martedì 02 Dicembre 2025
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Lo storico Caffè degli Specchi di Trieste, chiuso per il maltempo: “Lavoriamo h24 per la riapertura”

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caffè degli specchi Trieste
Lo storico Caffè degli specchi di Trieste

TRIESTE – Il maltempo ha colpito duramente anche la città di Trieste, che ha subito le condizioni climatiche avverse e ancora sta cercando grazie al lavoro dei vigili del fuoco, di porre rimedio ai diversi disagi riscontrati in più zone. Non immune a questo fenomeno meteorologico, lo storico Caffè degli Specchi, che fatta eccezione per il periodo pandemico non ha mai chiuso negli ultimi 13 anni e che invece ora si trova costretto ad abbassare le serrande.

Leggiamo la notizia dall’ansa.it.

Caffè degli Specchi, obbligo di chiusura

Chiude causa maltempo il Caffè degli specchi, bar storico triestino affacciato sulla centrale piazza Unità d’Italia.
Come spiega il titolare, Riccardo Faggiotto, le piogge intense e il vento hanno provocato alcuni danni al locale, tanto da comprometterne la riapertura.
“Questa mattina sono stati riscontrati problemi all’impianto elettrico mentre ieri sono stati registrati allagamenti all’interno del locale, nel seminterrato”, afferma Faggiotto.
“Stiamo intervenendo sull’impianto elettrico ma non abbiamo ancora una data precisa per la possibile riapertura. Stiamo lavorando h24”.
La notizia completa a questo link.

 

In Francia la pausa caffè in terrazzo si fa con il meteorite: la storia straordinaria di una coffeelovers

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Un meteorite in caduta publicdomain
Un meteorite in caduta publicdomain

MILANO – Che bella la pausa caffè presa in terrazzo, con tutta calma e ammirando la vista di fuori…no?

Ebbene anche bersi una tazzina con un amico in terrazza, potrebbe essere un rischio: chi può dire che non si venga colpiti da un meteorite?

Succede in Francia, Schirmeck per l’esattezza, così come riporta Les Dernières Nouvelles d’Alsace.

Proprio qui, una francese è stata colta all’improvviso da una misteriosa roccia piovuta dal cielo, intanto che si intratteneva con un amico e una tazza di caffè.

Meteorite, invitato speciale alla pausa caffè

Anche se ovviamente si tratta di un evento talmente raro da fare notizia, la signora protagonista dell’accaduto certo non lo dimenticherà facilmente.

Inizialmente pensando fosse stata attaccata da un animale, in un secondo momento ha raccolto il meteorite che ha interrotto la sua pausa caffè con vista e l’ha fatta analizzare in laboratorio.

Il verdetto del geologo Thierry Rebmann ha dato spazio a pochi dubbi in merito all’origine del masso.

Il Regno Unito cambia abitudini: il 63% preferisce bere caffè, basta con il tè

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caffetterie gran bretagna Regno Unito
Tè o caffè? Le cose stanno cambiando in UK
MILANO – Le tradizioni sono sempre le più difficili, per ovvi motivi, da scardinare: è il caso dell’iconico tè delle 5 inglese, che, secondo quanto ha rivelato un’indagine dell’agenzia statistica Kantar poi ripresa su Il Corriere della Sera, sta cedendo il passo al caffè. Un cambio di rotta testimoniato dalle percentuali: il 63% del campione preso in riferimento beve caffè, contro il 59% che nel Regno Unito resta fedele all’altra bevanda calda.
Leggiamo la notizia firmata da Giulia Arnaldi su Il Corriere della Sera.

Il Regno Unito si avvicina all’espresso

Un fenomeno che si riflette anche nei dati commerciali, per cui la vendita dei pacchetti di caffè ha doppiato quella delle confezioni del tè e questo nonostante i rincari.
A quanto pare, seguendo il ragionamento condiviso su Il Corriere della Sera dell’esperto di cibo e bevande Aidy Smiths e pubblicato sul Daily Mail, la ragione è semplice: il tè non va più di moda.
Al contrario, prosegue questa argomentazione sul Mail Anna Lundstrom, direttore esecutivo di Nespresso in Inghilterra e Irlanda, il caffè rappresenta un’alternativa piuttosto versatile da gustare in diversi momenti della giornata.

illycaffè ed Ethiopian Coffee and Tea Authority partner per valorizzare il caffè etiope attraverso la formazione

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Ethiopian coffee landscape (foto concessa) illycaffè
Il paesaggio dell'Etiopia (foto concessa)

TRIESTE – illycaffè, prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione B-Corp ed Ethiopian Coffee and Tea Authority, istituzione governativa per sostenere, guidare, proteggere e potenziare lo sviluppo dell’industria del caffè, del tè e delle spezie hanno siglato un accordo che ha l’obiettivo di incrementare la qualità del caffè dalla pianta alla tazzina, attraverso attività formative che si terranno prevalentemente nel Coffee Training Center di Addis Abeba, il centro di formazione primo nel suo genere in tutto il continente africano realizzato in partnership tra Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), l’United Nations Organization for Industrial Development (UNIDO), illycaffè, Fondazione Ernesto Illy e l’Ethiopian Coffee and Tea Authority.

Il Coffee Training Center ha lo scopo di soddisfare gli standard internazionali di esportazione del caffè di qualità e promuovere la formazione di operatori competenti che creino valore in questo settore per il Paese.

illycaffè offrirà corsi di specializzazione ai professionisti della filiera

Che spaziano dall’agricoltura rigenerativa alla torrefazione, dall’analisi sensoriale alla preparazione del caffè di tazza, con lo scopo di migliorare la produzione e il commercio di questa importante risorsa per l’Etiopia. Coltivatori, esportatori, gestori di bar e baristi potranno formarsi nelle aule della struttura o sul campo, in base alla tipologia di attività proposta.

“Il caffè etiope è considerato il miglior caffè Arabica al mondo. La nostra sfida è quella di potenziare l’offerta e i servizi della filiera, contribuendo allo sviluppo economico locale – spiega Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè – Attraverso la partnership pubblico-privato con l’Ethiopian Coffee Tea Authority vogliamo creare delle sinergie per
incrementare la qualità e quindi la sostenibilità delle comunità del caffè.

Agiremo sulla formazione che consentirà ai piccoli produttori di accrescere la capacità di produzione di caffè e quindi i propri guadagni e agli esportatori e ai baristi di lavorare con un prodotto di ancor più alta qualità”.

“L’Etiopia non è solo la terra di origine del caffè, ma anche un luogo in cui è possibile scoprire aromi sempre nuovi. Il sapore unico e l’altissima qualità del nostro caffè naturale sono conosciuti in tutto il mondo. La collaborazione e il supporto di illycaffè contribuiranno a rafforzare la nostra posizione nel mercato internazionale” ha commentato Adugna Debela, Direttore Generale di Ethiopian Coffee and Tea Authority.

Consapevole che la sfida per un mondo più sostenibile si può vincere solo unendo le forze, illycaffè attribuisce grande importanza alla cooperazione fra il settore pubblico e quello privato, con l’obiettivo di creare valore economico, sociale e ambientale lungo la filiera del caffè, nel rispetto delle individualità e specificità culturali dei fornitori con i quali l’azienda opera e dell’ambiente.

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo

Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica al mondo. Ogni giorno vengono
gustate 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.

Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp. Dal 2013 illycaffè è inoltre una delle World Most Ethical Companies. Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 125 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale.

Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 25 paesi del mondo. Nel 2021 Rhône Capital è entrato nel capitale di illycaffè con una quota di minoranza per accompagnare l’azienda nella crescita internazionale. Nel 2022 illycaffè ha impiegato 1230 persone e ha generato un fatturato consolidato pari a €567,7 milioni. La rete monomarca illy conta 190 punti vendita in 34 Paesi.

Pagamento con il Pos, Confcommercio: “Non è possibile applicare una commissione supplementare a carico del cliente”

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sumup pos europei satispay pagamenti
La ricerca sui pagamenti digitali

MILANO – A Cornuda, in provincia di Treviso, di recente ha fatto notizia l’aggressione subita da una barista da parte di un cliente non contento di aver dovuto pagare 50 centesimi in più per aver richiesto l’utilizzo del Pos. Al di là del fatto che l’atto di violenza non è giustificabile per alcun motivo, si può però fare chiarezza sulla regolare procedura da applicare negli scontrini.

Su questo punto, aiuta l’articolo dell’ansa.it, che riporta l’intervento esplicativo del presidente di Confcommercio Treviso, Dania Sartorato.

Pos: la richiesta giustifica un sovrapprezzo sulla cifra finale?

“Non è possibile arbitrariamente, anche avendo informato il cliente, applicare una commissione supplementare a carico di un cliente che abbia inteso pagare con il bancomat anziché in contanti”.

Lo sottolinea oggi la presidente di Confcommercio Treviso, Dania Sartorato

Commentando l’episodio accaduto due giorni fa a Cornuda (Treviso) che ha visto una barista aggredita fisicamente da un avventore a causa di un sovrapprezzo di 50 centesimi aggiunto allo scontrino di un caffè in seguito al saldo del conto con la moneta elettronica.
“Allo stesso modo – aggiunge Sartorato – non sono ammessi cartelli che avvisino la clientela dell’esistenza di una quota aggiuntiva sul conto finale per pagamenti con bancomat al di sotto di una certa soglia”.
 L’articolo completo, a questo link.

Goglio acquisisce il 51% della brasiliana Mega Embalagens

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Logo Goglio
Logo Goglio

DAVERIO (Varese) – Novità per uno dei protagonisti del settore degli imballaggi flessibili: il gruppo Goglio infatti si espande acquisendo il 51% della società del Brasile Mega Embalagens, che si occupa della produzione sul territorio nazionale e internazionale di packaging flessibili che possono trovare applicazione in diversi settori, dal pet food all’alimentare, all’igiene.

Leggiamo i dettagli dell’operazione da italiaoggi.it.

Gruppo Goglio, dalla provincia di Varese al Brasile

Le famiglie Wallauer e Gräf, attualmente uniche azioniste di Mega Embalagens, rimarranno soci con una quota pari al 49% del capitale. Roberto Gräf, Gerson Luiz Wallauer e Gracielle Wallauer Gräf sono stati confermati rispettivamente nel ruolo di amministratore delegato e manager della società al fine di assicurare la continuità gestionale.
«L’operazione genererà importanti sinergie per entrambe le realtà grazie all’integrazione delle rispettive competenze: la leadership di Goglio nel settore del caffè potrà consolidarsi ulteriormente grazie all’ingresso in un mercato fondamentale come quello brasiliano, il secondo al mondo per consumi di caffè con oltre 200 milioni di consumatori e primo al mondo per la produzione di caffè verde», si legge in una nota.
«Al contempo, Mega Embalagens, uno dei leader nel settore del pet food, potrà beneficiare dell’ingresso in una realtà consolidata a livello mondiale come quella di Goglio, già presente con impianti produttivi in Cina, Olanda e Stati Uniti e con società commerciali in Nord Europa, Giappone e India, traendone importanti opportunità di mercato».
La notizia completa, a questo link.

I fondi di caffè, anche al posto della sabbia, rendono il cemento più forte del 30%: i dettagli in uno studio realizzato in Australia

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fondi di caffè filtri
Nuova vita per i fondi di caffè
MILANO – Dall’Australia giunge una nuova scoperta scientifica, che ha come protagonista i fondi di caffè esausti: in Italia sono diversi i casi attivati per recuperare questi materiali di scarto per trovargli una nuova vita (come è stato il caso della silver skin, portato avanti dal Gruppo italiano torrefattori caffè o quello degli scarti esausti convertiti in funghi), e ora, esiste la soluzione di mescolarli con il cemento.
Alcuni ingegneri australiani nel team della Royal Melbourne Institute of Technology (RMIT University) infatti hanno sviluppato un metodo per rendere più compatto del 30% il cemento, proprio aggiungendo i fondi di caffè durante la preparazione dopo un processo già messo a punto.
Il lavoro è partito dai risultati di un altro studio del 2020 che ha rilevato che l’Australia genera circa 75.000 tonnellate di scarti di caffè ogni anno e che il 93% dei bar del Paese destina i fondi di caffè esauriti al classico circuito dei rifiuti.
La nuova ricerca è stata pubblicata oggi sul Journal of Cleaner Production.

Fondi di caffè e cemento: lo studio

La prima sfida è stata quella di poter integrare i fondi di caffè con il cemento armato, in quanto hanno bisogno di esser sottoposti a una particolare lavorazione prima di poter esser impiegati in questo modo, per eliminare il loro contenuto organico che li rende incompatibili ai legami con gli altri materiali.
Per questo lo studio ha elaborato un processo (a basso impiego energetico e privo di ossigeno) di riscaldamento dei fondi di caffè a temperature tra i 350 e i 500 gradi, che li trasforma in biochar (materiale carbonioso) per poi integrarli al cemento in determinate percentuali.

Il gruppo di studio ha registrato una maggiore resistenza del materiale finale con l’aggiunta di questo biochar

Gli autori della ricerca suggeriscono quindi che i fondi del caffè convertiti potrebbero essere utilizzati al posto della sabbia nelle miscele di calcestruzzo tradizionali, contribuendo così a ridurre l’estrazione di sabbia naturale dalle rive e dai letti d’acqua.

illycaffè e Eataly Art House aprono la 2a edizione del Premio E.Art.H.: iscrizioni sino al 19 novembre

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Gruppo Illycaffè polo gusto illy illetta
Il logo illycaffè

VERONA – Eataly Art House – E.ART.H. presenta la seconda edizione del Premio E.ART.H., realizzato in collaborazione con illycaffè. Il premio, a cadenza annuale, è dedicato ad artisti under quaranta, italiani e internazionali, che abbiano almeno una partecipazione in una mostra istituzionale, e si sviluppa come una open call, seguita da una mostra dedicata ai finalisti nel corso della quale sarà nominato il vincitore.

Dopo la prima edizione incentrata sul tema della biodiversità, coordinata da Matteo Mottin e
Ramona Ponzini, fondatori di Treti Galaxie, e vinta dall’artista Giovanni Chiamenti, con l’opera HORECA3000, il Premio E.ART.H. è quest’anno rivolto alla sostenibilità e alle sue implicazioni con l’ambiente, il clima, la transizione ecologica, ma anche i relativi risvolti economici, politici e sociali.

illycaffè collabora per il Premio E.ART.H.

C’è tempo sino a domenica 19 novembre 2023 per partecipare al bando, attivo sul sito
eatalyarthouse.it/premio. La candidatura è aperta ad artisti under 40, italiani e internazionali, con almeno una mostra istituzionale all’attivo, e la cui pratica si interessi alle dinamiche della sostenibilità e alla ricerca di un equilibrio tra il sistema antropico e quello naturale.
Il Premio si configura come un’occasione unica per valorizzare le ricerche artistiche emergenti e per offrire al pubblico una panoramica sul come l’arte oggi sia tra i protagonisti del dibattito intorno al concetto di sviluppo sostenibile.
All’analisi dei portfolio ricevuti, farà seguito la creazione di una short list di 10 finalisti che
saranno protagonisti di una mostra collettiva nella Project room della Art House di E.ART.H., in apertura nel mese di aprile 2024. Nel corso dell’esposizione la giuria, composta da Chiara
Ventura, co-fondatrice e vice-presidente di E.ART.H., Carlo Bach, direttore artistico di illycaffè, l’artista Michelangelo Pistoletto, fondatore di Cittadellarte, i curatori e direttori dell’Hamburger Banhof di Berlino Sam Bardaouil e Till Fellrath, la gallerista Michela Rizzo, sceglierà l’opera vincitrice.
Il vincitore riceverà un riconoscimento monetario dell’ammontare di 5000€ a sostegno della
propria attività. La mostra sarà affiancata da un palinsesto di attività di approfondimento pensate per un pubblico trasversale e composto da progetti didattici, visite guidate tematiche, dialoghi aperti e laboratori. Tutto il progetto, come per la prima edizione, verrà raccontato in una pubblicazione dedicata edita da Edizioni E.ART.H.
Oltre alla mostra conclusiva, che vedrà protagoniste le dieci opere finaliste, è previsto un
palinsesto di attività di approfondimento legate a un pubblico trasversale: progetti didattici, visite guidate tematiche, talk e laboratori.
La seconda edizione del Premio E.ART.H. è resa possibile grazie alla collaborazione con illycaffè che condivide con Eataly Art House valori come sostenibilità e bellezza culturale e il medesimo impegno a favore dell’arte contemporanea.
La dimensione etica ed estetica a cui fa riferimento illycaffè è collegata al concetto di
kalokagathìa, coniato dai greci per indicare che la bontà e la bellezza sono inscindibili e dipendono una dall’altra.
L’unione del bello e del buono ha dato vita a quella visione etica orientata al bene comune, alla condivisione e al rispetto dell’ambiente che da sempre contraddistinguono l’operato dell’azienda e che porta avanti attraverso progetti che incarnano le tre anime della sostenibilità: ambientale, sociale ed economica, di cui anche l’arte si fa portavoce. Eataly Art House – E.ART.H. ringrazia inoltre la Società Benefit Recuperiamo, da sempre
impegnata nella lotta agli sprechi, che è partner del progetto e compenserà le emissioni di CO₂ generate attraverso gli Impact Token.
Gli Impact Token certificano l’Impatto positivo, a livello sociale e ambientale, generato dal ciclo virtuoso di donazione, recupero e ridistribuzione dei prodotti a rischio spreco, tramite l’ecosistema Regusto. L’organizzazione e la visita alla mostra dei finalisti del Premio E.ART.H. verranno quindi misurate dal punto di vista dell’impatto positivo, dando un valore socio-ambientale alle azioni culturali in un’ottica di piena sostenibilità.

Eataly Art House – E.ART.H. è il progetto dedicato alle arti del nostro tempo

Fortemente voluto da Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, Chiara Ventura, manager culturale, e Francesco Farinetti, amministratore delegato di Green Pea, che ha sede presso Eataly Verona. Eataly Art House si caratterizza per una doppia anima, quella culturale che prevede progetti espositivi inediti appositamente concepiti per i propri spazi e momenti di approfondimento e divulgazione dedicati, e quella commerciale costruita secondo modalità innovative e il più possibile inclusive. Il primo piano dell’edificio è dedicato all’Art House e alla sua programmazione di mostre temporanee. Il piano terreno della Rotonda ospita invece, oltre a Eataly, anche i percorsi del progetto Art Market, con allestimenti temporanei realizzati in collaborazione con artisti e alcune tra le più importanti gallerie e istituzioni operanti sul territorio italiano e internazionale.

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933

Che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica, combinando 9 delle migliori qualità al mondo secondo illycaffè.
Ogni giorno vengono gustate 8 milioni di tazzine di caffè illy in oltre 140 Paesi, nei bar, ristoranti e alberghi, nei caffè e negozi monomarca, a casa e in ufficio. Grazie alle sue innovazioni, contribuisce all’avanzamento tecnologico nel mondo del caffè. Con la creazione in Brasile, nel 1991, del “Premio Ernesto Illy de qualidade sustentavel do cafè para espresso”, illy ha contribuito alla condivisione del know-how e al riconoscimento ai produttori di un premium price per la migliore qualità secondo illycaffè.
Dal 2016 attraverso il premio “Ernesto Illy International Coffee Award” l’azienda celebra i
coltivatori di caffè al mondo che secondo illy hanno prodotto il miglior lotto di caffè sostenibile. Dal 2013, l’azienda è regolarmente inserita nella lista delle World Most Ethical Companies. Nel 2019 illy ha rafforzato il proprio impegno a perseguire un modello di business sostenibile, che integra gli interessi delle persone e dell’ambiente, adottando lo status di Società Benefit e inserendo questo impegno all’interno del proprio statuto. Nel 2021 illy è stata la prima azienda italiana del caffè ad avere ottenuto la certificazione internazionale B Corp grazie al suo impegno a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale.
Con l’obiettivo di diffonderne la cultura a tutti i livelli, offrire una preparazione completa e
pratica a coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha fondato la sua Università del Caffè.
Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, valori fondanti del marchio a cominciare dal logo, disegnato dall’artista James Rosenquist, fino alle tazzine che compongono la illy Art Collection, decorate da oltre 120 artisti internazionali. Nel 2021 l’azienda ha impiegato 1305 persone e ha un fatturato consolidato pari a circa €500 milioni. Gli store e i negozi monomarca illy nel mondo sono 205 in più di 40 Paesi. Nel 2021 Rhone Capital è entrato nel capitale di illycaffè con una quota di minoranza per accompagnare l’azienda nella sua crescita internazionale.

Regusto Impatto Positivo crede fortemente che l’impatto zero non basti, è necessario che sia Positivo

Per questo ha scelto di agire a livello Sociale, aiutando le persone tramite la distribuzione di cibo, e a livello Ambientale, tramite la riduzione di emissioni CO₂. Attraverso la piattaforma di sharing for charity Regusto, basata su tecnologia blockchain, e l’applicazione di logiche di economia circolare, previene lo spreco generando indici socio-ambientali, racchiusi nei certificati chiamati Impact Token, utilizzabili per azioni virtuose legate alla sostenibilità.

Perché bere tè caldo invece di quello freddo, anche d’estate: ecco come reagisce il corpo per termoregolarsi

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Cheese tea tè caldo
Tè caldo
MILANO – Il tè caldo durante l’estate? Sembra un controsenso, ma in realtà funziona: a dirlo è proprio la scienza, attraverso lo studio svolto dal docente di farmacologia Peter McNaughton del King’s College londinese. Il processo di termoregolazione contiene la possibile spiegazione del perché consumare bevande calde abbassi la temperatura corporea – soltanto però nel caso in cui il tasso di umidità non sia eccessivo -.
Leggiamo l’articolo da tech.everyeye.it, di Silvia Privitera.

Tè caldo anti afa: come funziona

Quando beviamo una bevanda più calda del nostro corpo, inizialmente ci sentiamo più caldi, è vero, ma il nostro sistema nervoso reagisce attivando un recettore chiamato TRPV1, che segnala al corpo di iniziare a sudare. E il sudore, come sappiamo, è il nostro sistema di raffreddamento naturale.
Come detto prima, però, c’è un altro aspetto da considerare: l’umidità. In condizioni di alta umidità, il sudore non evapora facilmente, rendendo meno efficace il processo di raffreddamento. Inoltre, una ricerca del 2012 ha dimostrato che le bevande calde possono essere efficaci nel raffreddare il corpo solo quando il sudore evapora completamente.
L’articolo completo, a questo link.

Gustare caffè e ascoltare musica migliora l’attività cerebrale secondo studio Usa

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NEW YORK – Bere caffè e ascoltare musica può influenzare l’attività cerebrale al fine di migliorare le prestazioni cognitive: è la sintesi del nuovo studio della New York University Tandon School of Engineering che coinvolge Mindwatch, una rivoluzionaria tecnologia di monitoraggio del cervello. Lo studio è stato riportato da Neuroscience News.

I benefici di bere caffè e ascoltare musica: lo studio

Mindwatch è un algoritmo complesso specializzato nell’analisi dell’attività cerebrale dai dati raccolti tramite qualsiasi dispositivo indossabile in grado di monitorare l’attività elettrodermica (EDA). È stato sviluppato negli ultimi sei anni dalla professoressa associata di ingegneria biomedica della NYU Tandon, Rose Faghih.

In questo nuovo studio, pubblicato su Nature Scientific Reports, le persone che indossavano braccialetti per il monitoraggio della pelle e fasce per il controllo del cervello hanno completato test cognitivi bevendo caffè, ascoltando musica e annusando profumi che riflettono le loro preferenze personali.

Mindwatch è giunto alla conclusione che gli stimolanti (caffè, musica e profumi) hanno innescato un aumento dell’attività delle onde cerebrali della “banda beta”, uno stato associato al picco delle prestazioni cognitive.

Come riportato da Neuroscience News, Rose Faghih afferma: “Al momento Mindwatch è ancora in fase di sviluppo, ma il nostro obiettivo è che possa contribuire alla tecnologia in modo tale da consentire a qualsiasi persona di monitorare il proprio stato cognitivo cerebrale in tempo reale, rilevando, ad esempio, momenti di stress acuto o disimpegno cognitivo.”

Bere caffè ha mostrato miglioramenti notevoli delle prestazioni della memoria ma meno rilevanti rispetto alla musica. Il profumo, invece, ha avuto l’impatto meno notevole.

La ricerca è stata eseguita come parte del lavoro di Faghih sul progetto Multimodal Intelligent Noninvasive brain state Decoder for Wearable Adaptive Closed-loop architectures (Mindwatch).