martedì 02 Dicembre 2025
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IMA Coffee lancia Synkro, riempitrice per capsule di qualsiasi tipo ad alta velocità da 800 a 1200 al minuto

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Synkro (immagine concessa)

OZZANO DELL’EMILIA (Bologna) – IMA Coffee si impegna a rispondere alle esigenze del settore e progetta soluzioni di alta qualità per migliorare le prestazioni dei propri clienti. Seguendo da vicino le tendenze ed elevando costantemente il livello tecnologico della propria offerta, IMA consente ai clienti di raggiungere i propri obiettivi e rispondere alle mutevoli esigenze del mercato. L’ultimo esempio della capacità di IMA Coffee di innovare e spingere oltre i confini le tecnologie di riempimento e saldatura delle capsule si chiama Synkro (ne abbiamo parlato qui).

Flessibilità, velocità e un concept di design pulito

Synkro implementa le più recenti tecnologie per offrire i seguenti vantaggi chiave: prestazioni ad alta velocità, design efficiente in termini di spazio, flessibilità senza precedenti nella gestione di tutti i tipi di capsule, di qualsiasi materiale.

A partire dal design, questa macchina è estremamente compatta nonostante le differenti stazioni di processo e consente un facile accesso agli operatori per le operazioni di manutenzione o pulizia. In particolare, il dosatore è estraibile e consente una pulizia estremamente veloce e precisa. L’ingombro della macchina è relativamente ridotto per l’elevata capacità produttiva, che va dalle 800 a 1200 capsule al minuto.

In termini di flessibilità, sono molti gli aspetti che rendono Synkro la macchina per il riempimento e la saldatura di capsule più versatile e ad alta velocità oggi disponibile. Grazie ai carrelli magnetici che sono indipendenti l’uno dall’altro, pur lavorando in sincrono, Synkro si adatta a tutte le esigenze produttive. Il caricamento delle capsule, qualsiasi sia il materiale e il tipo, può avvenire alla rinfusa, su vassoi o in pile.

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Synkro (immagine concessa)

L’aspetto più significativo della versatilità della macchina dipende dai diversi tempi di sosta che si ottengono nelle diverse stazioni. Ciò consente al cliente di impostare perfettamente i parametri in base allo scenario produttivo, regolando ogni singola operazione e ottimizzando la qualità del prodotto finale. Ad esempio, i parametri del sistema di saldatura – tempo, pressione e temperatura – possono essere modificati in base al materiale da saldare. Inoltre, Synkro può essere dotata di una varietà di diversi sistemi di saldatura, consentendo ai clienti di selezionare la soluzione più appropriata in base ai materiali utilizzati e al prodotto che stanno lavorando.

Automazione e lavorazione accurata

Tecnologie di automazione all’avanguardia combinate con il design pulito di Synkro consentono una produzione non-stop. Sono possibili sia l’alimentazione della bobina semiautomatica che quella completamente automatica. Predisposta per il collegamento a sistemi di carico tramite AMR (Autonomous Mobile Robot), la macchina è dotata anche di un sistema automatico di giunzione delle bobine.

Synkro beneficia anche di un dosatore innovativo che implementa la precompressione del caffè durante il riempimento delle capsule al fine di ottenere un prodotto omogeneo; questo garantisce un dosaggio costante in ogni lotto. Il sistema di pesatura in linea controlla ogni capsula e restituisce i dati al dosatore laddove siano necessarie regolazioni automatiche. Ultimo ma non meno importante, il design alveolare dell’unità di dosaggio riduce al minimo la distanza tra le capsule per un notevole risparmio sul materiale di confezionamento.

Il potenziale di riempimento

La nuova Synkro è stata sviluppata per aumentare il potenziale di riempimento e saldatura delle capsule, raggiungendo così standard qualitativi elevati e al tempo stesso garantendo una flessibilità totale del processo e dell’output finale, per ogni tipo di capsula. Sistema di trasferimento delle capsule tramite carrelli magnetici indipendenti, stazioni di processo sincronizzate che possono essere regolate di volta in volta, sistemi di automazione innovativi per garantire una qualità affidabile e costante ed un concetto di design pulito e modulare: sono tutti fattori che rendono Synkro la soluzione perfetta per una resa produttiva senza paragoni.

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Napoli, Centro Unesco: stop per 3 anni alle licenze per aprire nuovi bar e ristoranti

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Il settore del bar e della ristorazione (immagine: pixabay)

Per tutelare l’area Unesco del centro di Napoli è prevista una sospensione di tre anni per quanto riguarda l’apertura di nuovi ristoranti, bar e tutto ciò che vede come protagonisti cibi e bevande. La rivoluzione in questione è contenuta in una delibera illustrata dall’assessora Teresa Armato ai consiglieri comunali.

La sospensione non desta particolari sorprese considerando che oggi alcune strade e piazze della città di Napoli sono letteralmente occupate dai tavolini e dagli ombrelloni (ne abbiamo parlato qui). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Alessio Gemma pubblicato sul quotidiano La Repubblica.

Lo stop all’apertura di bar e ristoranti a Napoli

NAPOLI – Stop per tre anni all’apertura di nuovi locali di cibi a bevande. Dai ristoranti ai bar passando per le famigerate friggitorie. È la mossa della giunta Manfredi per tutelare l’area Unesco: le strade dove si concentrano monumenti e beni culturali tra Centro storico, Chiaia e Vomero.

È tecnicamente la “sospensione delle licenze di somministrazione” rilasciate dal Comune di Napoli.

La rivoluzione è contenuta in una delibera illustrata ieri dall’assessora Teresa Armato ai consiglieri comunali.

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Fipe: “L’aumento dei prezzi di bar e ristoranti è ben al di sotto dell’inflazione”

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Fipe, prezzi alimentari ancora troppo alti (immagine concessa)

ROMA – “A giugno l’inflazione rallenta, ma i prezzi dei beni alimentari continuano a restare troppo alti. Sebbene ristoranti e bar non facciano la spesa come una famiglia, i significativi aumenti che da oltre un anno si scaricano sui listini delle materie prime alimentari, anche all’ingrosso, creano enormi difficoltà alle aziende del settore sia in fase di approvvigionamento che in fase di formazione dei prezzi e di relazione con i clienti.

Il risultato è che l’aumento dei prezzi di bar e ristoranti è costantemente al di sotto dell’inflazione generale e questo dato trova conferma anche nei dati di giugno”.

I prezzi al consumo di giugno secondo l’ufficio studi di Fipe-Confcommercio

È questo il commento dell’ufficio studi di Fipe-Confcommercio alla stima preliminare dei prezzi al consumo del mese di giugno diffusa oggi dall’Istat.

Sanbittèr porta in Italia l’Apericromia con i colori al centro dell’aperitivo

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L’Apericromia di Sanbittèr
L'apericromia di Sanbittèr (immagine concessa)

MILANO – Sulla scia di fenomeni sempre più popolari nel nostro Paese come la cromoterapia o l’armocromia, dove il colore è protagonista e riesce a trasferire determinate emozioni e stati d’animo, anche a tavola sta emergendo questa tendenza. E proprio a partire da questo, il mondo dell’aperitivo è stato conquistato da un trend che mette al centro i colori e le emozioni, tanto che Sanbittèr emblema dell’aperitivo analcolico italiano e protagonista della campagna “Tutti i colori dell’aperitivo” – ha indagato la tendenza, coniando l’Apericromia e divenendone portavoce con consigli, tips e ricette ad hoc.

Sanbittèr introduce l’Apericromia

Si tratta, dunque, di un nuovo trend che unisce il concetto di “cromia”, ossia tonalità di colorazione, al momento dell’aperitivo, e che è reso originale e creativo proprio grazie al colore, in grado di creare un’esplosione di vivacità sulla tavola e dare vita ad un’esperienza di ricerca e sperimentazione. Una tendenza che porta con sé elementi quali la creatività, l’armonia, lo stile e chiaramente il gusto, con l’intento di trasmettere e suscitare emozioni e rendere quel momento di condivisione, un momento memorabile.

Non solo colore, dunque. Come emerge da diversi studi1, infatti, quest’ultimo ha da sempre avuto un ruolo essenziale nell’identificazione e trasmissione di determinate emozioni. “Il colore è un potente strumento di espressione capace di trasmettere emozioni e sensazioni al di là delle parole” così il pittore Henri Matisse ha cercato di spiegare come ogni diversa sfumatura sia in grado di interagire con le emozioni umane: dal rosso, che richiama carica e passionalità, all’arancione, tipico delle persone solari, passando per il giallo che è in grado di infondere felicità, il viola, che simboleggia creatività e magia, il verde che rimanda all’equilibrio, all’armonia ed anche alla gioia e alla speranza, l’azzurro che è simbolo di creatività e tranquillità fino al bianco, che ha una forte valenza riequilibrante.

Libera i colori che hai dentro

Lo sa bene anche Sanbittèr, che dei colori e delle emozioni ne ha fatto un vero e proprio monito lanciando, quest’anno, la limited edition Libera i colori che hai dentro, che celebra ogni sfumatura ed emozione che può essere vissuta durante il momento dell’aperitivo.

Sanbittèr
Sanbittèr lancia Libera i colori che hai dentro (immagine concessa)

Grazie ai suoi colori vivaci, Sanbittèr accende l’atmosfera di convivialità e porta la sua solarità su ogni tavola. Una limited edition che si fa portavoce, dunque, dell’Apericromia.

Per farlo, Sanbittèr si ispira al celebre Mandala delle emozioni – strumento attraverso cui poter esprimere sé stessi, il proprio legame con l’universo e le proprie esperienze quotidiane, in relazione con le emozioni. Attraverso il mandala Sanbittèr disegna e colora i tappi della sua edizione limitata associando ad ogni sfumatura una specifica emozione. Ecco che Amore si colora di un rosso acceso passionale mentre Gioia si tinge di un giallo vivace; Allegria è vestita di un verde luminoso, Serenità diventa azzurro limpido mentre Meraviglia è accostata al viola. Grazie all’associazione di colori ed emozioni il brand ha voluto colorare l’aperitivo, accendere l’atmosfera e lanciare un forte messaggio di entusiasmo, buonumore ed esplosività.

Con l’Apericromia l’aperitivo diventa dunque un’esperienza emozionale dove il colore è protagonista e tutto ciò che si realizza per creare la giusta atmosfera – dall’impiattamento alle ricette proposte, dagli elementi sulla tavola ai dettagli decorativi – aiuta a trasmettere particolari emozioni: tutto questo si traduce in una nuova modalità di vivere e gustare l’aperitivo.

Per imbandire la perfetta tavola dell’aperitivo, seguendo le logiche dell’Apericromia, basta seguire cinque semplici passaggi.

  1. Scegliere la giusta palette di colori: ogni colore e sfumatura, come insegna la cromoterapia, rimanda ad una particolare emozione o sensazione e, talvolta, è essenziale nell’identificazione e riconoscibilità di stagioni e ricorrenze. Ecco che la scelta del colore a tavola è essenziale per trasmettere le sensazioni che si desiderano: se l’intento è quello di portare gioia e serenità i colori perfetti saranno il giallo e l’arancione, se invece si ricerca equilibrio, armonia e buon umore bisognerà imbandire la tavola di blu e verde. Così come è risaputo che le tavole del Natale sono di un rosso passionale che rimanda alla sfera dell’amore. Importante è anche saper abbinare colori che abbiano la stessa luminosità, temperatura e brillantezza per avere una tavola elegante, armoniosa e ben curata.
  2. Creare la giusta atmosfera attraverso l’impiattamento delle ricette, gli elementi sulla tavola come tovaglia, tovaglioli e posate ma anche dettagli decorativi come fiori, cuscini e candele che riempiano di colore e creino un’atmosfera accogliente.
  3. Preparare ricette colorate, semplici ma all’avanguardia, e dal gusto contemporaneo. Per creare armonia in un piatto è necessario abbinare forme e colori considerando anche la stagione corrente e le sfumature che questa richiama; nel caso della primavera, tinte come verde, giallo e arancione si accostano perfettamente all’atmosfera circostante. Inoltre, i contrasti nel piatto sono essenziali quindi è importante creare un gioco di chiaro scuro come ad esempio bianco e rosso oppure giallo e verde. Anche l’impiattamento e gli oggetti a supporto della ricetta sono importantissimi e devono essere scelti in modo tale da dare risalto al cibo e renderlo protagonista.
  4. Evitare le monocromie e colori negativi. Alcuni colori, a tavola, assumono significati diversi da quelli tradizionali; il blu, ad esempio, che normalmente esprime calma e sicurezza, nelle ricette è associato a cibi velenosi, così come alcune tonalità di viola. Questi colori potranno comunque essere utilizzati per apparecchiare o come elementi a supporto della ricetta, a contrasto con le tinte delle proposte culinarie.
  5. Dimenticare le sensazioni negative e ricaricarsi con energia positiva. Come evidenziato da uno studio dell’Università di Warwick2 è emerso che l’umore, negativo o positivo, si diffonde nelle reti di amicizia. Ecco che il buonumore di ciascuno diventa essenziale nel rendere l’atmosfera più frizzante e festosa.

Con l’Apericromia Sanbittèr, ambasciatore dell’aperitivo analcolico italiano, riempie dunque questo momento conviviale con i suoi colori brillanti, la sua personalità frizzante e tutte le emozioni che è in grado di suscitare con le sue sfumature.

Note

  1. -­ The influence of color on the consumer experience – Labrecque, L. I., & Nancarrow, C. (2018).
    -­­ Color preference, color meaning and personality traits – a cross-cultural study in China and Europe Hou, R., Li, Y., & Yang, Q. (2018).
    – Colours and emotions: associations between brightness, saturation and psychological variables. – Gnambs, T., & Appel, M. (2018)
  2. studio dell’Università di Warwick, pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science, che parla di ‘contagio sociale’

Bazzara presenta il corto Radici con ShorTS International Film Festival

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Il corto Radici (immagine concessa)

TRIESTE – Bazzara da sempre cerca di interpretare il ruolo di ambasciatore dell’Italian Lifestyle – inteso come attitudine, saper vivere, un modo di essere che genera benessere nel rispondere alle esigenze del mondo contemporaneo. Valori che ben si prestano ad essere divulgati attraverso il linguaggio cinematografico, ed ecco spiegato il perché la torrefazione triestina conferma per il secondo anno di fila la partnership con ShorTS International Film Festival, punto di riferimento per il genere del cortometraggio a livello internazionale.

Bazzara al ShorTS International Film Festival con Radici

Quest’anno l’evento si terrà per la sua 24a edizione da sabato 1 a sabato 8 luglio presso il Giardino del Cinema di Trieste.

La manifestazione cinematografica organizzata dall’Associazione Maremetraggio, presieduta da Chiara Valenti Omero e diretta da Maurizio di Rienzo, presentata ufficialmente in conferenza stampa giovedì 22 giugno 2023 presso la Sala Xenia di Trieste in Riva Tre Novembre, è una partnership molto gradita in cui la Bazzara ha celebrato e rafforzato il suo legame con Trieste “Città del caffè” inaugurando quello con il cinema, già avvicinato con le numerose produzioni video realizzate con la finalità di divulgare la cultura del caffè di qualità. Lo scorso anno, lo short movie realizzato per l’occasione, dal titolo “La Regina delle Nevi”, aveva celebrato l’amore tramite un’appassionante cronistoria emozionale di un rapporto di coppia (interpretato da Sara Renar e Dimitri Simonić) giunto ormai al termine.

Quest’anno, l’azienda parteciperà con un cortometraggio fuori concorso dedicato alla filiera del caffè triestina, importante simbolo di supporto all’economia, al territorio e alle comunità locali.

Radici – La storia del caffè, la storia di una città, la storia di una famiglia è un piccolo tributo, un dolce ricordo di chi, giorno dopo giorno, custodisce e tramanda l’arte dell’espresso, il segreto della sua qualità. In questo viaggio interminabile, lo short movie è l’istantanea di un minuscolo ingranaggio, una stella microscopica nel firmamento della filiera del caffè.

A seguire la direzione, lo sviluppo e l’editing dell’opera, prodotta da Bazzara e Alice Gregori, è stato il giovane regista e direttore della fotografia Matteo Prodan, in arte Sergio Cinghiale.

Lorenzo Roccaro si è occupato della stesura dei testi e assieme ad Adriano Rosso e allo stesso Prodan ha curato la parte tecnica del cortometraggio. Le registrazioni audio e il sound engineering sono state demandate a Marco Roccaro. Un ringraziamento speciale va agli attori: Nicolas Mario Murkovic, Mattia Murkovic (anche voce narrante) e Alessio Castelli, che si sono immersi e applicati con dedizione nelle rispettive interpretazioni di questa piccola storia di famiglia.

Con le proiezioni serali dei corti della competitiva e storica sezione Maremetraggio, da quest’anno si affiancheranno anche gli ShorTS Express (corti della durata massima di 5’), gli Eco-ShorTS (corti internazionali a tematica ambientale) e gli ItaliaInShorTS (corti Made in Italy), insieme a nove cortometraggi del Focus Grecia. Il nuovo spot Bazzara aprirà ogni serata dell’evento avendo come temi principali l’eleganza, la fantasia e la creatività. Infine, l’azienda consegnerà il “Premio Bazzara” nella serata dedicata agli Eco-ShorTS.

L’importanza della comunicazione

In un mondo sempre più connesso e globalizzato, la comunicazione – digitale e non – diventa sempre più importante per la torrefazione e a dimostrarlo sono i dati. Tra i tanti successi della Bazzara, leader nella divulgazione della cultura caffeicola, ricordiamo infatti quello del canale YouTube, i cinque libri per esperti e coffee lover, di cui due – “La Filiera del caffè espresso” e “La Degustazione del caffè” – freschissimi di ristampa con importanti aggiornamenti. L’azienda oggi continua a dare grande importanza alla comunicazione attraverso i suoi canali social, i media, e i video e perché no, anche il cinema, con l’obiettivo di divulgare la cultura del caffè in tutte le sue più svariate forme.

Con ShorTS International Film Festival “l’intenzione è stata quella di esprimere non solo il concetto di qualità e famiglia, ma anche quello di tradizione, storia e cultura di una città, un omaggio a Trieste” affermano Mauro e Franco Bazzara, rispettivamente ad e presidente dell’azienda. “Siamo felici di affiancare ShorTS International Film Festival, un’iniziativa che crediamo possa contribuire a diffondere la cultura in tutte le sue forme. La rassegna è infatti un appuntamento da non perdere a Trieste, un regalo alla città che si apre come una finestra sul mondo per riscoprire l’italianità, la tipicità della bellezza della vita tutta all’italiana e non solo, ma di quelli che sono i valori fondamentali dell’esistenza” continuano.

La rassegna che si svolgerà in città, pur senza rinunciare ad una proposta di contenuti pensati appositamente per il web, dedicherà un’intera settimana alle nuove promesse del cinema italiano e internazionale, attraverso la proiezione dei migliori cortometraggi provenienti da tutto il mondo e di una selezione di lungometraggi, opere prime italiane.

Dunque, non solo produzione, export e formazione, a completare il quadro delle attività seguite dalla Bazzara non poteva di certo mancare la comunicazione e l’universo digitale, diventato ormai fondamentale in un’era sempre più tecnologica: aspetto a cui l’azienda ha sempre dedicato un’attenzione particolare.

Frankly sbarca ad Arese e sale a 12 punti in Italia

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Il nuovo punto vendita Frankly al centro commerciale Il Centro ad Arese (immagine concessa)

ARESE (Milano) – Frankly, la prima catena italiana di bubble tea, continua la sua espansione e a pochi mesi dall’inaugurazione dei punti vendita di Milano (Porta Romana) e Bergamo, apre il terzo store dell’anno e sbarca ad Arese.

Il 24 giugno ha aperto un negozio all’interno del centro commerciale Il Centro: si tratta del dodicesimo sul territorio italiano.

Frankly apre ad Arese il terzo store dell’anno

Al chiosco di Frankly – ubicato vicino all’ingresso 2 – sarà possibile fermarsi per colazione e merenda, ma anche per pranzo e all’ora dell’aperitivo.

In occasione dell’evento di inaugurazione, venerdì 30 giugno, sono previsti sconti e omaggi: per l’intera giornata sarà attivo uno sconto del 50% su tutto il menù, mentre a partire dalle 14:00, i primi 100 clienti riceveranno in omaggio l’iconico Fruit Tea, un bubble tea a base di tè verde in foglie, al gelsomino aromatizzato alla frutta, con topping incluso. Inoltre, 100 Tote Bags saranno date in regalo per ogni acquisto dopo le 14.00.

“Il punto vendita di Arese è la terza nuova apertura del 2023: siamo davvero molto felici di essere approdati anche in uno dei principali centri commerciali del territorio lombardo – spiega Franco Borgonovo, founder di Frankly -. Vedere che il nostro prodotto è apprezzato da clienti di tutte le età è per noi motivo di orgoglio e ci conferma che stiamo andando nella direzione giusta”.

Frankly continua così a confermarsi leader in Italia nel mercato del bubble tea, con un fatturato di 4,6 milioni di euro, un aumento di capitale da 2,5 milioni di euro e oltre un milione di tè con le bolle serviti a circa 250mila clienti singoli nell’anno (dati 2022), dodici negozi (oltre ad Arese, 5 a Milano, 2 a Bergamo e uno a Torino, Bologna, Pavia e Monza), più di 70 dipendenti, con ricerche di personale attive.

L’obiettivo è quello di chiudere il 2023 con un fatturato di 7,5 milioni di euro, anche grazie anche al canale e-commerce, attraverso cui Frankly distribuisce in tutta Italia (e presto in tutta Europa) kit, prodotti, ingredienti e accessori per il bubble tea ‘fai da te’, dal quale è atteso un raddoppio del fatturato.

Amazon: negli Usa pacchi consegnati anche da bar e fioristi

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Il logo di Amazon

L’azienda e-commerce inizierà a reclutare piccole imprese in alcuni stati degli Usa come Alabama, Alaska, Arkansas, California, Florida, Iowa, Indiana, Illinois e Massachusetts. Il progetto, chiamato Amazon Hub Delivery, prevede l’estensione del colosso con a capo Jeff Bezos. Lo scopo del progetto è quello di velocizzare le consegne nei piccoli paesi e nelle periferie meno popolose. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale dell’Ansa.

Il progetto Amazon Hub Delivery

MILANO – Presto negli Stati Uniti a consegnare un pacco di Amazon potrebbe essere l’edicolante, il fattorino del bar o il fiorista. Come riporta il sito Axios, sarà possibile grazie al lancio del progetto Amazon Hub Delivery, con cui il colosso dell’e-Commerce estende, a partire da 23 stati americani, le sue zone di copertura.

L’iniziativa mira soprattutto a velocizzare le consegne nei piccoli paesi e nelle periferie meno popolose.

Secondo la testata, Amazon inizierà a reclutare attivamente piccole imprese esistenti in Alabama, Alaska, Arkansas, California, Florida, Iowa, Indiana, Illinois, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, North Dakota, New Jersey, New York, Ohio, Dakota del Sud e Washington. Beryl Tomay, vicepresidente di Amazon Last Mile Delivery and Technology, ha dichiarato che il nuovo programma contribuirà a “creare opportunità per i partner di consegna interessati a far crescere la loro attività”. Il manager ha ricordato che l’idea è nata per la prima volta in India, nel 2015, con il nome I have space.

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Caffè e vino messi a confronto al Palermo Coffee Festival insieme al caffesperto Andrej Godina

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La presenza del vino al Palermo Coffee Festival (immagine concessa)

PALERMO – La prima edizione del Palermo Coffee Festival è stata un vero e proprio viaggio sensoriale tra le filiere sostenibili del caffè, vino e olio (ne abbiamo parlato qui). L’evento, organizzato dalla torrefazione Morettino in collaborazione con l’Orto Botanico di Palermo e CoopCulture è stato pensato per diffondere la cultura del caffè di qualità.

Caffè e vino a confronto al Palermo Coffee Festival

Siamo molto contenti, stanchi ma soddisfatti dell’esperienza, della sensibilità e dell’attenzione di migliaia di appassionati, turisti e persone locali che ci hanno sorpreso positivamente.

Fin da subito abbiamo pensato a questo teatro naturale che è l’Orto Botanico, uno dei giardini tropicali più significativi e rappresentativi d’Europa.

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Andrea Morettino, sales & marketing manager di Morettino (immagine concessa)

Sicuramente possiamo guardare al futuro con molto entusiasmo. È la prima edizione di un percorso che vuole andare lontano, dice Andrea Morettino.

La prima mattinata è iniziata con un dibattito su “Caffè e vino, mondi e generazioni a confronto” condotto da Andrea Morettino, Andrej Godina, Lilly Fazio vice presidente di Assovini Sicilia, Next Generation, Costante Planeta di Planeta, Gabriella Favara di Donnafugata, Federica Fina di Cantine Fina e Dario Nepoti di Palermo Mediterranea ed è proseguita poi con la proiezione del docufilm “Caffè & Vino” di cui sono autori Andrej Godina e Mauro Illiano, entrambi caffesperti e curatori della Guida dei caffè e delle torrefazioni d’Italia.

Presenti ai banchi di assaggio alcuni torrefattori e micro torrefattori di specialty coffee italiani e diverse aziende agricole di vino e olio EVO di riconosciuta qualità.

Andrej Godina: “La presenza del vino e dell’olio ha aiutato a trainare la promozione della filiera del caffè che è quella meno conosciuta e di più difficile decifrazione. Vino e olio hanno il grande vantaggio di avere in Italia luoghi evocati alla loro produzione, infatti tutti noi abbiamo ben chiaro come sono fatti l’ulivo e la vite e molti di noi abbiamo partecipato a una vendemmia o a una raccolta delle olive”.

“Le piantagioni di caffè, invece, sono molto lontane, quasi nessuno le ha mai viste e ciò complica la diffusione della cultura del prodotto e della sua filiera” conclude Andrej Godina.

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Finca Morettino Nursery (immagine concessa)

In Italia infatti manca una cultura diffusa di filiera e di prodotto del caffè e l’abbinamento e i parallelismi con le altre filiere più conosciute sono senza dubbio utili per fare cultura sul caffè. La Sicilia poi è una regione di produzione di olio EVO e di vini che ha molte eccellenze, spesso prodotte da piccole aziende agricole.

Le masterclass si sono svolte all’aperto, all’ombra di alberi secolari, e hanno visto il tutto esaurito. Palermo è una città straordinaria che per il caffè ha un qualcosa di unico: all’interno dei giardini dell’Orto Botanico ci sono delle piante di caffè che danno modo ai visitatori di vedere la fioritura e gli stadi di maturazione delle drupe.

Questa straordinarietà ha reso il Palermo Coffee Festival un evento ancora più interessante e allo stesso tempo ha permesso ai partecipanti di fare un percorso di degustazione scoprendo come lo stesso caffè si presenta in tazza erogato con diversi metodi: espresso, moka, brewing. Anche la nuova bevanda cold brew è stata raccontata ed erogata con la nuovissima Eletta Explore di De Longhi pronta in pochi minuti.

La filiera siciliana del vino è stata rappresentata da alcune aziende agricole di grande spessore:

L’abbinamento tra caffè e vino

Andrej Godina afferma: “Insieme ai sommelier che hanno scelto i vini in assaggio e alla torrefazione Morettino abbiamo scelto i caffè che si sposavano meglio con le bottiglie, tenendo in considerazione non solo le caratteristiche sensoriali ma anche lo storytelling legato alle varietà botaniche e al terroir”.

Godina continua: “Le degustazioni sono state un susseguirsi dell’assaggio di un vino guidato dal sommelier e dell’assaggio del caffè preparato in Chemex. Il vino è stato descritto nelle sue caratteristiche del vitigno, del terroir e della lavorazione in cantina, con un’accurata descrizione sensoriale della bevanda: colore, aromi, flavore e retrogusto. A seguire l’assaggio del caffè, erogato al momento e servito in un calice di vetro”.

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Guida dei caffè e delle torrefazioni d’Italia insieme alla macchina De’Longhi Eletta Explore (immagine concessa)

C’è di più: “Nell’abbinamento abbiamo seguito sempre un parallelismo di racconto per aiutare i partecipanti ad avere un filo logico e una descrizione del flavore. I caffè sono stati descritti con la ricetta di estrazione e con un dettaglio sulla qualità dell’acqua scelta e filtrata con i sistemi Brita, indicandone la varietà botanica, le caratteristiche morfologiche e il clima delle regioni dove era stato coltivato, il processo di lavorazione e il colore di tostatura”.

Godina conclude: “A seguire, e qui la parte meno conosciuta dai partecipanti, la descrizione sensoriale del caffè. Come è stato per il vino, ho chiesto di roteare il bicchiere per agevolare la percezione degli aromi e al palato ho accompagnato la degustazione con un dettagliato racconto del flavore”.

Luca Roatta, parla il campione italiano di Tea mixology 2018: “Il tè ha bisogno di maggiore attenzione ed è differente dalla comune offerta nei bar”

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Luca Roatta all'opera (foto concessa)
Luca Roatta all'opera (foto concessa)

MILANO – Parliamo di tè e parliamo di mixology: Luca Roatta può esser la guida ideale in questo viaggio esplorativo, in quanto vincitore della terza edizione della Tea masters Cup Italia nel 2018, ora dietro al bancone di un locale a Cuneo, nonché creatore dell’alcolico Ludus.

Roatta, come si è avvicinato al tè e come ha deciso di utilizzarlo nella mixology?

“Ho sempre intuito il potenziale del tè nella mixology, ma mi sono avvicinato a questa bevanda proprio grazie alle competizioni. Ai tempi lavoravo al Cubo e la Venchi portava avanti diversi progetti con la tea sommelier Gabriella Lombardi: il titolare del locale mi ha fatto conoscere il mondo delle gare e io ho voluto partecipare.

C’era da scegliere un tè e io ho voluto portare uno complesso, molto terroso, con sentori di fieno per mettermi in gioco completamente. Sono stato uno degli unici a fare una scelta così rischiosa. Ho deciso di abbinare queste note affumicate del tè nero al Mezcal, distillato di agave che ha caratteristiche simili. Ho proceduto per analogia tra due ingredienti nobili e a questo ho poi aggiunto del brandy.

Un giudice, quando ha letto la ricetta, mi ha detto: o esce un disastro o sei un eroe. In effetti, ho abbinato il vino (brandy) Mezcal (agave) e il tè nero: un bel rischio. Ho aggiunto lo sciroppo d’agave e del bianco d’uovo in parti molto piccole, per attutire la nota astringente del tè.

Il tutto è stato shakerato e intanto versavo il Pu’ er tea sotto forma di soda. Ho dovuto fare un’infusione molto rapida, raffreddarla, metterla in un sifone e poi gasarla. L’effetto era molto bello esteticamente. Messa la soda nel bicchiere raffreddato, stratificava un po’ come la Guinness. E il gusto ha colpito molto, perché erano in armonia: il dolce dello sciroppo d’agave e il terroso in contrasto. Ho completato il drink con una vaporizzata di tè nero, per coprire al naso il sentore di uovo.

In realtà è un cocktail abbastanza strutturato. Il nome è “MediTE’tion all day fizz” e mi ha permesso di partire per la competizione mondiale in Vietnam. Mi sono trovato a confrontarmi con molti competitor più esperti di tè che di mixology. C’erano delle giornate dedicate approfondite sulla bevanda e questo mi ha dato diversi spunti per nuove ricette.”

Quanto è impegnativo prepararsi per un campionato e in che modo si prepara alla prova?

“L’impegno principale è stato quello di trovare la ricetta giusta. Più si avvicinava alla gara, più mi concentravo nell’essere veloce nella preparazione e nella presentazione del drink. Soprattutto nella fase della soda bisogna imparare ad essere spediti. Più si prova e ci si cimenta sulle tempistiche, più viene naturale. La tensione quando si gareggia c’è sempre, ma quando sei preparato diventa divertente. Il cocktail l’ho realizzato da solo, ho chiesto soltanto consiglio per scegliere una tipologia di tè insolito. Durante la decisione della ricetta ne ho provato una ventina.

Esiste una community di baristi che si appassiona alle competizioni, ma siamo ancora in pochi. Il mondo del tè nella miscelazione deve fare più passi avanti. Un’altra categoria che mi aveva colpito molto era quella del pairing. Ai tempi in Vietnam condividevo la stanza con un ragazzo francese che mi ha fatto assaggiare il suo abbinamento ed era stupendo. Io vorrei cimentarmi di nuovo nella mixology e ritentare il mondiale. “

Vincere cambia qualcosa?

“Qualche giorno dopo sono partito in Spagna e ho ricevuto una chiamata da un’azienda che produceva bevande a base tè che mi chiedeva di creare una ricetta con i loro campioncini. Quindi sì, c’è un ritorno anche professionale. “

Ludus che cos’è?

Il Ludus (foto concessa)

“Il Ludus (venduto nel mondo horeca in bottiglia singola per una media di 15 euro ciascuna) è un prodotto innovativo che porta la parte viva del tè nell’orario dell’aperitivo. La sfida più grossa è stata inserire il tè verde, con il gelsomino. Il tè verde arriva dalla Cina e durante la preparazione ci sono diverse infusioni, una a caldo, una a freddo e alla fine l’assemblaggio con gli altri ingredienti. L’infusione richiede tre mesi.

Definirei il Ludus in tre parole: aperitivo base tè e gelsomino. Con questo si possono creare diverse tipologie di drink, più o meno classici. Il cocktail su cui puntiamo è il Giava (7 euro da noi e nei locali con pairing a 10), molto semplice: Ludus, cedrata passoni e prosecco. Si chiama così per richiamare una delle 5 specie di rinoceronte che riprende il logo. Oggi è il drink su cui investiamo: dove lavoro, il prodotto va tanto.

Spesso mi capita di fare eventi in trasferta e la gente è curiosa di questa novità. Si tratta di lavorare in un mondo veramente saturo, anche di prodotti a base di tè. Faccio un esempio di pairing: durante un evento ho abbinato il Ludus a del sushi. È andata molto bene, i ragazzi non lo conoscevano ancora. Vorrei fare un evento con la Passoni che è molto importante nel Giava.

Altri possibili abbinamenti: uramaki al gambero con un drink base Ludus, lime e ginger beer., con quindi la parte floreale del tè e quella speziata dello zanzero. Oppure con il salmone con un mojito a base Ludus al posto del rum che rimane particolarmente fresco.”

Roatta: cocktail analcolici con il tè invece?

“Quando si realizza un cocktail senza alcol ci si deve preoccupare innanzitutto della shelf life. Per questo noi ne proponiamo uno alla settimana, con infusione analcolica in sciroppi o in sode. Abbiamo creato un bitter analcolico con un topping di soda al tè bergamotto, fresco e amarognolo. Sul low alcol, un gin sour con poco gin, sciroppo al tè (rosso, verde) e del limone. Anche il tè alla menta funziona come entrée o come pulizia tra un drink e l’altro. “

Secondo lei il tè è un prodotto su cui puntare per differenziare il proprio locale?

“Il tè è un prodotto dal rivalutare, che dà l’opportunità a sfumature particolari. Anche il costo è interessante: può essere un guadagno per il bar. La soda al tè verde o al Bergamotto non ha un costo eccessivo rispetto al soft drink in commercio: bouquet nuovo e costo minore. C’è bisogno di più attenzione ma è differente dall’offerta comune. Facciamo un esempio: la soda al bergamotto, due litri di acqua, in infusione del tè (che dipende da dove si prende) capsula C02 un euro a capsula. Con due litri servi una ventina di persone. Con una bottiglia di tonica allo zenzero, 1,10 per due persone.

Oggi viene molto più comodo scegliere cose più veloci e prodotti a basso costo e di qualità inferiore. Sono dell’idea che quando mi capita di entrare in un cocktail bar e vedo drink a base tè, posso esser sicuro di trovare un po’ di genio e di conoscenza. Ovviamente da noi si prepara il tè in diversi modi: a temperatura ambiente, mettendolo in sottovuoto e a
bagno Maria senza bruciare la bevanda. Oppure per un risultato più amaro, si prolunga l’infusione e si alza la temperatura.

Non ci dev’essere contaminazione dell’acqua. Usiamo quella purificata. I dettagli fanno la differenza. Se dovessi puntare su una durata del prodotto investirei sulle infusioni di tè nell’alcol per i costi e perché ne allunga l’utilizzo. Uno sciroppo fatto con il tè preparato in casa, dopo due giorni si dovrebbe smaltire. Nell’alcol, con una gradazione alta, può durare più settimana. “

Progetti futuri?

“Ad oggi spingerei molto il Ludus per farlo conoscere ovunque. Mi piacerebbe molto ripartecipare alle gare, anche come sponsor con Ludus. Una fissa che mi è rimasta dal Vietnam è tornare al mondiale e provare a vincerlo. Anche aprire un mio locale sarebbe bello e per questo sono sempre sull’attenti per trovare l’opportunità giusta. Oppure mi piacerebbe aprire un e-shop.”

Il Ludus si può comprare scrivendo sulla pagina Instagram o nei contatti ordinando sul momento.

The Global Coffee Platform (GCP): dai leader di mercato $1,5 milioni per una nuova strategia di sostenibilità

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Gcp
Il logo di The Global Coffee Platform

MILANO – Un’azione collettiva per la sostenibilità del caffè con il sostegno di alcuni dei leader mondiali di mercato: The Global Coffee Platform (Gcp) – l’iniziativa multi-stakeholder, che riunisce aziende della filiera del caffè, governi, ong, associazioni e donatori – annuncia un round di finanziamento per un milione e mezzo di dollari, che segna una prima pietra miliare nel passaggio alla nuova strategia Gcp 2.0.

Questa nuova fase promuove un approccio che pone al centro il produttore. E prevede azioni collettive nei paesi produttori, in collaborazione con stakeholder locali, abbinate a una spinta globale ad accrescere l’approvvigionamento sostenibile del caffè.

Otto i competitor – attivi, a diverso titolo, nella filiera del caffè – partecipanti al round: Jde Peet’s, Melitta Group, Mother Parkers’ Coffee & Tea, Nescafé, Nespresso, ofi (olam food ingredients), Rabobank e Westrock Coffee Company.

“Questo cofinanziamento mirato dà avvio al nostro lavoro catalizzando il cambiamento trasformazionale rivolto al reddito vitale, all’adattamento climatico e alla sostenibilità per oltre un milione di produttori in tutto il mondo” ha dichiarato Annette Pensel, direttrice esecutiva di Gcp aggiungendo che le società che contribuiranno al round “portano l’azione collettiva a un livello superiore nella promozione della sostenibilità.”

Il settore del caffè si trova ad affrontare tuttora sfide profonde sul fronte della sostenibilità, spiega Gcp in una nota.

“Più della metà dei produttori di tutto il mondo devono far fronte alla povertà, mentre l’offerta è messa a rischio dal cambiamento climatico e da requisiti normativi sempre maggiori.

Per realizzare il potenziale del caffè quale motore di crescita socio-economica e di soluzioni basate sulla natura per affrontare il mutamento climatico è necessario urgentemente un cambiamento trasformazionale, con un’azione strategica e investimenti coraggiosi nella e, soprattutto, oltre la supply chain.

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