mercoledì 12 Novembre 2025
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Brasile: sempre più frequente l’utilizzo dell’irrigazione nelle piantagioni per far fronte alla siccità, ma l’acqua non basta

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Brasile
Un impianto di irrigazione in Brasile - foto: Fabio Luiz Partelli - fonte: infoteca Embrapa

MILANO – Da oltre vent’anni, il Brasile esibisce, nelle vetrine internazionali, le foto scattate dai satelliti (o, oggi, dai droni) che ritraggono dall’alto gli ormai celebri e imponenti impianti di irrigazione a perno centrale (pivot) utilizzati per la produzione del caffè nel Cerrado. Gli arbusti ricevono l’acqua grazie a bracci lunghi anche più di mezzo chilometro.

Vista dall’altro, la disposizione concentrica dei filari è ormai un tratto distintivo caratteristico del paesaggio agricolo.

Anche grazie a questo sistema di irrigazione, la savana brasiliana – considerata, un tempo, inadatta alla coltura del caffè – è oggi l’area in cui registrano i massimi livelli di produttività del paese.

Di irrigazione – con il pivot o altri sistemi (goccia, aspersione, ecc.) – si parla sempre più spesso in Brasile, quale soluzione ai problemi di siccità, che si sono aggravati negli ultimi anni, anche per effetto del cambiamento climatico.

A giudizio di molti, il settore brasiliano del caffè – per riuscire a tenere il passo con la domanda mondiale, in costante crescita – dovrà, per forza di cose, fare ricorso in misura crescente alla coltura irrigata.

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Rancilio Group presenta la nuova lancia vapore iSteam Pro per montare il latte in automatico

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Rancilio Classe 20 (immagine concessa)

MILANO – A partire da marzo 2025, Rancilio Group introduce la nuova lancia vapore iSteam Pro per le macchine tradizionali Rancilio Classe 20 e Rancilio Specialty Invicta. iSteam Pro è la lancia vapore per montare il latte in automatico. È progettata per lavorare al meglio con ogni tipo di latte, anche quello di origine vegetale, senza sforzo e con gli stessi risultati che può garantirti solo la tecnica di un barista professionista.

La lancia a vapore iSteam Pro di Rancilio Group

Dal touchscreen è possibile regolare con precisione sia la temperatura sia il livello di montatura del latte, salvare fino a 10 ricette personalizzate e attivare la lancia automatica con un semplice tap.

iSteam Pro è facile da usare, pratica da pulire anche grazie alla funzione pre-purge utile per eliminare la condensa prima della montatura del latte.

Ideale per le location che devono gestire grandi volumi di lavoro e con una produzione elevata di cappuccini e caffè macchiati, la lancia iSteam Pro è perfetta per velocizzare il servizio e ottenere una montatura perfetta per ogni bevanda con una qualità costante.

Rancilio Specialty Invicta (immagine concessa)

Disponibile come optional, la lancia iSteam Pro può essere installata sul lato destro, sul lato sinistro o su entrambi i lati delle macchine Classe 20 e Invicta.

Con il lancio di questa nuova lancia vapore, Rancilio Group ribadisce il suo impegno nell’innovazione, offrendo soluzioni all’avanguardia pensate per ottimizzare l’ergonomia e il flusso di lavoro dei baristi professionisti e non, oltre a ottimizzare l’efficienza operativa per i proprietari di caffetterie e bar.

Kimbo lancia il nuovo spot televisivo che valorizza Napoli e la tradizione del caffè

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Un frame dello spot (immagine concessa)

NAPOLI – Dal 30 marzo 2025 Kimbo torna in tv con una nuova comunicazione istituzionale. E lo fa con un piccolo film d’autore, “Kimbo: tutta Napoli in un caffè”, uno spot che valorizza la napoletanità e l’internazionalità del brand mettendo in evidenza la trasversalità della gamma di prodotti che Kimbo, il Caffè di Napoli, confeziona con passione e costante ricerca della qualità, dal 1963.

I napoletani, da sempre esperti di caffè, quando vogliono il meglio scelgono Kimbo. Ed è questo che racconta lo spot: i mille colori, i tanti modi di preparare e gustare il caffè a Napoli, che però fanno riferimento ad una sola scelta, declinata attraverso la sempre più vasta e ricercata gamma di prodotti Kimbo.

Kimbo celebra Napoli e il caffè (immagine concessa)

Su una terrazza di Napoli, durante un party elegante e vibrante, il festeggiato chiede un caffè. Con un cenno sicuro, il maître accoglie la richiesta, dando il via a un movimento corale che coinvolge tutta la città. Dai vicoli di San Gregorio Armeno alle case e ai bar storici, mani esperte preparano il caffè: una nonna accende la cuccuma, una stylist versa l’espresso nella sua tazzina, un barista dosa con precisione la cremosità perfetta. Intanto, giovani in scooter e camerieri in equilibrio su scalinate e motoscafi attraversano la città, portando con sé vassoi di tazzine fumanti. Tutto converge verso la festa. Quando il caffè arriva, sulle note del brano il suo profumo avvolge l’atmosfera e unisce tutti in un momento autentico di piacere. Kimbo non è solo un caffè, è “tutta Napoli in un caffè”.

La creazione e la regia dello spot sono state affidate al regista Umberto Marino, autore sensibile e raffinato commediografo, scrittore e sceneggiatore di tanti successi cinematografici (La fiamma sul ghiaccio, Totò Sapore, Cuore cattivo, Cominciò tutto per caso…). “Tentare di onorare un marchio glorioso e la città dalla quale viene non è stata un’impresa difficile – ha dichiarato Marino – Ho semplicemente mobilitato i geni trasmessimi da mia nonna per raccontare la bellezza e la simpatia di Napoli, il suo essere antica e contemporanea, il suo caffè, che resta quello che beveva mia nonna, ma che viene scelto anche dalla parte più giovane e dinamica del paese”.

Un momento di convivialità grazie a Kimbo (immagine concessa)

Colonna sonora dello spot è il brano “Anema e Core” di Serena Brancale, che ha già scritto con Kimbo il brano “Stu Cafè” ed ha portato, dopo Sanremo, due tazzine di caffè Kimbo anche nel videoclip del suo nuovo successo. Una scelta fatta non solo in continuità di partnership tra l’azienda e l’artista ma anche perché il concept “anema e core” esprime proprio un modo di essere dei napoletani che, in quello che fanno e per quello in cui credono, ci mettono “anima e cuore”, proprio come racconta Kimbo nello spot.

Con la produzione della Moviheart di Massimiliano La Pegna, nei prossimi mesi lo spot porterà Napoli e il suo caffè su tutte le principali emittenti televisive (Rai, Cairo, Publitalia, Discovery, Sky) con una programmazione ed investimenti importanti pianificati in collaborazione con OMD Italia, partner di Kimbo dal 2024.

 

“La TV rappresenta ancora oggi un mezzo cardine all’interno del media mix – aggiunge Massimiliano Scala, head of marketing di Kimbo dal 2024 – ma per una buona strategia di comunicazione che bilanci copertura e frequenza, gioca ormai un ruolo determinante il digitale. Abbiamo infatti previsto un investimento importante sui media digitali, con una campagna integrata che coinvolgerà le principali piattaforme, dalle TV digitali (RaiPlay, Mediaset Infinity, Netflix, Amazon Prime, Disney Plus), fino a YouTube e Spotify”.

Scala aggiunge: “A giocare un ruolo determinante sarà il nuovo spot, che utilizza degli elementi studiati per catturare l’attenzione del consumo tipicamente digitale. Uno spot che intende affermare Kimbo come brand premium, napoletano autentico ma moderno, capace di innovare senza perdere le sue radici”.

Kimbo festeggia con questo spot anche i 2500 anni di Napoli con immagini di straordinaria bellezza e umanità, per rinnovare il suo rapporto intimo e speciale con la città e con tutte le persone che vivono all’ombra del Vesuvio e sotto il sole del golfo.

“Una maniera affettuosa di rinsaldare un rapporto che ci lega da oltre sessant’anni – dice Mario Rubino, presidente di Kimbo S.p.A. – La nostra prima miscela è nata nel 1963 in un bar del quartiere Sanità per iniziativa dei fondatori, i fratelli Elio, Francesco e Gerardo Rubino. Con questo spot vogliamo rassicurare chi ci supporta da sempre e ci ha portati ad essere tra i primi caffè in Italia e nel mondo che la qualità del nostro caffè non tradisce mai, a dispetto del formato che si intende scegliere o della tecnica che si preferisce usare per degustarlo, in primis la cuccuma napoletana”.

Il caffè in tazze monouso rilasciano migliaia di microplastiche nel corpo: gli studi

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latte levy plastica monouso
Bicchieri di plastica monouso

Ogni giorno consumiamo il caffè in tazze monouso che favoriscono l’ingestione di migliaia di microplastiche possibilmente nocive per la salute. I bicchieri in plastica, realizzati principalmente in polipropilene (PP) o polistirene (PS), rilasciano microplastiche soprattutto quando esposti a temperature elevate. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Francesca Fiore per Cookist.

I possibili pericoli del consumo di caffè in tazza monouso

MILANO – L’invisibile minaccia nel nostro caffè: ogni volta che sorseggiamo una bevanda in un bicchiere monouso, ingeriamo migliaia di microplastiche. Questi frammenti inferiori ai 5 mm, derivanti dalla degradazione delle plastiche, sono ormai onnipresenti negli oceani, nel suolo e persino nel nostro cibo. Recenti studi rivelano che i contenitori per bevande calde rappresentano una delle fonti più frequenti di esposizione quotidiana, con implicazioni ancora non del tutto chiare per la salute umana.

I bicchieri monouso in plastica, realizzati principalmente in polipropilene (PP) o polistirene (PS), rilasciano microplastiche soprattutto quando esposti a temperature elevate. Uno studio ha rilevato che, riempiendo un bicchiere con acqua a 95 °C per 15 minuti, si liberano in media 1340 particelle/L nei bicchieri in PP e 980 particelle/L in quelli in PS.

La quantità di microplastiche rilasciate accresce all’aumentare della temperatura e del tempo di esposizione, con una capacità di rilascio 1,5 volte superiore a 95 °C rispetto a 50 °C.

Inoltre, l’utilizzo quotidiano di questi bicchieri può portare all’ingestione involontaria di 294-402 particelle al giorno, considerando un consumo medio di tre bevande calde al giorno.

Uno studio del 2023 ha inoltre evidenziato come i materiali sintetici nei filtri per caffè (rayon, PET) disperdano oltre 10.000 particelle per tazza durante la preparazione. I bicchieri di carta, percepiti come un’alternativa più ecologica, contengono un rivestimento interno in plastica (solitamente polietilene – PE o polipropilene – PP) per garantire impermeabilità e resistenza al calore. Tuttavia, questo strato può degradarsi a contatto con liquidi caldi.

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Torino: ecco i laboratori dei caffè storici che nessuno vede

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La Mole Antonelliana, simbolo di Torino (immagine: Pixabay)

I laboratori di produzione gastronomica dei caffè storici di Torino sono luoghi generalmente trascurati dall’interesse del pubblico ma essenziali per il funzionamento dei locali più famosi della città. Questo è il caso di Caffè Baratti & Milano che può vantare un vero e proprio labirinto gastronomico con impastatrici, forni e abbattitori. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Mariachiara Montera per il portale d’informazione Linkiesta.

I laboratori gastronomici dei locali di Torino

TORINO – Quando camminiamo a spasso tra le città, soprattutto da turisti, il nostro sguardo è attratto dalle insegne dei negozi, dalle ceramiche in vetrina, dai balconi decorati: ci fermiamo su quello che abbiamo davanti, o in alto, e se abbiamo tempo, e desiderio, oltrepassiamo le porte dei locali e dei bar per osservare meglio. Ma se quello che vediamo, beviamo e mangiamo nascesse in un posto a cui non abbiamo accesso? E che, a volte, nemmeno immaginiamo? Nasce da questo spunto un’insolita esplorazione: quella dei laboratori che tengono in piedi i caffè storici di Torino. Una dimensione che nessuno vede, ma che brulica di vita.

Non basta avere dei lampadari di cristallo perché un caffè venga definito storico, anche se aiuta: per rientrare in questa categoria, i locali devono avere almeno settant’anni di vita, essere stati luogo di eventi sociali o culturali, custodire parte degli arredi originari ed essere aperti al pubblico. Torino conta una decina di caffè di grande rilevanza storica: se la città ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione dell’identità nazionale, siamo certi che molte basi siano state gettate tra un caffè, un tramezzino e un bicerin.

Caffè Moak presenta l’esclusivo vermouth al caffè Caturra per la Milano Design Week

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L'esclusivo vermouth al caffè (immagine concessa)

MODICA (Ragusa) – Caffè Moak, storica azienda italiana fondata nel 1967 da Giovanni Spadola, presenta alla Milano Design Week 2025 l’esclusivo vermouth al caffè presso il Cafè Voyeur by Moak, uno spazio allestito all’interno dello showroom Seletti, in Corso Garibaldi 117, in occasione della presentazione di “Hotel Voyeur”, la nuova lampada Seletti realizzata in collaborazione con l’artista americana Tracey Snelling.

Caffè Moak per la Milano Design Week 2025

Caffè Moak regala un viaggio sensoriale al gusto di caffè nel Cafè Voyeur dall’8 al 13 aprile, uno spazio dedicato alla convivialità e alla raffinatezza all’interno del garden dello showroom Seletti di Milano dove sarà possibile assaggiare per la prima volta il nuovo vermouth con infuso di caffè Caturra che Caffè Moak ha realizzato in collaborazione con Baldoria Vermouth, marchio leader nel settore del vermouth contemporaneo.

Ogni sorso racconta una storia di passione e qualità tra i profumi avvolgenti del caffè e l’ambiente curato nei minimi dettagli, rendendo il Cafè Voyeur un’esperienza immersiva e indimenticabile. Un allestimento speciale in cui gli ospiti potranno immergersi in un’atmosfera unica dove l’eleganza del design incontra il piacere impeccabile del gusto Caffè Moak.

Accanto al caffè, in mostra il progetto realizzato in collaborazione tra Seletti e l’artista Tracey Snelling. L’installazione “Hotel Voyeur” offre una lampada da tavolo unica, ispirata alla facciata di un hotel, in cui le finestre si animano con brevi video in loop. In esclusiva per la Milano Design Week, i visitatori potranno personalizzare la lampada, aggiungendo il proprio filmato, creando così un pezzo unico. Inoltre, l’installazione site-specific in Corso Garibaldi trasformerà la facciata dello store in un’opera d’arte digitale, grazie alla collaborazione con Samsung Galaxy, che arricchirà l’esperienza visiva.

L’incontro tra Caffè Moak e Seletti non è solo un connubio di design e arte, ma una celebrazione dei sensi, dove ogni aspetto dell’esperienza – dal caffè alla visione – stimola un legame unico tra gli ospiti e l’ambiente che li circonda.

Mirabilia presenta lo spazio a Milano dedicato alla cultura del caffè specialty per il Fuorisalone

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L'illustrazione di Spazio Mirabilia (immagine concessa)

MILANO – Mirabilia, il primo servizio indipendente italiano di abbonamento a caffè specialty, presenta Spazio Mirabilia, un nuovo indirizzo a Milano che nasce per promuovere il consumo consapevole e sostenibile del caffè attraverso esperienze immersive ed educative.

Il progetto prende vita da un’idea di Alice Monti, esperta di caffè specialty dal 2009 e fondatrice di Mirabilia, con l’obiettivo di creare un luogo di incontro e scambio culturale attorno a una delle bevande più consumate al mondo.

Spazio Mirabilia è un ambiente che unisce il calore di una casa alla versatilità di una location per eventi e laboratori, pensata per ospitare degustazioni, workshop e attività dedicate alla cultura del caffè specialty. Situato in zona Tortona, via delle Foppette 2, lo spazio è stato realizzato con il contributo di brand d’eccellenza che ne hanno arricchito il carattere e il design.

Spazio Mirabilia si sviluppa con una pianta a L, articolandosi in tre aree distinte ma connesse tra loro, pensate per accogliere, coinvolgere e stimolare la condivisione. L’ingresso introduce i visitatori in un ambiente colorato e accogliente, un vero e proprio salotto caratterizzato dalla carta da parati realizzata da Colorobe, il progetto di Giulia Robert e Alessandro Colonnetta, appositamente per Mirabilia.

Ci si rilassa sul divano e poltrone, si sfoglia una rivista e sorseggia un caffè specialty, immergendosi nell’atmosfera rilassata e familiare dello spazio. Proseguendo si arriva al cuore pulsante di Spazio Mirabilia, il grande tavolo centrale, un luogo di condivisione dove si terranno colazioni, workshop, riunioni e momenti di brainstorming che si apre sulla cucina, pensata per essere modulabile e trasformabile a seconda delle esigenze.

Grazie alle due isole mobili progettate da Elmar, la configurazione dello spazio può mutare: un’isola centrale per workshop pratici e sessioni di assaggio oppure, con l’isola spostata, un ampio spazio aperto perfetto per shooting fotografici e presentazioni.

La cucina, realizzata su misura, si sviluppa lungo una parete di 4,5 metri in una raffinata tonalità carta da zucchero, con dettagli studiati per unire funzionalità ed estetica. La scelta di Eccentrico per il rivestimento delle pareti della cucina ha aggiunto un ulteriore tocco distintivo: le piastrelle della collezione Norma, nella finitura ispirata alla pietra leccese, presentano un effetto ribbed che richiama il fluire degli aromi del caffè, creando un ambiente che esalta i sensi e invita alla scoperta.

Alice Monti afferma: “Il cuore e le idee di Mirabilia non sono mai stati confinati esclusivamente al caffè, in questi anni abbiamo ampliato la nostra visione, includendo tante tematiche affini ai nostri valori di sostenibilità, rispetto, accoglienza e inclusività. Finora lo abbiamo fatto attraverso le nostre box di caffè, ciascuna con un tema e un abbinamento a prodotti e ricette di food pairing. Ora abbiamo creato un posto dove poter condividere la nostra passione per il caffè e contaminarci con tante altre realtà di valore. Nasce così Spazio Mirabilia, un luogo accogliente come una casa, pratico come una cucina professionale e flessibile come una location di eventi”.

Monti continua: “Qui puoi trovare un divano accogliente per chiacchierare con gli amici, un grande tavolo dove sederti a gustare una buona colazione in compagnia, un’isola per poter cucinare e, ovviamente, tutte le attrezzature per preparare ogni tipologia di caffè, dalla macchina per espresso ai sistemi per il caffè filtro passando per i macinini e per la moka”.

Oltre alla cucina e all’area eventi, Spazio Mirabilia ospita anche residenze, pensate per accogliere professionisti del settore, baristi e creativi da tutto il mondo, creando una vera e propria community internazionale del caffè.

 

Le attività di Casa Mirabilia durante il Fuorisalone 2025

Spazio Mirabilia inaugura durante la Milano Design Week con una serie di appuntamenti imperdibili che celebrano il mondo del caffè specialty e il suo legame con la cultura contemporanea.

Specialty breakfast club

Spazio Mirabilia – via delle Foppette 2 Giovedì 10 aprile | 8:30 – 11:00

Una colazione tra amici, un momento di convivialità per gustare caffè, cappuccini ed espressi in compagnia di Alice Monti e Valentina Palange (@specialty_pal). L’evento è realizzato in collaborazione con:

  • Anfim Grinders, che fornirà i macinini per la preparazione dei caffè;
  • Pasticceria Clea, con una selezione di pastry dolci e salate, anche plant-based e senza lattosio;
  • Oatly, che offrirà la bevanda d’avena per i Evento gratuito su prenotazione.

Coffee Omakase con Daniele Ricci

Spazio Mirabilia – via delle Foppette 2 Venerdì 11 aprile | 18:30

Sabato 12 aprile | 15:00

Un’esperienza intima ed esclusiva di tre ore, in cui Daniele Ricci, Campione Italiano Barista, presenterà la sua idea di Specialty Barista, preparando i tre drink che lo hanno portato alla vittoria. L’evento includerà un esclusivo abbinamento gastronomico curato da Myriam Sabolla (@the_food_sister), che creerà tre piatti pensati per esaltare le note aromatiche dei caffè serviti. Evento a pagamento, posti limitati.

Per registrarsi agli eventi basta cliccare qui

Spazio Mirabilia, in collaborazione con un team di esperti, continuerà ad animarsi durante tutto l’anno con una serie di appuntamenti dedicati alla cultura del caffè specialty e alla creatività:

  • Specialty Breakfast Club – Un incontro mensile con colazione offerta al pubblico, in collaborazione con Anfim Grinders.
  • Assaggiamo insieme – Sessioni di assaggio guidato per scoprire i caffè del mese e imparare a riconoscere i sapori del caffè. Ogni mese.
  • Mindful coffee – Il caffè come occasione per meditare, insieme alla mindful coach Hélène Chaperon. Settembre.
  • Home barista – Workshop per imparare a preparare l’espresso e montare latte o alternative vegetali con macchine da casa. Con Valentina Palange. Maggio e altri
  • Metodi alternativi: il caffè come piace a te – Un viaggio tra i diversi metodi di preparazione del caffè, caldo e freddo. Settembre e altri appuntamenti.
  • Specialty sensory experience – Un’esperienza coinvolgente per i sensi, dall’olfatto alla vista, dal tatto al gusto. Giugno.
  • Workshop artistici – Tecniche base di pittura con acquerelli e altri materiali con Giulia d’Andrea(@giulia.watercolour).
  • Corsi di valutazione della qualità secondo lo standard CQI, con Davide Spinelli. Su richiesta.
  • Mastering the espresso: Home Barista Edition – Corso per home barista con Davide Spinelli e Alessandro Giammatteo. Da definire.
  • Corsi professionali SCA – Barista, Sensory, Brewing e CVA con Davide Spinelli.

Su richiesta.

  • Workshop di cucina e panificazione con Myriam Sabolla. Da definire.
  • Content creation e storytelling – Workshop sulla comunicazione digitale con Valentina Palange. Da definire.
  • Analogic breakfast – Appuntamento dedicato alla fotografia analogica, con la colazione come soggetto.

Spazio Mirabilia nasce per valorizzare il caffè specialty non solo come prodotto, ma come esperienza culturale e sociale. Durante tutto l’anno, lo spazio ospiterà workshop, incontri e residenze per professionisti, promuovendo un approccio etico e sostenibile al consumo del caffè.

Per informazioni e prenotazioni: ciao@mirabilia.coffee www.mirabilia.coffee @mirabilia.coffee

La scheda sintetica di Mirabilia

Mirabilia nasce nel 2020 per volere di Alice Monti che dopo anni nell’azienda di famiglia, produttori di filtri e doccette per macchine da caffè espresso, entra in contatto con la scena internazionale dello Specialty Coffee e trova la sua passione. Successivamente collabora come social media manager per una delle prime torrefazioni specialty nate in Italia “His Majesty the Coffee” di Paolo Scimone dove approfondisce la parte legata alla tostatura e alla selezione dei caffè.

Mirabilia, unisce la passione di Alice per il caffè specialty e il desiderio di comunicare e diffondere non solo la parte qualitativa di questi caffè, ma anche l’aspetto di sostenibilità ambientale e sociale. Mirabilia nasce per dare la possibilità di assaporare caffè diversi e dalla voglia di condividere questo momento con gli altri valorizzando le eccellenze italiane. Il concetto della box tematica rende possibile veicolare diversi messaggi e vivere un’esperienza completa alla scoperta dei diversi metodi e tradizioni nella preparazione del caffè contribuendo allo sviluppo delle aree produttive e delle comunità locali che vivono di caffè e devono essere in grado di farlo con dignità e con il giusto riconoscimento del loro valore.

Giancarlo Samaritani presenta il documentario sul caffè in Myanmar e riflette sui danni riportati dal terremoto

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Il documentario di Giancarlo Samaritani e Silvia Minella in Myanmar (immagine concessa)

Giancarlo Samaritani, noto come divulgatore alle origini della filiera caffeicola insieme a sua moglie, fotografa, Silvia Minella, torna su queste pagine con un documentario toccante sviluppato durante la sua visita in Myanmar nel 2019, dove ha incontrato il fondatore della Myanmar Coffee Association. Questo lavoro non solo mette in evidenza la ricca tradizione del caffè nel paese, ma offre anche uno spaccato della vita locale e delle sfide affrontate dai produttori.

Oggi, in seguito al devastante terremoto che ha colpito la regione, è fondamentale portare l’attenzione su questo dramma umano e sociale. La comunità del caffè, già provata, si trova ad affrontare ulteriori difficoltà, e il documentario di Samaritani può servire come strumento per sensibilizzare il pubblico e raccogliere fondi per aiutare le persone colpite. Di seguito, riportiamo l’esperienza di Samaritani.

Il caffè in Myanmar

di Giancarlo Samaritani

“In Myanmar tre quarti della popolazione è impegnata in attività agricole, piccole imprese famigliari che  lavorano  modesti appezzamenti di terra, principalmente coltivano il necessario per il proprio sostentamento. 

Le piantagioni di caffè si stanno sviluppando rapidamente. Il caffè fu introdotto dai missionari europei tra il 1885 ed il 1930.

Purtroppo però 50 anni di violenta dittatura militare non hanno consentito una adeguata formazione dei coltivatori, costretti ad una condizione di povertà. Solo dal 2012, a seguito della parziale caduta del regime militare, si avviate delle iniziative mirate al miglioramento della vita dei contadini. 

Il caffè rappresenta una coltura che può contribuire al miglioramento della qualità della vita dei contadini. Il terreno ed il clima sono perfetti per la coltivazione di caffè. 

Infatti negli ultimi dieci anni il caffè del Myanmar ha cominciato ad ottenere l’apprezzamento degli operatori ed anche dei consumatori.

Personalmente  ho potuto constatare questi ottimi risultati ottenuti anche grazie all’impegno di imprenditori che hanno dato vita all’Associazione dei produttori di caffè del Myanmar.

Ho incontrato il fondatore di questa associazione, il quale ci ha raccontato le difficoltà ed i problemi che incombono su questo paese.

Le coltivazioni sono diffuse in diverse regioni, nelle zone pianeggianti si coltiva caffè Robusta di modesto livello qualitativo, mentre nella regione di Mandalay ed in particolare nell’ampia regione collinare di Pin O Luin dove abbiamo girato il nostro documentario  si coltiva arabica  di eccellente qualità. Il ciclo di lavorazione prevede una accurata selezione delle drupe durante il raccolto rigorosamente fatto a mano, ed una successiva selezione fatta dalle lavoratrici nei centri di raccolta, inoltre una perfetta fase di essiccazione naturale mediante l’esposizione dei semi ai potenti raggi del sole tropicale.

Purtroppo dopo pochi mesi dalla nostra visita un nuovo colpo di stato ha riportato il paese nell’incubo della dittatura.

In questi ultimi giorni sono sotto giochi di tutto il mondo gli enormi danni provocati dal devastante terremoto che ha colpito il paese”.

                                                                                                Giancarlo Samaritani

Caffè del marinaio: ecco la storia del liquore preparato con la moka di San Benedetto del Tronto

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La moka (immagine: Pixabay)

Il caffè del marinaio è un liquore nato dalla tradizione dei pescatori di San Benedetto del Tronto. Secondo la ricetta, il caffè viene preparato con la moka, a cui si aggiungono in seguito rum e liquore all’anice. La miscela viene poi riscaldata e servita bollente. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Stefano Nico per il portale d’informazione L’Ancora Online.

Il caffè del marinaio di San Benedetto del Tronto

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il caffè del marinaio, un liquore che racchiude in sé il sapore del mare e la tradizione dei pescatori di San Benedetto del Tronto, è una bevanda che affonda le sue radici nella storia della marineria locale. Nato a bordo dei pescherecci, durante le lunghe notti di pesca, questo liquore era un modo per i marinai di riscaldarsi e trovare conforto nelle fredde giornate invernali.

Non c’è ristorante, bar e trattoria tipica di pesce nella zona di San Benedetto del Tronto, località di mare nel sud delle Marche e importante porto peschereccio, che non serva in maniera tradizionale questa bevanda calda. Anche d’estate.

Origini e Tradizione

Per scoprire le origini della ricetta si deve tornare agli inizi del ‘900 con l’avvento del peschereccio a motore. Infatti la storia del caffè del marinaio è legata al progresso di quegli anni. E proprio a San Benedetto del Tronto il 26 maggio 1912 venne varata la prima imbarcazione a motore d’Italia.

Il peschereccio San Marco entra dunque nella storia. Visto che i viaggi iniziavano ad essere più lunghi nasceva l’esigenza di portare a bordo generi alimentari di lunga conservazione e capaci di ristorare nei rigidi inverni l’equipaggio. La ricetta originale del “Caffè del Marinaio” è stata tramandata di generazione in generazione, un segreto custodito gelosamente dai pescatori sambenedettesi.

La bevanda veniva preparata con ingredienti semplici ma efficaci: caffè, rum e anice, spesso arricchiti con altre spezie a seconda di ciò che era disponibile a bordo.

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Giornata internazionale Rifiuti Zero: ogni anno sprecati 1,3 miliardi di cibo nel mondo

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Aziende più attente alla sostenibilità (immagine: Pixabay)

La Giornata internazionale Rifiuti Zero del 30 marzo ha promosso una cultura del consumo più attenta alla sostenibilità. Chi lavora nell’horeca ha la possibilità non solo di ridurre l’impatto ambientale del proprio lavoro, ma anche di influenzare positivamente clienti, fornitori e collaboratori. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale ApeTime Magazine.

Lo spreco alimentare: una sfida globale

MILANO – Il 30 marzo si è celebrata in tutto il mondo la Giornata internazionale Rifiuti Zero, un momento di sensibilizzazione volto a promuovere comportamenti sostenibili, ridurre l’impatto ambientale e diffondere una nuova cultura del consumo consapevole. Per il settore horeca, questa ricorrenza ha rappresentato un’opportunità concreta per analizzare e migliorare le pratiche legate alla gestione dei rifiuti, in particolare quelli alimentari.

Secondo la FAO, ogni anno nel mondo si sprecano circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo. Solo in Italia, lo spreco alimentare vale oltre 9 miliardi di euro. Gran parte di questo spreco avviene nella fase di consumo, dove ristoranti, bar, mense e hotel giocano un ruolo cruciale. Scarti in cucina, porzioni troppo abbondanti, errori nella gestione del magazzino e mancanza di formazione del personale sono tra le principali cause.

Chi lavora nell’horeca ha la possibilità non solo di ridurre l’impatto ambientale del proprio lavoro, ma anche di influenzare positivamente clienti, fornitori e collaboratori.

Adottare pratiche antispreco significa ottimizzare i costi, valorizzare le materie prime, migliorare la reputazione e rispondere a una crescente sensibilità dei consumatori verso la sostenibilità.

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