TRIESTE – illycaffè celebra la Giornata Internazionale del Caffè presentando Arabica Selection Brasile Cerrado Mineiro, il primo caffè proveniente da agricoltura rigenerativa e certificato regenagri realizzato insieme alla Federazione dei produttori del Cerrado Mineiro.
illycaffè è da tempo impegnata a mitigare gli effetti del cambiamento climatico lungo tutta la filiera
Ad iniziare dalla coltivazione del caffè, per la quale promuove il modello sostenibile dell’agricoltura rigenerativa.
Un modello che permette di nutrire in modo corretto le piante rigenerando naturalmente i suoli e diminuendo quindi le emissioni di CO2; non solo, questo nuovo tipo di coltivazione permette un miglioramento della salute dell’ecosistema grazie alla accresciuta biodiversità delle essenze usate in copertura e delle dinamiche del suolo.
Brasil Minas Gerais, illyCemilianomancuso
Nella regione del Cerrado Mineiro, dove l’azienda lavora da oltre trent’anni mano nella mano con i produttori locali, il caffè dell’Arabica Selection Brasile è stato coltivato
applicando le migliori pratiche rigenerative certificate regenagri.
“L’Arabica Selection Brasile Cerrado Mineiro è il frutto della relazione che abbiamo costruito negli anni con i produttori di caffè e con la Federazione dei Produttori del Cerrado Mineiro, con i quali abbiamo condiviso l’urgenza di trovare una soluzione agli effetti del cambio climatico – commenta Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè – Consapevoli che questa sfida si può vincere solo unendo le forze abbiamo identificato le migliori tecniche di adattamento, mitigazione e rigenerazione dell’ecosistema, producendo il primo caffè Arabica proveniente per il 100% da agricoltura rigenerativa certificata regenagri”.
La riduzione dello sfruttamento delle risorse naturali, la rigenerazione del terreno, la salvaguardia della biodiversità e della produttività futura della terra sono alcuni dei risultati ottenuti dall’applicazione delle pratiche agronomiche rigenerative selezionate da illycaffè.
Un modello che sposta il focus dalla pianta al suolo, proponendo le migliori soluzioni naturali per nutrirlo, rinforzarlo e renderlo fertile e resiliente ad attacchi esterni
L’Arabica Selection Brasile Cerrado Mineiro, con le sue sfumature di gusto di caramello e frutta secca, è disponibile nei barattoli da 250gr. nelle versioni in grani e macinato e lo si può trovare su illy.com e nei punti vendita diretti illy e in alcune catene selezionate della Grande Distribuzione.
Talk, degustazioni, dimostrazioni, Latte art throwdown e Campionato di macinatura al Green Pea a Torino per festeggiare l'international coffee day (immagine concessa)
TORINO – Il primo ottobre sarà la giornata internazionale del caffè e a Torino, Fabio Verona in collaborazione con EatBin ha organizzato una giornata ricca di eventi dedicata a tutti gli amanti del caffè, dal consumatore al professionista, incentrata sul tema della sostenibilità.
Tra le varie attività della giornata, nel pomeriggio di domenica 1 ottobre, al terzo piano del Green Pea, il primo centro commerciale al mondo dedicato al tema del Rispetto, si svolgeranno anche due competizioni: il Master Coffee Grinder Championship ed un’avvincente Latte Art Throwdown by Alpro, dove le bevande vegetali e sostenibili saranno protagoniste con il campione italiano Matteo Beluffi.
La Giornata internazionale del caffè a Torino
Nei vari piani del centro potrete scoprire tutto ciò che ruota intorno al mondo del caffè, e per i professionisti più curiosi, per la prima volta in un evento aperto al pubblico, la IPA Porcellane svelerà come nasce e come si produce una tazzina; la Keber, azienda italiana di produzione di macine professionali, vi porterà a scoprire le incredibili differenze tra le macine, il cuore di un macinadosatore.
Ci sarà Fabio Ghibaudo con i suoi dipinti al caffè, Lucio del Piccolo con una parte del suo museo della moka, e avrete la possibilità di assaggiare differenti tipologie di acqua per capire la loro influenza nella preparazione del caffè insieme a Brita.
Cosa cambia tra una tostatura chiara ed una scura lo potrete scoprire grazie a Paolo Scimone, di His Majestic the Coffee che tosterà in diretta, mentre Davide Spinelli di IMS svelerà le novità sui nuovi filtri per le estrazioni brewing ed espresso.
Tante le possibilità di degustazione gratuita: espresso, filtro, moka, cascara, specialty coffee, bevande vegetali, tutti insieme a brindare con la tazzina in mano in onore al caffè ed a tutti gli operatori della filiera.
Questi i roaster presenti:
Little Beans
His Majesty the Coffee
Caffè Hardy
Costadoro caffè
Eligocoffee
In particolare potrete parlare e conoscere il lavoro delle donne in piantagione grazie alla presenza della rappresentanza italiana dell’International women’s coffee alliance, l’associazione internazionale che si occupa di favorire l’empowerment lungo tutta la filiera del caffè.
Molti i talk e gli appuntamenti tematici nella giornata. Questo il palinsesto moderato da Cecilia Nassi, content manager di ToBe Events:
ore 11.30 – lo specialty coffee in Italia. Ne parlano Luca Ventriglia, giudice internazionale sca; Fabio Verona, Trainer; Matteo Beluffi, brand ambassador Alpro;
ore 15.00 il caffè in pasticceria, ricette e degustazioni con il maestro pasticcere Giovanni Dell’Agnese
ore 16.00 – Lucio del Piccolo ed Emanuele Monti – la storia e l’evoluzione della moka –
ore 17.00 – Il ruolo delle donne nel mondo del caffè – Con la presidente italiana dell’Iwca – modera Piera Genta giornalista del Corriere della Sera
Per partecipare all’evento è sufficiente registrarsi cliccando qui.
PALERMO – Una giornata dedicata ai “molti volti” del caffè, alla sua ritualità e ai valori che rappresenta in Italia e nel mondo. La comunità rappresentativa di Palermo, guidata da Arturo Morettino, si unisce a quella multietnica di Moltivolti, impresa sociale che promuove il cibo come strumento di dialogo fra persone e culture diverse nel quartiere di Ballarò, per celebrare la Giornata internazionale del caffè.
Caffè Morettino e Moltivolti per la Giornata internazionale del caffè
Domenica 1 ottobre, dalle 10 alle 13, all’interno di Moltivolti (Via Giuseppe Mario Puglia 21, Palermo) l’evento dal titolo “I Moltivolti del caffè e i suoi valori. Educational a cura di Arturo Morettino” per scoprire i rituali del caffè e la sua biodiversità, sia naturale che culturale.
L’incontro, gratuito e aperto a tutti fino a esaurimento posti, ha lo scopo di far conoscere la cultura del caffè in tutte le sue forme: si parlerà dei Paesi d’origine del caffè, delle varietà botaniche e dei metodi di coltivazione, ma anche delle modalità di consumo nei vari paesi del mondo.
L’interno di Moltivolti (immagine concessa)
La giornata di domenica ha come obiettivo quello di sostenere la candidatura del Rito dell’Espresso italiano a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco, supportando tramite la raccolta firme il lavoro delle Comunità rappresentative di tutta Italia. In questa occasione si potrà anche aiutare Telethon partecipando all’iniziativa benefica “Un caffè per la Fondazione Telethon”, organizzata dalle Comunità rappresentative del Rito del caffè Espresso, grazie alla quale si potrà donare l’equivalente di un caffè alla fondazione che lavora per trovare una cura alle malattie genetiche rare.
Il team Moltivolti (immagine concessa)
Il programma della giornata
Il benvenuto verrà dato dall’Espresso, con l’assaggio di una miscela che la storica torrefazione Morettino ha creato per Moltivolti e che mette insieme origini di caffè provenienti da America Latina, Africa e Asia. Si continuerà poi con la degustazione di alcune monorigini estratti a filtro, tra cui il Rwanda Twongerekawa Coko Women Coffee, Specialty Coffee che fa parte di un progetto dedicato alla valorizzazione del ruolo delle donne in Ruanda, per emanciparle e dare loro la possibilità di una vita migliore.
Il tutto in un percorso gustativo-didattico condotto da Arturo Morettino con la partecipazione di rappresentanti di alcuni paesi produttori, come Etiopia e Cuba, che racconteranno gli usi del caffè nelle proprie terre. Un’occasione per conoscere e confrontarsi, tra gusto, aroma e tradizioni locali.
Dalle 11 alle 12.30 è in programma la videoconferenza “Il caffè che unisce l’Italia. Poetiche e pratiche rituali in prospettiva Unesco”, workshop virtuale delle Comunità rappresentative del rito del caffè Espresso di tutta Italia.
Tra gli interventi, quello del presidente del Consorzio di tutela del caffè Espresso Giorgio Caballini di Sassoferrato, di Helga Sanità, presidente del Comitato scientifico CTCEIT, di Jonathan Morris, docente di Storia moderna all’University of Hertfordshire, e di Massimo Cerulo, professore di Sociologia all’Università Federico II di Napoli. Workshop che comunica la socialità, i valori e la storia del caffè Espresso italiano nel mondo.
TRIESTE – La Giornata internazionale del caffè è un’occasione in cui si promuove e celebra il caffè con eventi che si svolgono in tutto il mondo. Istituita il 1º ottobre 2015, come concordato dall’Organizzazione internazionale del caffè, si tratta di un giorno importante che viene utilizzato anche per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione lavorativa dei coltivatori di caffè nel mondo.
Bazzara celebra la Giornata internazionale del caffè
Anche a Trieste – per eccellenza una delle principali città del caffè italiane grazie alle tante tradizioni, storia e cultura legate al nero elisir e importanti realtà presenti – verrà celebrato questo evento internazionale e soprattutto simbolo del made in Italy.
La Bazzara festeggerà la Giornata del caffè di domenica 1 ottobre, con una fervente settimana che vede una degustazione guidata con protagonista il caffè monorigine Costa Rica organizzata per un gruppo proveniente da Graz in visita alla Bazzara Academy in occasione del gemellaggio con il Comune di Trieste. Come di consueto un’introduzione sull’analisi sensoriale affiancherà la degustazione di questo pregiato caffè monorigine.
Ma le sorprese non mancheranno anche per nuovi e vecchi affezionati clienti e per tutti i coffee lover in città: sarà infatti possibile degustare il Costa Rica in esclusiva al Mapo Fusion Bakery di Trieste in via Carducci 39/d, recente apertura con novità tutta da scoprire per una colazione o pausa caffè di qualità firmata Bazzara. I deliziosi caffè potranno essere degustati per un’intera settimana a partire da venerdì 29 ottobre, considerando la giornata di chiusura domenicale, fino ad esaurimento scorte.
Il Costa Rica è un particolare caffè monorigine che, grazie alla sua vulcanica ricchezza, regala una gradevolezza fruttata che si fonde in uno strato viscoso di cioccolata. Una varietà coltivata su rigogliosi terreni vulcanici che si contraddistingue per la sua complessità e per il suo profumo fresco e vivace.
Il Costa Rica è un caffè dal gusto ricercato che, in esclusiva, andrà ad affiancare il consueto Dodicigrancru che si può già gustare nel locale.
Con un ordine di due caffè Bazzara o di un caffè accompagnato da un buonissimo prodotto da forno, Mapo Fusion Bakery omaggerà i suoi clienti con una borsa di tela firmata Bazzara. La promozione è valida per i primi 50 clienti. Inoltre, dal forno è nata anche una novità: i Dodicigrancru roll, una ricetta artigianale che vede come protagonista il caffè Bazzara Dodicigrancru.
Il Trieste Coffee Experts
Infine ricordiamo che il Costa Rica sarà il paese caffeicolo al quale verrà dedicato un approfondimento durante il Trieste Coffee Experts, summit biennale organizzato dalla torrefazione che riunisce i maggiori esponenti del settore per riflettere e discutere sul tema caffè.
L’evento si terrà nel cuore di Trieste il 25 e 26 novembre 2023. Quest’anno, la nuova edizione vedrà protagonista il Costa Rica, paese molto importante per la coltivazione del caffè. La caffeicoltura nella Costa Rica ha infatti svolto un ruolo fondamentale nella storia del paese e continua ancora oggi ad essere una voce importante per l’economia nazionale.
Il Costa Rica è inoltre un paese particolarmente attento alla sostenibilità e alla biodiversità, con più di 160 aree dichiarate zone protette. Per tutti i professionisti ed appassionati interessati, gli interventi del summit Trieste Coffee Experts verranno trasmessi in live streaming in italiano e inglese.
Con imperdibili sorprese, la Bazzara dedica i festeggiamenti per la Giornata internazionale del caffè al Costa Rica e, fra le numerose iniziative, vi aspetta numerosi presso il Mapo Fusion Bakery per celebrare insieme questa bevanda e le innumerevoli tradizioni triestine dedicate al nero elisir.
La speciale tazza in vetro con doppia camera messa a punto dal Traning Center di Torino per il cappuccino Signature cappuccino, una delle novità più golose proposte dal rinnovato flagship store Lavazza di Piazza San Fedele a Milano
MILANO – Ci vuole un bel coraggio e tanta abilità per mettere mano ad un progetto che funziona come lo è il flagship store Lavazza di Milano, e con gran successo di pubblico dal 2017. Lavazza lo ha voluto fare e ci è riuscita, allargando anche gli spazi interni e inserendo piatti salati e pasticceria pensati da due maestri: gli chef Francesco Zanasi e Marco Pedron.
Che l’ambiente sia piaciuto al pubblico lo si vede dai tavoli, sempre occupati a tutte le ore. Si perché le proposte del flagship Lavazza vanno dalla colazione, all’aperitivo, al pranzo, alla merenda e di nuovo all’aperitivo.
Con un’offerta speciale realizzata con prodotti di altissima qualità dai due chef insieme alle loro brigate.
Ma che cosa è successo esattamente in questo rinnovamento?
Lavazza ha puntato su un design ancora più accogliente e confortevole, e sul creare una nuova esperienza
Così si è evoluto il flagship store Lavazza insieme al suggestivo dehors esterno con vista sulla statua di Alessandro Manzoni.
Il restyling scelto da Lavazza ha seguito la linea dell’eccellenza che, fin dalla sua apertura nel settembre 2017, ha portato questo spazio ad affermarsi come un punto di riferimento a Milano dove gustare il meglio del caffè in tutte le sue diverse forme.
E anche molto altro.
Il flagship store di Lavazza in piazza San Fedele (immagine concessa)
Alla scoperta delle innovazioni Lavazza
“In questi sei anni, il flagship store Lavazza ha saputo accogliere i clienti accompagnandoli in un viaggio dal chicco alla tazzina alla scoperta delle innovazioni dell’azienda.
Non solo attraverso autentiche esperienze di caffè, ma anche grazie alla gastronomia d’eccellenza, al design e alla cultura.” ha dichiarato Gloria Bagdadli, global retailing director, Lavazza Group.
“Con questo restyling desideriamo offrire un’esperienza ancora più unica e all’avanguardia, valorizzando i nuovi progetti dell’azienda come 1895 Coffee Designers by Lavazza e aprendo le porte a partner d’eccezione.”
Gli esclusivi specialty blend del flaghip store di Lavazza pronti su diversi macinini on demand (immagine concessa)
Un luogo dove il caffè di qualità si esprime in tutto il suo potenziale
Dunque adesso il flagship store si consolida come luogo di degustazione della collezione 1895 Coffee Designers by Lavazza. Il luogo ideale per scoprire gli esclusivi specialty blend 1895, come, Cocoa Reloaded e San Fedele, quest’ultimo creato in esclusiva per il locale milanese.
Offerta che sarà arricchita da una nuova monorigine, Siete Crateres. Si tratta di un’edizione limitata lanciata in occasione dell’International Coffee Day, del primo ottobre, proveniente dalla Regione di Chirquì a Panama dalla Finca della famiglia Hartmann, tra i più rinomati produttori locali di caffè specialty.
Il nuovo monorigine Siete Crateres, in edizione limitata, per la preparazione del cappuccino signature (immagine concessa)
Siete Crateres è un’Arabica naturale, dall’aroma di miele e cioccolato al latte con note di prugna e fichi, che sarà disponibile presso il flagship a partire dal 16 ottobre 2023. Diverse le tecniche di estrazione con cui sarà possibile degustare gli specialty coffee: espresso, moka o chemex.
Il monorigine Siete Crateres è perfetto per l’estrazione Chemex che viene preparata, tra le altre, al flagship store Lavazza di Milano (immagine concessa)
Il flagship store rinnova anche la caffetteria più tradizionale introducendo il Cappuccino Signature, il cappuccino firmato.
Questa classica ricettazione a base caffè e latte, disponibile anche nelle varianti vegetali, si veste di una nuova forma grazie all’esperienza e alla maestria del Training Center Lavazza offrendo una crema di latte dall’incredibile texture – preparata con una macchina speciale, la Latte Art Factory (ne abbiamo parlato qui) usata nei due Flagship Store di Milano e Londra, oltre che al Training Center di Torino – e ancora più golosa nelle originali varianti pistacchio e arancia.
LAF Bar (foto concessa)
Una rivisitazione spettacolare da vedere e golosa, con la giusta quantità di crema per sporcarsi le labbra.
Il cappuccino signature messo a punto dal Training center Lavazza di Torino accompagnato da una delle realizzazioni di Marco Pedron (immagine concessa)
Così se il cappuccino classico è composto da 1/5 di espresso 2/5 di latte caldo e 2/5 di crema, questo cappuccino rivisitato cambia le proporzioni: 1/5 di espresso, 1/5 di latte, 3/5 di crema di latte con tessitura finissima e vellutata e da un ulteriore cucchiaio di crema aggiunta, se non è richiesta la latte art, sempre disponibile. E proprio per questo lo strato di crema è cambiato, per facilitare i disegni. Ma anche esaltarsi con la semplice aggiunta di cacao.
Il nuovo cappuccino ha un’ulteriore novità nella tazza di servizio che è di vetro a doppia camera per evitare contemporaneamente di scottarsi, che il cappuccino si raffreddi troppo in fretta e, infine, per mostrare le stratificazioni di latte e caffè e crema all’interno. Uno spettacolo per il gusto e la vista.
Il cappuccino signature è una bevanda destinata a diventare un must
Da notare che questa speciale ricetta è disponibile soltanto nel flagship di Milano e nell’altro store Lavazza a gestione diretta, a Londra.
Nuove collaborazioni all’insegna dell’alta gastronomia
L’eccellenza del caffè incontra la pasticceria del pastry chef Marco Pedron. Dalla colazione alla merenda, il flagship store Lavazza si apre ad un’esperienza di gusto unica grazie alle creazioni esclusive di Marco Pedron, le irresistibili Crioche™, il primo dolce marchio registrato, disponibili anche nella versione “XL” per vivere divertenti momenti conviviali.
Il pastry chef Marco Pedron (immagine concessa)
Da notare che il peso di questa versione extra size è di 189,5 grammi in onore dell’anno di fondazione della Lavazza.
La Crioche™ firmata da Marco Pedron nella versione extra large per le occasioni conviviali: è servita con 3 creme differenti e un coltello speciale per il taglio (immagine concessa)
Infine una selezione di dolci creazioni ispirate ai classici della pasticceria ma reinventate nella forma e nelle consistenze, completano la golosa vetrina.
La proposta del lunch del flagship
Nasce dalla collaborazione con Federico Zanasi, executive chef del Ristorante Condividere, premiato con 1 stella Michelin e situato nell’Head Quarter di Lavazza a Torino.
Federico Zanasi executive chef del Ristorante Condividere, premiato con 1 stella Michelin e situato nell’Head Quarter di Lavazza a Torino.
Per l’offerta gastronomica dedicata al pubblico milanese e non, lo chef Federico Zanasi ha pensato al tema della condivisione in un’ottica più informale e al tempo stesso adatta per chi ha piacere di gustare un pranzo veloce, ma realizzato con tecniche di alta cucina.
Una selezione di materie prime sapientemente lavorate dove poter ritrovare i sapori della tradizione italiana e internazionale ma in chiave moderna come la Tartare di fassona oppure il Norcino, un pane al vapore farcito con mozzarella, provolone e tartufo nero.
Un design che si rinnova per un maggiore comfort
Uno spazio che si amplia per accogliere al meglio il consumatore con un prolungamento del banco dell’espresso, una nuova area dedicata alla preparazione dei cocktail, dalle ricette più classiche agli innovativi Coffeetail™ Lavazza, e una redistribuzione dei tavoli e delle sedie per rendere gli ambienti più confortevoli.
Protagonisti del nuovo allestimento sono gli specialty coffee firmati 1895 Coffee designers by Lavazza raccontati visivamente grazie ad una parete a forte impatto e con un’area di vendita organizzata in modo semplice e diretto per invitare i consumatori a esplorare sempre nuovi caffè.
Il luogo di degustazione e anche vendita diretta della collezione 1895 Coffee Designers by Lavazza (immagine concessa)
Infine, è stato creato un nuovo stile di comunicazione grafica per i menù. Ora assomigliano ad una rivista illustrata che combina, attraverso lo stile collage ispirato ai magazine, le immagini dei prodotti in degustazione al flagship store ad uno stile pop e contemporaneo.
@1895coffeedesignersbylavazza
@lavazzait
La scheda sintetica del Gruppo Lavazza
Lavazza, fondata a Torino nel 1895, è un’azienda italiana produttrice di caffè di proprietà dell’omonima famiglia da quattro generazioni. Il Gruppo è oggi tra i principali protagonisti nello scenario globale del caffè, con un fatturato di oltre 2,7 miliardi di euro e un portfolio di marchi leader nei mercati di riferimento come Lavazza, Carte Noire, Merrild e Kicking Horse.
È attivo in tutti i segmenti di business, presente in 140 mercati, e con 8 stabilimenti produttivi in 5 Paesi. La presenza globale è frutto di un percorso di crescita che dura da oltre 125 anni e gli oltre 30 miliardi di tazzine di caffè Lavazza prodotti all’anno sono oggi la testimonianza di una grande storia di successo, per continuare a offrire il miglior caffè possibile in qualsiasi forma, curando ogni aspetto della filiera, dalla selezione della materia prima al prodotto in tazza.
Il Gruppo Lavazza ha rivoluzionato la cultura del caffè grazie ai continui investimenti in Ricerca e Sviluppo: dall’intuizione che ha segnato il primo successo dell’impresa – la miscela di caffè – allo sviluppo di soluzioni innovative per i packaging; dal primo espresso bevuto nello Spazio alle decine di brevetti industriali sviluppati.
Un’attitudine a precorrere i tempi che si riflette anche nell’attenzione rivolta al tema della sostenibilità – economica, sociale e ambientale – considerata da sempre un riferimento per indirizzare la strategia aziendale. “Awakening a better world every morning” è il purpose del Gruppo Lavazza, che ha l’obiettivo di creare valore sostenibile per gli azionisti, i collaboratori, i consumatori e le comunità in cui opera, unendo la competitività alla responsabilità sociale e ambientale.
Mattia De Vecchi con alle spalle la sua Tosta Bar (foto concessa)
MILANO – Il Bar Umberto I è uno dei pochi bar storici rimasti a Novara, attivo dal 1901, che Mattia Devecchi ha preso in gestione nel 2017: da quel momento in poi, la vita del locale ha preso una svolta innovativa: qui non solo si beve buon caffè – anche specialty – ma lo si tosta (un caso simile lo abbiamo condiviso qui).
Dal verde alla tazzina, tutto sotto gli occhi affascinati dei clienti. Ecco la storia della trasformazione.
Bar Umberto I: la torrefazione a braccetto con l’estrazione
“Quando ho deciso, sin da subito, di inserire la tostatura del mio caffè nel Bar Umberto I, durante le mie ricerche mi sono presto imbattuto nell’azienda produttrice della Tosta bar e così tutto è partito.
Volevo inaugurare questa mia esperienza dando un’immagine diversa al vecchio Bar Umberto I, che potesse differenziarlo dagli altri locali e completare l’esperienza del rito del caffè.
Per farlo, mi sono rivolto all’azienda ING. Napoli & C. Industrie Riunite – torrefazione, produttrice di macchine tostatrici e d’espresso e importatore – con la quale da subito si è instaurato un buon feeling: abbiamo iniziato un percorso di formazione a contatto diretto con la macchina.
Inizialmente per il Bar Umberto I abbiamo adottato una tostatrice da un chilo per volta finché l’anno scorso, abbiamo voluto investire sul modello da 4 chili: il quantitativo per ciclo di tostatura troppo ridotto non ci bastava più.
Dentro il Bar Umberto I, con la vetrata che mette a vista la tostatrice (foto concessa)
Ora tostiamo due volte a settimana e me ne occupo in parallelo al servizio dei clienti.
Quando siamo passati al macchinario più grande l’abbiamo dovuto spostare nella sala al primo piano, con una cancellata che divide i tavoli dall’angolo tostatura: cuocere i chicchi davanti al cliente è qualcosa di pazzesco. Le persone ne rimangono colpite. “
E quali numeri avete raggiunto e che altre attrezzature avete scelto per il Bar Umberto I?
“Come tostatura, tra la vendita per consumo domestico e espressi, registriamo un centinaio di chili al mese venduti.
Abbiamo saputo comunicare bene al cliente e così siamo cresciuti. Per quanto riguarda la macchina per l’espresso, la stessa ING. Napoli & C. Industrie Riunite ci ha consigliato la macchina per espresso artigianale a Leva che, se da una parte richiede qualche tempo in più di estrazione e questo a volte è un problema per i clienti abituati ai ritmi veloci, nel momento in cui si sa gestire, dà un risultato sbalorditivo.
Osservarla in azione, incanta i consumatori.
L’operatore che prepara l’espresso (foto concessa)
Per il resto delle attrezzature, abbiamo un macinacaffè on demand per ogni miscela: Mazzer, uno a macine coniche per la miscela principale e gli altri a macine piane.”
Al Bar Umberto I, che caffè troviamo?
“Ho voluto portare avanti un discorso di qualità che ha diversi vantaggi: prendere direttamente il caffè crudo permette di risparmiare qualcosa.
Ovviamente poi devo considerare il tempo, l’energia per la lavorazione necessari al processo, ma questo mi permette di selezionare origini e qualità migliori per creare qualcosa di diverso, che per questo poteva avere un prezzo più elevato.
L’anno scorso, quando è arrivata la nuova macchina, tutto il mondo del caffè parlava dell’aumento dei prezzi: prima noi vendevamo a 1 euro e 10 e invece di limitarmi ad aumentare il costo per la stessa materia prima, ho deciso di azzardare e scegliere delle miscele gourmet, di altura, molto più aromatiche e per questo ho potuto dare un motivo più valido al rincaro.
Così, ho sviluppato delle miscele premium e sono passato ad 1 euro e 30 (uno tra i più cari a Novara). Però, abbiamo deciso di mantenere gli stessi prezzi al tavolo e al banco.
Questo passaggio non nego sia stato delicato: abbiamo dovuto spenderci per spiegare, raccontare, ciò che stavamo servendo. Poi il resto l’ha fatto il caffè: puntare su qualità superiori, giustifica ogni cosa.
Chi dice che non si può chiedere di più per un espresso, sbaglia a priori. A distanza di più di un anno di questa scelta, che è stata premiante ed è stata riconosciuta dai 3 chicchi dal Gambero Rosso, il discorso del bar Umberto I si è ulteriormente focalizzato sulla divulgazione culturale del caffè.
Al banco serviamo miscele di montagna, di cui una a tostatura tradizionale (70% Arabica, 30% Robusta) Nabucco, un 100% Arabica (Etiopia, Tanzania e Colombia) di montagna gourmet tostato in due modi differenti: medio chiaro Turandot e poi scuro alla napoletana Principe del Piemonte (è un gusto che qua piace ancora molto).
Abbiamo però introdotto gli specialty coffee, tostati chiari e li serviamo sia con AeroPress che in V60, un sistema di estrazione che ha caratteristiche formidabili, permette una pulizia incredibile in tazza e ha dei parametri ferrei che rendono la procedura di estrazione molto semplice.
Abbiamo anche pensato ad organizzare dei corsi per insegnare questo tipo di estrazione.
Durante le lezioni usiamo due origini: una con un’acidità più spiccata e una più dolce.
Quando teniamo le lezioni, della durata di un’ora e un quarto, c’è un coffeelover specialist dedicato che prepara il filtro passando dalla soluzione dolce a quella acida in un percorso sensoriale.
“Al Bar Umberto I raccontiamo gli specialty e il mondo che c’è dietro.”
“Abbiamo strutturato il filtro su tre livelli: miscele tradizionali – i caffè di cui abbiamo parlato all’inizio – miscele gourmet e poi gli specialty.
Siamo riusciti a incrementarne le vendite: i miei colleghi mi avevano detto di crederci e in effetti, durante l’inverno sono aumentate molto le richieste.
Per l’estate invece, facciamo un’estrazione a freddo con il V60 e l’intramontabile shackerato. Abbiamo però su questo una proposta interessante: la nostra miscela 100% Arabica tostata medio chiara sprigiona un sentore fruttato che emerge particolarmente nella ricetta fredda.”
Il brunch è una proposta interessante per gli specialty e i filtri?
“Ancora non ho sperimentato il brunch, ma vorrei introdurlo, perché sono convinto che sia un buon modo per far passare gli specialty. Abbiamo sperimentato dei pairing con il dolce (bacio di dama, biscotti secchi, cestino alla marmellata).
Ci sono delle barriere anche in questo senso e non si può osare sul salato. Novara è una città di provincia con una mentalità un po’ chiusa e quindi ci vuole tempo.
Rispetto a una metropoli, con un afflusso turistico che permette di portare avanti questi discorsi più sperimentali, qui si è ancora molto legati alle tradizioni.
In ogni caso, per quanto sia difficile, resto convinto del fatto che il discorso di sostenibilità e tracciabilità legata allo specialty coffee, sia una battaglia che va vinta proprio nelle città di provincia. È qui che bisogna crederci maggiormente.
E io ci credo. Come far passare lo specialty? Partendo dal presupposto che un buon caffè, coltivato bene, anche tostato non troppo chiaro, resta ottimo.
Abbiamo provato a sperimentare: la miscela di 100% Arabica tostata medio chiara, permette di servire una soluzione intermedia per avvicinarsi a qualcosa di più spinto.
Ma ancora questo non bastava come primo approccio: ho creato quindi una miscela di due monorigini specialty (un Kenya e un Colombia) tostate all’italiana. I sentori fruttati si perdono, ma resta un’ottima aromaticità.
Questo potrebbe esser il giusto espediente, un mezzo per passare dai commerciali agli specialty. “
E come l’ha presentato?
“Si chiama Tosca, venduto al banco a 2 euro e 50 a tazzina in double shot – che abbiamo spiegato non avere una dose di caffeina eccessiva – e abbiamo lanciato la sfida: se non piace, offriamo noi.
Bene: fin qui, non ne abbiamo pagato neppure una tazzina. La soddisfazione si leggeva negli sguardi di chi lo assaggiava.”
Il consumo domestico è migliorato dopo il passaggio del Covid?
“In effetti, la vendita del caffè per casa sta andando molto bene: molti si sono dotati di macchine superautomatiche che macinano automaticamente i grani.
Questo è stato un grande passaggio: molti clienti acquistano ancora per la moka, ma sono in parecchi che adesso hanno cambiato sistema, dalle capsule ai grani.
Un dato su tutti: solo a dicembre sotto le feste, abbiamo venduto 50 chili di caffè per casa, che abbiamo stimato che sia come esser entrati all’incirca sulle tavole di 400 famiglie con il caffè del Bar Umberto I.”
Ma anche il Bar Umberto I ha sofferto la ricerca del personale?
Attualmente, siamo tre persone al banco più uno in cucina. Il problema ancora non mi ha toccato: ho trovato persone fantastiche che si sono dedicate al servizio.
Ma resta un problema: sono lavori basati spesso su trattamenti salariali non adeguati, a volte addirittura senza regolare contratto.
Non è vero che non si trovano persone che non vogliono lavorare: basta pagarle il giusto e applicare contratti senza sfruttamento. Molti improntano il lavoro nel locale come se si fosse in famiglia, ma non è così: siamo una squadra.
Dobbiamo coprire 8 tavoli da due posti in una sala di sotto e di sopra 5 tavoli da 2 posti e quindi ci sarebbe bisogno di altro personale, ma potrebbe esser un problema trovarne. Bisognerebbe combattere a monte per ottenere una diversificazione a seconda del settore di provenienza il costo del lavoro.”
Umberto I nel futuro: quali sono i sogni nel cassetto?
“Ho in testa due grandi progetti: trasformare la struttura in una scuola del caffè. Dalle nostre parti non c’è molta offerta didattica e sarebbe una cosa grandiosa poter erogare anche dei corsi certificati.
E come secondo passo, introdurre una pasticceria che sia nostra, inserendo magari un pastry chef dedicato.
Ora cuciniamo tutto, dalla A alla Z, con una rotazione di piatti tradizionali: nobilitiamo la semplicità. Ma, un investimento alla volta, sarà possibile puntare più in alto.”
MILANO – L’economia del caffè sarà circolare o non sarà: potremmo sintetizzare così il messaggio lanciato dalla V Conferenza mondiale sul caffè, che si conclude quest’oggi – giovedì 28 settembre – a Bangalore, India. Organizzata dall’Ico – in collaborazione con il Coffee Board of India, il ministero del commercio e dell’industria di Delhi, il governo dello stato del Karnataka, nonché vari partner dell’industria – l’assise indiana riunisce per quattro giorni, nella suggestiva cornice del Bangalore Palace, alcuni tra i massimi esponenti del settore privato, delle organizzazioni internazionali e dei governi.
Presenti oltre 2.400 delegati, in rappresentanza di un’ottantina di paesi. La conferenza vede la partecipazione di 128 oratori, tra cui anche gli italiani Andrea Illy (presidente di illycaffè), Gerardo Patacconi (capo delle operazioni Ico) e Mario Cerutti (Chief Institutional Relations and Sustainability Office di Lavazza).
Alla fiera, che si svolge in parallelo alla conferenza, prendono parte 208 espositori ed è prevista la presenza di oltre 10 mila visitatori.
L’evento è completato da incontri B2B, workshop, il CEOs & Global Leaders Forum, eventi culturali, visite alle piantagioni e le competizioni nazionali di caffetteria valide per il circuito Wce.
Tema della Conferenza: “La sostenibilità attraverso l’economia circolare e l’agricoltura rigenerativa”.
Tra gli interventi della sessione inaugurale spicca quello del professor Gunter Pauli, il carismatico economista e imprenditore belga, padre della blue economy, ramo della green economy volto alla creazione di un sistema economico sostenibile attraverso l’innovazione tecnologica.
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VALBREMBO (Bergamo) – C’è grande attesa per la partecipazione di Evoca a Host. Il Gruppo di Valbrembo ha pubblicato da poco il suo primo Report di Sostenibilità, che mette in evidenza le iniziative attuate e i risultati chiave ottenuti in settori come la tutela ambientale, la responsabilità sociale e le pratiche di governance. Con il suo ambizioso programma “The taste of sustainability“, Evoca vuole promuovere una solida cultura della sostenibilità, coinvolgendo non solo le persone che vi lavorano, ma anche i suoi preziosi stakeholder.
Evoca presente a Host Milano
Evoca è un’eccellenza italiana che si contraddistingue per la sua notevole capacità innovativa e il forte dinamismo nell’offrire soluzioni concrete e all’avanguardia, in grado di soddisfare tutte le esigenze dei mercati. In occasione di Host, Evoca presenterà numerose novità di prodotto, caratterizzate da tecnologie innovative, unite da un unico obiettivo: offrire un’esperienza perfetta in tutte le situazioni di consumo fuori casa.
Gaggia Milano lancia La Brillante, un modello dal look contemporaneo e minimalista, provvisto dell’innovativo sistema di schiumatura del latte PrimeMilk, che consente di regolare per ciascuna ricetta il livello di schiumatura del latte.
Nel solco della continua evoluzione si muove anche La Dea, macchina da caffè tradizionale a singolo gruppo di erogazione, che si arricchisce di una nuova versione Pro con selezione diretta delle bevande tramite pulsanti frontali.
La Brillante (immagine concessa)
Necta presenta Kometa, la nuova stella della gamma K progettata per offrire il meglio alle strutture che richiedono il massimo. Una superautomatica intelligente ed eco-friendly, dal design attraente e contemporaneo, che offre un menu bevande per ogni gusto e ad alto livello di personalizzazione, connettività completa e sistemi di pagamento integrabili.
Kometa (immagine concessa)
Saeco punta su Magic, la nuova linea premium di macchine OCS bean-to-cup, ora anche in versione a rete idrica, che rappresenta un’importante evoluzione della gamma per l’ufficio e il foodservice.
Con Magic sarà possibile testare anche Pro.Up, la soluzione digitale, pratica e innovativa, per la gestione online della macchina. E non finisce qui: a Host Saeco svelerà una bella novità per le piccole locazioni.
Magic (immagine concessa)
La gamma horeca e ocs si completa con le soluzioni a marchio Futurmat e Visacrem, pronte a fare bella mostra di sé con interessanti nuove funzionalità.
La proposta Evoca abbraccia anche il mondo della distribuzione automatica. Necta presenta tre novità: Maestro con la soluzione originale PureLatte – un modello che eroga bevande a base di latte liquido – il distributore a dieci spirali Soprano e il modulo Greeny Touch. Per il segmento table-top, Necta ha in serbo una sorpresa che sarà svelata ai visitatori direttamente allo stand.
Hi (immagine concessa)
I prodotti Hi! Plus e Hi! IES rendono per operatori e clienti l’esperienza di acquisto automatizzato ancora più comoda ed efficiente. Hi! Plus è un lettore cashless versatile e adattabile, compatibile con diverse tipologie di distributori automatici, che supporta metodi di pagamento avanzati, tra cui l’app Breasy. Hi! IES, invece, è una soluzione cloud per la gestione intelligente dei dati cashless, che offre una panoramica completa delle transazioni e una gestione centralizzata dei lettori.
Con queste e altre importanti novità, Evoca vi dà appuntamento a Host dal 13 al 17 ottobre al padiglione 22 – Stand F35/G46: venite a scoprire le migliori soluzioni per l’Out- of-Home.
La scheda sintetica di Evoca Group
Evoca Group è un leader mondiale nella produzione di macchine professionali per il caffè e uno dei principali operatori internazionali nei settori horeca e OCS. Evoca commercializza i suoi prodotti attraverso più brand (Necta, Wittenborg, Saeco, Gaggia, Ducale, SGL, Newis, Cafection, Visacrem, Futurmat e Macas), ognuno con la sua identità individuale ed altamente sinergici con la missione di Evoca.
Oggi Evoca conta più di 10.000 clienti in oltre 140 Paesi in tutto il mondo. Con la sede in Italia (Valbrembo – Bergamo), Evoca è presente a livello globale con 9 siti produttivi, 6 centri di ricerca e sviluppo e ha registrato oltre 600 brevetti.
Lo studio Circana sui consumi Fuori casa (immagine concessa)
MILANO – Nell’ambito della presentazione di Host Milano 2023 Circana ha presentato i dati sull’andamento dei consumi Fuori casa. I risultati dell’analisi fanno emergere il quadro di un canale resiliente al contesto attuale. I consumatori adottano strategie per mantenere i consumi fuori casa e alzano le loro aspettative. A giugno di quest’anno i consumi Out of Home in Italia hanno raggiunto i 66 miliardi di euro annui (+14,0% sul corrispondente periodo precedente), anche grazie a un aumento positivo nel numero di visite, salite a 14,9 miliardi (+9,9%), con numeri molto vicini al pre-pandemia.
Le analisi di Circana sui consumi Fuori casa realizzata per Host
Sebbene l’attenzione relativa all’aumento dei prezzi resti alta, solo un consumatore su 10 dichiara di avere difficoltà a consumare fuori casa mentre un quarto dei consumatori (27%) dichiara di non aver cambiato le proprie abitudini.
Cresce il senso di comunità tra i consumatori anche fuori casa e i consumatori guardano agli aspetti valoriali per arricchire le proprie esperienze e renderle memorabili.
Sentiment sull’utilizzo di bar e ristoranti (immagine concessa)
L’ultimo studio di sentiment della ristorazione di Circana rileva che il 72% dei consumatori si aspetta che i ristoranti siano inclusivi e soddisfino anche i consumatori che hanno diete o esigenze alimentari speciali; il 56% pensa che la tecnologia aiuti ad essere più inclusivi.
In generale la tecnologia piace agli italiani che consumano fuori casa. Il 40%, grazie alle app e al digitale, si gode di più l’esperienza in bar e ristoranti e al 46% piace usare dispositivi digitali o app per interagire con i luoghi che frequenta.
Il sentiment generale dei consumatori nei confronti della ristorazione (immagine concessa)
L’innovazione non è soltanto tecnologia ma è anche contaminazione, ibridazione e offerta rinnovata di cibo e bevande. La ristorazione in Italia è percepita ancora come troppo tradizionale (36%) mentre il consumatore è sempre più informato e vede ciò che accade all’estero dove la contaminazione tra cucine divere è forte. Così il 48% dei consumatori italiani si aspetterebbero innovazioni su ricette e sapori.
Una piccola rivoluzione per il consumatore italiano ancorato alle proprie abitudini e restio alla sperimentazione, ma i tempi cambiano e cambiano soprattutto le motivazioni e i contesti di consumo.
Sempre meno occasioni funzionali e stili di vita e lavoro che limitano gli spostamenti e in generale la mobilità. Allora l’occasione di consumo fuori casa diventa sempre più esperienziale e non sostituibile con cibo e bevande in casa.
La voglia di esperienza come si sposa con il caro vita che grava sugli italiani? I consumatori sono senz’altro attenti ma adottano strategie per mantenere costante la quota di reddito dedicata ai ristoranti che non sono in cima alla lista delle rinunce. Anzi, in media 3 italiani su 4 sono disposti a pagare di più per avere maggiore innovazione nella ristorazione.
Grazie a tecnologia unica, analytics, informazioni relative a diverse industry e comprovata esperienza in numerosi settori, Circana aiuta oltre 7000 tra i principali Produttori e Distributori nel mondo a raggiungere la chiarezza necessaria per intraprendere azioni strategiche e guidare la crescita del business.
Possiamo vantare una conoscenza a tutto tondo del consumatore, del punto vendita e della domanda. Questo ci consente di aiutare i clienti, sulla base dei nostri dati, a sfruttare insights ed analisi di valore, in grado di stimolare l’innovazione, soddisfare le esigenze dei consumatori e contrastare la competition. Per ulteriori informazioni visita www.circana.com.
La tostatrice IMA
Petroncini TMR 25 (immagine concessa)
SANT’AGOSTINO (Ferrara) – IMA Coffee Hub si impegna a rispondere alle esigenze dell’industria mondiale del caffè e a progettare soluzioni di qualità per migliorare le prestazioni produttive dei propri clienti. Per rispondere alle esigenze di un mercato in rapida evoluzione, IMA Coffee Hub copre tutti gli aspetti dei processi di lavorazione e confezionamento, dalla consulenza e progettazione alla pianificazione della produzione, fino alle soluzioni “chiavi in mano”.
IMA Coffee Hub a Host Milano
Al centro dell’offerta dell’Hub ci sono macchine per la tostatura e per il riempimento di capsule monodose, in grado di rispondere alle richieste del mercato con soluzioni ad alta, media e piccola capacità produttiva, garantendo massime prestazioni ed efficienza. Grazie al dualismo dell’Hub, processo e confezionamento viaggiano sullo stesso binario, con il risultato di poter offrire al cliente una soluzione “chiavi in mano” e una conoscenza approfondita del prodotto caffè, dal chicco verde alla confezione monodose.
“Il perfetto equilibrio dell’IMA Coffee Hub sarà visibile a Host Milano, dal 13 al 17 ottobre, dove esporremo alcune delle soluzioni più affidabili per la tostatura e il confezionamento del caffè. A partire da un prodotto dallo stile classico, la TTA60 di IMA Petroncini, la tostatrice più robusta di sempre, fino alla soluzione più sostenibile e flessibile per la tostatura del caffè: il modello di tostatrice TMR”, afferma Nicola Panzani, ceo di IMA Petroncini e direttore commerciale di IMA Coffee Hub.
La capsula compostabile (immagine concessa)
Panzani aggiunge “In mostra la TMR25 LAB, il perfetto scale-down del modello industriale di IMA Petroncini, pensato per le prove di laboratorio. TMR25 permette di eseguire nuovi profili di tostatura, testare nuove miscele e trasferire i parametri di tostatura sulle tostatrici industriali per avviare la produzione, senza alterare la qualità finale del prodotto”.
“Questo è possibile grazie ad Orchestra, il nuovo controllo di tostatura applicato ai modelli TMR, in grado di autoregolare i parametri della macchina, permettendo così al tostatore di ottenere risultati di tostatura costanti nel tempo, soprattutto per prodotti come cialde e capsule” conclude Panzani.
Un’altra importante caratteristica della TMR è il suo sistema di risparmio energetico. La TMR utilizza un solo bruciatore come generatore di calore e un post-combustore termico per ridurre le emissioni di CO, NOx e VOC.
Il ricircolo del calore consente, in media, un risparmio energetico del 30-35% rispetto alle tostatrici tradizionali, e l’attenzione alla sostenibilità è oggi più importante che mai.
Negli ultimi anni IMA Coffee ha rafforzato il suo impegno per ridurre l’impatto ambientale lungo la filiera produttiva del caffè in collaborazione con OPENLab, la rete di laboratori tecnologici e aree di sperimentazione del Gruppo IMA dedicati alla ricerca su materiali, tecnologie e processi di ottimizzazione della produzione, sostenibili.
Questo impegno ambientale si concretizza nella sperimentazione di processi alternativi per preservare le risorse, nell’adattamento delle tecnologie di riempimento e saldatura ai nuovi materiali di confezionamento per ridurne al minimo gli scarti.
Alessandro Nobili, responsabile product e project management di IMA Coffee | Packaging Solutions: “Le capsule di caffè sono strutture complesse in cui il corpo della capsula, il coperchio e il filtro devono essere progettati con precisione per offrire un’esperienza di qualità costante. Prima ancora che le capsule raggiungano i consumatori finali, è fondamentale che queste componenti funzionino bene durante l’assemblaggio e il riempimento, durante l’infusione e sullo scaffale. Oggi alcune aziende stanno investendo in tecniche di confezionamento sostenibili per compensare l’effetto ambientale sul pianeta degli imballaggi tradizionali in plastica”.
Nobili continua: “La domanda di capsule di caffè compostabili è destinata a crescere, in quanto i clienti sono sempre più attenti alla salute e consapevoli delle ripercussioni ambientali negative del confezionamento delle capsule di caffè. Grazie all’OPENLab, possiamo analizzare nuovi materiali sostenibili e innovativi come quelli compostabili, a base di carta o di film ultrasottile, prima che siano disponibili in commercio, sviluppando progetti per rispondere alle esigenze dei clienti e studiando processi alternativi e specifiche dei materiali”.
IMA OPENLab è un luogo in cui le conoscenze e le competenze provenienti dai produttori di macchine e di imballaggi e dai clienti, convergono per sviluppare il nuovo progetto di commercializzazione. Vengono eseguiti test di compatibilità su capsule, filtri e film per coperchi superiori, per identificare e mantenere parametri e limiti di saldatura dei materiali ottimali, nonché per garantire una configurazione adeguata delle macchine di confezionamento IMA per gestire la massima efficienza per ogni tipo di capsula.
SB1 LAB e SR4N
In occasione di Host Milano, IMA presenterà ufficialmente gli ultimi progetti sviluppati all’interno dell’OPENLab insieme alla nuova SB1 LAB, una macchina rotativa estremamente compatta per il riempimento e la saldatura di capsule singole, destinata a scopi di laboratorio e a piccole produzioni, e alla SR4N, progettata per volumi di produzione medi.
La nuova SB1 LAB (immagine concess)
La SR4N è una soluzione affidabile per la gestione di capsule compostabili che garantisce elevati standard tecnologici e un’alta precisione di dosaggio, in un ingombro ridotto.
Grazie all’elevato grado di automazione e flessibilità, ogni riempitrice della gamma IMA Coffee è in grado di gestire tutti i tipi di capsule, indipendentemente dal tipo di materiale, che si tratti di materiali compostabili, alluminio o plastica.
“L’esperienza e il know-how specifico di IMA Coffee per ogni tipo di prodotto ci permettono di configurare linee complete e personalizzate per ogni esigenza produttiva, offrendo una combinazione di soluzioni di confezionamento primario, secondario e di fine linea per applicazioni tradizionali o tecnologie innovative per raggiungere i massimi livelli di produttività, efficienza e flessibilità nel cambio formato e nella gestione del materiale delle capsule” afferma Nobili.
Il dualismo che caratterizza IMA Coffee Hub confluisce nell’IMA Coffee Lab, un laboratorio del caffè installato presso il sito produttivo di IMA Petroncini in provincia di Ferrara, che ospita un impianto pilota che gestisce tutte le fasi di lavorazione del caffè, dalla ricezione e pulizia del caffè verde alla tostatura e macinazione, fino al confezionamento delle capsule.
I tecnici e i consulenti dell’IMA Coffee Lab sono sempre pronti a trovare le soluzioni di lavorazione e confezionamento ideali per ottenere la qualità e il gusto desiderati.
Il Coffee Hub di IMA può sviluppare un impianto di caffè su misura esaminando tutti gli aspetti in loco presso il Coffee Lab., studiando la massima efficienza produttiva per il cliente ed effettuando prove dalle risposte immediate, valutando così le fasi di lavorazione e la qualità finale del caffè prima della messa in funzione dell’impianto.
Scoprite IMA Coffee Hub a Host Milano, Padiglione 22P – Stand K47 K 57 L48 L58
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