martedì 02 Dicembre 2025
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Verso il riconoscimento Unesco per i caffè storici di Torino: quali gli obiettivi

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La Mole Antonelliana, simbolo di Torino (immagine: Pixabay)

Gli storici caffè di Torino sono luoghi di grande valore culturale, che hanno ospitato personaggi illustri e visto nascere idee rivoluzionarie. I locali culturali della città stanno cercando oggi di ottenere un riconoscimento molto importante: quello come patrimonio immateriale dell’Unesco. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato sul portale Mole Ventiquattro.

Il percorso verso il riconoscimento Unesco

TORINO – Il riconoscimento dell’Unesco per i caffè storici di Torino rappresenta un obiettivo importante, un passo verso la valorizzazione e la protezione di questi luoghi. La richiesta di riconoscimento Unesco per i caffè storici nasce dalla volontà di preservare e valorizzare questi luoghi che sono parte integrante del dna della città.

Il protocollo di intesa firmato tra l’associazione dei caffè storici di Torino e del Piemonte, Comune e regione, mira a proteggere questo patrimonio e a prevenire possibili alterazioni nei cambi di proprietà.

Il percorso verso il riconoscimento Unesco è iniziato con l’approvazione di una legge in regione per proteggere al meglio questo patrimonio. I caffè storici di Torino e del Piemonte, inseriti nei percorsi del turismo culturale della regione, rappresentano uno dei 14 itinerari regionali riconosciuti dal Consiglio d’Europa.

Ogni caffè storico di Torino ha la sua storia, la sua personalità, i suoi tesori da scoprire:

1. Caffè Fiorio
2. Al Bicerin
3. Caffè Lea
4. Bar San Carlo
5. Caffè Platti
6. Baratti e Milano
7. Pasticceria Ghigo
8. Caffè Elena
9. Torrefazione Moderna Caffè
10. Caffè Torino
11. Mulassano
12. Pasticceria De Bellis
13. Caffè Reale

Il riconoscimento Unesco dei caffè storici di Torino rappresenta l’occasione per valorizzare questi luoghi di cultura, storia e tradizione, per preservarli per le future generazioni e per promuovere un turismo consapevole e sostenibile. Il viaggio continua, tra un caffè e un tramezzino, nella storia e nell’arte di una città che non smette mai di sorprendere.

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Dufry detiene il 96% del capitale sociale di Autogrill: al via il delisting dell’azienda

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autogrill cometa dufry
Il logo Autogrill

Dufry verrà a detenere il 96,3858% del capitale sociale di Autogrill. L’azienda potrà quindi avviare la procedura di squeeze-out, che porterà la stessa ad essere titolare di tutte le azioni della catena e procederà al suo delisting: Autogrill sarà in tal modo inglobata nel gruppo svizzero e farà nascere un colosso da 14 miliardi di ricavi. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione dell’Ansa.

Dufry raggiunge il 96% di Autogrill

MILANO – Si fa più corposa l’adesione all’opa di Dufry su Autogrill, con il gruppo svizzero che potrà procedere, come da programma, a ‘delistare’ da Piazza Affari la catena di ristorazione delle autostrade e degli aeroporti.

Nel corso della procedura per l’adempimento dell’obbligo di acquisto che ha avuto inizio il 12 giugno e si è conclusa il 30 giugno, sono infatti state portate in adesione all’offerta ulteriori 7.244.025 azioni Autogrill (pari all’1,8814% del capitale sociale), si legge in un comunicato di Dufry e quindi “sulla base delle informazioni disponibili alla data odierna, tenuto conto delle azioni ordinarie di Autogrill già detenute da Dufry e delle azioni proprie detenute da Autogrill, l’azienda verrà a detenere il 96,3858% del capitale sociale di Autogrill”.

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Premio impresa sostenibile: aperte le candidature fino al 22 settembre

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premio impresa sostenibile
Il Premio impresa sostenibile (immagine concessa)

MILANO – In occasione della Giornata mondiale delle micro, piccole e medie imprese, istituita nel 2017 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) e che questo anno cade il 27 giugno, prende il via la seconda edizione del Premio impresa sostenibile 2023 promosso da Il Sole 24 Ore con il patrocinio della Pontificia Accademia per la Vita, in collaborazione con la Piccola Industria di Confindustria e con main partner Banco BPM.

Il premio intende scoprire e dare volto a storie di PMI italiane che hanno messo in campo processi virtuosi adottando nuove soluzioni, più sostenibili, per far fronte alle crisi inedite di questi ultimi anni, affinché il loro percorso sia stimolo ed esempio per il rilancio del sistema economico e sociale italiano.

Il Premio impresa sostenibile 2023

La scarsa reperibilità delle materie prime sui mercati è un fenomeno che ha messo realmente a dura prova la tenuta del tessuto economico, in primis le aziende. Prima la pandemia, poi il conflitto in Ucraina, le difficoltà di approvvigionamento ha fatto schizzare i prezzi alle stelle allungando i tempi delle forniture, rischiando di rallentare o fermare la produzione.

Nonostante la situazione sia per molti aspetti difficile e critica, le imprese del nostro Paese stanno dando dimostrazione di forza e tenacia, con quella capacità che è cifra distintiva della cultura italiana di adottare nuove soluzioni e approcci per fare fronte in maniera proattiva alle sfide che il presente e il futuro ci impongono. Molte delle nostre aziende hanno accelerato processi di innovazione e di trasformazione digitale, altre hanno avviato percorsi di sviluppo e crescita con approcci diversi e una visione prospettica verso la sostenibilità, ambientale e non solo.

Il Premio “Impresa Sostenibile 2023” intende raccogliere, raccontare e valorizzare queste nuove storie di imprenditoria resiliente, con persone che nonostante difficoltà inaspettate e imprevedibili hanno trovato soluzioni allo stesso tempo efficaci e a vantaggio della collettività. Così che i percorsi virtuosi facciano da stimolo e ispirazione per il rilancio dell’intero sistema socioeconomico.

Ogni impresa potrà candidarsi entro il 22 settembre cliccando qui, fino a un massimo di due tra le seguenti categorie:

  • Sostenibilità ambientale”: comprende l’insieme di tutte le innovazioni ed i processi virtuosi che l’azienda ha sviluppato, a partire dall’anno 2020, al fine di evidenziare una ricaduta positiva sull’ambiente
  • Sostenibilità digitale”: comprende l’insieme di tutte le innovazioni e tecnologie IT che l’azienda ha sviluppato e implementato, a partire dall’anno 2020, per generare impatti e ricadute positive per migliorare l’ambiente, l’economia e la società in generale
  • Sostenibilità sociale”: comprende l’insieme di tutte le azioni ed innovazioni poste in essere dall’azienda, a partire dall’anno 2020, finalizzate al raggiungimento dell’equità nella società (a tal fine, la sostenibilità sociale implica una diversità di azioni che incidono soprattutto a livello giuridico, economico e culturale).
  • Sostenibilità economica”: comprende l’insieme di tutte le innovazioni e i processi virtuosi che l’azienda ha sviluppato e introdotto per generare lavoro, mantenere sul territorio il valore aggiunto, combinare le risorse in maniera efficace e promuovere una crescita duratura degli indicatori economici, dando sostentamento al sistema territoriale.

Una Commissione appositamente nominata selezionerà 3 vincitori per ogni categoria che verranno premiati in occasione del Forum Sostenibilità organizzato dal Sole 24 Ore e dalla Pontificia Accademia per la vita il 25 ottobre a Roma.

La giuria è presieduta da Fabio Tamburini, direttore Il Sole 24 Ore, Radio 24, Radiocor insieme da Edoardo Garrone, presidente Gruppo 24 ORE; Fabio Tamburini, direttore Il Sole 24 Ore, Radio 24, Radiocor; Marina Brogi, Professoressa Università La Sapienza di Roma; Teresa Caradonna, vice presidente ESG e Valore Sostenibile di Piccola Industria Confindustria; Mons. Renzo Pegoraro, cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita; Mons. Dario Edoardo Viganò, vicecancelliere della Pontificia Accademia e delle Scienze Sociali; Thomas Errera, segretario Giuria.

Nespresso con Banco alimentare del Lazio per il progetto di riciclo delle capsule Da chicco a chicco

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nespresso Eric Favre capsule
Logo Nespresso

Nespresso ha dato il via alla collaborazione con Banco alimentare del Lazio grazie al programma Da chicco a chicco per dare una seconda vita alle capsule esauste. Una volta raccolte, le capsule vengono trattate con un sistema che permette di separare i residui di caffè e l’alluminio, avviando i materiali a due differenti processi di recupero.

Il caffè esausto, invece, viene trasformato in compost e utilizzato in una risaia in provincia di Novara. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Uci.

Nespresso insieme a Banco alimentare del Lazio per il riciclo delle capsule

MILANO – Prosegue l’impegno di Nespresso a favore della sostenibilità ambientale. L’azienda annuncia la collaborazione con Banco alimentare del Lazio, resa possibile grazie al programma Da chicco a chicco per dare una seconda vita alle capsule esauste attraverso il reimpiego del caffè residuo.

Attraverso tale programma, viene promosso un sistema unico che vede coinvolti CiAl (Consorzio nazionale imballaggi alluminio), Utilitalia e CIC (Consorzio italiano compostatori) per innescare un positivo processo che dà nuova vita alle capsule esauste, garantendo la completa sostenibilità ambientale e sociale del suo intero ciclo di vita anche con la partecipazione attiva dei clienti Nespresso.

I consumatori possono infatti riconsegnare le loro capsule esauste nell’apposita area recycling presente all’interno delle Boutique Nespresso o in alcune isole ecologiche distribuite sul territorio nazionale, per un totale di 116 punti di raccolta in 69 città italiane.

Una volta raccolte, le capsule vengono trattate con un sistema che permette di separare i residui di caffè e l’alluminio, avviando i materiali a due differenti processi di recupero. L’alluminio, riciclabile al 100%, viene destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti come penne, biciclette e coltellini. Il caffè esausto, invece, viene trasformato in compost e utilizzato in una risaia in Provincia di Novara.

Tutto sul futuro del chicco al convegno “Il mercato del caffè: che cosa succede, come può cambiare” del Consorzio promozione con Simonelli Group

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Simonelli Group convegno
Il convegno “Il mercato del caffè: cosa succede, come può cambiare” (immagine concessa)

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Si svolge oggi l’atteso convegno organizzato dal Consorzio Promozione Caffè e Simonelli Group: “Il mercato del caffè: cosa succede, come può cambiare”. Qui sopra vedete la locandina con l’elenco dei relatori ed i rispettivi temi. Tutto ruota attorno al futuro del caffè in Italia e nel mondo. Il dibattuto si articola dalle 9 alle 13, al Campus Simonelli Group in via Carlo Urbani, 5 a Belforte del Chienti, Macerata (ne abbiamo parlato qui e qui).

“Il mercato del caffè: cosa succede, come può cambiare”: il convegno di Consorzio Promozione caffè e Simonelli Group

Sono state numerose le adesioni al convegno: oltre 80 presenze confermate fra torrefattori e professionisti del settore di tutta Italia. Fra essi, anche i rappresentanti delle aziende del settore caffè più note a livello internazionale.

Per dare la possibilità a tutti di intervenire, la capienza della sala è stata ampliata.

Ecco il recapito email per chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni campus@simonelligroup.it

Tanto interesse è nato perché i temi trattati sono centrati e di grande attualità, specie dopo lo stop forzato della pandemia e a fronte delle ricadute che essa ha avuto sull’economia in generale, e sul settore del caffè nello specifico.

Come si può leggere nella locandina del convegno che trovate sopra queste righe.

Interverranno il dottor Cosimo Finzi – direttore Astra Ricerche – che parlerà di “Gli italiani e il caffè tra piacere e convivielità”. Seguirà la relazione del dottor Maurizio Mutti – GfK Consumer Panel Cluster Lead – con un intervento su “Come sta evolvendo il comportamento di acquisto del caffè”: Toccherà poi alla dottoressa Rossella Sobrero – Presidente Koinètica – che parlerà di “Sostenibilità e competitività: l’importanza della comunicazione”. Infine toccherà al il professor Gian Luca Gregori – Rettore Università Politecnica delle Marche e Senior Fellow Luiss Business School che parlerà di “La gestione della complessità: quali prospettive per le imprese di torrefazione”.  A moderare la tavola rotonda, la giornalista e conduttrice Rai Francesca Romana Elisei.

I quattro relatori offriranno, ciascuno da angolazioni diverse, uno spaccato del settore del caffè dal punto di vista macro-economico, sociologico e industriale attraversandone gli aspetti critici per la sua evoluzione nel prossimo futuro.

Al convegno daremo adeguata copertura nei prossimi giorni.

Maurizio Valli con Bugan Coffee Lab: “Daniele Ricci è il Cristiano Ronaldo del caffè”

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Daniele Ricci e Maurizio Valli, alla vittoria mondiale @coffeeandlucas @myMediaStudio
Daniele Ricci e Maurizio Valli, alla vittoria mondiale @coffeeandlucas @myMediaStudio

MILANO – Maurizio Valli è l’uomo dietro Bugan Coffee Lab, caffetteria specialty di Bergamo ben conosciuta tra gli addetti ai lavori, ma ormai anche al di fuori della community, per il costante lavoro sul caffè di qualità a tutti i costi. Sempre qui, si forgiano i campioni delle gare del passato, del presente e del futuro.

La scelta di investire sulle capacità dei giovani è frutto ancora una volta della passione e si vede: ultimo risultato raggiunto, il secondo posto da record al mondiale barista di Daniele Ricci.

Valli, questo traguardo è anche vostro: ce lo racconta un po’ questo dietro le quinte?

“Sicuramente è una grandissima soddisfazione che premia un lavoro di squadra che dura dal 2016, con anche una pandemia di mezzo e molte difficoltà che hanno toccato tutti, compresa la mia malattia. Ci siamo rialzati anche dalle batoste prese nelle gare (consideriamo le due squalifiche che ci sono state) che avrebbero potuto spaventare e far allontanare un ragazzo così giovane come lo è Daniele. Il team serve proprio a questo: a incoraggiarlo, motivarlo, a fargli trovare nuovi stimoli.

La forza di Bugan Coffee Lab @coffeeandlucas @myMediaStudio

Questo secondo posto è sicuramente frutto di tanti sacrifici, perseveranza con in mente un chiaro obiettivo da raggiungere.

Dico che è il mondo delle gare è una gerarchia: Boram è come Daniele, sono due fenomeni. Penso che Boram abbia vinto giustamente perché ha una maggiore esperienza e numero di presenze alle spalle e perché ha portato un prodotto della sua terra, che lui stesso produce. Il livello di bravura però era lo stesso: 18 punti in una gara mondiale non sono niente.

Quindi questo secondo posto ci ha dato una grandissima soddisfazione, anche se con un po’ di amaro in bocca, che però ci dà la motivazione giusta per continuare questo percorso. Ci confronteremo insieme per pensare di ritentare. Daniele per noi ha tutte le carte in regola per vincere.

Per quest’anno, abbiamo già scritto la storia in Italia, battendo il grande Francesco Sanapo, arrivato sesto in Australia. Da tanti anni non vedevamo il nostro Paese così in alto nel ranking mondiale ed è il messaggio che l’Italia sta crescendo. Daniele rappresenta tutti coloro che credono nella cultura del caffè e ha messo con il suo secondo posto un tassello a livello globale: l’Italia del caffè c’è, perché la patria dell’espresso, non poteva mancare.”

Daniele Ricci poi lo avete visto crescere letteralmente negli anni: com’è stata la sua evoluzione dentro il vostro Bugan

“Per me Daniele è come un figlio, perché è nato qui da noi. L’ho scoperto quando ho fatto da giudice al Trismoka Challenge a Brescia, l’edizione in cui lui aveva vinto. A fine esposizione mi sono complimentato con lui, perché era convinto di aver visto già un fenomeno in azione. Sono in seguito diventato il suo trainer e da lì ho iniziato a formare la squadra, portando un competitor in tante categorie. Daniele trasmette tutta la mia passione, che tempo fa mettevo per primo nelle gare anche quando ho partecipato per tre anni e sono convinto che avrebbe potuto vincere. Quindi non molliamo.

Anche Andrea Villa è nella nostra squadra e ha contribuito alla vittoria di Daniele, perché è stato lui a realizzare il cocktail del mondiale. Ringrazio ovviamente tutta la mia famiglia, che mi aiuta a mandare avanti l’attività. Ringrazio anche Sasha, vice campione brewers italiano e l’emergente su cui punteremo tantissimo più avanti, Federico Pinna, che ha la stessa età di Daniele, è partito da zero e ora speriamo diventerà un nuovo campione. Con un’abilità e capacità che sono un grande esempio da seguire.

Per settembre, riproveremo la brewers con Sasha Stefani, Andrea Villa per la Coffee in good spirits, Maurizio Boi per la latte art. Poi a novembre, aspettiamo il mondiale roasting di Roberto Breno. “

Cosa significa per i giovani campioni trovare in voi un supporto così forte?

Il team dietro al campione mondiale @coffeeandlucas @myMediaStudio

“Con Bugan mettiamo in campo tutto, cuore, caffè, energie, tempo, senza chiedere soldi in cambio. Non ho mai creduto nel crescere le persone attraverso il denaro. Per entrare nel nostro team si devono possedere determinati requisiti: essere innamorati del caffè, avere passione, professionalità, ma soprattutto capacità di creare relazioni umane. Saper entrare in contatto con il prossimo, stare all’interno di una famiglia, nel rispetto e il supporto reciproco.

Scopo finale: vincere, ma anche divertirsi nel frattempo, come ha fatto Daniele. La stanchezza c’è, fa parte della nostra vita, ma abbiamo anche il buon caffè dalla nostra.”

L’invito di Valli

“Voglio far passare questo messaggio ai giovani: a chi crede nei sogni, negli obiettivi, dico di avere costanza e perseveranza. Se sei circondato da un team valido, col tempo si arriva alla meta, che ci vogliano uno, due o cinque anni. Mai mollare. Così ho affrontato allo stesso modo la malattia, senza mai scoraggiarmi.

Ci diamo manforte a vicenda, perché siamo una famiglia. Siamo partiti insieme, mangiamo, viaggiamo insieme: più di 25 ore di auto da Atene in Italia le abbiamo passate sempre uniti. Abbiamo coronato il nostro sogno al mondiale. E ora crediamo nel prossimo. Abbiamo il cavallo vincente. Lo dico dal 2016, che Daniele è il Cristiano Ronaldo del caffè.”

Ma quanti che vengono da Bugan, sanno che è anche la fucina di campioni?

“La verità? Pochi, perché non abbiamo mai puntato sull’immagine delle gare. Ma io sono contento quando qualcuno entra qui, senza saper nulla, beve un espresso e dice: wow, questo non è caffè, è un’esperienza sensoriale che non avevo mai provato prima. Bene, voglio esser conosciuto perché Maurizio Valli fa caffè di qualità e straordinari. Poi le gare sono un plus che ci aiuta sicuramente, che però tende ad esaurirsi in quelle giornate. Devo dire che il modello Bugan fin qui sta funzionando bene e spero sia un esempio che ispirerà altri. I fatti oggettivi ci stanno dando ragione.”

Quindi in conclusione il mondiale, Valli, lo ha convinto anche per il caffè portato e selezionato

Maurizio Valli con il trofeo conquistato dal team Bugan @coffeeandlucas @myMediaStudio

“Certo. L’ho guidato anche sulla sensorialità del caffè, ogni mattina alle sei e mezza. Non ho nulla da recriminare: più di così non si poteva fare. Il mondiale è una cosa massacrante che si deve provare per capire. Il livello del 2023 era ancora più alto della scorsa edizione. Più si va avanti più si riducono le probabilità che un italiano conquisti il primo posto. Oggi tutti i 60 Paesi possono vincere. Daniele Ricci si è dovuto confrontare con 48 nazioni per arrivare secondo al mondo. E più gli anni passano, più crescono le nazioni che non pensavamo potessero farcela.”

Come mai? Cosa è cambiato?

“La gara baristi, quella più famosa, dà più visibilità dal punto di vista mediatico ed economico. Vincere ti cambia la vita: dal punto di vista economico ti si aprono molte porte. Prima era una vetrina meno importante e ora mediaticamente ha un’eco vastissima. Ci sono tante aziende e sponsor che pagano per avere il campione in carica come biglietto da visita.

Si pensi che oggi anche soltanto il caffè che si usa in gara costa tantissimo e noi, lo forniamo gratis. Ed è soltanto per passione che lo facciamo. Per me ormai, ho imparato, tornare a casa dalla mia famiglia, da mia moglie e da mio figlio è la mia felicità.”

Dieci anni dalla scomparsa di Vincenzo Sandalj: l’omaggio condiviso dall’azienda

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Vincenzo Sandalj (immagine concessa)

Vincenzo Sandalj, ex presidente di Sandalj Trading Company, è mancato martedì 2 luglio del 2013 all’età di 63 anni. Uomo di cultura e spessore, Vincenzo Sandalj è ricordato non solo come una delle principali figure di riferimento nel mondo del caffè ma anche come una figura contraddistinta da gentilezza e umanità. Leggiamo di seguito la dedica dell’azienda a Vincenzo Sandalj (Vinko) a dieci anni dalla sua scomparsa.

L’omaggio dell’azienda a Vincenzo Sandalj

TRIESTE – “Dieci anni dalla scomparsa del dottor Vincenzo ( Vinko ) Sandalj e il ricordo è sempre vivo nei cuori di chi ha avuto il piacere e l’onore di averlo conosciuto. Uomo di grande cultura, spessore, gentilezza e umanità, imprenditore visionario, profondo conoscitore e precursore nel mondo caffeicolo, Console Onorario dell’Indonesia, membro fondatore della Scaa e della Scae della quale ne fu anche presidente, trade advisor della delegazione Italiana all’Ico di Londra, consulente del WTC delle Nazioni Unite a Ginevra per vari progetti sullo sviluppo del potenziale dei caffè gourmet (oggi specialty) nei Paesi produttori, presidente della prestigiosa Associazione caffè Trieste per diversi mandati; scrittore: famosi i suoi due libri sul caffè pubblicati in sette lingue.

In questi dieci anni l’azienda Sandalj è cresciuta e si è ulteriormente consolidata grazie alle linee guida di Vinko e alla sua lungimirante visione, lo storico team si è arricchito di forze giovani dinamiche e portatrici di innovazioni sempre legate ai valori aziendali ma protese alle novità e alle sfide del futuro.

La figlia Theresa, oggi vice presidente, con il marito Giovanni ne sono da esempio, avendo voluto sempre alla testa gli uomini scelti da Vinko, facendone parallelamente crescere degli altri.

Qualità qualità qualità e non quantità, questo era il motto di Vinko non solo per il caffè ma anche nella quotidianità.

Un ricordo affettuoso da tutto il team Sandalj, dagli agenti operanti fuori sede, ad un uomo a cui, non solo noi, ma tutto il comparto caffeicolo deve molto.

Ciao Vinko sempre “Uniti nelle diversità“.

Il team Sandalj

Wcr lancia l’allarme: servono $452 milioni in più all’anno per salvare il settore del caffè

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Un infografica tratta dal documento (credits: Wcr)

MILANO – Il settore del caffè attraversa una crisi di innovazione e senza investimenti adeguati rischia di non riuscire a fare fronte alle sfide poste dalla crescita della domanda e dal cambiamento climatico. A lanciare l’allarme è il World Coffee Research (Wcr), l’autorevole e influente istituzione di ricerca nata nel 2012, su iniziativa dell’industria mondiale del caffè, alla quale aderiscono anche market leader italiani.

Secondo uno studio commissionato dal Wcr, le cui conclusioni sono state pubblicate in questi giorni, mancano all’appello 452 milioni di dollari, che andrebbero investititi in più ogni anno in R&S nella filiera globale.

Questa somma è calcolata ipotizzando una crescita annua della domanda del 2,5%, a fronte di un calo dello 0,25% delle rese agricole e dello 0,46% delle terre coltivate, in ragione del cambiamento climatico.

Il tutto presupponendo che i compratori vogliano mantenere un approvvigionamento differenziato da diverse origini.

Si tratta di una somma relativamente modesta da accantonare: circa 2 centesimi per ogni libbra di caffè verde prodotta globalmente (in base a un valore al produttore di 23,6 miliardi) o meno di mezzo centesimo per ogni dollaro di caffè venduto al consumatore (in base a un valore al dettaglio di 200 miliardi di dollari).

La parte più consistente degli investimenti aggiuntivi andrebbe all’accrescimento della produttività in Africa e America latina, dove molti paesi si trovano in una situazione di sottoinvestimento strutturale.

In assenza di questi maggiori investimenti, il mercato rischia di farsi sempre più vulnerabile e dipendente da un numero limitato di grandi produttori, in primis: Brasile, Vietnam e Colombia.

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Nespresso, il 1° report di impatto: dal 2011 recuperate quasi 10.000 tonnellate di capsule in alluminio esauste

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Nespresso presenta il 1° report di impatto (immagine concessa)

MILANO – Nespresso – pioniera e punto di riferimento del caffè porzionato di alta qualità – presenta il primo report di impatto come Società Benefit in Italia, annunciando gli obiettivi raggiunti nel corso di oltre 11 anni di attività sul territorio e i nuovi traguardi entro il 2025: recuperare e riciclare oltre 600 tonnellate di alluminio e oltre 7.000 di caffè esausto per la produzione di compost per coltura del riso, con un investimento complessivo sul territorio di oltre 11 milioni di euro in attività di sostenibilità per la circolarità, il clima e le comunità.

L’impegno di Nespresso per la sostenibilità

“Nespresso per l’Italia. Un impegno a tutto tondo” è il messaggio alla base del primo report d’impatto, con cui l’azienda racconta la propria volontà di operare con cura, ogni giorno, nel rispetto del Pianeta e delle persone, per generare un impatto positivo e sostenibile per il Paese. Una sfida che l’azienda persegue nel nostro territorio attraverso l’omonimo programma “Nespresso per l’Italia”, l’insieme di iniziative a supporto del patrimonio ambientale, sociale e culturale italiano che si contraddistingue per riunire azioni concrete di natura diversa, ma tutte accomunate dall’obiettivo di rendere ogni tazza di caffè Nespresso sostenibile per l’ambiente, per la cultura e per le persone.

In 12 anni sono stati investiti circa 8.5 milioni di euro per realizzare le iniziative e gli obiettivi legati a ciascuno dei tre pilastri della strategia di sostenibilità di Nespresso – Cura per la circolarità, per il clima e per le comunità –, nella piena consapevolezza che il caffè può essere davvero una forza al servizio del bene comune. Ma non solo.

Nel 2022, ogni tazza di Nespresso è stata certificata Carbon Neutral, una pietra miliare fondamentale che ha permesso di definire le prossime fasi del viaggio dell’azienda a tutela del clima: l’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di GHG del 50% entro il 2030 rispetto alla baseline del 2018 attraverso azioni di riduzione e insetting, prevedendo di diventare NET ZERO entro il 2050.

Cresce il riciclo delle capsule in Italia: +13% rispetto al 2021

Fiore all’occhiello nella cura per la circolarità, il progetto Da chicco a chicco consente di trasformare l’alluminio delle capsule esauste in nuovi oggetti, mentre il caffè diventa compost utilizzato in una risaia italiana, e il riso donato al Banco Alimentare di Lombardia, Lazio, Piemonte e Puglia.

Dal 2011, sono state recuperate quasi 10.000 tonnellate di capsule in alluminio esauste che hanno permesso di generare nuove risorse: circa 570 tonnellate di alluminio, 5.000 tonnellate di caffè esausto e più di 5.000 quintali di riso, equivalenti a circa 5 milioni di piatti destinati a chi ne ha più bisogno, con un incremento del +13% rispetto al 2021.

Numeri che puntano a crescere ancora nel 2023, con l’obiettivo di raggiungere un ulteriore incremento nella raccolta e nella donazione di riso nel mese di dicembre, con un obiettivo di 1 milione di piatti di riso entro la fine del 2023.

Nel 2022 la raccolta ha permesso di recupere un totale di 1.700 tonnellate di capsule esauste con l’obiettivo di trasformare le due componenti, alluminio e caffè, in nuove risorse, in particolare più di 850 tonnellate di caffè e oltre 100 di alluminio. In crescita anche i risultati dei primi mesi del 2023 che con oltre 650 tonnellate (gennaio-aprile) segnano un primo +5% sulla raccolta.

Nato nel 2011 grazie a una convenzione con CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e CIC (Consorzio Italiano Compostatori), “Da chicco a chicco” permette ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nell’apposita area recycling presente all’interno delle Boutique Nespresso e nelle isole ecologiche partner dell’iniziativa, distribuite sul territorio nazionale (oltre 150 punti di raccolta in 80 città italiane). Una volta recuperate dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata, le capsule esauste vengono inviate per la lavorazione e il recupero presso un impianto in provincia di Brescia, dove l’alluminio viene separato dal caffè.

Presso l’impianto Garm – Gavardo Recupero Metalli, specializzato nel recupero di nuove materie prime e nella lavorazione delle capsule in alluminio, avviene il trattamento e la separazione dei due materiali che compongono la capsula esausta: l’alluminio è destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti come penne, biciclette, coltellini, mentre il caffè esausto viene inviato presso un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost e, successivamente, ceduto a una risaia in provincia di Novara. Il riso prodotto grazie a questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e infine donato al Banco Alimentare.

Il progetto “Da Chicco a Chicco”

“Per il dodicesimo anno i risultati del progetto “Da chicco a chicco” ci rendono orgogliosi, e ancora più decisi nella volontà di limitare l’impatto ambientale del consumo di caffè in capsule, favorire il riciclo di alluminio in Italia e fare in modo che queste due azioni abbiano anche una ricaduta in positivo sulle persone – dichiara Silvia Totaro, sustainability & safety health environmental manager di Nespresso Italiana. Un progetto che, attraverso la triangolazione con i partner coinvolti e l’impegno dei nostri clienti nel riportare le capsule esauste, ci permette di portare avanti e rendere ancora più forte la nostra strategia di sostenibilità. Abbiamo superato gli 8ML e mezzo di euro investiti in sostenibilità in Italia dal 2011 e il nostro obiettivo è di arrivare a 11ML entro il 2025, incrementando progetti e attività in Italia in grado di generare impatto positivo sul territorio, le comunità e il clima.”

 “La raccolta differenziata degli imballaggi in oggi in occasione della quinta tappa della nostra campagna I cantieri della transizione ecologica che coniugano innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale”. alluminio pone il nostro Paese in una posizione di eccellenza nel panorama europeo, non soltanto per i dati di riciclo, abbiamo di fatto superato quota 70% , ma soprattutto per la capacità del Sistema Italia di valorizzare ogni tipologia di imballaggio, dal rigido al flessibile, e quindi non soltanto lattine per bevande, scatolame, bombolette spray ma anche vaschette, foglio sottile, tubetti e accessori più piccoli come tappi e chiusure. Continua Giuseppina Carnimeo, Direttore Generale Consorzio CIAL: Lavoriamo quindi per un sempre più ampio impegno finalizzato al recupero di questo prezioso materiale, e in questa ottica si pone la collaborazione con Nespresso per il riciclo delle capsule del caffè in alluminio, un ulteriore passo avanti verso il nostro principale obiettivo: Zero Discarica, 100% Recupero”.

“L’Italia – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – deve accelerare il passo sul fronte dell’economia circolare, perché investire in questo settore significa aiutare l’ambiente, rilanciare l’economia, creare nuovi posti di lavoro e investimenti. Se da una parte sono tante e diverse le buone pratiche che in questi anni si sono sviluppate lungo la Penisola e che hanno per protagonisti cittadini, amministrazioni, tante aziende piccole e grandi; dall’altra parte è importante che a livello nazionale vengano rimosse quelle barriere non tecnologiche che frenano lo sviluppo di questo settore, e previsti interventi e politiche più lungimiranti ed efficaci”.

Zampetti aggiunge: “Il Paese ha bisogno di più impianti per il riciclo e il riuso, come ad esempio quello che abbiamo raccontato oggi a Gavardo (BS). Il recupero e la lavorazione delle capsule esauste di caffè in alluminio da parte dell’impianto in provincia di Brescia e l’impegno di Nespresso verso una maggiore sostenibilità con il progetto “Da Chicco a Chicco” sono al centro della nostra quinta tappa della campagna nazionale di Legambiente I cantieri della transizione ecologica che si pone come obiettivo quello di raccontare dal Nord al Sud del Paese cantieri, esperienze virtuose e storie che vanno nella giusta direzione della transizione ecologica e che meritano di essere replicati”.

Riciclo e città italiane nel 2022

Quali sono stati i risultati delle varie città Italiane e i numeri più interessanti per quanto riguarda la raccolta di capsule esauste? Si parte quest’anno da Roma, dove sono state recuperate 234 tonnellate (+17% rispetto al 2021) seguita da Milano che resta in linea con lo scorso anno con le sue oltre 217 tonnellate.

Ottimi risultati anche per Piacenza, Parma e Reggio Emilia con 184 tonnellate e un incremento del +15%, e poi Como, Brescia e Bergamo, con 120 tonnellate di capsule esauste e un +7%. Il gruppo Bologna, Rimini, Modena e Ferrara registra complessivamente 108 tonnellate e un +28%, seguite da Monza con 100 ton (a cui si uniscono dal 2021 le raccolte di Peschiera Borromeo e Varese). Firenze, con oltre 80 tonnellate, registra un +23%, mentre Genova conferma i dati del 2022 con circa 68 tonnellate, seguita da Venezia con 57 tonnellate e un +6%. Cresce la raccolta anche a Verona (45 ton + 73%) e Treviso con 43 tonnellate e un +12%. Troviamo poi anche Vicenza e Bolzano entrambe in crescita rispettivamente del 28% e 16% con 27 e 24 tonnellate, mentre Napoli raddoppia le tonnellate del 2021 con 10 ton e un incremento del 70%. In crescita anche Sassari, del 12% rispetto all’anno precedente.

Risultati e obiettivi nel primo report di impatto

Partendo dalle peculiarità del business e dai valori aziendali, il Report individua quattro macroaree che rappresentano le quattro finalità di beneficio comune, identificate al fine di perseguire effetti positivi e ridurre quelli negativi associati alle attività dell’azienda. All’interno di ciascuna delle quattro finalità sono stati inseriti nero su bianco i traguardi raggiunti per quell’area nel 2022 e fissati gli obiettivi verso cui tendere per ciascuno dei quattro ambiti nel 2023.

Si parte dalla promozione di modelli di consumo circolare puntando a incrementare il numero di isole ecologiche in cui è possibile riconsegnare le capsule esauste (+13% entro il 2023) e di incrementare così le quantità di capsule raccolte di un +10% entro la fine dell’anno. Si prosegue con gli aspetti legati all’inclusione raggiungendo il 50% di donne a tutti i livelli aziendali e l’inserimento, già avvenuto nel 2022, del congedo parentale per i papà o secondi caregiver retribuito al 100% all’interno del primo Manifesto per la Parità oltre i generi che racchiude gli 8 capisaldi dell’approccio di Nespresso alla parità in ambito salariale, di carriera, familiare e di comunicazione.

Per quanto riguarda l’impatto sociale positivo sulle comunità, terza finalità di beneficio comune, questo comprende progetti quali “Le città che Respirano”, ideato in collaborazione con Legambiente, che ha portato finora alla riqualificazione e riforestazione di oltre 55.000 mq sul territorio italiano e che prevede per il 2023 di aggiungere ulteriori 15.000 mq attraverso la realizzazione di due nuovi interventi; il progetto N.E.M.O. che coinvolge giovani rifugiati e richiedenti asilo offrendo loro un’opportunità di lavoro all’interno delle Boutique; un ulteriore incremento del riso prodotto con il progetto Da Chicco a Chicco per arrivare a un +14% di tonnellate rispetto al 2022.

Chiude il report l’impegno alla diffusione di una cultura basata sul consumo consapevole che racchiude le iniziative che hanno l’obiettivo di incentivare i clienti, primo motore del progetto “Da Chicco a Chicco” a partecipare al riciclo delle capsule.

È possibile scaricare il report d’Impatto di Nespresso qui

Per conoscere tutti i punti di raccolta e partecipare attivamente al progetto di recupero e riciclo delle capsule visitare il sito.

La scheda sintetica di Nespresso

Nespresso è pioniera e punto di riferimento per il caffè porzionato di altissima qualità. L’azienda lavora con più di 140.000 coltivatrici e coltivatori in 18 Paesi attraverso il suo Programma AAA Sustainable Quality per integrare le pratiche di sostenibilità nelle aziende agricole e nei paesaggi circostanti. Lanciato nel 2003 in collaborazione con la ONG Rainforest Alliance, il programma aiuta a migliorare la resa e la qualità dei raccolti, assicurando una fornitura sostenibile di caffè di alta qualità e migliorando le condizioni di vita delle coltivatrici, dei coltivatori e delle loro comunità.

Nel 2022, Nespresso ha ottenuto la certificazione B Corp, unendosi a un movimento internazionale di 4.900 aziende che soddisfano gli elevati standard B-Corp di responsabilità sociale, ambientale e di trasparenza. Con sede a Vevey, Svizzera, Nespresso opera in 74 Paesi e ha oltre 13.000 dipendenti. Nel 2022, ha gestito una rete globale di vendita al dettaglio di 791 Boutique.

Starbucks apre nel cuore di Firenze il suo 28° store in Italia

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Il nuovo store Starbucks (immagine concessa)

FIRENZE – Firenze, città dell’arte e della cultura, patria di Dante e culla del Rinascimento, dà il benvenuto al terzo store Starbucks posizionato in centro città. Il negozio sarà aperto al pubblico a partire da venerdì 30 giugno, creando 31 nuovi posti di lavoro. Questo sarà il 28° negozio Starbucks in Italia, parte di un più ampio piano di espansione nel Paese.

Il terzo store Starbucks a Firenze

Situato nel cuore di Firenze, a due passi dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore e da Piazza del Duomo con la celebre Cupola del Brunelleschi, il nuovo store unisce le tinte cromatiche della vicina cattedrale con degli artwork a tema botanico. Il design del negozio rispetta le strutture architettoniche esistenti con archi, volte e soffitto con travi in legno.

Lo store si estende su una superficie di 200 metri quadrati e offre oltre 40 posti a sedere che regalano uno spazio ampio e accogliente, adatto sia per gruppi di amici, sia a chi ha bisogno di un luogo tranquillo per lavorare o rilassarsi.

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L’interno dello store Starbucks (immagine concessa)

Classiche o stagionali, le bevande Starbucks attendono i clienti nuovi e quelli già consolidati.

Il menu comprende i drink della Campagna Summer, Starbucks Refresha Drink e il Frappuccino Blended, così come Oleato, l’ultima novità della casa, una gamma di bevande a base di caffè espresso della miglior qualità, emulsionato con olio extra vergine di oliva. È disponibile anche un menù con le proposte Food, che comprendono bagel, croissant e muffin, offrendo ai consumatori la possibilità di gustare l’offerta food and beverage di Starbucks nel centro di Firenze.

Matteo Morandi, ceo di Starbucks Italy, ha commentato: “Siamo entusiasti di aprire il nuovo store nella magnifica cornice di Firenze, che accoglierà la comunità locale e i turisti che arrivano in città per ammirare alcuni tra i migliori capolavori d’arte che il nostro Paese offre. Questa apertura rafforza il nostro impegno a continuare la crescita in Italia, con l’obiettivo di portare l’esperienza unica di Starbucks ad ancora più consumatori italiani”.

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Il bancone del nuovo punto vendita (immagine concessa)

Vincenzo Catrambone, general manager di Starbucks Italia, ha aggiunto: “Siamo felici di aprire questo terzo store nella splendida città di Firenze, a pochi passi da due dei monumenti più iconici dell’arte architettonica italiana. Sin dal suo ingresso, nel 2018, nel mercato italiano, la partnership tra Starbucks e Percassi ha portato lo storico marchio americano nei luoghi più belli della nostra penisola, con l’obiettivo di rendere i dipendenti, i clienti e il caffè gli elementi cardine dell’azienda”.

Dopo Firenze, Starbucks non si ferma. Nuove aperture e sorprese attendono clienti fedeli e curiosi: stay tuned.

Indirizzo: via de’ Cerretani 46/R, 50123, Firenze Orari: lunedì-domenica dalle 7.00 alle 21.00

La scheda sintetica di Starbucks Coffee Company

Dal 1971, Starbucks Coffee Company è impegnata nell’approvvigionamento etico e nella torrefazione di caffè Arabica di alta qualità. Con oltre 33.000 negozi in tutto il mondo, oggi Starbucks è il primo torrefattore e rivenditore di specialità caffearie al mondo. Grazie al nostro impegno costante per l’eccellenza e i nostri valori, portiamo l’unicità della Starbucks Experience nella vita di tutti i nostri clienti attraverso ogni singolo caffè.

La scheda sintetica di Percassi

Percassi è una società le cui attività comprendono lo sviluppo e la gestione di reti commerciali in franchising di importanti marchi (come Gucci, Armani Exchange, Saint Laurent, Nike, Jordan, Victoria’s Secret, Bath&Body Works, LEGO, Garmin in ambito fashion-beauty e consumer, e Starbucks nel food). Percassi è anche attivo nella gestione di brand propri (KIKO Milano, Womo e Bullfrog nel settore della cosmetica, Atalanta in ambito sportivo, Da30Polenta nel food).

Nel settore della ristorazione Percassi gestisce inoltre, in partnership con il Gruppo Cremonini, i brand Wagamama, Casa Maioli e Caio Antica Pinza Romana. Percassi opera anche in ambito real estate per la realizzazione di importanti progetti immobiliari nel settore commerciale e direzionale. Per ulteriori informazioni basta cliccare qui.