Gregori interviene sui nuovi modi di gestire un’impresa
Qual è lo scenario globale e quali sono i tempi in cui stiamo vivendo e quelli futuri?

Qual è lo scenario globale e quali sono i tempi in cui stiamo vivendo e quelli futuri?
MILANO – Più che il Covid hanno fatto l’inflazione e il caro vita: uscito dalla pandemia, il comparto delle caffetterie ha dovuto fare i conti, in Australia, con il lievitare dei costi e con il calo della spesa voluttuaria indotto dall’impennata dei tassi dei mutui. Una tempesta perfetta, che ha ridotto ulteriormente i margini degli esercenti mettendo molti di essi fuori mercato.
Un’analisi di Reuters rileva che il costo sostenuto dal barista per preparare un flat white – l’iconico caffellatte australiano – è aumentato di quasi un quinto nel giro di due anni.
Gli inevitabili rincari, anche se applicati con cautela, hanno allontanato o scoraggiato molti clienti riducendo gli introiti, oltre che gli utili.
Ciò sta accelerando e acutizzando la moria di locali già iniziata a cavallo del decennio.
Secondo dati, citati sempre da Reuters, gli esercizi Horeca costituivano circa un terzo dei fori commerciali in vendita, prima del Covid.
Ora, essi contano per quasi la metà, mentre i prezzi di vendita sono scontati sino al 50% rispetto ai valori di mercato storici. Tutte cifre che evidenziano la grave crisi attraversata da un settore – quello dei bar e delle caffetterie – che vale 10 miliardi di dollari australiani, circa 6 miliardi di euro.
Complessivamente, le vendite di caffè in Australia – tra canale domestico e fuori casa – sono pari a 5 miliardi di dollari. I consumi australiani sono ammontati, nel 2021, a 52.900 tonnellate, di cui 35.200 di solubile e 17.700 di torrefatto.
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Il Gruppo Ferrero ha documentato i propri progressi nel campo della protezione dell’ambiente durante l’esercizio 2021/22 nel 14° Rapporto di sostenibilità. Il Gruppo si impegna a supportare e migliorare l’approvvigionamento sostenibile dei propri ingredienti, oltre a condividere le conoscenze lungo la catena del valore. Leggiamo di seguito il comunicato del Gruppo rilasciato dal sito ufficiale Ferrero Sustainability.
ALBA (Cuneo) – Il Gruppo Ferrero ha annunciato di essere sulla buona strada per raggiungere i principali obiettivi di sostenibilità. I progressi di Ferrero sono documentati nel 14° Rapporto di sostenibilità del Gruppo, che evidenzia i passi compiuti durante l’esercizio 2021/22 nei quattro pilastri fondamentali: protezione dell’ambiente, approvvigionamento sostenibile, promozione del consumo responsabile e valorizzazione delle persone.
“L’anno finanziario è stato particolarmente impegnativo: è scoppiata una guerra, le catene di approvvigionamento sono state interrotte, i costi dell’energia sono aumentati e l’inflazione è cresciuta insieme al costo delle materie prime”, ha dichiarato Giovanni Ferrero, executive chairman del Gruppo Ferrero. “Di fronte a queste sfide, Ferrero non solo è stata in grado di crescere, ma anche di compiere notevoli progressi in diversi dei nostri obiettivi di sostenibilità e, in alcuni casi, di superarli”, ha aggiunto.
Come parte del Ferrero Farming Values (FFV), un framework cross-commodity, il Gruppo si impegna a supportare e migliorare l’approvvigionamento sostenibile dei propri ingredienti, oltre a condividere le conoscenze lungo la catena del valore. Nel 2021/22, il programma FFV ha contribuito a fornire coaching individuale al 32% dei coltivatori di cacao relativamente alle tecniche di pianificazione agricola e di business, mentre 155.000 coltivatori di cacao hanno preso parte a piani di formazione di gruppo.
Il Rapporto di sostenibilità descrive inoltre nel dettaglio come Ferrero abbia raggiunto il 96% di tracciabilità del cacao acquistato a livello di azienda agricola.
Inoltre, l’82% dei volumi di cacao totali proveniva da gruppi di agricoltori dedicati, supportati da Ferrero. Nell’approvvigionamento complessivo di nocciole, il Gruppo ha raggiunto il 79% di tracciabilità, nonostante le complessità sistemiche della catena di approvvigionamento.
“Attraverso ciascuno dei quattro pilastri chiave del nostro framework di sostenibilità, il Rapporto mostra che abbiamo compiuto notevoli progressi verso gli obiettivi che ci siamo prefissati”, ha dichiarato Lapo Civiletti, chief executive officer del Gruppo Ferrero. “Nonostante un contesto economico e geopolitico difficile, il Gruppo ha aumentato gli investimenti per continuare a garantire elevati livelli di qualità, freschezza e sicurezza in tutti i nostri prodotti, riducendo al contempo il nostro impatto ambientale”.
Per saperne di più sul Rapporto di sostenibilità Ferrero basta cliccare qui.
BOLOGNA – “Niente ferma il rosa, niente ferma le donne!”: è con questo claim che le Pink Ambassador di Fondazione Veronesi del team della città di Bologna si sono messe in gioco accettando una nuova sfida, ossia iniziare a correre superando ogni giorno se stesse; accanto a loro, anche Essse Caffè, da sempre vicina a Fondazione Veronesi e ai suoi progetti.
Quello delle Pink Ambassador è un vero e proprio movimento nazionale in rosa per ricordare ancora una volta l’importanza della prevenzione contro i tumori tipicamente femminili e il sostegno alla ricerca scientifica d’eccellenza su queste patologie. Le Pink Ambassador si allenano per sei mesi, a Bologna ma anche in altre ventuno città italiane, con la finalità di correre una gara podistica competitiva a fine percorso.

Alla sua decima edizione, il percorso delle Pink Ambassador di Fondazione Veronesi è ormai riconosciuto come un vero e proprio network fra donne che hanno vissuto e che vogliono condividere la propria esperienza, a sostegno della ricerca scientifica d’eccellenza e della prevenzione, per dimostrare l’importanza della diagnosi precoce e dei corretti stili di vita nella lotta contro i tumori.

Essse Caffè non è nuova a questo tipo di iniziativa: nel 2021 ha dato vita a “Un caffè sospeso per la ricerca”, una raccolta fondi che ha raggiunto la ragguardevole cifra di 33mila euro, andati lo scorso anno a Fondazione Veronesi per finanziare una borsa di ricerca sempre nell’ambito della ricerca sui tumori femminili.
Scienza, sapienza e specializzazione: tre “S” che riassumono perfettamente i valori e la filosofia di Essse Caffè, storica torrefazione bolognese fondata nel 1979 da Francesco Segafredo assieme alle sorelle Chiara e Cristina. Oggi Essse Caffè è un marchio di successo in tutta Italia e all’estero, sinonimo di autenticità ed eccellenza, contraddistinto dall’inconfondibile “family feeling” delle sue miscele. L’obiettivo? Garantire un prodotto di massima qualità, tutti i giorni, tutto l’anno, realizzando con cura l’intero processo, a partire dall’accurata selezione della materia prima.
Grazie alle collaborazioni universitarie – Facoltà di Agraria delle Università di Bologna, Cesena e Foggia – l’Azienda ha acquisito elevato spessore scientifico nel proprio settore, con conoscenze su ogni tipologia di caffè, dalla torrefazione al confezionamento, fino al caffè in tazzina.
Ai fondatori, oggi si affianca la quarta generazione della famiglia: Pietro Buscaroli, Agata Segafredo, Riccardo e Ruggero Auteri che condividono la missione imprenditoriale con uno sguardo imprescindibile verso il futuro.
MONSUMMANO TERME (Pistoia) – Slitti, la Fabbrica di Cioccolato di Monsummano Terme, in provincia di Pistoia, una delle eccellenze della cosiddetta “Chocolate Valley Toscana”, dopo l’inaugurazione del suo primo Flagship store a Firenze a marzo 2023 si appresta a continuare il suo piano di espansione a livello nazionale, europeo e internazionale.
L’internazionalizzazione e lo sviluppo delle attività nel retail, anche in modalità franchising, segnano, così, l’inizio di una nuova fase per il marchio Slitti. Una storia che, partita dal 1969 dalla torrefazione del caffè a Monsummano Terme, si è rapidamente evoluta abbracciando il mondo del cioccolato, ed è ora pronta a svilupparsi su due nuove direttrici mantenendo, però, al centro del progetto di crescita la maestria del maître chocolatier Andrea Slitti, riconosciuto come uno dei più importanti cioccolatieri artigianali al mondo, e l’eccellenza dei suoi prodotti, che hanno già conquistato oltre 190 premi.
“L’apertura del nuovo store di Firenze, creato appositamente come format scalabile e replicabile, che permette di vivere a 360° l’esperienza Slitti e gustare tutte le nostre preparazioni, è stato solo il primo passo di una lunga camminata che porterà il marchio Slitti in una nuova dimensione e sarà l’inizio di un nuovo percorso di sviluppo ed evoluzione – spiega Andrea Slitti – l’obiettivo è davvero ambizioso ma abbiamo tutte le carte in regola per arrivare a portare a compimento il cammino che ci siamo prefissi da qui al 2025.”
I prodotti Slitti sono ora disponibili in oltre 50 punti vendita a Dubai e Abu Dhabi, nonché online sul sito. Slitti punta a raggiungere i 40 milioni entro il 2028 e l’apertura parallela di 50 negozi tra Italia, Europa e Medio Oriente, sia controllati direttamente che con la formula del franchising. L’ambizione di Slitti è essere il vanto dell’Italia per il cioccolato in tutto il mondo.
“Il nuovo flagship store di Firenze è una forte testimonianza dell’appeal del marchio Slitti, non solo tra gli italiani ma anche tra i turisti. Sin dalla sua apertura, è diventato sempre più evidente che questo formato funzioni a livello globale, conquistando i cuori delle persone in Europa, Stati Uniti, Canada, Medio Oriente e oltre. Il suo iconico punto di riferimento si erge come un esempio di eccezionale ospitalità, offrendo un perfetto connubio tra cioccolato e caffè d’eccellenza. Questo risultato prepara il terreno per una solida crescita internazionale, poiché il marchio continua ad appassionare un’ampia gamma di pubblico in tutto il mondo”, ha affermato Ian Toal, presidente e membro del consiglio di Ian Toal Consulting Limited.