martedì 02 Dicembre 2025
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Frankly apre nella stazione di Porta Garibaldi a Milano: obiettivo 100 dipendenti entro 2023

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frankly garibaldi
Il nuovo store nella metro di Porta Garibaldi (immagine concessa)

MILANO – Frankly, la prima catena di bubble tea in Italia, annuncia l’apertura di un nuovo store nella metro di Porta Garibaldi, sulla Linea Verde (M2) a Milano. Con questo nuovo traguardo, il nono nel capoluogo lombardo dopo l’esordio in via Orefici nel 2016, Frankly conferma il successo della tipica bevanda taiwanese a base di tè tanto amata dalla Gen Z (e non solo).

Il nuovo store Frankly nella stazione di Porta Garibaldi

All’interno del nuovo chiosco, situato in un punto nevralgico della linea metropolitana meneghina, che ogni giorno vede transitare migliaia di studenti, lavoratori e pendolari, oltre agli iconici Frankly Bubble Tea sarà possibile gustare anche una vasta scelta di prodotti per la colazione, come le brioches, i dolci, le spremute e gli articoli della classica caffetteria.

Inoltre, Frankly ha pensato anche a chi, come tanti, sarà di fretta e non avrà il tempo di fermarsi a consumare in loco, implementando l’opzione di ordinare in anticipo tramite l’app di Frankly – disponibile per iOS e Android – e ritirare tutto in store.

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Il nuovo punto vendita della catena (immagine concessa)

L’apertura nella metro Garibaldi a Milano fa eco a tre recenti inaugurazioni sul territorio italiano – in Porta Romana (Milano), a Bergamo e più recentemente al Centro di Arese – e dà seguito a un trend positivo intrapreso nel corso del 2023.

Frankly conferma così il proprio primato in Italia, dove serve ogni anno 1 milione di drink nei suoi numerosi punti vendita, grazie al lavoro di un team che conta oggi 70 dipendenti ma che, entro il 2023, è destinato a raggiungere quota 100.

“Siamo felici e orgogliosi di questa nuova apertura, per altro in uno snodo fondamentale del capoluogo, dove il transito di persone è importante e continuo: questo significa per noi che la strada imboccata è quella giusta e che la sfida di portare in Italia il bubble tea sta dando i frutti sperati, superando le aspettative – commenta Franco Borgonovo, founder di Frankly – L’obiettivo, nei prossimi mesi, è di continuare su questa linea, portando sempre più persone a scoprire questa bevanda, anche al di fuori dei confini italiani, diventando il punto di riferimento del bubble tea in Europa”.

La scheda sintetica di Frankly

Frankly – Bubble Tea and Coffee è la prima catena italiana di Bubble Tea e Caffè. Nata nel 2017 a Milano dall’idea di Franco Borgonovo (italiano) e Lati Ting (nata ad Hong Kong e cresciuta in Canada), Frankly conta oggi dodici punti vendita nel nord Italia (cinque a Milano, uno a Torino, uno a Pavia, uno a Bologna, due a Bergamo, uno a Monza e uno ad Arese), 80 dipendenti e oltre 1 milione di drink serviti ogni anno.

A fine 2020 Frankly ha anche lanciato il canale e-commerce, dove è possibile acquistare e ricevere a domicilio alcune delle materie prime naturali utilizzate nei negozi (dal tè nero al matcha fino a agli sciroppi alla frutta, e ai topping di perle di tapioca o popping boba, caratteristiche palline alla frutta) oltre a degli speciali kit per realizzare la bevanda a casa.

Sanpellegrino celebra il World no alcol day con il cocktail Basil 0, 02/10

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ciceri monza sanpellegrino
Elisabetta Ciceri, bar manager del locale Saint di Monza prepara il cocktail Basil 0 (immagine concessa)

MILANO – Il mondo della mixology ci ha abituati nel tempo a proposte alternative rispetto ai classici drink alcolici, ma solo negli ultimi anni tutto questo ha portato ad una vera e propria tendenza: il Sober Curiosity Movement, trend diffuso oltreoceano soprattutto tra giovani e giovanissimi che punta alla sobrietà come stile di vita. Questa tendenza ha acquisito sempre maggiore popolarità fino a sbarcare anche in Italia con il movimento della Sobrietà all’italiana, promosso dalle Bibite Sanpellegrino che, per l’occasione, presentano una esclusiva drink list “sobria”.

Sanpellegrino presenta il cocktail analcolico Basil 0

Con i propri esperti di miscelazione, infatti, Bibite Sanpellegrino ha ideato mocktail inediti e all’avanguardia che grazie ai loro gusti ricercati sono in grado di ricreare un’esperienza di fine drinking unica.

E in occasione del World no alcol day – una giornata istituita per celebrare proprio la sobrietà – il marchio propone il Basil 0, un cocktail analcolico dal gusto fresco e frizzante a base di Tonica Rovere Sanpellegrino.

Si tratta di creazione unica, ideata e realizzata dalla bar manager del locale Saint di Monza, Elisabetta Ciceri. Basil 0 sposa appieno il trend della Sobrietà all’italiana già a partire dal nome, dove lo “zero” indica proprio l’assenza di alcol al suo interno.

Inoltre, grazie ai suoi ingredienti di qualità, il cocktail sprigiona l’anima italiana che lo contraddistingue. Non a caso, uno dei componenti chiave del drink è il basilico, che da sempre rappresenta un elemento tipico della cucina mediterranea.

Il drink, fresco e profumato, è pensato per riportare alla mente l’idea di una socialità genuina, spontanea e senza filtri, come suggerisce anche il suo aspetto trasparente. Queste caratteristiche sono i valori che vengono celebrati durante il World no alcol day, una giornata nata per riscoprire la bellezza dei rapporti vissuti all’insegna della sobrietà.

La ricorrenza, proposta per la prima volta nel 2008 dall’India, viene festeggiata il 2 ottobre per onorare la data di nascita di Gandhi, simbolo di temperanza, disciplina e sobrietà. Da quel momento, ogni anno si celebra questa giornata all’insegna della sobrietà – anche e soprattutto tra i più giovani.

La rivalutazione del consumo di alcol

Secondo alcuni studi internazionali , infatti, sono sempre di più i Millennials e i rappresentanti della Generazione Z a rivalutare il consumo di alcol in situazioni di socialità e convivialità, preferendo invece alternative analcoliche.

Basil 0 combina le note secche ed intense di Tonica Rovere Sanpellegrino alle fragranti note speziate dell’analcolico Gin Vol0. Ad aggiungere poi un tocco di freschezza al drink sono lo sciroppo di basilico homemade ed il succo di limone.

Per preparare il Basil 0 basterà unire in uno shaker lo sciroppo di basilico homemade – creato combinando acqua, basilico, zucchero e pectina – al Gin Vol0, e infine aggiungere il succo di limone fresco.

Dopo aver inserito anche il ghiaccio, e agitato con energia, occorrerà filtrare il risultato. Infine, bisognerà aggiungere la Tonica Rovere Sanpellegrino e, per dare un tocco più elegante, guarnire con una cima di basilico fresco.

Il nuovo cocktail Basil 0 vuole dunque celebrare questa giornata all’insegna della sobrietà, portando una ventata di freschezza ed un gusto tipicamente italiano, per vivere un’esperienza di mixology unica e con zero alcol.

De’ Longhi presenta Rivelia: la macchina compatta oggetto del desiderio, col nuovo sistema di portachicchi intercambiabile

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De'Longhi Rivelia (foto concessa)
De'Longhi Rivelia (foto concessa)

MILANO – In via San Tomaso 6, nell’accogliente spazio di Casa Lago, l’ultima rivelazione per l’home bar De’Longhi: Rivelia. La macchina che Marco Brogi – country manager del Gruppo De’Longhi Italia – ha definito come “un salto generazionale che apre un mondo”.

De’Longhi conferma così la sua intenzione di cavalcare il mercato del consumo domestico, nel quale negli ultimi anni in particolare ha ricavato più della metà del fatturato.

Lo fa però inaugurando una nuova era di super automatiche in grani, con un modello differente per tecnica e design.

Marco Brogi con Rivelia

Così come ha raccontato lo stesso disegn director De’Longhi, Dario Grasselli,  “volevamo rendere Rivelia, una macchina che fosse un oggetto da desiderio“.

Soluzione non semplice, dovendo trovare un compromesso tra performance, alta tecnica e un’apparenza che risultasse attraente.

Com’è fatta la Rivelia

Si parte da ciò che questa macchina è in grado di fare, occupando davvero poco spazio rispetto a quello a cui si è solitamente abituati pensando alle super automatiche.

Rivelia risponde alle esigenze di chi la usa

Ed è stata creata appositamente per un consumatore oggi sempre più esigente rispetto ad una buona resa in tazza anche a casa propria come al bar.

L’estrazione grinder (foto concessa)

Interessante la possibilità di esplorare le varietà dei grani grazie al Bean Switch System: il sistema di scambio dei porta chicchi da 250 grammi, che permette di gustare e memorizzare le diverse tipologie che si hanno a disposizione.

Rivelia è infatti dotata di due serbatoi così da poter passare facilmente da un caffè all’altro, con la semplice impostazione iniziale della modalità Switch per liberare il macinino dai grani e poi estrarre direttamente il caffè o macinarli.

La precisione data dal Bean Adapt

Rivelia è dotata di un macinacaffè integrato e regolabile, con 13 livelli disponibili, ma non basta: la macchina ha un sistema studiato per garantire il corretto adattamento del livello di macinatura, della quantità di caffè e infine della temperatura di infusione rispetto ai chicchi selezionati.

La personalizzazione in un design coinvolgente

Interagire con Rivelia è intuitivo, grazie alla presenza del display full-touch a 3,5 pollici che consente di scegliere a scorrimento la bevanda – 16 soluzioni selezionabili – con un solo tasto.

Ovviamente la macchina è pronta a memorizzare le abitudini quotidiane, anche regolandosi in base del momento della giornata, garantendo un massimo di 4 profili utente.

Per chi poi è amante del cappuccino, Rivelia dà la possibilità di preparare manualmente le bevande a base di latte cremose, con estrema facilità: la tecnologia LatteCrema Hot dà modo di realizzare creme di latte automaticamente senza dover essere dei baristi provetti – anche se, per chi amasse invece cimentarsi con la montatura manuale, esiste anche questa possibilità -.

Capitolo pulizia e manutenzione: Rivelia non abbandona il consumatore neppure in questo caso e anzi, lo guida tramite il display per le procedure corrette di decalcificazione; inoltre, sempre pigiando un semplice tasto, laverà la lancia per il latte con la giusta quantità d’acqua.

Acqua, chicchi e latte: i tre nutrimenti della macchina, così li ha definiti Dario Grasselli, che volutamente sono stati lasciati ben evidenti alla vista, per poter seguire tutto il viaggio del bean to cup.

Plamena Stavreva – coffee marketing manager De’Longhi – si è unita al racconto di Rivelia

Plamena Stavreva

Sottolineando l’importanza della ricerca dietro alla creazione di un modello di questo genere: soltanto con il confronto diretto con i consumatori, si è potuto raggiungere un prodotto davvero innovativo, che rappresentasse un upgrade tecnologico, garantisse automatizzazione, personalizzazione e il display full touch.

Uno strumento che rispondesse all’esigenza di una macchina adatta a piccoli ambienti, con però capacità altamente performanti.

Dario Grasselli che racconta il design di Rivelia

Dario Grasselli ha chiarito subito, che Rivelia racchiude in sé due concetti chiave: semplicità e tecnologia, un qualcosa di complesso reso però fruibile. Che potesse trasmettere una carica tecnica ed emozionale.

Con Rivelia, si vuole scardinare il paradigma delle macchine del caffè super automatiche percepite per lo più come funzionali, resistenti, che però esula spesso dal fattore emozionale.

“Mai tra gli intervistati durante la ricerca, ha usato la parola “belle” per definrie queste macchine” ha raccontato ancora Grasselli.

Era necessario trovare dunque una soluzione che sposasse la parte ingegneristica, restituendo un contenitore di tecnologia morbida, dagli angoli arrotondati e dalle forme accoglienti.

Rivelia è per la prima volta la macchina lanciata con diverse nuances di colore, Arctic White, Pebble Grey, Sand Beige, Onyx Black, proprio per dare l’opportunità di abbinarsi con diversi stili di cucina e di ambienti.

De’Longhi Rivelia nei suoi diversi colori (foto concessa)

Rivelia: partire dall’utente, dall’essere umano, per ottenere un prodotto perfetto

Perfetto, sì, come la campagna globale di comunicazione 2023 – realizzata da M&C Saatchi, pianificata da Mediaplus Italia S.r.l – che ha raggiunto oltre 240 milioni di persone in tutto il mondo, aumentando del 30% l’awareness del brand e di 4 punti percentuali la quota di mercato delle macchine da caffè -.

E ora, il momento del caffè “Perfetto” ritorna con il volto di Brad Pitt, per raccontare questa innovativa macchina targata De’Longhi.

Questo è il secondo capitolo della storia di Perfetto, lanciata per la prima volta nel 2021, che in questa fase avanzata punta tutto sullo storytelling coinvolgente sotto la regia di Bennet Miller, la direzione fotografica di Greig Fraser e gli scatti di Lachlan Bailey, la colonna sonora di Justin Hurwitz.

Un team di grandi professionisti, con l’obiettivo di aumentare la brand awereness De’Longhi e costruire un legame emotivo, ampliando la premiumness dei prodotti.

Zeno Adami, Global Brand Director del Gruppo De’Longhi, intervenendo sulla campagna ha dichiarato:

Zeno Adami racconta il backstage con Brad Pitt

“Questo nuovo capitolo della comunicazione globale di De’Longhi ci riempie di entusiasmo e ci proietta con ottimismo verso il futuro del marchio.

Il linguaggio dell’autenticità, di un’esperienza genuina, è sempre più prevalente: lo dimostrano le location scelte per la campagna, le bevande prodotte dalle nostre macchine da caffè e persino gli attori co-protagonisti scelti in loco, per conservare il “sapore”, sia letterale che metaforico, del nostro heritage”.

Rivelia e Perfetto: due strade che portano allo stesso risultato. Oggi nel mondo, una macchina su 3, è De’Longhi.

Rivelia: provare per credere

Mauro Illiano accanto alla Rivelia

E così, guidati dal caffesperto Mauro Illiano, il lancio di Rivelia ha coinciso con un momento di degustazione e food pairing, con due proposte interessanti: un 100% Arabica dell’Etiopia accompagnato da una sfera di cioccolato bianco al lampone, una al the macha e un choco pop con sale maldon affumicato; e una Canephora indiana da assaggiare insieme ad un cioccolatino con ganache di cioccolato bianco al caramello con fave di cacao tostate al sale maldon, un cioccolatino di pura massa di cacao al 100% e un macaron alla liquirizia.

Il tavolo pronto con il cibo da degustazione

Due tazzine molto diverse tra loro, che però hanno stupito al momento dell’assaggio allo stesso modo: Rivelia ha centrato l’obiettivo di restituire la qualità del chicco, in tazza.

Torrefazione Dubbini con Voce Aimo e Nadia lancia a Milano in Piazza alla Scala gli Specialty per l’alta pasticceria tra arte e cultura

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L'interno della caffetteria di Voce Aimo e Nadia (immagine concessa)

MILANO – Torrefazione Dubbini, esclusivo brand della storica torrefazione Diemme S.p.A. nata nel 1927, ha presentato insieme al ristorante Voce da Aimo e Nadia, due stelle Michelin, l’evento in cui caffè, cultura del cibo e arte si sono rivelati i protagonisti con l’introduzione della gamma di miscele esclusive per l’alta pasticceria: Caffè Superiore.

Quale luogo migliore per celebrare la presentazione dell’esperienza sensoriale e unica tra arte ed espresso se non il suggestivo Museo delle Gallerie D’Italia, sede del ristorante e polo di riferimento culturale e artistico nel cuore di Milano a Piazza alla Scala 6?

L’esperienza sensoriale della Torrefazione Dubbini con Voce da Aimo e Nadia

Giannandrea Dubbini, terza generazione della famiglia alla guida dell’azienda insieme al fratello Federico, ci guida alla scoperta della mission della torrefazione tra la degustazione della miscela Torrefazione Dubbini e i croissant degli chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani, le anime creative dietro Voce da Aimo e Nadia: “L’azienda nasce come Caffè Diemme. Da qualche anno proponiamo una linea gourmet chiamata Torrefazione Dubbini rivolta all’alta pasticceria e ristorazione”.

Il caffè incontra la pasticceria e l’arte

Dubbini aggiunge: “Il nostro progetto ruota su una miscela unica, Caffè Superiore, che va ad abbracciare la tradizione senza tuttavia tralasciare il processo di innovazione che, a fianco di una serie di corsi di formazione, propone diverse esperienze uniche e differenti bevande a base di caffè. Cosa significa? Proponiamo diverse estrazioni oltre il classico espresso o cappuccino includendo chemex o, ad esempio, il V60 che affianchiamo in un percorso di crescita e continua innovazione che si sposa con la tradizione: due aspetti che contraddistinguono Caffè Diemme da sempre”.

giannandrea dubbini
Giannandrea Dubbini, presidente di Diemme Caffè SpA

Ed è proprio in base a questi aspetti che nasce il caffè emblema della gamma, Caffè Superiore: una miscela composta da 85% Arabica e 15% Robusta, frutto di una miscelazione di cinque monorigini provenienti da Paesi di tre diversi continenti: Etiopia, Messico, Brasile, Costa Rica e India.

Nello specifico si tratta di un caffè dalla bassa acidità e media dolcezza con intense note aromatiche di fiori, frutti, spezie e cacao con un finale prolungato che ricorda il cioccolato fondente.

Ma l’eccellenza di Torrefazione Dubbini non è solo qualitativa ma anche visiva ed estetica in linea con il messaggio di esclusività del marchio, il quale si fa portavoce dell’innovazione e della tradizione gastronomica e culturale.

Dubbini continua: “La gran parte dell’offerta proposta al cliente è formata non solo dal caffè ma anche dalla formazione del personale. Parlare semplicemente di miscela e qualità non è sufficiente per noi. Ovviamente ci rivolgiamo anche ad una tipologia di clienti che siano alla ricerca dell’eccellenza e di nuove esperienze nel campo dell’alta pasticceria e della ristorazione. Cerchiamo pertanto di coltivare relazioni con persone dotate di questo tipo di sensibilità e perseguiamo una continua ricerca della qualità”.

Dubbini rivela infine: “Per quanta riguarda la sostenibilità stiamo abbracciando alcuni progetti in diversi Paesi d’origine. Sosteniamo determinate piantagioni da cui compriamo direttamente il caffè contribuendo anche all’impegno verso l’aspetto sociale”.

Un continuo percorso verso l’eccellenza

Davide Cavaglieri, shop manager Diemme Industria, prende la parola e spiega le caratteristiche della miscela Caffè Superiore: “Quando si parla di caffè è complicato trasmettere la parte più emotiva. La nostra miscela è stata ideata con la finalità di poter essere abbinata con le bevande a base di latte nell’ambito dell’alta pasticceria. L’acidità è leggera ma presente e serve per contrastare la parte più grassa presente nel latte”.

la voce del caffè
Davide Cavaglieri presenta la linea Specialty in collaborazione con Voce Aimo e Nadia

Cavaglieri continua: “L’acidità nel caffè è una caratteristica molto importante: quando parliamo di caffè lungo, le componenti amare sono davvero poche. È la trasformazione della dosatura che porta ad aumentare l’amarezza. Il chicco di caffè, la materia prima, è acido. Quando si percepisce un gusto particolarmente acido si deve pensare che si sta bevendo qualcosa di diverso e particolare. Questa originalità è accentuata nella linea di miscele Gli Speciali – Torrefazione Dubbini: una gamma di specialty coffee in continua evoluzione per offrire in tazza sensazioni sempre nuove”.

Innovazione e tradizione

Le miscele specialty provengono da piccoli produttori che curano ogni aspetto della coltivazione e prima trasformazione, ottenendo caffè d’eccellenza in quantità limitata. Ogni lotto è diverso e cambia stagionalmente esattamente come i menù proposti dagli chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani.

dubbini chef
Gli chef Fabio Pisani e Alessandro Negrini

In tal proposito, lo chef Fabio Pisani ci rivela: “Nella cucina la sperimentazione è fondamentale esattamente come il gusto che deve risultare armonioso. Sperimentare significa creare abbinamenti che possano funzionare tra di loro: il caffè, ad esempio, lo utilizziamo spesso come spezia nella ristorazione. Il caffè è co-protagonista in piatti di carne come l’agnello”.

Pisani continua: “Ovviamente il risultato deve risultare armonioso. La miscela di oggi di Torrefazione Dubbini è per noi sinonimo di eleganza. Le miscele Specialty, invece, cambiano ogni mese e sono in quantità molto ristrette: in questo modo è possibile variare sempre l’offerta e i piatti proposti al cliente spaziando tra i vari gusti. Gli Specialty disponibili cambiano in base alla coltivazione e alla reperibilità”.

Lo chef Alessandro Negrini conclude con una riflessione: “La caffetteria è, come ci disse Michele de Lucchi, un’espansione di piazza della Scala: gli alti soffitti, le ampie porte aperte e i rumori del tram creano un luogo di incontro che dialoga con l’energia della città”.

Torrefazione Dubbini: storia, cultura e gastronomia

La giornata dedicata al caffè e all’eleganza si sposta alla soglia del Museo delle Gallerie D’Italia alla scoperta di alcune collezioni artistiche accuratamente selezionate.

Il leit motiv? Ovviamente il rito del caffè che ha contraddistinto la storia di Milano: passando per i Palazzi Brentani, Anguissola e Beltrami si è potuto ammirare la pittura lombarda tra il divisionismo di Boccioni, lo stile neo settecentesco di Induno e le vedute di Carlo Canella. La visita è poi proseguita tra le opere di Fontana, Burri e Schifano con un focus sull’importanza delle caffetterie storiche del capoluogo lombardo nella creazione e nell’avanzamento delle correnti artistiche.

davide cavaglieri
Davide Cavaglieri presenta il 100% Arabica Specialty El Salvador estratto in cold brew

La giornata volge lentamente al termine con l’arrivo al suggestivo giardino di Alessandro Manzoni dove i caffè specialty sono i protagonisti. Si gusta il 100% Arabica Specialty varietà Bourbon proveniente dalla regione Apaneca – Ilamatepec, coltivato ad un’altitudine di 1300 metri. Il processo di fermentazione anaerobico della miscela dona gusti molto dolci che ricordano l’amarena e il cioccolato fondente. L’estrazione scelta è stata il cold brew.

miscele specialty
Le miscele specialty Ethiopia ed El Salvador

Infine è stato presentato il 100% Arabica Specialty varietà Heirloom Ethiopia: un caffè intensamente fruttato con note aromatiche di mirtillo, prugna rossa e fragola. Il processo di essiccazione naturale della miscela dona gusti freschi e dolci con un finale rotondo e lungo.

Il caffè vince su tutto e il rito della tazzina al mattino, scelto dal 61%, batte addirittura l’uso dello smartphone

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Giornata internazionale del caffè (foto concessa)
Giornata internazionale del caffè (foto concessa)

MILANO – Quello del caffè è un rito quotidiano che oggi conquista nuove fasce di consumatori, esplora abitudini d’uso alternative e conquista anche il mondo dei social media. Da secoli questa bevanda ha accompagnato la vita di tutti i giorni, fino a diventare una tendenza mondiale.

La si beve per sentirsi più energici, più propensi alla socializzazione, ma anche più rilassati e propositivi. È quello che emerge da una ricerca internazionale lanciata da Versuni, rebranding di Philips Domestic Appliances, in occasione della Giornata internazionale del caffè del 1° ottobre.

Caffè, la bevanda a cui non si può rinunciare

Condotta su un campione di ben 16.315 consumatori da 10 Paesi, di cui 2.061 solo in Italia (campione statistico altamente significativo), fotografa trend, preferenze, scelte e sperimentazioni delle diverse generazioni che si confrontano con una delle bevande più diffuse per iniziare la giornata: quello del caffè è un momento che spesso precede quello dell’informazione e dell’interazione con gli altri.

L’indagine compone un variegato panorama di culture, usi e consumi analizzati nelle
fasce d’età 16-24, 25-34, 35-44 , 45-54 e +55.

Si rinuncerebbe agli alcolici piuttosto che al caffè della mattina

Tra i dati più interessanti quello che quasi un quarto degli intervistati a livello mondo rinuncerebbe al consumo di alcolici piuttosto che al caffè della mattina, e la percentuale si alza di due punti percentuali nella fascia d’età compresa tra 25 e 34 anni.

La cultura del caffè è ovunque

Interessa la grande distribuzione, i bar, i corner dedicati sempre più hype e, di conseguenza, i social media, nuovo luogo di incontro e scambio delle new gen.

Tra le ultime tendenze, infatti, sta spopolando su TikTok l’hashtag #coffeetok, intorno al quale si è attivata una vasta community e da questo social media un quarto dei consumatori prende ispirazione per il consumo di caffè.

Lo studio di Versuni sottolinea proprio il ruolo ormai centrale dei social in cui l’età gioca, ovviamente, un ruolo cardine: tre su 10, tra i 16 e i 24 anni, traggono spunto da ciò che vedono su TikTok, mentre una pari percentuale sopra i 45 anni preferisce lasciarsi ispirare dal ristorante o dal locale preferito.

Quel che è certo è che questo settore coinvolge tutte le categorie sociali ed è genderless, ma soprattutto è legato a un rituale imprescindibile della mattina.

Il 66% di tutti i consumatori di età superiore ai 45 anni beve caffè nella prima parte della giornata rispetto al 35% dei 16-24enni e se il 60% dei consumatori afferma che guardare il
telefono è il principale svago pre-pomeridiano, più della metà (53%) prende anche una tazza di caffè.

All’interno di queste macro-tendenze, per gli intervistati italiani in tutte le fasce d’età prese in considerazione il rito del caffè mattutino (61%) supera anche l’uso dello smartphone (57,8%), la colazione (58,6%), la doccia, lo skincare e la lettura delle notizie (tre azioni che si aggirano intorno al 30%).

Ovviamente in questa casistica l’età fa la differenza

Se, infatti, per i giovani compresi tra 16 e 24 anni al 61% c’è il telefono e al 47% il caffè, le
percentuali tendono a ribaltarsi via via che si sale con la fascia di appartenenza (59%-64% nei 25-34enni, 57,4%-65,7% nei 35-44enni, 53,7%-66,23% nei 45-54enni e 57%-66,5% nei +55).

Gli italiani per il 47,89% scelgono il classico espresso, seguito dal cappuccino (17,66%), ma non soltanto con il latte

Ma alla tradizione si stanno affiancando sempre di più nuovi scenari di consumo, come per esempio la scelta del latte.

La ricerca ha evidenziato, infatti, le cinque alternative a quello vaccino più amate.

In Italia, dove viene ancora ampiamente preferito il caffè nero (37,4% del totale, con una prevalenza maschile del 41,2% rispetto al 33,7% femminile) il 22% predilige la versione senza lattosio, mentre nel 18,3% dei casi viene scelto quello di mandorla o di soia, a cui seguono il latte d’orzo e di cocco. Anche dentro questa nuova tendenza, la popolazione delinea alcune micro-abitudini.

Il 31% fa il suo primo sorso tra le 7 e le 7:59, il 34,4% ama prenderlo sempre nella stessa tazza (sono più abitudinarie le donne con il 39% rispetto agli uomini, 29,5%) e tra le varianti più amate ci sono il caffè freddo (38,3%), la versione preparata con il montalatte (36,2%) e quelle con l’aggiunta di polvere di cacao (22%).

Ma la creatività spazia anche dal consumo di caffè con lo sciroppo di caramello o d’acero, miele, scorze di limone o arancia e perfino burro.

Tra gli usi e i comportamenti a livello worldwide ci sono anche quelli che riguardano i coffee-device

Uno su quattro dei consumatori mette evidenza la macchina per il caffè al centro della cucina, uno su 10 la mostra agli ospiti così come si fa con un oggetto di design, e altrettanti la portano con sé in vacanza, per non dover cambiare le abitudini di consumo neanche in ferie.

Per venire incontro a questi molteplici scenari e tendenze, la macchina per caffè Philips Serie 5400 LatteGo è stata concepita con un design minimal e raffinato, perfetto per adattarsi anche agli ambienti più ricercati delle case moderne.

Con estrema semplicità permette di preparare a casa fino a 12 bevande sempre perfette con la professionalità del bar.

L’elettrodomestico gestisce in autonomia l’intero processo, dal chicco all’erogazione.

Fiori all’occhiello il sistema di schiumatura del latte e l’Aroma Extract, pensato per raggiungere un ottimale equilibrio tra temperature di erogazione ed estrazione dell’aroma.

Infine, una funzione intelligente consente di personalizzare i propri gusti in famiglia, memorizzando quattro diversi profili utente. Per un rito tutto da condividere.

Facebook: https://www.facebook.com/PhilipsHomeLivingItalia
Instagram: https://www.instagram.com/philipscasa/

Lavazza dà l’idea del Center for circular economy in coffee che è la prima piattaforma al mondo per accelerare la transizione sostenibile della filiera

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Da sx: Giovanna Ioli (notaio); Carolina Guercio (Lavazza Foundation); Stefano Corgnati (Politecnico di Torino); Giovanni Zanetti (Lavazza Foundation); Dario Toso (Lavazza Group); Silvia Barbero (Politecnico di Torino); Guido Saracco (rettore del Politecnico di Torino); Rinaldo Rava (Università di Scienze Gastronomiche); Camilla Lissia (Lavazza Group); Franco Fassio (Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo); Gabriele Cena (Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo); Stefano Zamuner (Lavazza Group) (immagine concessa)

BANGALURU (India) – Durante la World Coffee Conference (Wcc 2023) promossa da International Coffee Organization (Ico) e organizzata in collaborazione con il Governo Indiano e il Coffee Board a Bangalore, in India, è stata annunciata la nascita del Center for circular economy in coffee: la prima piattaforma precompetitiva globale che mira ad accelerare la transizione sostenibile nella filiera del caffè, valorizzando i propri principi, sostenendo l’innovazione e sviluppando le buone pratiche dell’economia circolare in questa industria a livello globale.

La nascita del Center for circular economy in coffee

Il Centro è promosso e supportato da una rete globale di partner: Fondazione Giuseppe Pericle Lavazza, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo in Italia, International Coffee Organization (Ico), International Trade Centre (Itc) e United Nation Industrial Development Organization (Unido).

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La nascita del Center for circular economy in coffee (immagine concessa)

Istituito a Torino, in Italia, da un’idea della Fondazione Lavazza, il Centro è aperto alle adesioni di tutti gli attori della filiera del caffè: comunità locali di produttori, affinché abbiano accesso a un network globale di conoscenze e abbiano la possibilità di implementare progetti pilota di economia circolare; torrefattori, che beneficiano della collaborazione derivante dalla creazione di una rete scientifica di esperti del settore, proponendo nuove iniziative e ispirandosi ai progetti condivisi nel Centro; associazioni, istituzioni, partner strategici saranno invitati a sostenere nuove iniziative che contribuiranno ad accelerare l’economia circolare nel settore del caffè; centri di ricerca e mondo accademico, per diffondere la conoscenza e proporre soluzioni innovative.

La World Coffee Conference (Wcc 2023), organizzata da Ico, è l’evento globale più ampio al mondo dedicato al caffè che ogni quattro anni riunisce produttori, le principali industrie e decisori del settore provenienti da oltre cento Paesi.

La Wcc rappresenta un forum unico nel suo genere capace di agevolare il dialogo tra i governi, il settore privato, i partner per lo sviluppo, la società civile e tutti gli stakeholder del settore del caffè per far fronte comune alle sfide attuali, grazie alla cooperazione internazionale, e per promuovere opportunità socio-economiche.

Per la prima volta in Asia, dal 25 al 27 settembre 2023, Wcc 2023 si è posta al centro la circolarità con il titolo “Sustainability through circular economy and regenerative agriculture”.

In questo ambito i rappresentanti di Fondazione Lavazza, Itc e Unido hanno illustrato la mission del Centro che, attraverso un approccio collaborativo, mira a migliorare la sostenibilità ambientale, sociale, culturale ed economica del sistema caffè e a sostenerne gli attori condividendo know-how e mobilitando risorse per l’implementazione di soluzioni circolari.

Le dichiarazioni

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Mario Cerutti, chief institutional relations & sustainability officer del Gruppo Lavazza

Mario Cerutti, segretario della Fondazione Lavazza e head of institutional relations & sustainability del Gruppo Lavazza afferma: “Dall’esigenza di accelerare sul passaggio all’economia circolare, nella nostra Fondazione è maturata l’idea di declinare nella circolarità il nostro approccio collaborativo multistakeholder, che ci caratterizza dal nostro anno di fondazione, il 2004: se da un lato l’impegno concreto del singolo attore della filiera è indispensabile, solo con l’unione delle forze di tutti gli attori dell’industria del caffè possiamo dare una decisa accelerata verso la realizzazione della transizione circolare”.

Cerutti aggiunge: “Innovazione e collaborazione sono le parole chiave che guidano la nostra strategia”. Questo nuovo Centro rappresenta una valida area precompetitiva che potenzialmente può generare un impatto inferiore sull’ambiente, migliorando il reddito dei coltivatori di caffè e altri stakeholder: un ottimo motivo per tutti gli operatori della filiera di unirsi al gruppo e partecipare attivamente”.

Partnership e collaborazioni

Silvia Barbero, professore associato al Politecnico di Torino, Dipartimento di architettura e design–DAD, co-fondatore e direttore di Sys – Systemic Design Lab, e membro del Comitato Scientifico del Center for Circular Economy in Coffee: “Per il Politecnico di Torino, il Centro rappresenta il riconoscimento di anni di ricerca nel settore del caffè e dimostra il nostro forte impegno nella collaborazione con vari enti del panorama globale”.

Barbero aggiunge: “Il contributo dell’Università a questa iniziativa si estenderà oltre la ricerca e la co-creazione di conoscenza, focalizzandosi anche sull’implementazione di progetti con l’istituzione di un network inclusivo capace di coinvolgere attivamente tutti gli stakeholder nella filiera del caffè”.

Barbero conclude: “Per raggiungere quest’obiettivo, è essenziale arrivare ad una conoscenza olistica di questo sistema, noto per l’elevata complessità dei processi e, soprattutto, delle relazioni tra i numerosi attori coinvolti”.

Rinaldo Rava, vice presidente di UNISG e membro del Consiglio di Amministrazione del Center for Circular Economy in Coffee di nuova istituzione: “Circular Economy for Food è un tema chiave per la nostra Università. Siamo felici di poter contribuire a questo importante progetto di un partner strategico di lunga data dell’Università, quale è la Fondazione Lavazza, per divulgare la nostra visione sistemica e olistica alle Scienze Gastronomiche”.

Franco Fassio, professore di Design Sistemico e Circular Economy for Food presso UNISG e membro del Comitato Scientifico del Center for Circular Economy in Coffee afferma: “Questo cambio di paradigma economico, politico e culturale richiede un modello collaborativo capace di oltrepassare il concetto di linearità e di abbracciare una visione sistemica e circolare. Il Center for Circular Economy in Coffee rappresenta l’occasione di condividere l’economia della conoscenza e di supportare lo sviluppo sostenibile consolidando un linguaggio comune”.

Innovazione e attenzione all’ambiente

Vanusia Nogueira Ico crisi
Vanusia Nogueira è la direttrice esecutiva dell’Ico

Vanúsia Nogueira, executive director Ico: “L’innovazione è fondamentale per migliorare la qualità, ridurre i rischi e trasformare la filiera del caffè, dal chicco alla tazza e oltre, in un sistema redditizio e sostenibile, capace di far fronte alla domanda crescente, preservando al contempo le risorse naturali e garantendo la prosperità di milioni di coltivatori di caffè e lavoratori del settore”.

Nogueira continua: “In occasione della 5° Wcc, la comunità del caffè si è riunita per condividere e apprendere nuovi strumenti e approcci per accelerare il progresso nel settore del caffè, facendo leva sul supporto privato e pubblico per generare nuove soluzioni e risorse. Il Center for Circular Economy in Coffee è un esempio perfetto di come l’ICO può mobilizzare i partner locali e globali a sostegno dell’intera comunità del caffè: promuovere soluzioni di economia circolare contribuirà ad assicurare forniture globali di caffè, rispondendo contemporaneamente alla domanda di caffè sostenibile e trasformando i rifiuti in nuove opportunità di lavoro e reddito, facendo fronte alle tematiche ambientali che riguardano il settore”.

Unido crede fermamente che le partnership tra pubblico e privato possano favorire l’integrazione della filiera del caffè, soprattutto promuovendo soluzioni innovative per l’implementazione del Programma di Sviluppo 2023.

Nell’ambito del Centro, Unido porterà il suo contributo mediante l’innovazione, il design industriale, la tecnologia e la trasmissione di conoscenza. L’obiettivo è quello di ampliare le prassi circolari tramite un approccio collaborativo multistakeholder. Il settore globale del caffè, insieme ai partner per lo sviluppo, ha l’occasione unica di investire strategicamente nella circolarità, garantendo produttività per l’industria, redditività per i coltivatori e sostenibilità globale.

L’economia circolare

Hernan Manson, head inclusive agribusiness systems, dell’International Trade Centre: “L’economia circolare è un modello di sostenibilità. In pratica, integra i principi fondamentali che noi dell’ITC stiamo promuovendo, tra cui catene del valore sostenibili e inclusive, accesso al mercato, digitalizzazione e aggiunta di valore all’origine”.

Manson aggiunge: “Grazie al potere di convocazione della Coffee Guide Network di ITC, che riunisce esperti e attori della catena del valore in tutto il settore del caffè, ITC è un partner naturale per il Centro per l’economia circolare nel caffè ed è orgoglioso di esserne un membro fondatore”.

Manson conclude: “Sfrutteremo l’esperienza e la portata dei partecipanti alla nostra rete di “Alleanze per l’azione” nel settore dell’agribusiness sostenibile per identificare e selezionare casi di studio e iniziative rilevanti relative all’economia circolare nella catena del valore globale del caffè, per co-creare nuove risorse relative all’economia circolare e per sostenere le piccole imprese dei Paesi produttori di caffè nello sviluppo di idee e know-how sui progetti di sostenibilità nel settore del caffè.”

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Il primo ottobre c’è anche la challenge #CoffeePeople dell’Organizzazione internazionale del lavoro

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#CoffeePeople
Un’iniziativa social che nasce per promuovere la sicurezza sul lavoro nella filiera globale del caffè

MILANO – In occasione della Giornata internazionale del caffè, l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), che ha sede a Ginevra (Svizzera), lancia una challenge sui social con l’hashtag #CoffeePeople. L’iniziativa è parte integrante della campagna di comunicazione #CoffeePeople condotta dal Vision Zero Fund dell’Oil per tutto il 2023, che ha per tema l’importanza della sicurezza e della salubrità dei posti di lavoro nella supply chain del caffè.

Vision Zero Fund (Vzf) è un’azione collettiva, legata al G7 e al G20, che coinvolge i governi, le organizzazioni datoriali e dei lavoratori, le aziende e gli altri stakeholder. Scopo: condividere l’obiettivo dell’azzeramento degli incidenti gravi e mortali sul lavoro, infortuni e malattie professionali nelle catene di approvvigionamento globali.

Migliaia di lavoratori del settore del caffè, in tutto il mondo, sono vittime ogni anno di infortuni e malattie, che sarebbero in buona parte prevenibili con un corretto accesso all’informazione, alla formazione e ai servizi sanitari.

Ogni lavoratore, in ogni settore, ha diritto a condizioni di lavoro sicure e salubri. Tale diritto è stato recentemente incluso nel quadro dei principi e diritti fondamentali del lavoro dell’Oil.

La campagna #CoffeePeople si propone dunque di:

  • sensibilizzare sui temi della sicurezza e della salute sul lavoro
  • promuovere su larga scala le buone pratiche e mobilitare le azioni collettive
  • diffondere materiali informativi

Ma torniamo alla challenge. Per partecipare è sufficiente:

  • scattare un selfie con una tazza di caffè
  • postare il selfie, a partire dal 1° ottobre, accompagnandolo con un messaggio sul tema della sicurezza e della salute dei lavoratori
  • taggare almeno altri tre account e usare l’hashtag ufficiale #CoffeePeople

Gli organizzatori della challenge invitano poi a condividere il messaggio con colleghi, dipendenti e amici.

Ai seguenti link trovate la template di una mail da inviare al proprio staff e di un messaggio blast su WhatsApp.

Se avete ancora dubbi, le FAQs sono disponibili a questo link. Per ulteriori informazioni potete visitare il sito https://coffeepeople.vzf.ilo.org/ o seguire Vision Zero Fund su LinkedIn.

A questi link potrete trovare il kit per le azioni collettive e per sottoscrivere una pledge.

Molto bello anche il video realizzato per l’occasione, disponibile a questo indirizzo: https://vimeo.com/868263540.

BWT per la Giornata internazionale del caffè: piantati più di 10.000 nuovi germogli di chicchi investiti oltre 30.000 euro

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bwt kenya
BWT a sostegno dei progetti sociali nella comunità del caffè in Kenya (immagine concessa)

MILANO – Grazie alla collaborazione con Wertkaffee Gmbh, BWT ha avuto un impatto positivo nelle azioni locali del ceo Chris Pfeiffer ed i suo partner locali. Wertkaffe Gmbh, torrefattore tedesco, si impegna a creare un rapporto duraturo per il commercio diretto con i produttori locali di caffè basato sul principio fondamentale che anima Mehrwert: “caffè con valore aggiunto”.

Questo principio si basa su 3 pilastri principali:

prezzi stabili ed equi per i produttori
prezzi ragionevoli per i clienti
sostegno a progetti sociali nella comunità del caffè

Una filosofia forte che si traduce in azioni concrete. Infatti, per ogni chilo di caffè acquistato dai propri clienti, Wertkaffe investe 1 euro nella comunità locale, in particolare il progetto sociale Crossroads guidato da Philipp Schliesser.

Dal 2017 sono stati piantati più di 10.000 nuovi germogli di caffè con un investimento di oltre € 30.000,00.

Una maggiore comprensione della lavorazione del caffè ha migliorato la qualità del raccolto e ha fornito un valore migliore per la popolazione locale.

Ulteriori investimenti sono stati destinati al progetto Crossroads, con sede a Songhor, in Kenya.

Il progetto utilizza il caffè per tenere i giovani lontani dalla criminalità e dare loro una prospettiva maggiore nella vita, riabilitando i detenuti, insegnando loro un mestiere specializzato e introducendoli nella comunità del caffè. In 18 anni di attività, oltre 30 persone sono entrate a far parte di questa nuova comunità e attualmente sono 8 i nuovi inseriti.

Il 2023 ha segnato una tappa importante nel progetto Crossroads e un contributo positivo di BWT Water+More con i suoi sistemi di filtrazione dell’acqua.

Grazie ai numerosi contributi raccolti, all’inizio di quest’anno è stato costruito e inaugurato un nuovo edificio che ospita tavoli per la pre-selezionate delle ciliegie, aree di stoccaggio per il caffè verde e il primo laboratorio di cupping della regione.

I coltivatori locali sono ora in grado di valutare meglio il loro caffè e migliorarne la qualità a lungo termine.

Il laboratorio appena creato consente di testare campioni in loco per oltre 30 agricoltori della zona.

L’azienda BWT si ritiene orgogliosa di aver contribuito a questo importante progetto e attività sociale, fornendo al cupping lab il sistema di filtrazione acqua Bestmax Premium.

L’obiettivo di migliorare la qualità dell’acqua e quindi esaltare i sapori del caffè è stato accolto con grande entusiasmo e i risultati sono eccezionali.

Vengono organizzate visite annuali in Kenya con acquirenti e torrefattori di caffè e vengono fissati prezzi equi per il raccolto di caffè dell’anno. Il lavoro a stretto contatto con la popolazione locale consente a Wertkaffe e ai suoi partner di comprendere meglio le esperienze, le sfide e le esigenze locali. Vengono svolti corsi di formazione e seminari per incoraggiare gli agricoltori locali a investire ulteriormente nella coltivazione del caffè.

Ci sono obiettivi ambiziosi per il futuro per espandere ulteriormente la filosofia Wertkaffe e ampliare il progetto Crossroads per avere un impatto su un numero maggiore di persone.

BWT Water+More conferma con piacere il suo forte impegno sociale attraverso investimenti reciproci con questo importante nuovo partner.

Asachimici-pulyCAFF celebra l’International Coffee Day all’insegna della pulizia e della manutenzione per tutte le macchine espresso

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carubelli pulycaff
Gianfranco Carubelli (foto concessa)

MILANO – Oggi è il giorno prima. Il giorno che precede l’evento, il momento, la festa. Perché quando si dice che “l’attesa del piacere, essa stessa è il piacere”, sembra una fervida emulazione della pubblicità di un aperitivo che tutti noi conosciamo, chi amante e chi meno, chi astemio e chi… festaiolo.

Ma lo sapete che, secondo alcuni, il caffè è la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua? E tra i suoi diversi metodi di estrazione, l’espresso è un vanto del made in Italy, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

Paradossalmente, in Italia, proprio il caffè è il prodotto più dato per scontato e meno curato che esista.

La costante attenzione alle materie prime e al modo in cui vengono trasformate e lavorate per poter garantire la miglior offerta al cliente finale quando si parla di cibo e di bevande, sta avendo un’importanza sempre maggiore nel nostro vivere quotidiano.

L’attenzione deve essere la medesima quando si parla del caffè, di corretta estrazione e adeguate attrezzature per garantire un espresso prelibato e piacevole.

Il pensiero – e il desiderio – che il team di Asachimici-pulyCAFF

Vuole esprimere in questo momento d’attesa, è semplice ma non scontato: che la mano del barista e le sue conoscenze della corretta estrazione e di un’adeguata pulizia delle macchine vadano all’unisono.

Come più strumenti di un’orchestra suonano in sinergia dando vita ad una melodia, così la formazione del barista deve essere tale da poter garantire un espresso d’autore, assicurando un prodotto finito di estrema qualità al proprio cliente.

Partire dalle basi è una strategia fondamentale e necessaria. «Istruire i futuri baristi è un compito arduo quanto essenziale – affermano Gianfranco Carubelli e il fratello Marco, entrambi responsabili amministrativi di Asachimici-pulyCAFF –, che noi ci impegniamo a perseguire.

pulyCAFF è sempre in prima linea quando si tratta di istruzione, per questo durante i nostri Puly Day (corsi gratuiti per i baristi che portiamo in tutta Italia) cerchiamo di trasmettere quanto sia importante mantenere tutte le attrezzature pulite.

La corretta manutenzione è, prima di tutto, sinonimo di passione per ciò che si vuole
offrire, nonché di serietà e rispetto nei confronti dei propri clienti».

Una macchina sporca non potrà mai darci un prodotto finito di qualità, peggio: rischia di lasciarci solo un grande amaro in bocca, nulla di più.

In un buon espresso, erogato da una macchina pulita, si possono cogliere più sentori: gusto deciso o estremamente delicato, note floreali o retrogusto di cioccolato… tutto questo non si potrebbe apprezzare se il barista non tenesse fede al suo dovere di lavorare con una macchina correttamente pulita.

Questa è la base, la colonna portante, per chi vuole offrire il vero buon aroma in tazza.

Celebreremo tutti insieme il 1° ottobre la Giornata Internazionale del Caffè, quella bevanda che ci porta compagnia, che ci permette di instaurare relazioni con la banale “scusa di una pausa”, che ci fa iniziare la giornata con una carica in più, che la fa proseguire sostenendoci e che, a volte, la fa terminare rilassandoci.

A tutti buona attesa, prendetevi cura delle vostre attrezzature e prepariamoci a festeggiare a suon di Espressi migliori. pulyCAFF è sempre pronta per guidarvi in questo cammino.

Per seguire le iniziative su YouTube, Instagram e alla pagina Facebook PULYCAFF Enjoy Your
Espresso

Ditta Artigianale offre la degustazione di caffè della Colombia in filtro per il 1° ottobre

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francesco sanapo ditta artigianale
Francesco Sanapo in uno dei viaggi nelle piantagioni (immagine concessa)

FIRENZE – Un viaggio intorno al mondo dei caffè speciali, per scoprirne le origini, i sapori e i diversi modi di preparare una delle bevande più apprezzate al mondo. Sabato 1° ottobre, in occasione della Giornata internazionale del caffè, Ditta Artigianale offrirà la possibilità di assaggiare gratuitamente una selezione di caffè in filtro provenienti da diversi Paesi, approfondendo parallelamente la storia e le tradizioni che si nascondono dietro ad ogni tazzina.

Ditta Artigianale festeggia la Giornata internazionale del caffè

Dall’Etiopia alla Colombia, passando per l’Honduras, saranno cinque le varietà proposte, tutte da gustare.

Inoltre, nei locali della Scuola del Caffè, accademia internazionale dedicata alla diffusione della cultura del caffè, nata all’interno di una caffetteria, in Ditta Artigianale Carducci, sarà organizzato un incontro su come preparare un buon caffè a casa, guidati dal team di Ditta Artigianale (ore 15, ingresso gratuito), mentre alle 16 il pluripremiato campione baristi e assaggiatori di caffè Francesco Sanapo, incontrerà il pubblico in un workshop durante il quale offrirà la possibilità di assaggiare le varietà selezionate nel corso del suo recente viaggio in Colombia.

Partito lo scorso 14 settembre Francesco ha partecipato prima al Producer Roaster Forum, appuntamento che riunisce i maggiori esperti di caffè di tutto il mondo, dove è intervenuto in occasione di conferenze e tavole rotonde sui temi del commercio e degli speciality coffee, per poi proseguire nelle piantagioni dei piccoli produttori locali, che lavorano il caffè con una particolare attenzione al pianeta e con i quali Ditta Artigianale condivide gli stessi valori, legati al rispetto dell’ambiente, dei lavoratori e all’altissima qualità dei prodotti. È da loro che Sanapo ha selezionato le varietà più interessanti, da proporre all’interno dei locali di Ditta Artigianale.

In quest’ottica la Giornata internazionale del caffè rappresenta per Ditta Artigianale la possibilità di rafforzare il concetto di sostenibilità che l’azienda fiorentina porta avanti fin dalla nascita, attraverso la totale tracciabilità dei caffè, ed il sostengo ai piccoli produttori locali che lavorano nel pieno rispetto dell’ambiente e dei lavoratori.

La partecipazione agli eventi della Scuola del caffè è gratuita, previa registrazione all’indirizzo mail info@scuoladelcaffe.it.

Tornando alle varietà di caffè da provare nei cinque locali, in via dei Neri si potrà assaggiare il caffè Uraga, proveniente dall’omonima regione dell’Etiopia, dove viene coltivato utilizzando varietà locali miste, conosciute come Mixed Heirloom, che conferiscono al caffè una ricchezza e una complessità uniche. All’assaggio le note che prevalgono includono caramelle alla pera, limonata e marzapane.

In via dello Sprone si apriranno le porte all’Almaz Teklu, un specialty coffee monorigine proveniente dalla regione di Chelchelie, Gedeb, in Etiopia, che all’assaggio si caratterizza per un profilo di gusto che include note di ciliegia rossa, kiwi e limone.

In via Carducci sarà possibile gustare il Finca el Puente Geisha Naturale, coltivato utilizzando la pregiata varietà di caffè Geisha e sottoposto ad un processo di lavorazione durante il quale i chicchi vengono lasciati essiccare all’interno della drupa del frutto, consentendo loro di assorbire i sapori naturali e di sviluppare un profilo di gusto unico. Le note gustative di questo specialty coffee sono un tripudio di sapori intensi, con sfumature di prugna e mandarino.

In Riva d’Arno si presenterà il Daye Bensa eccezionale caffè monoorigine proveniente dall’Etiopia. Si tratta di una vera delizia per gli amanti del caffè di alta qualità, che presenta note floreali di gelsomino che si sprigionano in ogni tazza.

Infine, in Ditta Artigianale Piazza Ferrucci si potrà assaggiare il Finca el Puente Geisha Washed, sottoposto ad un processo di lavorazione lavato che consente di ottenere una pulizia ed una purezza dei chicchi di caffè eccezionali.

Le note gustative di questo caffè sono un vero invito a un viaggio esotico e tropicale. Il mango, l’ananas e il lime si fondono armoniosamente per offrire un’esplosione di sapori tropicali e fruttati, regalando al caffè una personalità straordinaria che conquisterà i palati più fini.

La scheda sintetica di Ditta Artigianale

La mission di Ditta Artigianale, fondata nel 2013 da Francesco Sanapo, pluripremiato campione barista e assaggiatore e da Patrick Hoffer, è quella di portare in Italia caffè di estrema qualità e di raccontarli in maniera completamente diversa, mettendo in campo la totale trasparenza e l’impegno alla sostenibilità in tutti e per tutti gli step produttivi. È anche microtorrefazione e i caffè, tostati e serviti freschi, sono disponibili per l’acquisto anche qui.