martedì 02 Dicembre 2025
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Consorzio promozione caffè analizza le abitudini degli italiani nella giornata internazionale e lancia il podcast sull’espresso

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italiani e caffè consorzio
Le abitudini degli italiani per quanto riguarda il caffè (immagine concessa)

MILANO – Le festività importanti si sa, “vanno celebrate ogni giorno”: San Valentino, festa della donna, festa del papà e della mamma. Ed ovviamente, per noi italiani, anche la Giornata internazionale del caffè. Che il caffè sia la bevanda più amata al mondo è ormai risaputo: è parte della nostra tradizione, dei nostri rituali giornalieri e anche un po’ del nostro dna.

Caffè, orgoglio italiano che si beve soprattutto in casa (40,1%)

Il mercato mondiale del caffè torrefatto nel 2022 è valutato in circa 120 miliardi di dollari e rappresenta consumi pari a 170,8 milioni di sacchi da 60 kg, equivalenti a 3,1 miliardi di tazzine bevute ogni giorno su scala globale.

In questo quadro, l’Italia riveste un ruolo di primo piano, innanzitutto come Paese consumatore: è il settimo al mondo con 5,2 milioni di sacchi annui.

Secondo gli ultimi dati, infatti, circa il 73,9% dei nostri connazionali lo beve regolarmente ogni giorno. Ma nel 2023, come sono cambiate le nostre preferenze di consumo? Dove lo compriamo, dove preferiamo acquistarlo e dove amiamo consumarlo? E soprattutto, quanti di noi lo bevono, e quanti invece sanno esattamente come degustarlo?

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Dove si beve il caffè più volentieri (dati concessi)

Gli italiani e il caffè: i dati della nuova ricerca Astra 2023: il caffè al bar per ripartire con forza ed energia

Gli usi e i costumi che ci legano a questa bevanda sono diversi: su 100 caffè, circa 40 vengono consumati a casa, seguiti dal bar (circa 14 su 100).

Macchina a cialde, moka e macchina da espresso automatica restano le modalità preferite con cui gli italiani preparano il caffè (rispettivamente il 42,7%, il 28,8% e il 17,1%). Quello che è interessante è anche ciò che è emerso sul rapporto personale che abbiamo con questa bevanda, specialmente quando la consumiamo al bar.

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Ecco perché si beve il caffè al bar (dati concessi)

Per la maggior parte di noi il caffè è una ricarica di forza mentale ed energia fisica (42,2%), un rito personale (35,6%), e un catalizzatore di buonumore e socialità (33,7%) da condividere con gli altri.

Il coffee tasting e l’arte dell’espresso

E se la maggior parte di noi per comodità sceglie l’acquisto al supermercato (72,8%) c’è ancora una buona fetta di appassionati che amano recarsi presso le torrefazioni e scegliere la propria miscela (12%). Questo perché questa bevanda rappresenta anche un’esperienza sensoriale e renderla tale è frutto di sapienza e arte.

Come quella tramandata da Andrej Godina: una delle voci più autorevoli della scienza del “coffee tasting”.

Godina afferma: “L’espresso è un’invenzione tutta italiana che dall’inizio del 1900 accompagna le nostre pause e che è in grado di offrirci un vero e proprio viaggio sensoriale da gustare con gli occhi, il palato, l’olfatto. Il caffè può essere erogato in tanti modi differenti, ma ogni tazza è un’opportunità per esplorare un mondo di aromi, sapori e profumi unici e valorizzare la sua qualità è un’avventura appassionante che aiuta ad apprezzare a pieno questa esperienza” afferma il coffee specialist”.

Godina aggiunge: “Quando bevo il caffè, che sia estratto in espresso o moka, il mio pensiero va sempre al paese di produzione, ai farmer che l’hanno coltivato e al torrefattore che l’ha tostato. Un viaggio che mi permette di godere di quello che noi coffee specialist chiamiamo flavore”.

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I principali impegni richiesti alla filiera (dati concessi)

La degustazione del caffè richiede infatti la capacità di riconoscere le sfumature sensoriali del flavore, ovvero la contemporanea percezione dei gusti, degli aromi e delle sensazioni tattili quando introduciamo il caffè nel palato. Il caffè può avere tre gusti suddivisi tra acido, dolce e amaro che sono percepiti dalle papille gustative sulla lingua.

Gli aromi del caffè sono moltissimi, più di 1500 e sono percepiti durante l’espirazione dai recettori olfattivi nel naso. Infine il caffè, soprattutto nella erogazione in espresso, riesce ad avere un corpo intenso e vellutato, caratteristiche che sono percepite dai recettori tattili al palato.

Consumatori sempre più consapevoli

I consumatori di oggi sono però anche attenti alla filiera e al suo impegno. Cosimo Finzi, presidente di AstraRicerche: “La nostra indagine ha rivelato come quest’anno più che mai gli italiani apprezzino particolarmente il gusto e il significato del caffè, l’innovazione che caratterizza le diverse miscele disponibili sul mercato e le aziende che comunicano in modo chiaro, completo e trasparente”

Finzi aggiunge: “Inoltre, ciò che emerge è la crescente consapevolezza ambientale dei consumatori italiani: riconoscono l’impegno nella sostenibilità sia delle nuove confezioni (61,7%) sia dei nuovi processi produttivi e di trasporto (58,3%) e desiderano che questo trend venga mantenuto e incrementato sempre di più (50,3%)”.

È importante notare anche che oggi la sostenibilità sociale, intesa come garanzia dei diritti e della giusta retribuzione dei lavoratori, passa dal 43.4% come priorità degli impegni richiesti nel 2021, al 49.7%, nel 2023, quasi pareggiando il valore di quella ambientale che è del 50,3%, sempre nel 2023” conclude Cosimo Finzi.

La tazzina, un piacere da gustare e da ascoltare con il podcast “Storie di Caffè”

Ma la nostra bevanda preferita ha anche il vero potere di catturare l’attenzione, innescando conversazioni che trasformano ogni tazzina nel capitolo di una storia unica. Ed è proprio da questa idea che nasce il podcast “Storie di Caffè”, realizzato dal Consorzio promozione caffè in collaborazione con Podcast Italia Network.

Una serie di dieci episodi, che potrete scaricare dal 1° ottobre – Giornata internazionale del caffè, durante i quali i protagonisti, Greta giovane barista appassionata di caffè e Alberto l’amico studente che frequenta il suo bar, ci condurranno in un viaggio appassionante alla scoperta di tutti i segreti e le curiosità legate al caffè: dalla sua filiera alla sua storia, dalle tradizioni e le usanze legate al suo mondo fino preparazioni più speciali. Non perdetevelo: sarà fruibile su tutte le principali piattaforme di ascolto (Spotify, Apple Podcast, Amazon Music, Spreaker…).

Riguardo Storie di Caffè, il nuovo podcast di Consorzio Promozione Caffè

C’è chi lo beve la mattina prima di andare in Università, chi lo prende al lavoro alla macchinetta per fare delle pause con i colleghi, chi dopo pranzo, chi la sera per stare sveglio e studiare. Chi con la macchinetta e le cialde, chi con la moka e chi al bar. Chi lo prende al volo, chi lo gusta con calma, chi ha ne fa un rituale. Per alcuni il caffè è come il tè in Inghilterra: un appuntamento fisso giornaliero che ha una sua sacralità. Usanze diverse, storie diverse, ma un unico fattore comune: il caffè. Una storia dai mille sapori narrata dal podcast.

Piattaforme: Spotify, Apple Podcast, Amazon Music, Spreaker

I protagonisti:

Greta: giovane barista appassionata di caffè
Alberto: uno studente curioso che frequenta il suo bar

Gli argomenti

  • Usi, costumi e curiosità sul caffè
  • La storia e le origini del caffè
  • Le tazzina perfetta
  • Il futuro del caffè
  • La filiera del caffè e la torrefazione
  • Il caffè sulla strada della sostenibilità
  • La storia e il ruolo del bar
  • Caffè e benessere
  • Caffè nell’arte e nella cultura
  • Un caffè con il Presidente di Consorzio Promozione Caffè

Da The Hoxton Rome l’espresso sarà gratis per la comunità locale il primo ottobre

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Il caffè offerto al bar Cugino, parte di The Hoxton Rome (immagine concessa)

ROMA – Per gli italiani rappresenta uno dei piaceri della vita e il primo ottobre si celebra la sua giornata internazionale. Il caffè è un vero simbolo dell’italianità nel mondo ed un rito irrinunciabile durante la daily routine, che trasmette piacere ed energia. A partire dalla colazione e dal brunch, che a The Hoxton Rome si possono gustare sia nel bar Cugino che presso Elio, il nuovo ristorante dove il menu è realizzato con la collaborazione d’eccezione di Sarah Cicolini – chef & owner di SantoPalato e Avanvera.

L’iniziativa di The Hoxton Rome per la Giornata internazionale del caffè

Da Cugino, infatti, che desidera porsi come punto di riferimento per la vita di quartiere, saranno offerti i primi 50 caffè serviti il 1 ottobre a residenti e persone del vicinato. Un gesto pensato per rafforzare il legame con la comunità locale, la benvenuta da The Hoxton Rome e nei suoi salotti conviviali per condividere esperienze, incontrare persone e potersi sentire a casa durante ogni momento della giornata.

Il caffè di qualità e la varietà dell’offerta sono uno dei punti di forza di Cugino, ma anche di Elio, dove è possibile degustare un classico Hoxton espresso con una miscela esclusiva realizzata in collaborazione con Origin Coffee – roastery nata a Cornwell – attraverso blend provenienti dal Brasile e caratterizzati da note di cioccolato, caramello e ciliegia; il Beija Flor Filter coffee, dai sentori di fichi e anacardi, dedicato agli amanti del caffè filtro, un trend in continua crescita nel settore; e infine un Atlas Decaf Colombia, che profuma di mela, cioccolato e caramello, per chi è in cerca di caffè decaffeinato.

Il caffè è sicuramente l’ingrediente extra che arricchisce il momento della colazione, che da Elio è internazionale e si compone di un’ampia offerta di proposte dolci e salate come pancakes in maxi formato, uova in molteplici declinazioni e avocado su pane casereccio, oltre che l’imperdibile appuntamento con il brunch del fine settimana.

La carta del brunch si compone di ricette dall’allure nostrano, con piatti semplici, capaci di esaltare i sapori mediterranei attraverso un’attenta selezione della materia prima. Un esempio su tutti è un grande classico come la bruschetta, Pane con olio, aglio e pomodoro cuore di bue in formato extra large.

Museo Dersut apre le porte per la Giornata internazionale con la raccolta firme per la candidatura dell’espresso all’Unesco

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Museo Caffè Dersut (immagine concessa)

CONEGLIANO (Treviso) – Dersut in occasione della ricorrenza di domenica primo ottobre aprirà in via straordinaria le porte del suo Museo del caffè (dalle 15.00 alle 17.30) con un evento live “passione caffè” che svolgerà Daniele Bitto, formatore senior dell’Accademia ABCD . Il Museo, facente parte di Museimpresa, è unico nel suo genere per la ricchezza dei pezzi esposti e per la completezza del percorso storico-didattico organizzato al suo interno intitolato “… dalla pianta alla tazzina, viaggio nella storia del caffè …”, che permette al visitatore di scoprire l’intera filiera del caffè espresso.

L’iniziativa di Dersut per la Giornata internazionale del caffè

L’itinerario si estende su un’area complessiva di 600 metri quadrati, articolato in due piani, suddiviso in quattro sezioni e termina in un’aula con sala degustazione, dove si svolgono corsi della Accademia ABCD per operatori del settore.

Chi invece sarà a casa, magari degustando una buona tazzina di caffè, potrà partecipare all’evento online dal titolo “Il caffè che unisce l’Italia Poetiche e pratiche rituali in prospettiva Unesco” organizzato dal Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale. La diretta sarà dalle ore 11.00 e si accederà qui.

L’evento, pensato dal Comitato Scientifico del Consorzio, con le diverse iniziative organizzate dalle Comunità rappresentative del Rito del caffè espresso in tutta Italia, avrà un duplice obiettivo: quello di sensibilizzare l’opinione pubblica a sostenere la campagna benefica “un caffè per Fondazione Telethon” (la raccolta sarà aperta fino a marzo 2024) e quello di raccogliere firme a sostegno della candidatura Unesco del Rito del caffè espresso.

È possibile diventare protagonisti e cliccare qui per sostenere la candidatura così da rendere la ritualità del caffè espresso patrimonio dell’Unesco.

Il Museo del caffè si trova a Conegliano, in Via T. Vecellio 2 , ed è aperto solo su prenotazione per gruppi e comitive con visita guidata gratuita mandando una mail a museodelcaffe@dersut.it.

Caffè Hardy partecipa all’evento del Green Pea di Torino l’1 ottobre

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Due degli specialty coffee di Caffè Hardy: Brazil Fazenda Salto e Ethiopia Beshasha Lot#5 (immagine concessa)

MILANO –  Caffè Hardy di Milano festeggia l’amata bevanda con una degustazione gratuita dei suoi Specialty Coffee, accuratamente selezionati e torrefatti all’evento del Green Pea di Torino. In base ai dati forniti dalla Specialty Coffee Association Italiana, l’Italia si piazza al settimo posto a livello globale per quanto riguarda il consumo di caffè, con un totale di 5,2 milioni di sacchi all’anno e un incredibile consumo giornaliero di 95 milioni di tazzine di caffè. Queste cifre da sole bastano a evidenziare l’importanza del caffè nell’economia italiana, ma la storia non finisce qui.

Caffè Hardy per la Giornata internazionale del caffè

Nel corso del 2022, le esportazioni di caffè torrefatto dall’Italia hanno registrato una sorprendente crescita del 12,9%, portando il valore totale delle esportazioni a un nuovo record di 2,2 miliardi di euro.

Sia che il caffè venga prodotto per il consumo nazionale che per l’export, esso rimane un elemento insostituibile nella vita degli italiani. Le stime rivelano che quasi il 97% della popolazione italiana fa parte dei consumatori regolari di questo “oro nero”.

Per questo motivo, EatBin, un’associazione di promozione sociale che organizza il Turin Coffee, il Salone del Caffè di Torino, insieme a Fabio Verona, responsabile formazione ed eventi presso Caffè Costadoro, hanno scelto di organizzare presso il Green Pea, uno spin off di Turin Coffee il 1° ottobre.

Questo evento è nato nel 2017 con l’obiettivo di coinvolgere torrefazioni e piccoli produttori in un’esperienza aperta al pubblico. Durante questa giornata speciale, si servirà e si racconterà il caffè, si organizzeranno dibattiti, workshop tematici, concorsi e dimostrazioni, tutto per celebrare questa bevanda amata dagli italiani.

La giornata internazionale del caffè

La Giornata internazionale del caffè viene celebrata il 1° ottobre di ogni anno in tutto il mondo per onorare una delle bevande più amate e consumate: il caffè.

L’evento è l’occasione perfetta per riflettere sull’incredibile impatto che il caffè ha nella vita di milioni di persone, non solo come bevanda, ma anche come elemento culturale ed economico.

Questa giornata ci offre l’opportunità di apprezzare il caffè in tutte le sue sfumature: è il momento di sorseggiare il nostro espresso mattutino con gratitudine ma è anche il momento di esplorare nuovi modi di preparare il caffè, un espresso, una moka o un filtro V60.

La Giornata internazionale del caffè è anche un momento per riflettere su come il caffè influisca sulle comunità di tutto il mondo.

Molti paesi dipendono dalla coltivazione e dalla produzione del caffè per il loro sostentamento economico. Questa giornata ci ricorda l’importanza di sostenere il commercio equo e solidale per garantire che i coltivatori di caffè ricevano una giusta ricompensa per il loro duro lavoro.

Inoltre, la Giornata internazionale del caffè è un’opportunità per far conoscere le diverse varietà di caffè, i metodi di coltivazione sostenibili e l’impatto ambientale della produzione di caffè. Promuovendo pratiche ecologiche nella filiera del caffè, possiamo contribuire a preservare le foreste pluviali e a mantenere la biodiversità.

In conclusione, la Giornata internazionale del caffè è molto più di una semplice occasione per gustare una tazza di caffè. È un momento per celebrare una bevanda che unisce le persone in tutto il mondo, un’opportunità per sostenere i produttori e per promuovere un futuro sostenibile per l’industria del caffè.

Quindi, alziamo le tazze e brindiamo a questa meravigliosa bevanda che ci accompagnerà sempre nelle nostre giornate.

Caffè Hardy: cosa è uno specialty coffee

Gli specialty coffee sono caffè Arabica selezionati di altissima qualità, completamente tracciabili in termini di varietà, regione di provenienza, farm, altitudine e processo di lavorazione. Sono caffè che non hanno difetti primari, un profilo organolettico estremamente ricco di sfumature, dove spiccano dolcezza e acidità.

Per questi motivi ricevono, da parte di un panel di assaggiatori (Q graders) del Coffee Quality Institute, un punteggio superiore agli 80 punti, in una scala di eccellenza che va da 0 a 100.

Vengono tostati in piccoli lotti con un processo artigianale ed estratti nel rispetto di standard ben definiti.

Il risultato è una tazza con totale assenza di amarezza dove invece sono facilmente distinguibili i sentori di frutta, fiori, cioccolato, pan tostato. Ogni caffè ha una propria personalità e un proprio profilo aromatico distintivo, a seconda dell’origine, della varietà, del metodo di lavorazione.

Queste varietà sono coltivate con estrema cura, selezionate per le loro caratteristiche uniche e tostate con maestria per esaltarne gli aromi complessi. Gli specialty coffee vanno oltre la semplice bevanda; sono un’esperienza che coinvolge tutti i nostri sensi. Sono il risultato di un impegno costante per la qualità, la sostenibilità e il rispetto dei coltivatori.

La tostatura degli specialty coffee è un’arte, eseguita da torrefattori esperti che sanno come estrarre i sapori distinti di ciascuna varietà. Questa attenzione ai dettagli porta a una vastissima gamma di profili di gusto e aromi, che variano da fruttati e floreali a cioccolatosi e speziati.

Caffè Hardy e gli specialty coffee

Fin dalla sua nascita, Caffè Hardy ha sempre prestato grande attenzione alla tradizione dell’espresso italiano. Oggi, l’azienda ha compiuto un passo importante nel suo percorso, arricchendo la vasta gamma delle sue storiche e apprezzate miscele con la ricercatezza degli specialty coffee.

In occasione della Giornata internazionale del caffè Hardy proporrà in degustazione quattro diverse varietà. I caffè scelti e tostati da Luca Bernardoni, brand ambassador del marchio meneghino, saranno 4:

• Brazil Fazenda Salto, Località Carmo Da Cachoeira, Sul de Minas. Viene coltivato ad un’altitudine di 1.230 m sul livello del mare. La varietà coltivata è uno Yellow Burbon naturale, conosciuto per la sua distintiva dolcezza e il suo profilo aromatico unico, che affascina gli amanti del caffè in tutto il mondo.

• El Salvator San Carlo Dos che proviene dalla lLa Montanita, Morazan. Viene coltivato ad un’altitudine che va dai 1.100 ai 1.665 m sul livello del mare. La varietà coltivata è Bourbon trattata con metodo naturale anaerobico. Questa lavorazione è oggi apprezzata per la dolcezza e la complessità che esplodono nella tazza con note di ananas, agrumi e tamarindo.

• Ethiopia Beshasha Lot#5 proviene dalla località Agaro Jimma nell’Etiopia occidentale. Viene coltivato ad un’altitudine che va dai 2.000 ai 2.100 m sul livello del mare e processato con metodo washed. In tazza regala complessi aromi di amarena, pompelmo rosa e biscotto di pasta frolla.

Infine, Perù Roger Chilcon proveniente dalla località El Diamante, San Josè de Lourdes. Viene coltivato ad un’altitudine che va dai 1.500 ai 2.000 m sul livello del mare. Le varietà coltivate sono Caturra e Catimor, lavorate con processo “washed”. In tazza sprigiona aromi di mango, anguria e fave di cacao.

Torrefazione Monforte al Coffee Boom di Sca Italy per la Giornata internazionale con due eventi

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Magda Katsoura, mastro torrefattore dell’azienda e botanico di formazione (immagine concessa)

RIPALIMOSANI (Campobasso) – In occasione della Giornata internazionale del caffè indetta per il prossimo 1 ottobre, Torrefazione Monforte aderisce al Coffee Boom organizzato da Sca Italy (Specialty Coffee Association) attraverso due eventi indirizzati a far conoscere e promuovere il mondo dello Specialty Coffee.

Torrefazione Monforte al Coffee Boom di Sca Italy

Non poteva essere altrimenti, dato che la dottoressa Magda Katsoura, mastro torrefattore dell’azienda e Botanico di formazione, è stata tra i primi associati della Scae (Specialty Coffee Association of Europe), e ha sostenuto e partecipato attivamente alle diverse iniziative dell’associazione, finalizzate a promuovere la conoscenza del mondo del caffè, delle sue reali dinamiche e di tutti gli operatori coinvolti, a partire dalle piantagioni.

Infatti, grazie ai viaggi nelle piantagioni del centro America, dell’Indonesia e dell’Africa, la dottoressa Katsoura ha avuto modo di osservare con i propri occhi la grande e poliedrica realtà del mondo del caffè e raccogliere personalmente le testimonianze dei lavoratori locali, per poi riportarle durante i discorsi tenuti, in qualità di esperto del caffè, in occasione di manifestazioni internazionali e tavole rotonde di associazioni di categoria, con lo scopo di far comprendere il reale valore del costo della famosa tazzina di caffè.

Una lotta cui partecipa fin dalla fondazione della torrefazione e per cui continua a battersi affinché sempre più consumatori riconoscano il valore etico dell’intera filiera.

Il primo appuntamento è fissato per il 30 settembre, in occasione del Convegno sulla Storia del caffè, organizzato dall’Accademia Italiana della Cucina che si terrà al Circolo Sannitico di Campobasso.

La dottoressa Katsoura interverrà al convegno per presentare il caffè biologico e Specialty e le diverse preparazioni del caffè, con lo scopo di far avvicinare il consumatore a questi prodotti d’eccellenza; verrà accompagnato in un viaggio di scoperta che parte dalle piantagioni di Specialty coffee e caffè certificati, Bio e Fairtrade, per finire alle diverse preparazioni di caffè nel mondo anche attraverso il materiale fotografico raccolto durante i viaggi.

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Il logo di Caffè Monforte

Il secondo appuntamento è fissato per il 1 ottobre, presso Coffee Filia, la caffetteria della Torrefazione Monforte situata in Corso Vittorio Emanuele II, 73, a Campobasso, dove è stato organizzato un Excursus sullo Specialty Coffee con guida alla degustazione, a opera della dottoressa Marianna Colozza, Tecnologo Alimentare con master Sca in green coffee, roasting e sensory skills, nonchè barista trainer.

I protagonisti della degustazione saranno gli Specialty Coffee Brasile Capricornio, Colombia Supremo ed Ethiopia Guji, preparati secondo diversi metodi di estrazione, quali Espresso, Chemex e Ibrik.

Torrefazione Monforte riunisce appassionati e non di caffè per celebrare l’amata bevanda, all’apparenza così semplice, ma in realtà ancora poco conosciuta nelle sue molteplici sfaccettature.

Baci Caffè: ecco la nuova creazione di Perugina che celebra cioccolato ed espresso

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Baci Caffè
I Baci Perugina al caffè (immagine concessa)

PERUGIA – Il cioccolatino mito, nato dall’intuizione dell’imprenditrice Luisa Spagnoli, si presenta in una nuova versione destinata a restare nel tempo. È Baci Caffè, dove il gusto dell’iconica pralina sposa un’altra pietra miliare della tradizione del nostro Paese: il caffè. L’idea di questa nuovissima creazione nasce proprio nel territorio d’origine dei Baci, a Perugia nello stabilimento di San Sisto, e nella Scuola del Cioccolato Perugina, vero e proprio laboratorio creativo in cui si continua a fare sperimentazione ed innovazione grazie alla sapienza dei maestri cioccolatieri.

Baci Perugina presenta Baci Caffè

L’intenso aroma del caffè si lega al morbido gusto del cioccolato, creando un delicato equilibrio al palato. La sensazione vellutata del cioccolato si combina infatti perfettamente con la vivacità e l’intensità del caffè, dando vita ad una combinazione di contrasti unica e ad un’esperienza che coinvolge tutti i sensi.

Un connubio destinato al successo, grazie anche all’amore che l’Italia nutre per il rito legato al consumo di questa bevanda: secondo diversi studi, infatti, l’80% della popolazione dai 18 anni in su consuma abitualmente il caffè. Ma non solo, un’altra ritualità a cui gli italiani non sanno rinunciare è il cioccolato.

Baci Perugina, da sempre attento alle esigenze in evoluzione dei propri consumatori, va dunque incontro ai loro desideri con una nuova ricetta in grado di unire due classici della tradizione italiana e sprigionare intense sensazioni al palato: una copertura di cioccolato fondente Luisa al gusto di caffè avvolge il morbido cuore al gianduia con granella di nocciole ed estratto di caffè, coronato dall’inconfondibile nocciola intera, selezionata e tostata con cura.

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Baci Caffè in formato bijou (immagine concessa)

Anche l’incarto in alluminio che abbraccia ogni singolo cioccolatino richiama i colori dell’amata bevanda, e viene impreziosito da luminose stelle dorate. Nella creazione di questa nuova ricetta, sapore e originalità si legano al saper fare italiano e al rispetto delle tradizioni in un’inedita esperienza di piacere. Baci Caffè si aggiungono alle proposte Classico, Latte e Fondente 70%.

Questa nuova proposta non coinvolge soltanto il gusto, ma anche il design: con l’ultima variante viene introdotta anche una grafica rinnovata e contemporanea che mantiene però intatta l’anima di Baci.

Baci Perugina, infatti, sta mettendo in atto una nuova immagine di marca su tutte le confezioni, e la variante al caffè è proprio la prima che per l’occasione sfoggia questo nuovo abito.

Una veste più premium che esalta il gusto unico di Baci e rimanda alla sua lunga storia e al tocco artigianale che sta dietro ogni pralina.

Baci Perugina Caffè è disponibile nel formato bijou, da 200g al prezzo consigliato al pubblico di € 6,49, e Baci Tubo da 37,5g al prezzo consigliato al pubblico di € 2,29.

La scheda sintetica di Gruppo Nestlé

Il Gruppo Nestlé, presente in 187 Paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 per la produzione e distribuzione di prodotti per la nutrizione, la salute e il benessere delle persone. Good food, Good life è la nostra firma e il nostro mondo.

Nel 2023 Nestlé celebra 110 di presenza in Italia, rinnovando il suo impegno con azioni concrete per esprimere con i propri prodotti e le marche tutto il buono dell’alimentazione.
L’azienda opera in Italia in 9 categorie con un portafoglio di numerose marche, tra queste: Meritene, Pure Encapsulations, Vital Proteins, Optifibre, Modulen, S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Bibite e aperitivi Sanpellegrino, Purina Pro Plan, Purina One, Gourmet, Friskies, Felix, Nidina, Nestlé Mio, Nespresso, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Starbucks, Orzoro, Nesquik, Garden Gourmet, Buitoni, Maggi, Perugina, Baci Perugina, KitKat, Galak, Smarties, Cereali Fitness.

Tiramisù World Cup: Alberto Grandi e James Hoffmann tra i giudici della finale, 08/10

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James Hoffmann, , imprenditore inglese, editore e youtuber (più di 2 milioni di follower), nel mondo del caffè dal 2003 (immagine concessa)

TREVISO – Ecco i primi nomi della giuria che decreterà il tiramisù più buono del mondo 2023. Fra i giudici della finale di domenica 8 ottobre (dalle ore 15:00) in piazza dei Signori a Treviso, ci sono Alberto Grandi e James Hoffmann. Presidente di giuria, come nella passata edizione, la giornalista Laura Forti de La Cucina Italiana, la storica rivista di gastronomia fondata nel 1929, già media partner della manifestazione.

La finale della Tiramisù World Cup

Manca meno di un mese all’inizio della Tiramisù World Cup 2023, la “sfida più golosa dell’anno” che si svolge in piazza dei Signori, nel cuore di Treviso. I posti per i concorrenti sono già sold out, mentre è ancora possibile tentare di aggiudicarsi il proprio ruolo nella giuria delle Selezioni di venerdì 6 e di sabato 7 ottobre (il test online si chiuderà domenica 24 settembre).

A decidere quale tiramisù sarà il vincitore dell’edizione 2023, una giuria composta da esperti del settore, presieduta come l’anno scorso dalla testata La Cucina Italiana, media partner d’eccellenza.

Di ritorno dal SDG Summit 2023 delle Nazioni Unite al Palazzo di Vetro di NYC, il direttore Maddalena Fossati Dondero sottolinea ancora una volta il valore della cucina italiana nel mondo, qui rappresentato dal tiramisù quale dolce al cucchiaio italiano più amato all’estero: “Dopo oltre tre anni di lavoro, nel 2023 siamo riusciti a portare la cucina italiana alla candidatura Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. Perché la cucina è di tutti noi, proprio come il tiramisù, che ci rappresenta in tutto il mondo. Raccontare questa gara così seguita e sempre più internazionale è parte del percorso”.

Presidente di giuria la redattrice esperta Laura Forti, pronta a partire dalle cucine milanesi della redazione per la Finale di Treviso, che consegnerà il Premio Speciale LCI a uno dei tiramisù creativi, oltre che un abbonamento annuale omaggio alla rivista: “Non vedo l’ora di scoprire quali nuove frontiere del gusto esploreranno i concorrenti nella categoria dei tiramisù creativi”.

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Alberto Grandi, docente di Storia dell’alimentazione all’Università di Parma (immagine concessa)

Laura Forti aggiunge: “E naturalmente, non smetto di stupirmi di come gli stessi 5 ingredienti possano dare origini a tiramisù così diversi tra loro, nella categoria originali: per La Cucina Italiana è importante testimoniare (e premiare) il valore delle ricette originali, da una parte, ma anche di quelle che, adattando la tradizione al proprio tempo, la portano avanti con qualità e fantasia”.

Fra i giudici, anche Alberto Grandi, docente di Storia dell’alimentazione all’Università di Parma, autore di libri che trattano le origini antiche delle ricette italiane e co-autore con Daniele Soffiati di un podcast di successo (oltre 2 milioni di download) giunto alla terza stagione.

Nel programma di appuntamenti “Tiramisù Extra”, Alberto Grandi presenterà il suo ultimo libro “Storia delle nostre paure alimentari” (Aboca, 2023) sabato 7 ottobre, alle ore 17,00 presso Palazzo della Luce a Treviso.

“Il tiramisù è il paradigma della cucina italiana: semplice, moderno e gustoso. Quindi dai concorrenti mi aspetto che sappiano proporre versioni sempre più semplici, sempre più moderne e sempre più gustose. L’unica vera tradizione in cucina è quella di saper cambiare costantemente”.

Nella grande orangerie che viene allestita in piazza dei Signori, a fare da giudice ci sarà anche James Hoffmann, imprenditore inglese, editore e youtuber (quasi 2 milioni di follower) del mondo del caffè dal 2003. Vincitore del World Barista Championship nel 2007, l’anno dopo ha co-fondato Square Mile Coffee Roasters, azienda pluripremiata di caffè con sede nell’East London.

Inoltre, l’autore ha pubblicato due libri con Octopus Hachette: il libro del 2014 “The World Atlas of Coffee” è stato tradotto in dodici lingue; “How To Make The Best Coffee At Home” (2022) è stato uno dei dieci bestseller del Sunday Times. Negli scorsi mesi, Hoffmann e il suo staff avevano già incontrato la Tiramisù World Cup durante la loro venuta per assaggiare i migliori tiramisù di Treviso: un’esperienza che era poi stata raccontata in questo video.

“Sono felice di partecipare alla TWC e sono incredibilmente entusiasta di assaggiare alcuni dei migliori tiramisù del mondo e di scoprire quanto possano essere buoni. Come amante del caffè, il tiramisù è ovviamente uno dei miei dessert preferiti e sono sicuro che imparerò tantissimo strada facendo”.

Fra gli altri giudici già in lista per la finale: Manuel Gobbo (chef del ristorante “Le Beccherie”), Giuseppe D’Avino (amministratore delegato Strega), Dania Sartorato (presidente Fipe e Confcommercio Unione provinciale Treviso).

Giuseppe Lavazza è il nuovo presidente del Comitato italiano del caffè, che è l’associazione di settore in Unione Italiana Food

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Giuseppe Lavazza è il Presidente del Gruppo Lavazza e del Comitato italiano del caffè in Union Food (immagine concessa)

MILANO – Si è svolta a Milano l’Assemblea del settore caffè di Unione Italiana Food. Durante l’incontro è stata ratificata la nomina della nuova squadra di presidenza, che guiderà il Comitato italiano del caffè nel prossimo quadriennio (2024-2027) e avrà il compito di valorizzare e tutelare uno dei prodotti simbolo dell’alimentare italiano.

Giuseppe Lavazza diventa presidente del settore caffè Unione Italiana Food

A succedere a Mario Cerutti (chief institutional relations & sustainability officer of the Lavazza Group) come presidente del settore caffè di Unione Italiana Food è Giuseppe Lavazza (presidente del Gruppo Lavazza).

La squadra di vicepresidenza è composta dalle seguenti figure professionali: Mario Bruscino – Green Coffee Purchasing Manager at Caffè Borbone; Paolo Ongari – Business Executive Manager – Beverages Division at Nestlé Italy; Ilaria Saquella – Direzione vendite presso Saquella 1856 srl.

La nuova squadra di presidenza avrà il compito, in un momento cardine per il comparto, di rafforzare l’importanza della realtà associativa grazie alle collaborazioni e agli strumenti che essa mette a disposizione degli imprenditori, massimizzando le sue potenzialità anche nei rapporti istituzionali.

“Il caffè non è solo una bevanda, ma un’autentica essenza della nostra vita quotidiana, un pilastro fondamentale della nostra cultura. È un’eccellenza che dobbiamo proteggere e potenziare, un patrimonio da preservare e promuovere con orgoglio – ha dichiarato Giuseppe Lavazza – In questo percorso diventa quindi fondamentale stringere e rafforzare le collaborazioni e le relazioni con le istituzioni, sia in Italia che all’estero. Le istituzioni sono una risorsa preziosa per lo sviluppo del settore del caffè, e in particolare, a livello di Paese, sarà cruciale aumentarne la consapevolezza sull’importanza del comparto per l’economia nazionale”.

La scheda sintetica di Unione Italiana Food

Unione Italiana Food è la “casa” associativa di ben 550 eccellenze dell’industria italiana, che producono oltre 900 marchi che finiscono sulle tavole degli italiani e degli amanti del cibo italiano di tutto il mondo.

Le aziende che fanno parte di Unione Italiana Food sono grandi marchi e PMI radicate sul territorio, che rappresentano tanti simboli del made in Italy.

Solo per citarne alcuni: caffè, pasta, cioccolato, gelati, prodotti da forno, confetteria e chewing gum, surgelati, sottoli e sottaceti, salse, sughi e condimenti, minestre, confetture e miele, alimenti per la prima l’infanzia, integratori alimentari, ortofrutta fresca confezionata, nettari di frutta e ortaggi, tè, infusi e tisane, spezie ed erbe aromatiche.

Un panorama eterogeneo che spazia dalla tradizione all’innovazione e risponde alle esigenze – piacere, benessere, praticità, accessibilità – che cerchiamo tra gli scaffali e i banchi frigo del supermercato. Un ulteriore rafforzamento è arrivato lo scorso anno dalla fusione per incorporazione dell’associazione degli integratori Federsalus, settore simbolo della ricerca, dell’innovazione e leader a livello europeo.

Paolo Griffa, è il miglior bar dell’anno dopo appena 12 mesi nella Guida del Gambero Rosso con: “Iper sostenibilità e qualità”

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Paolo Griffa al Caffe nazionale - Bebo della Zanna
Paolo Griffa al Caffe nazionale - Bebo della Zanna

MILANO – Paolo Griffa Caffè Nazionale d’Aosta da poco ha festeggiato un anno di gestione e ora subito ha un’altra vittoria da celebrare: il Premio Bar dell’anno. Abbiamo cercato di capire i fattori che hanno portato questo locale a vincere, dopo soltanto un’edizione dall’entrata della Valle d’Aosta nella Guida del Gambero Rosso, tra le caffetterie con 3 chicchi e 3 tazzine.

Paolo Griffa, si aspettava questo trionfo ad appena un anno dal vostro ingresso nella Guida?

“Non ce lo aspettavamo, perché abbiamo cominciato da poco ad impostare il nostro lavoro e a migliorarci, attuando anche cambiamenti in corso d’opera.

Volevamo capire come si sarebbero evolute le dinamiche interne al Paolo Griffa. È stato un anno molto intenso ed io non pensavo di riuscire a conquistare già ora questo premio.

Ma ce l’abbiamo fatta, perché sin da subito, abbiamo fatto una scelta molto forte: quella di portare qualità per ogni prodotto, che è stato studiato dalla A alla Z.

Nel momento in cui abbiamo riprogrammato il locale, lo abbiamo pensato come iper sostenibile, un concetto che deve stare alla base di qualsiasi piano imprenditoriale.

A questo si è aggiunta la naturale ricerca della qualità in ogni dettaglio, dal servizio, ai
contenitori, dalle tazzine ai fornitori, che devono essere sempre ai massimi livelli.

Abbiamo deciso di comportarci seguendo questa linea, consapevoli di non poter esser per tutti e ogni giorno.

Allo stesso tempo abbiamo cercato di mantenere dei prezzi relativamente compatibili al servizio e la qualità data.

Così, dopo un anno, possiamo dire che queste scelte hanno ripagato: chiaro, ci sono sempre le critiche, basta osservare anche solo le recensioni su tripadvisor, dove c’è un’incomprensione spesso legata al prezzo – e quasi mai alla qualità -.

Ma alla fine credo che due euro per un espresso come il nostro, non sia una cifra inarrivabile.

Spesso molti raggiungono il Paolo Griffa Caffè Nazionale per curiosità, per sentito dire, per provare qualcosa di diverso e pian piano li abbiamo fidelizzati. Questo perché, una volta che si prova un decaffeinato processato con acqua, non si torna più indietro.”

È stato facile per la clientela affezionata o abituata al vecchio Caffè Nazionale, il passaggio a Paolo Griffa?

“C’è stato e c’è tutt’ora un trauma per chi non trova da noi né l’orzo né il ginseng o miscele che sanno soltanto di bruciato.

Però i clienti hanno reagito in due modi opposti: c’è chi ha apprezzato il rinnovamento e la riapertura sotto i portici sotto una nuova luce di un locale che è rimasto chiuso per 3 anni, e che era legato ormai ad un senso di decadenza anche della piazza; ci sono altri che invece hanno criticato il cambiamento completo di standard e di livello.”

E con il turismo, l’offerta di specialty funziona meglio?

I turisti sono particolari, perché appartengono a qualunque fascia e hanno un approccio diverso, ma resta

il fatto che il cold brew e lo specialty fanno già parte più della loro abitudine. In ogni caso, uno straniero ha una percezione diversa: ad esempio alcuni dei francesi che vengono da Paolo Griffa con zaino in spalla per le scalate, se nel menù leggono un prezzo che non rispecchia le loro aspettative, semplicemente si alzano e vanno via.

L’italiano invece resta anche di fronte ai costi e poi si lamenta del prezzo, piuttosto che riconoscere da subito che quell’offerta non rientrava nelle loro aspettative. Comunque, abbiamo 100 sedute fuori al bar e la clientela è molto eterogenea.”

Tavolo esterno colazione – UMBERTO DALLA ZANNA

In quest’anno al Paolo Griffa, avete cambiato qualcosa nell’offerta e nelle vostre scelte?

“Per quest’anno abbiamo sempre spinto soltanto gli specialty, mai commodity coffee, e mai specialty sotto i 90 punti.

Abbiamo deciso di lavorare soltanto con macinini Victoria Arduino dotato di macine in titanio, e una La Marzocco Linea PB.

Inoltre, ci siamo attrezzati con una pressa automatica per poter garantire una coerenza nell’estrazione anche cambiando operatore. Per la pulizia dei gruppi, usiamo il macchinario che deterge automaticamente. Ci riforniamo sempre da Difference Coffee, un Guatemala per il decaffeinato, e il Blue Mountain.

Nel ristorante serviamo anche il Panama Geisha, il Nepal, il Blue Mountain, perché possiamo sperimentare un’offerta più vasta.

Al bar si sperimenta una fruizione più rapida, non si ha il tempo di gustarsi delle bevande troppo acide, che non vengono capite. Le persone vogliono un caffè da sveglia. Al ristorante invece il consumo è differente: si può raccontare, spiegare, un po’ come si fa con un vino.

Il Panama Geisha cambia di annata in annata: ma parlare di questo forse è ancora troppo presto. Un giorno sarebbe carino avere una cantinetta del caffè per apprezzare tutte le differenze climatiche.

Devo dire però che ci si abitua in fretta alla qualità.

La colazione da Paolo Griffa (foto concessa)

Lo abbiamo visto soprattutto sulle brioche: le persone scelgono l’eccellenza, e infatti continuiamo ad aumentare il numero di produzione. Alle dieci e mezza finivamo tutte le brioche, sfornavamo dalle 400 alle 600 al giorno ad agosto, proponendone tante varietà, aggiungendo preparazioni fritte che non richiedevano tutta la notte per la lievitazione.

Con il boom di turismo arrivavamo sold out tutti i giorni, mentre ora si continua a registrare un numero tra le 200 e 300 brioche.

Abbiamo notato che la brioche al gusto cappuccino, secondo me una delle più buone mai fatte, non ha riscontrato particolare successo e l’abbiamo dovuta togliere dal menù.

Non vogliamo fare abbinamenti comandati con il caffè: ci sono i croissant frangipane con arancia e mandorle che starebbero bene con il cold brew e il latte di mandorle, ma non abbiamo studiato degli abbinamenti precisi. “

Sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale: come si traduce nel Caffè Nazionale di Paolo Griffa?

“Quando abbiamo pensato le fondamenta di Paolo Griffa, abbiamo scelto di utilizzare materia prima di qualità, a livello organolettico e di filiera.

Abbiamo dei caffè selezionati in giro per il mondo, insieme a delle aziende che garantiscono sostenibilità all’origine, senza sfruttamento, e una supply chain tracciabile.

Certo, è stata dura, ma ce l’abbiamo fatta.

Stesso discorso per i succhi di frutta che sono senza coloranti, addensanti e zuccheri aggiunti. Collaboriamo con le aziende locali: per il toast, usiamo la fontina DOP.

Lo yogurt lo acquistiamo dall’Institut Agricole Régional di Ollignan dove andiamo anche a raccogliere le erbe spontanee: producono un latte 100% fermentato, realizzato attraverso uno studio con l’Istituto Agricol che ha creato un prodotto autoctono, poco acido, fresco e molto cremoso, con una consistenza unica.

La nostra visione si riflette anche nella vendita delle borracce, acquistabili per fare il refill il giorno dopo con la bevanda calda o fredda che si desidera, così da non sprecare e utilizzare materiali da take away.

Tutti i nostri packaging derivano da prodotti riciclati e sono riciclabili al 97%, che è il massimo raggiungibile, trattando prodotti alimentari.

Lavori in cantiere (foto concessa)

Abbiamo investito molto anche nella costruzione degli impianti.

A parte esser tutto elettrico – in Val d’Aosta abbiamo il CVA energia che ha fatto delle scelte per ottenere l’elettricità da fonti rinnovabili come l’idroelettrico – abbiamo collegato tutto a un sistema di controllo in domotica da remoto per monitorare i flussi energetici, per capire quanto impiega ogni singolo macchinario, per fornire o togliere energia a seconda dei picchi che raggiunge.

Dalla luce all’acqua, questo ci ha permesso anche nei momenti invernali di ottimizzare i consumi, per capire cosa consumasse di più rispetto ad altro e se fosse tutto nella norma.”

E il personale?

“Da noi abbiamo il personale under 35, con un giorno di riposo alla settimana e un turno da 6 ore e 30 ogni giorno considerando le pause del pranzo e della cena.

Hanno ferie, nonostante questo sia un locale aperto tutto l’anno. Dalla riapertura ci sono persone che sono rimaste fisse e altre che hanno ruotato e si sono aggiunte delle nuove. In tutto tra bar e ristorante siamo in 27.

Potrebbero essere idealmente 30-32 per gestire al meglio il bar e il ristorante. Una curiosità che abbiamo notato proprio da poco confrontandoci: abbiamo tantissime donne assunte ed è stato un caso.”

Prossimo anno di Paolo Griffa?

“C’è tantissimo lavoro da fare. Dobbiamo essere più costanti, capire le esigenze del mercato di Aosta e potenziarlo, vedere dove spingerci nella produzione e migliorarci sempre.

Il riconoscimento della Guida deve essere anche percepito dalle persone che vengono da noi, coinvolgendole e raccontando loro la nostra visione. Abbiamo fidelizzato clienti che tornano da noi la mattina e si fanno consigliare anche qualcosa di nuovo.

E noi cerchiamo di accontentarli sempre, proponendo dei prodotti che possano piacere a seconda delle loro preferenze.”

Caffè Mauro crea una limited edition di cialde compostabili ispirata alle località della Calabria e svela il concorso

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caffè mauro
La limited edition di Caffè Mauro (immagine concessa)

REGGIO CALABRIA – Dal 1949 Caffè Mauro racconta con le sue miscele la passione e la lunga tradizione fatta di esperienza, impegno e qualità del caffè. L’arte di creare blend unici, così come il quieto ritmo della tostatura lenta e l’autenticità dei sapori mediterranei, esprimono da generazioni l’identità dell’azienda, rendendo le sue miscele dal carattere avvolgente, intenso e deciso.

L’edizione limitata di Caffè Mauro

Per promuovere le profonde radici calabresi e l’amore per il caffè, Caffè Mauro ha ideato un’edizione limitata di caffè in cialde compostabili ispirata ad alcune località simbolo della Regione: la gamma, disponibile da settembre e abbinata al concorso “Vinci la Calabria”, dedica le quattro miscele alle città di Diamante, Tropea, Riace e Scilla, testimonianza del legame tra Caffè Mauro e il territorio d’appartenenza con il quale l’azienda ha sempre sviluppato un fecondo rapporto.

I nuovi packaging, da 18 e 50 cialde, compongono una linea totalmente sostenibile, con cialde compostabili e l’involucro esterno che può essere riciclato nella carta: distribuiti nei supermercati e sull’e-commerce fino a fine dicembre 2023, celebrano la bellezza della Calabria da nord a sud, rendendo omaggio a rinomate località costiere del versante ionico e tirrenico.

La miscela Forte prende il nome di Diamante, il rinomato borgo della Riviera dei Cedri noto per le sue ampie spiagge e i murales che colorano i vicoli e le piazze del centro storico.

A Tropea, meta simbolo del turismo italiano e internazionale in Calabria, è dedicata la miscela Deca, un caffè senza caffeina dal sapore avvolgente, caratterizzato da una punta di acidità in perfetta armonia con il suo retrogusto fruttato.

Riace, località marina che deve la sua fama anche al ritrovamento degli omonimi bronzi, capolavori di epoca ellenistica, darà il nome alla linea di cialde Intenso, per chi desidera un caffè cremoso dal gusto ricco e vigoroso, connotato da note di cioccolato amaro e da un retrogusto marcato e persistente.

Infine a Scilla, pittoresco borgo di pescatori che deve il suo nome all’omerica leggenda di Scilla e Cariddi, Caffè Mauro ha pensato di intitolare la miscela Cremoso, un caffè dal gusto pieno e corposo che unisce una leggera acidità a un profumo armonico, che risalta le note di tabacco.

La limited edition di Caffè Mauro sarà abbinata al concorso a premi “Vinci la Calabria”, che dal 1/09/2023 al 31/12/2023 mette in palio una macchina per caffè in cialde alla settimana e un super premio finale di 4 weekend, per 2 persone, in una delle località scelte da Caffè Mauro per questa iniziativa.

La partecipazione al concorso è legata all’acquisto di una confezione di caffè in cialde e la registrazione dello scontrino di acquisto. Maggiori informazioni sono disponibili al sito vincilacalabria.caffemauro.com.

La scheda sintetica di Caffè Mauro

Caffè Mauro è una storica torrefazione italiana, fondata da Demetrio Mauro nel 1949 a Reggio Calabria, che oggi produce ed esporta il proprio caffè in oltre 60 paesi nel mondo dove è simbolo della grande cultura dei blend all’italiana.

L’azienda, iscritta nel registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale, si caratterizza per la produzione di caffè di alta qualità e per il metodo di lavorazione a tostatura lenta delle singole origini, che esalta il profilo sensoriale delle miscele. Un laboratorio dedicato al controllo qualità verifica costantemente che siano rispettati i più rigorosi standard qualitativi nazionali e internazionali.

La passione per il Caffè e la diffusione della sua cultura sono parte integrante della filosofia di Caffè Mauro. Da questi principi nasce l’Accademia del Caffè Beyond the Cup. Un luogo di formazione e condivisione che fornisce ai clienti e agli operatori delle caffetterie un prezioso know-how attraverso corsi dedicati, ricette esclusive e tutti i segreti per ottenere un caffè e un cappuccino perfetti.

Dal 2022 è entrata a far parte del Gruppo Gimoka, dopo un accordo di aggregazione industriale che ha inaugurato una nuova fase per l’azienda, con l’obiettivo di sviluppare nuove sinergie e consolidare i mercati di riferimento.