di sabato 24 giugno, con un percorso tutto da gustare, dedicato al cioccolato in tutte le sue versioni e gli abbinamenti più armoniosi.

Guidati dal chocolate master Davide Comaschi e dai grandi Maestri dell’associazione Apei del maestro Iginio Massari, i gelatieri più famosi d’Italia saliranno sul palco per svelare segreti e ricette sorprendenti, ma anche per raccontare come il gelato artigianale italiano sia un protagonista assoluto della cucina italiana.

L’evento a Palazzo Castiglioni

Palazzo Castiglioni, con le sue splendide sale, la veranda e il giardino, accoglierà professionisti e cittadini in questa due giorni con un programma di attività che esalterà il gelato al cioccolato in tutte le sue varianti dall’extra fondente, al latte, al cioccolato bianco fino al cioccolato rosa.

Dal cono alla coppetta i modi per gustare il gelato sono tanti e in questi due giorni li scopriremo tutti. Capiremo quanto il gelato non sia più un prodotto estivo ma un piacere che ci può accompagnare durante tutto l’anno, con le sue proposte gastronomiche perfette nei piatti, anche salati, o nei semifreddi per chiudere un pasto nel modo più dolce.

Il giardino del palazzo ospiterà le gelaterie di Milano e città metropolitana – con il contributo e la partecipazione di Alga-Assofood Gelatieri Artigiani di Confcommercio Milano – che proporranno la loro versione del gelato al cioccolato e gli abbinamenti più adatti secondo la loro esperienza. Palazzo Castiglioni sarà il luogo migliore per fare un viaggio nel vero gelato al cioccolato e non solo: l’evento sarà occasione per raccogliere fondi a favore degli alluvionati della Romagna.

Cobelli commenta il caffè tostato con margarina fatto a Singapore: “Errore che non farei mai come roaster che usa verde di qualità”

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Davide Cobelli, Garage Coffee Bros
Davide Cobelli, Garage Coffee Bros, nuovo coordinatore nazionale di Sca Italy

MILANO – La tostatura, un processo che in Italia piace pensare non abbia più segreti per gli oltre 1700 roaster dello Stivale: oltre i confini nazionali però, questa fase delicata di cottura del chicco verde prende una connotazione differente. A Singapore per esempio, l’azienda Kim Guan Guan Coffee aggiunge un tocco in più alla sua ricetta, un po’ di burro e margarina per avere un risultato ben caramellato. Ci fa da guida all’interno di questa particolarità, il campione italiano di roasting Davide Cobelli, che in veste di titolare di
Garage Coffee Bros, ha un occhio da esperto sulla faccenda.

Ci rassicura subito dicendoci che in Italia non ci sono leggi che vietino di inserire altri prodotti all’interno della tostatrice o anche dopo. Quindi dal punto di vista igienico-sanitario, per lo meno, tutto in regola.

Cobelli, allora, sostare con burro e margarina è quindi una novità che arriva da Singapore?

Ci spiega Cobelli: “Veramente è una pratica che esiste anche in Spagna, dove si usa zucchero e burro. Personalmente l’ho visto fare in Cina ad Hainan, un’isola dove producono praticamente solo Robusta: lì il caffè raccolto viene messo in un paiolo e lì viene cotto insieme ad una sostanza grassa simile al burro o alla margarina.

Inseriscono un panetto quando il caffè ha fatto il primo crack per caramellare, un po’ come si fa con le arachidi. Il principio è lo stesso. Io l’ho assaggiato per curiosità rispetto alla tradizione locale – ride Cobelli – l’esperimento però non è andato bene.”

Ma quindi questo modo di tostatura come lo commenta? È buono? Ha qualche vantaggio?

“La mia opinione è che in questo metodo manca un po’ tutta la conoscenza di base dei principi fondamentali della tostatura. Questo caffè di Singapore è una ricetta che certo si può dire preveda la torrefazione, ma intercetta il gusto di un pubblico ristretto. Penso che loro utilizzino una materia grassa per creare un prodotto cremoso in cui non si distingua più
un’origine di qualità meno elevata. Diciamo che a questo punto il caffè di partenza non ha neppure più molta importanza: dopo 35 minuti di tostatura, è stracotto, biscottato.

Inserire burro, margarina e zucchero e prevedere tempi di cottura così estesi, sono errori che non farei mai come tostatore che rispetta caffè di alta qualità. Non aggiungerei mai in una cottura così prolungata altri ingredienti. In totale, così hanno dichiarato in un’intervista, il processo per ottenere il risultato finale è della durata di circa 50 minuti: una tostatura di 35 a 240 gradi circa, e in un’altra padella si crea il caramello dallo zucchero
a 150 gradi per una ventina di minuti. A questi si aggiungono dieci minuti di raffreddamento: per me, è un po’ una violenza del chicco.

Ma niente di nuovo. Pensiamo al caffè vietnamita che si mescola con latte condensato. Almeno però in quel caso non intervengono sulla tostatura. Anche per questa bevanda finale però, l’ingrediente in più serve come copertura dell’origine di scarsa qualità.”

Quindi l’effetto che si vuole ottenere è rimediare ad una Robusta non pregiata?

Cobelli conferma: “Capisco che usando una materia prima non ottima crei la necessità di edulcorarla. Per fortuna credo che questa soluzione di Singapore sia un tentativo estemporaneo e non una tendenza che si diffonderà, portato avanti da un’azienda che cerca di nascondere una Robusta pagata poco, mescolandola con zucchero e burro. Penso che questo processo complessiva di un’ora, sia il male minore: il problema vero è che c’è qualcuno che lo compra e lo apprezza.”

“Mercato del caffè: cosa succede, come può cambiare”: le iscrizioni al convegno di Consorzio Promozione caffè e Simonelli Group chiudono a breve

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Simonelli Group convegno
Il convegno “Il mercato del caffè: cosa succede, come può cambiare” (immagine concessa)

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Mancano pochi giorni al convegno organizzato dal Consorzio Promozione Caffè e Simonelli Group: “Il mercato del caffè: cosa succede, come può cambiare”. Il 30 giugno, dalle 9 alle 13, al Campus Simonelli Group in via Carlo Urbani, 5 a Belforte del Chienti, Macerata (ne abbiamo parlato qui e qui).

“Il mercato del caffè: cosa succede, come può cambiare”: il convegno di Consorzio Promozione caffè e Simonelli Group

Già numerose le adesioni al convegno, con più di 80 presenze confermate fra torrefattori e professionisti del settore di tutta Italia. Fra essi, anche i rappresentanti delle aziende del settore caffè più note a livello internazionale.

Per dare la possibilità a tutti di intervenire, la capienza della sala è stata ampliata, ma le iscrizioni chiuderanno a breve.

Ecco il recapito email per chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni campus@simonelligroup.it

Tanto interesse perché i temi trattati sono di grande attualità, specie dopo lo stop forzato della pandemia e a fronte delle ricadute che essa ha avuto sull’economia in generale, e sul settore del caffè nello specifico.

Come si può leggere nella locandina del convegno che trovate sopra queste righe.

Interverranno il dottor Cosimo Finzi – direttore Astra Ricerche -, il dottor Maurizio Mutti – GfK Consumer Panel Cluster Lead -, la dottoressa Rossella Sobrero – Presidente Koinètica -, il professor Gian Luca Gregori – Rettore Università Politecnica delle Marche e Senior Fellow Luiss Business School.  A moderare la tavola rotonda, la giornalista e conduttrice Rai Francesca Romana Elisei.

I quattro relatori offriranno, ciascuno da angolazioni diverse, uno spaccato del settore del caffè dal punto di vista macro-economico, sociologico e industriale attraversandone gli aspetti critici per la sua evoluzione nel prossimo futuro.

Gisella Borioli diventa presidente di MuseoCity ETS: Barbara Foglia, MUMAC, nel consiglio direttivo

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Barbara Foglia Mumac museocity slow life
Barbara Foglia (foto concessa)

MILANO – È Gisella Borioli la nuova presidente di Associazione MuseoCity ETS, no profit che riunisce oltre 50 musei e archivi di Milano e Lombardia. Eletta dal Consiglio direttivo, anch’esso di nuova formazione, Gisella Borioli raccoglie l’eredità della presidente uscente Maria Grazia Mazzocchi, ideatrice e fondatrice dell’Associazione e di tutte le attività di cui si è fatta promotrice dal 2016 – come Milano MuseoCity, uno degli appuntamenti più rilevanti della programmazione culturale milanese –, che rimane nell’Associazione con il ruolo di Presidente onoraria.

La nuova presidente di MuseoCity ETS

“Sono onorata di questa nomina – dichiara Borioli – che mi pone alla guida di un’associazione ormai affermata che rappresenta istituzioni importanti e variegate con un Comitato scientifico internazionale e di elevata statura, riconosciuta e supportata dal Comune di Milano”

Borioli continua: “Io metterò tutta la mia energia e la mia passione per far aumentare in prestigio, conoscenza, numero e qualità questa straordinaria rete culturale che vanta più di cinquanta soci. Cercherò di essere all’altezza del lavoro svolto da Maria Grazia Mazzocchi e di portarne avanti la visione guardando oltre e facendo mie le sue parole: “Siamo ora pronti a sperimentare anche novità assolute, sempre con lo scopo di avvicinare al bello persone di ogni età, di ogni condizione sociale, di ogni livello educativo“.”

Gisella Borioli, milanese, giornalista e art-director, ha studiato Visualizing con Giancarlo Iliprandi a Milano, New Media alla UCLA di Los Angeles, insegnato all’Accademia di Brera e in altri corsi di specializzazione. Giovanissima, è già in redazione alla nascita de “L’Ottagono”, rivista di architettura e di design, poi passa in Condé Nast chiamata da Flavio Lucchini con cui farà coppia nella vita e nel lavoro. Direttrice responsabile di numerose testate, autrice di libri di immagine e di costume di programmi televisivi, di progetti artistici e visuali, ha sempre unito la moda al design e all’arte, con una visione a 360° della creatività contemporanea.

Dirige il Gruppo Superstudio sin dagli anni ’90. È stata inserita tra le protagoniste della mostra “W Women in Italian Design” alla Triennale di Milano nel 2016. Oltre a numerosi premi in Italia e all’estero ha ricevuto l’Ambrogino d’Oro della Città di Milano nel 2014.

Consiglio direttivo

Gisella Borioli

Presidente – Giornalista e art-director, co-founder Superstudio Group

Piero Hefti

Vicepresidente – Design Management Consultant

Barbara Foglia

MUMAC Manager – Museo della macchina per caffè di Gruppo Cimbali

Giuseppe Calabi

Partner dello studio legale CBM & Partners di Milano

Fulvio Irace

Architetto e docente del Politecnico di Milano

Francesca Molteni

Autore, curatore, regista e docente universitario della Scuola di Design del Politecnico di Milano

Melina Scalise

Responsabile dell’Archivio e della Casa Museo Spazio Tadini, giornalista e psicologa

Comitato scientifico

Fulvio Irace

Presidente, architetto e docente del Politecnico di Milano

 Anna Detheridge

Critica d’arte, giornalista, presidente di Connecting Cultures

Christine Macel

Direttrice del Musée d’Art Décoratifs di Parigi

Alessandra Quarto

Architetto e direttrice Museo Poldi Pezzoli di Milano

Claudio Salsi

Manager e accademico, ex Soprintendente del Castello Sforzesco, Musei Archeologici e Storici del Comune di Milano

Francesco Tedeschi

Professore ordinario di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università Cattolica di Milano

Capsule: secondo uno studio sono uno dei metodi di preparazione più sostenibili

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nespresso capsule
Il recupero e il riciclo delle capsule esauste di caffè in alluminio (immagine: Nespresso)

MILANO – Messe alla gogna da anni per il loro elevato impatto ambientale, le capsule si prendono ora una qualche rivincita. Mentre l’Unione Europea sta considerando la possibile messa al bando dei serving non compostabili, uno studio realizzato dall’università del Québec di Chicoutimi – in attesa di pubblicazione – difende il caffè porzionato dalle accuse di essere anti ecologico.

Una tesi questa già sostenuta, nel 2017, in un articolo del Journal of Industrial Ecology, nel quale si affermava addirittura che “contrariamente alle idee invalse, le capsule sono probabilmente l’opzione più ecologica”.

Questo nuovo studio non assolve pienamente le capsule, ma nemmeno le condanna. I ricercatori canadesi hanno confrontato l’impatto climatico dei quattro metodi di preparazione più diffusi in Canada: il caffè filtro, la French press, il solubile e, per l’appunto, le capsule.

Risultato: il metodo che impatta di più (espresso in equivalente co2) è il classico caffè filtro. A seguire, French press e porzionato. Il più ecologico? Il caffè solubile.

Il caffè filtro ha ottenuto il risultato peggiore, perché è il metodo che comporta un maggiore dispendio sia di energia che di polvere macinata.

Le capsule ne escono discretamente bene, poiché richiedono pochi grammi di caffè per tazza. E perché la macchina – sostiene lo studio – scalda la quantità di acqua strettamente necessaria.

Secondo la letteratura scientifica, nel calcolare l’impronta ecologica prodotta da una tazza di caffè, bisogna innanzitutto tener conto della filiera produttiva nei paesi d’origine, che è quella che ha complessivamente l’impatto ambientale maggiore: in media fra il 35% e il 60%.

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pulyCAFF presente al Woc di Atene dal 22 al 24 giugno

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pulyCAFF al Woc di Atene (immagine concessa)

VESCOVATO (Cremona) – I colori della bandiera greca – bianco e azzurro – sono protagonisti di Asachimici al padiglione 3, stand K40 all’interno World of coffee 2023 che si svolge ad Atene dal 22 al 24 giugno presso l’Athens Metropolitan Expo. A dare il benvenuto ai visitatori sulla “colonna” a sinistra è l’immagine del nuovo barattolo di pulyGRIND Crystals da 405 grammi realizzato con una percentuale di plastica riciclata del 30%, evidenziata dal richiamo “30% Recycled Plastic” in etichetta.

pulyCAFF al World of coffee di Atene

I suoi cristalli a base di amidi alimentari opportunamente calibrati e privi di glutine, liberano le macine e la camera di macinatura dai depositi di caffè vecchio e rancido. Ha già un pack rispettoso dell’ambiente tutta la serie pulyCAFF e pulyMILK.

“Siamo molto soddisfatti dei risultati sin qui ottenuti e determinati nel proseguire il nostro cammino verso prodotti sempre più in linea con lambiente sia come formulazione sia per le confezioni che li accompagnano – afferma Gianfranco Carubelli, responsabile amministrativo di pulyCAFF con il fratello Marco -. Mentre presentiamo il nuovo barattolo di pulyGRIND Crystals, è in fase di ultimazione il contenitore 100% R-PET, plastica riciclata e riciclabile, di pulyBAR Igienic, il prodotto della linea Verde indicato per la pulizia di superfici in acciaio, marmo, legno, plastica, vetro, ceramica”.

pulygrind
Il nuovo barattolo di pulyGRIND Crystals (immagine concessa)

Carubelli continua: “L’auspicio è che presto tutti i nostri prodotti possano far capo esclusivamente al riciclo. Facciamo nostro lo slogan comune della giornata dell’ambiente dello scorso 5 giugno che è stato “elimina l’inquinamento della plastica”, seguito dalle parole d’ordine riciclo, riuso e riduzione: ci impegniamo sempre più in questa direzione”.

Si trova nuovamente un’ambientazione che riporta alla Grecia antica nell’immagine realizzata per gli zainetti e per l’outfit che pulyCAFF porta ad Atene, pronta ad accogliere in stand i visitatori con i suoi Esperti del pulito e i suoi prodotti efficaci e rispettosi dell’operatore e dell’ambiente.

Si possono chiedere informazioni o prenotarsi per quelli sono diventati un importante punto di forza dell’azienda Vescovato (CR): i Puly Day, corsi di 4 ore sempre più richiesti in Italia e all’estero, che spiegano in modo semplice ed esauriente tutto ciò che un bravo barista deve sapere sulla manutenzione della macchina espresso e del macinacaffè, unendo teoria e pratica.

Prodotti certificati

Su una parete dello stand spiccano le quattro certificazioni ottenute da Asachimici per la produzione di detergenti, detersivi e sbiancanti, liquidi e in polvere, ad uso professionale e domestico:

ISO 9001 certifica la capacità aziendale di rendere trasparenti i propri flussi produttivi e più efficiente la propria organizzazione interna;

ISO 22000 “Food safety management systems- Requirements” è lo standard internazionale volontario per la certificazione di Sistemi di Gestione della Sicurezza Alimentare (SGSA);

ISO 14001 garantisce il rispetto delle leggi, la conoscenza degli impegni ambientali, la conoscenza di cosa fare per ridurre l’impatto ambientale e come gestirlo, come migliorare le performance ambientali;

ISO 45001 garantisce il rispetto degli standard internazionali per la salute e la sicurezza sul lavoro.

A queste, sulle confezioni di pulyCAFF, di pulyMILKe puly Cold Brew si unisce la certificazione rilasciata da NSF International – National Sanitation Foundation – il severissimo organismo Usa a tutela della sanità pubblica, che attesta che questi prodotti sono formulati con materie prime riconosciute dalla USFDA (U.S. Food and Drug Administration) e veramente in grado di svolgere il compito loro affidato: pulire rispettando loperatore, lambiente e le parti delle attrezzature con cui entrano in contatto. Un importante plus e una garanzia in più di affidabilità per chi utilizza i prodotti pulyCAFF.

È possibile seguire le iniziative dell’azienda su Youtube, Instagram e alla pagina Facebook.

ZM di Mazzer, macinacaffè ufficiale della World Brewers Cup 2023-2025

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ZM al World Brewers Cup di Melbourne 2022 (immagine concessa)

VENEZIA – Solo pochi giorni ci separano dalle fasi finali della World Brewers Cup che si svolgeranno ad Atene dal 22 al 24 giugno prossimi. Ricerca dell’eccellenza e dedizione sono valori chiave tanto per Mazzer che per i concorrenti della WBrC. Per questo, dopo aver sponsorizzato la World Brewers Cup di Melbourne lo scorso ottobre, Mazzer ha deciso di confermare la collaborazione per i prossimi tre anni dal 2023 al 2025.

Mazzer confermato macinacaffè ufficiale della World Brewers Cup 2023-2025

La competizione WBrC, organizzata da World Coffee Events, promuove l’eccellenza del servizio e l’abilità nelle preparazioni manuali di caffè filtro.

Campioni nazionali provenienti da tutto il mondo stanno ora radunandosi nella capitale ellenica per alcuni giorni di allenamento prima della gara finale. Per aiutarli a perfezionare la loro tecnica sul macinacaffè ZM, il distributore ufficiale di Mazzer in Grecia, Kafea Terra, ha allestito nella sua sede vicino alla fiera uno spazio in cui i campioni si stanno allenando in vista della gara.

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ZM (immagine concessa)

Lo ZM è un macinacaffè digitale di ultima generazione molto flessibile, concepito per essere utilizzato per diversi metodi di preparazione. Ha una bassa ritenzione (meno di 0,45 grammi), nuove macine ibride da 83 mm sia per preparazioni filtro che espresso e offre la possibilità di memorizzare fino a 20 posizioni di macinatura per richiamare rapidamente le ricette. Ciò consente ai baristi di passare senza problemi da un’origine all’altra e da un metodo di preparazione all’altro.

Lo ZM è dotato di una regolazione della macinatura digitale azionata da un motore. Questo sistema brevettato permette ai baristi di regolare la distanza tra le macine in micron e di avere impostazioni precise e ripetibili.

Grazie a lavorazioni meccaniche di precisione lo ZM non richiede procedure manuali di allineamento delle macine. La calibrazione automatica True Zero assicura che le impostazioni di macinatura siano sempre identiche tra un apparecchio e l’altro.

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Lo ZM plus (immagine concessa)

Dal 2023, lo ZM è disponibile anche nella versione Plus, specificamente equipaggiata per l’espresso con portafiltro universale e sistema di regolazione del flusso GFC (Grind Flow Control), a tutto vantaggio dell’operatività nel bar. Il macinato, soffice e senza grumi nè problemi di carica elettrostatica che genera polvere di caffè sul bancone, cade direttamente in coppa, pronto per essere estratto.

Mazzer sarà presente al World of Coffee di Atene con uno stand (hall 3-L30) dove i visitatori potranno testare l’intera linea di prodotti. In particolare la fiera sarà l’occasione per conoscere il nuovo nato della gamma di macinacaffè manuali, l’Omega X.