mercoledì 12 Novembre 2025
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Bloom Coffee School lancia il corso Roasting Professional, 11-13/06

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bloom coffee school q robusta
Il logo della Bloom Coffee School

TRIESTE – Bloom Coffee School presenta Roasting Professional, il corso che approfondisce i concetti del percorso formativo Roasting Intermediate. Il programma esaminerà le reazioni fisiche e chimiche coinvolte e il riconoscimento visivo dei difetti di tostatura. Verranno conseguite inoltre competenze avanzate nello sviluppo del profilo di tostatura e della valutazione sensoriale.

Il corso Roasting Professional di Bloom Coffee School

Inoltre si otterrà il know-how per controllare e riprodurre il colore del caffè entro tempi definiti, nonché per configurare e utilizzare il software di gestione del profilo di tostatura.

Verranno esplorate le differenze tra miscele pre e post-tostatura, il controllo qualità e le strategie di produzione per adattarsi alle preferenze dei clienti.

La valutazione finale comprenderà un esame scritto e una prova pratica per verificare la capacità di tostare entro parametri specifici, classificare il colore della tostatura, individuare difetti attraverso il cupping e analizzare i profili di tostatura per garantire la qualità del prodotto.

Per ottenere il certificato SCA roasting professional è necessario essere in possesso del diploma intermediate valido da almeno 3 mesi.

Questo corso ha la durata di 3 giorni con orario 10-17 e sarà tenuto da Alberto Polojac, SCA trainer ed istruttore CQI.

Per iscriversi al corso basta cliccare qui

illycaffè protagonista alla Milano Design Week con X-CAPS, il nuovo sistema di capsule e macchine home

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illycaffè
Lo store illy di Via Monte Napoleone (immagine concessa)

MILANO – Al via i preparativi di illy per la Milano Design Week 2025: il brand leader globale del caffè di alta qualità sostenibile sarà protagonista all’interno e all’esterno del Salone del Mobile, celebrando l’incontro tra estetica, innovazione e sostenibilità in occasione del più importante appuntamento internazionale dedicato al design.

La principale novità di questa edizione sarà il lancio di una nuova proposta che arricchirà ulteriormente l’esperienza di chi ama il caffè di qualità superiore: XCAPS, un nuovo sistema di capsule e macchine home che unisce design innovativo e un’esperienza di gusto superiore, in un formato sostenibile.

illycaffè presente alla Milano Design Week con un’esperienza unica

Dal 7 al 13 aprile, il flagship store illy di Via Monte Napoleone si trasformerà in un universo immersivo ispirato allo spazio: sfere argentate e installazioni futuristiche trasformeranno l’esperienza del caffè in un vero e proprio viaggio interstellare, guidando i visitatori attraverso un’esperienza unica.

In tutta la città di Milano, negli showroom di alcuni tra i brand più prestigiosi, come Interni, Molteni, Moroso, Lissoni, Poltrona Frau, Kartell, Valcucine, il caffè illy accompagnerà i visitatori nella scoperta delle novità più interessanti del Fuorisalone. Come partner ufficiale del Salone del Mobile.Milano, il blend illy accompagnerà i visitatori e i professionisti del settore della Fiera Milano Rho, nei suoi principali luoghi di ritrovo: dalla Red Lounge all’International Business Lounge, fino al Caffè della Stampa.

La Milano Design Week 2025 sarà così l’occasione per vivere il caffè in una nuova dimensione, dove design, qualità, sostenibilità e innovazione si fondono per offrire un’esperienza di gusto mai provata prima.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica. Ogni giorno vengono gustate più di 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori. Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp. Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 130 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale. Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 23 paesi del mondo. Nel 2023 illycaffè ha generato un fatturato consolidato pari a €595,1 milioni. La rete monomarca illy conta 159 punti vendita in 30 Paesi.

De’Longhi alla settimana del design con il Perfetto District e la lounge nel tram storico tra workshop e approfondimenti

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De’Longhi Coffee Lounge a Milano per la Design Week (immagine concessa)

MILANO – De’Longhi, icona indiscussa del design italiano e maestra nell’arte del caffè perfetto, invita a un viaggio sensoriale unico alla Milano Design Week 2025. Da sempre all’avanguardia nella creazione di macchine da caffè che fondono estetica raffinata e tecnologia innovativa, De’Longhi porta nelle case di tutto il mondo un caffè perfetto, celebrando il rito italiano per eccellenza. Quest’anno, l’esperienza si fa ancora più coinvolgente con il Perfetto District, un percorso che ridefinisce il piacere del caffè attraverso un percorso immersivo dal forte impatto emotivo.

De’Longhi alla Milano Design Week 2025

Un viaggio nel cuore della bevanda che coinvolge tutti i sensi, e invita a scoprire il piacere autentico di un rito quotidiano, attraverso installazioni immersive, design raffinato e momenti di degustazione, in cui si uniscono creatività, ospitalità e passione per il dettaglio.

Il cuore pulsante di questa celebrazione è la De’Longhi Coffee Lounge, un’installazione itinerante che trasforma un tram storico milanese in un raffinato salotto su rotaie.

Questo esclusivo spazio in movimento attraversa il cuore di Milano, collegando luoghi simbolo del design e offrendo un’esperienza sensoriale unica, tra aromi avvolgenti e racconti di eccellenza.

Questa elegante lounge su rotaia accoglie i passeggeri in un ambiente curato da Saba, brand italiano sinonimo di design e comfort. Al centro di questo spazio esclusivo, la collezione Pan Flute disegnata da Paolo Grasselli, con le sue forme morbide ed eleganti, evoca la serenità delle storiche stazioni ferroviarie e trasforma lo spazio in un’oasi di relax e convivialità.

Ma il De’Longhi Tram non è solo un luogo dove il design incontra il comfort: è un viaggio sensoriale che stimola la creatività e il gusto. Durante il tragitto, si potrà partecipare a esclusivi workshop, guidati da maestri del settore come Chiara Bergonzi, Francesco Sanapo, Giuseppe Fiorini, Matteo Beluffi, Andrej Godina e Gianni Cocco.

Ogni sessione diventerà un’opportunità unica di scoperta e di approfondimento sul mondo del caffè che prende vita attraverso la latte art, la mixology e la creazione del perfetto blend su misura. Un’esperienza che non è solo un incontro di sapori, ma un invito a esplorare nuovi mondi, dove ogni corsa diventa un viaggio nel gusto, nella passione e nella creatività.

Un’esperienza che, come afferma Andrea D’Aloia, marketing director di De’Longhi Italia, celebra l’essenza più autentica del saper fare italiano: “Con il Perfetto District celebriamo l’eccellenza italiana, dove design e cultura del caffè si incontrano, due espressioni profonde della nostra identità. Vogliamo offrire un viaggio che racconti la maestria del saper fare italiano, capace di trasformare un gesto quotidiano – come gustare un caffè – in un’esperienza di autentico e raffinato piacere.”

L’esterno del tram è un’opera d’arte in movimento. Le grafiche firmate da Antonio Colomboni, in arte ScombinAnto, trasformano il convoglio in una tela urbana che esprime l’eleganza di De’Longhi con un tocco creativo e vibrante. Ogni dettaglio è pensato per raccontare una storia, un incontro tra tradizione e innovazione, che rende ogni tragitto un’esperienza indimenticabile.

La collaborazione con ScombinAnto dà vita a un incontro straordinario tra arte, design e passione per i dettagli, celebrando la creatività italiana in tutta la sua eccellenza. Nasce così la Rivelia Limited Edition, impreziosita dalle grafiche iconiche dell’artista: un pezzo da collezione che reinterpreta con originalità l’eleganza di Rivelia, trasformandola in un’opera unica, dove arte, design e caffè si fondono in perfetta armonia, con l’inconfondibile firma di ScombinAnto.

La Rivelia Limited Edition è un’edizione speciale che celebra il design e l’innovazione con le esclusive grafiche di ScombinAnto e nella quale l’eleganza incontra la creatività dell’artista, trasformando ogni momento caffè in un’esperienza unica, tra estetica e gusto. Per coloro già in possesso della macchina automatica Rivelia, è possibile acquistare separatamente il bean container in edizione limitata, arricchito dall’inconfondibile tocco di ScombinAnto, per aggiungere un elemento distintivo alla propria macchina da caffè e renderla ancora più unica.

Disponibile da metà aprile fino a esaurimento scorte, la Rivelia Limited Edition sarà acquistabile in esclusiva sul sito delonghi.com.

Il Perfetto District non si limita alla De’Longhi Coffee Lounge, ma si sviluppa anche in nove tappe uniche nel cuore di Milano. Ogni tappa rappresenta un’opportunità per immergersi nell’universo delle macchine da caffè, scoprire nuovi modi di preparazione e lasciarsi affascinare da installazioni artistiche che celebrano il legame tra arte, design e tecnologia. ll percorso esperienziale prevede che in ogni tappa sia esposta una macchina De’Longhi, a completa disposizione del pubblico.

Tra le tappe, la Miart Gallery trasforma la pausa in un’esperienza artistica, dove le macchine De’Longhi dialogano con opere e installazioni contemporanee. Alla Fondazione Achille Castiglioni, l’iconico design italiano incontra il piacere della degustazione, in un contesto fatto di curiosità, progettualità e sperimentazione.

Nel nuovo Lago Flagship Store Milano di Via Durini e nei due LAGO Store di Porta Nuova e Porta Romana, l’aroma si fonde con l’estetica e il design di uno spazio pensato per connettere persone e ambienti, con una visione innovativa e orientata al futuro. Nel Coffee Studio di Sevengrams, tecnologia e innovazione si incontrano, permettendo di personalizzare ogni estrazione di Specialty Coffee con la nuova La Specialista Touch.

L’artigianalità prende forma da My Style Bags, dove il savoir-faire sartoriale si intreccia con la cultura del gusto, offrendo un’esperienza su misura. Infine, da Ditta Artigianale si esplora l’essenza dello specialty, tra degustazioni e racconti di sostenibilità.

A completare il percorso, Saba apre le porte del suo showroom milanese, un luogo che incarna alla perfezione l’equilibrio tra comfort e ricercatezza. Qui, l’eleganza delle creazioni del brand dialoga con l’universo del caffè, offrendo un ulteriore spazio di scoperta e connessione tra design, ospitalità e cultura del gusto.

Il Perfetto District offre un’esperienza unica e dinamica, dove ogni tappa svela nuove emozioni attraverso design, gusto e innovazione. Non si tratta solo di un evento o di una semplice degustazione, ma di un vero e proprio viaggio alla scoperta delle diverse sfaccettature della cultura del caffè.

Il pubblico potrà partecipare a workshop esclusivi, esplorare installazioni interattive e scoprire l’eleganza delle macchine De’Longhi. Dalla De’Longhi Coffee Lounge alle location più iconiche di Milano, ogni tappa è progettata per offrire un’esperienza dinamica e multisensoriale, che unisce estetica, tecnologia e l’autentico spirito del caffè.

Dal 7 al 13 aprile 2025, dalle 10:00 alle 18:00, sarà possibile vivere l’esperienza della De’Longhi Coffee Lounge a bordo di un affascinante tram storico in partenza da Piazza Castello. La partecipazione è gratuita, ma è necessaria una registrazione obbligatoria sulla pagina dedicata perfettodistrict.delonghi.com, dove ci sarà la possibilità di prenotare il proprio posto a bordo e scoprire tutti i dettagli del Perfetto District.

De’Longhi ringrazia i partner tecnici Alpro, Brita, Fever-Tree, Insulti Luminosi, Parmalat, Saba e Venchi per il loro supporto e contributo nella realizzazione del Perfetto District.

La scheda sintetica di De’Longhi

 De’Longhi – La combinazione unica di qualità, innovazione e design che contraddistingue De’Longhi, ha reso la società un leader mondiale nel piccolo elettrodomestico. Oltre ad essere numero 1 al mondo nelle macchine per caffè espresso, De’Longhi soddisfa un’ampia gamma di necessità domestiche: De’Longhi, da anni, riscalda e raffredda e tiene pulite le nostre case, ci affianca nella preparazione dei nostri pasti. L’obiettivo di De’Longhi è offrire ai consumatori prodotti innovativi con una combinazione unica di stile e prestazioni, trasformando sempre la “quotidianità” in qualcosa di speciale.

Pellizzoni, YouGov: “Consumi, gli italiani reagiscono alle difficoltà economiche con meno scorte e più prudenza”

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beni larghi consumo spesa dolci
Il logo YouGov

MILANO  – Si è svolta il primo aprile l’Assemblea 2025 di IBC – Associazione industrie Beni di Consumo “Colmare il divario. Priorità competitive per l’industria dei beni di consumo”. Nel corso della sua presentazione “La dinamica della domanda” Marco Pellizzoni, Commercial Director Consumer Panel YouGov, dichiara:

“Gli italiani reagiscono alla crisi economica e demografica con la loro storica vocazione al risparmio (non a caso le famiglie con bambini piccoli mostrano consumi in calo del 2,6%)”.

L’analisi di YouGov

Pellizzoni aggiunge: “Molti indicatori testimoniano comportamenti di acquisto all’insegna della prudenza: l’uso delle promozioni per contenere lo scontrino, l’inclusione del canale discount nella spesa (la penetrazione è ormai dell’88,7%) e acquisti sempre più frequenti (+3,9% nell’ultimo anno) ma ridotti (la spesa media per atto è diminuita del 2,7%)”.

C’è di più: “Uno scenario che ribadisce l’importanza per gli operatori di un continuo monitoraggio degli shopper, che rispondono alle difficoltà economiche con più frammentazione e meno scorte”.

Pellizzoni conclude: “In questo contesto si innestano le preoccupazioni dei consumatori per la propria salute fisica e il benessere mentale, che giustificano le performance in crescita di prodotti legati all’indulgenza e al benessere”.

La scheda sintetica di YouGov

YouGov è un gruppo globale di ricerca e analisi dei dati. La nostra mission è offrire una visione senza precedenti di ciò che il mondo pensa e agisce nella vita reale. Con attività negli Stati Uniti, nelle Americhe, in Europa, in Medio Oriente, in India e nell’Asia Pacifica, disponiamo di una delle reti di ricerca più estese al mondo.

La peculiarità di YouGov è di essere supportato dalla realtà. Ciò deriva da un panel unico di milioni di membri registrati in 55 paesi, che comprende circa 18 milioni di acquisti e milioni di punti di dati interconnessi. Il nostro approccio unico al reclutamento e al coinvolgimento del nostro panel, unito alle nostre piattaforme tecnologiche all’avanguardia, ci consente di fornire approfondimenti in tempo reale che portano a un migliore processo decisionale e a un vantaggio competitivo per i nostri clienti.

Come innovatori e pionieri delle ricerche di mercato online, godiamo di una solida reputazione in qualità di affidabile fonte di dati e approfondimenti accurati. A riprova di ciò, i dati di YouGov vengono regolarmente citati dalla stampa internazionale e siamo costantemente una delle fonti per ricerche di mercato più menzionata al mondo.

Aeroporti di Roma sceglie IVS Italia e il progetto BreakCotto per la gestione delle vending machine

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Il logo Ivs Italia Nespresso
Il logo Ivs Italia

IVS Italia e il progetto BreakCotto sono stati scelti per la gestione dei distributori automatici nella sede dell’Aeroporto Leonardo da Vinci ubicato a Roma Fiumicino. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Mark Up.

IVS Italia e BreakCotto per Aeroporti di Roma

ROMA – Aeroporti di Roma ha scelto IVS Italia S.p.A e il progetto BreakCotto per la gestione dei distributori automatici all’interno della sede direzionale dell’Aeroporto Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino, avviando così un programma di ristorazione automatica inclusiva e solidale.

BreakCotto è infatti un’impresa sociale, nata oltre 10 anni fa a Torino dalla partnership tra IVS Italia (azienda leader nel settore Vending) e la cooperativa sociale Chicco Cotto, che impiega persone con disabilità e persone all’interno dello spettro autistico.

Nel dettaglio, nella sede direzionale di Aeroporti di Roma sono presenti 24 distributori automatici di IVS Italia.

L’iniziativa, già arrivata presso uffici, scuole, ospedali, biblioteche e grandi aziende, parte non a caso in vista della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo (il 2 aprile), istituita dall’Onu nel 2007. BreakCotto conta già più di 20 persone tra collaboratori e ragazzi in formazione attraverso il progetto di alternanza scuola-lavoro e ne sta selezionando altri 16.

Gli insegnanti e i tutor specializzati li avviano al mondo del lavoro nel rispetto delle proprie abilità psico-fisiche al fine di fargli acquisire ogni fase del processo: dall’approvvigionamento al rifornimento, dalla manutenzione alla rendicontazione. In questo modo sono tutti impegnati in un percorso strutturato per acquisire le competenze tecniche e relazionali necessarie a operare con professionalità all’interno di una filiera competitiva.

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McDonald’s: in Italia aperti 150 ristoranti in 3 anni, investimenti previsti di 800 milioni

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Il logo McDonald's

McDonald’s Italia ha presentato i piani di sviluppo del marchio. Il target da raggiungere previsto per il 2027 è superare la quota di 900 ristoranti rispetto ai 755 di fine 2024. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Emiliano Sgambato per il quotidiano Il Sole 24 Ore.

Gli investimenti e le aperture di McDonald’s in Italia

MILANO – In Italia nel 2024 sono stati aperti 51 nuovi McDonald’s e nei prossimi anni l’intenzione non sembra essere quella di togliere il piede dall’acceleratore: il target è superare quota 900 ristoranti per fine 2027 rispetto ai 755 di fine 2024.

“Se questo obiettivo sarà raggiunto stimiamo che saranno stati investiti sul territorio 800 milioni di euro – dice a Food24 Giorgia Favaro, ad di McDonald’s Italia – per la maggior parte destinati all’acquisto dei terreni e alla costruzione dei singoli ristoranti, tutti basati su standard di alta efficienza energetica e sostenibilità”.

Ai licenziatari del franchising (attualmente sono 163 e gestiscono il 90% della rete) spetta invece in genere il costo degli arredi e dei macchinari. “Gli 800 milioni vanno ad aggiungersi ai 235 milioni spesi lo scorso anno – aggiunge l’ad – e va anche tenuto presente che il 10% circa degli investimenti sono destinati a rinnovare la rete esistente”.

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Caffè, il metodo di preparazione influisce sui livelli di colesterolo: “L’espresso è tra i meno salutari”, lo hanno scoperto all’Università di Uppsala

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

Una nuova ricerca della Uppsala University in Svezia ha scoperto che alcuni metodi di preparazione del caffè possono aumentare le concentrazioni di diterpeni, composti naturali associati a un aumento dei livelli di colesterolo cattivo. Il caffè non filtrato è risultato tra i metodi peggiori di preparazione. Leggiamo di seguito l’articolo pubblicato sul portale d’informazione Nutrition Foundation of Italy.

Lo studio

MILANO – Il consumo di caffè è un’abitudine diffusa, soprattutto nei luoghi di lavoro, dove la presenza di distributori automatici favorisce un accesso costante alla bevanda. È tuttavia importante tenere presente che il metodo di preparazione del caffè influisce sulla sua composizione e, in particolare, sulla presenza di diterpeni, come il cafestolo e il caveolo, ad azione ipercolesterolemizzante.

Il caffè non filtrato, probabilmente per il più elevato contenuto di questi composti, aumenta infatti i livelli plasmatici del colesterolo LDL, un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.

Questo studio svedese intendeva confrontare il contenuto di diterpeni nel caffè prodotto da differenti tipologie di macchine presenti in quattro strutture sanitarie del sud della Svezia con la bevanda ottenuta con diverse modalità di preparazione di tipo domestico, in volumi comparabili.

I campioni di caffè raccolti da distributori che utilizzano chicchi interi o macinati (“brewing”) dotati di filtro metallico, presentavano concentrazioni medie di cafestolo e caveolo di 176 mg/L e 142 mg/L rispettivamente, più elevate rispetto al caffè preparato in laboratorio per filtrazione su carta, che conteneva solo 12 mg/L di cafestolo e 8 mg/L di caveolo. Livelli bassi sono stati rilevati anche nel caffè ottenuto da macchine “liquid-model”, che utilizzano un concentrato liquido di caffè (solitamente già filtrato) miscelato con acqua, con una media di 8 mg/L di cafestolo e 7 mg/L di caveolo. La bevanda ottenuta per ebollizione (una modalità diffusa nei paesi scandinavi, ma poco impiegata altrove) registrava, invece, i valori più alti: in media, 939 mg/L di cafestolo e 678 mg/L di caveolo, mentre livelli intermedi sono stati determinati nel caffè preparato con la caffettiera a stantuffo o French press o con il percolatore, rispettivamente circa 87 mg/L e 91 mg/L per il cafestolo. L’analisi dell’espresso ha mostrato una grande variabilità dei dati, non facilmente spiegabile.

Gli autori hanno poi cercato di stimare gli effetti del consumo regolare di tre tazze al giorno delle diverse tipologie di caffè sui livelli di colesterolo circolante; quello da distributori che utilizzando caffè fresco potrebbe aumentare il colesterolo LDL di 0,58 mmol/L, con un incremento teorico del rischio relativo di malattie cardiovascolari del 13% in 5 anni e del 36% in 40 anni.

Sebbene il caffè sia generalmente associato a benefici per la salute, l’elevata presenza di diterpeni in alcune preparazioni potrebbe quindi costituire un fattore di rischio non trascurabile per consumatori abituali.

In contesti lavorativi, dove il consumo di caffè è frequente, la preferenza per il caffè filtrato potrebbe rappresentare una scelta più sicura per la salute cardiovascolare nel lungo termine.

Cioccolato Gourmet presenta il nuovo uovo di Pasqua Diamante al pistacchio caramellato

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cioccolato gourmet
Il Diamante al latte e pistacchio (immagine concessa)

MILANO – Il nuovo Diamante è un perfetto equilibrio tra creatività, ingredienti selezionati e l’abilità dei maître chocolatier. Un’esplosione di gusto al cioccolato bianco e pistacchio, firmato Cioccolato Gourmet, il brand dei fratelli Alberto e Tancredi Alemagna, capaci di fondere la grande tradizione dell’alta pasticceria milanese con la ricerca e l’innovazione.

Diamante: l’uovo di Pasqua di Cioccolato Gourmet

Quando l’avvolgente morbidezza del cioccolato bianco incontra la granella di pistacchio caramellato, nasce un vero capolavoro di gusto e di irresistibile croccantezza.

Il nuovo Diamante è un uovo di Pasqua ricercato e goloso, perfetto per chi desidera stupire con un regalo di classe.

Scolpito come un gioiello prezioso, incanta lo sguardo e conquista il palato, regalando un’esperienza di dolcezza davvero unica.

Il viaggio nel gusto continua con una dolce sorpresa: all’interno dell’uovo di Pasqua si nasconde un tesoro di golose dragées, realizzate con Nocciole Piemonte IGP ricoperte da uno strato di cioccolato fondente. Prezzo al pubblico consigliato, 330g. 28 euro.

Cafè 124, il cold brew specialty in lattina, da una piccola cisterna da 30 litri al tank da 1500: entriamo nel laboratorio di produzione

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Ivan Marchesi all'ingresso del laboratorio Café 124
Ivan Marchesi all'ingresso del laboratorio Café 124

MILANO – Siamo a Certosa, in Via Angelo Brunetti 4, dove non manca lo specialty tra il secondo locale di Loste, Crosta e, soprattutto il laboratorio produttivo dei ragazzi di Café 124 che procedono con la realizzazione dei loro cold brew di specialty in lattina e per conto terzi. Dopo oltre un anno dalla sua apertura, eccoci finalmente al suo interno, dove la magia accade.

Ovviamente a fare gli onori di casa, uno dei due fondatori, Ivan Marchese.

Cafè 124 si racconta nel suo dietro le quinte

Innanzitutto si parla di un ingrediente fondamentale, l’acqua, che ci spiega Ivan è quella della rete idrica comunale: “Una volta svolti diversi test abbiamo deciso di micro filtrarla per garantirne la pulizia e un sapore neutro, vogliamo che sia il nostro caffè etiope ad arricchirla di gusto, sapore e persistenza”

Dentro il laboratorio sono sistemati i diversi strumenti da lavoro, alcuni coperti da brevetti e qualche trucco che rendono Café 124 diversa da altri competitor

“Il rubinetto viene collegato direttamente sopra al Tank da 1500 litri, che contiene circa 1200 acqua e 120 chili di caffè macinato quando estraiamo. Calcolato l’assorbimento della polvere nell’acqua, si ottengono circa 1.000 litri di cold brew coffee di ottima qualità.”

Il Tank lo abbiamo voluto personalizzare perché avevamo bisogno di aumentare il numero di uscite del liquido. Il cold brew pone il problema durante la filtrazione: se ancora c’è troppo caffè a contatto con l’acqua e non si è ancora depositato, non è possibile iniziare ad aspirare da un solo bocchettone.

Da qui l’aggiunta di altri due, uno più basso e uno di scarico. In questo modo possiamo estrarre anche dopo che il caffè continua a depositarsi.

Un altro lavoro importante viene svolto dalle pale, che servono a scaricare energia all’interno del liquido per raggiungere il TDS che cerchiamo nel modo più veloce possibile, circa trenta minuti, evitando l’ossidazione del prodotto all’interno della cisterna d’acciaio e allo stesso tempo garantendo un prodotto sicuro, a bassissima carica batteriologica.

Questi processi e la cura di altri dettagli per l’estrazione del cold brew ci hanno incoraggiato a presentare domanda di brevetto per l’intero sistema.

Da quel momento in poi, sì attende che il caffè si depositi completamente e poi ha inizio l’effettiva fase di filtraggio. Questo permette di separare acqua e caffè e di non intasare lo scarico.

Continua Ivan: “Agli inizi utilizzavamo i filtri di cartone con una piccola macchina e delle cartucce con cui faticosamente abbiamo filtrato fino a 3000 litri. Ora siamo riusciti a fornirci di strumenti molto più avanzati – Ivan indica la tipologia di filtro posizionate vicino al tank – che sono quelli che rendono speciale Café 124.

Tornando nel merito dei filtri, questa è la parte più interessante del nostro lavoro. Andando a Copenaghen, con i ragazzi che confezionano i diversi cold brew coffee che produciamo, abbiamo notato che le altre realtà usavano soltanto un filtro, quello che si chiama a sacco. Sono più spessi e non consentono una filtrazione totalmente pulita ma in Europa sono i più diffusi.

In Cafè 124 la differenza è proprio qui, il nostro setup è più complesso e accurato. Vuole esaltare le caratteristiche che utilizziamo, tutti i nostri lotti sono micro lotti specialty, la cura del dettaglio è fondamentale e prima di arrivare alla ricetta definitiva facciamo diverse prove su una scala minore.

L’estrazione che utilizziamo in questa fase è il frutto di tanti anni di ricerca, l’azienda è stata fondata 2020, partiti da una piccola cisterna da 30 litri, pian piano siamo riusciti a creare consapevolezza del prodotto cold brew coffee ma il nostro setup è adatto all’estrazione e alla realizzazione di nuovi progetti analcolici e nuove idee. Giovani imprenditori fatevi avanti.”

Quindi, i filtri si attaccano ai bocchettoni, quali sono i tempi?

“Sono necessarie massimo due ore, per riempire il tank, una quarantina di minuti tra estrazione e riposo del caffè e poi un’altra mezzoretta per il filtraggio di 1000 litri. Vogliamo migliorare tutte le fasi dell’estrazione, sappiamo di avere dei limiti, ad esempio nel prossimo tank sappiamo già come intervenire per cercare di agevolare la rimozione del caffè esausto e della pulizia” .

“Un filtro è più grossolano e serve a iniziare la fase di separazione. L’altro invece offre un lavoro di rifinitura e termina direttamente nell’IBC

“Ovvero il cubo che conserva i 1000 litri filtrati. È uno spazio che solitamente inviano i nostri illattinatori e che contiene il liquido filtrato dove resta per una giornata per poi essere spedito e inlattinato. Il sacco da circa 1100 litri, coperto, viene ritirato per essere riposto in lattine.

Come si fa a non rovinare o inquinare il prodotto?

“In realtà già il processo di filtrazione è sinonimo di una maggiore shelf life: la fase di filtraggio aiuta a rimuovere tante particelle, rimuovendo impurità e possibili batteri. Il trasporto avviene in refrigerazione e questo stabilizza la vita e le proprietà organolettiche. Infine in lattina avviene la pastorizzazione che dà ulteriore garanzia di una maggiore durata. Siamo arrivati adesso ad un anno di durata, che è notevole per un cold brew.”

Ivan poi mostra tutta l’evoluzione di Cafè 124, attraverso le diverse attrezzature usate dalla loro nascita sino ad oggi dal tank da 30 litri, quello leggermente più grande.

Spiega che inizialmente per affrontare il problema della filtrazione, per separare il caffè dall’acqua, hanno addirittura pensato di farsi realizzare una sorta di stantuffo che seguiva lo stesso principio del French Press, per inserirlo nel tank, spingere il caffè verso il fondo e filtrare. “Eravamo agli inizi, dovevamo trovare soluzioni migliori dei filtri di cartone. Che per altro non solo sono molto costosi – per 100 litri usavamo un pacco da 25 – ma dilatano i tempi.”

Fin qua, racconta, il lavoro parallelo per conto terzi è andato avanti: torrefattori coinvolti, quattro con la prospettiva di diventare cinque a breve. Ancora però la strada è lunga. È un prodotto che deve trovare il suo spazio tra le torrefazioni italiane.”

“Ora stiamo giocando con il formato da 200ml”

“Perché quello da 250ml sembrava troppo: alcuni feedback dai consumatori ci hanno fatto riflettere. Per molti è avvertita come una quantità eccessiva da consumare interamente, si preoccupano della caffeina.

Anche se poi magari si bevono la Coca Cola, che alla fine è magari ancora più forte. È più una questione psicologica che però dobbiamo tenere in considerazione per il futuro.”
Con Cafè 124 si fa anche consulenza per trovare soluzioni migliori per posizionare i macchinari produttivi, creare una filiera logistica di trasporti e inlattinamento.”

E poi c’è il capitolo mixology: il cold brew è molto utilizzato nei cocktail a base caffè

“Siamo nella drink list di diversi locali su Milano, Casa Tobago, The Doping Club, siamo stati nel menù del Mag e Rita’s Tiki Room e molti altri lungo tutto lo stivale. Da queste grandi collaborazioni e dalla voglia di miscelare il cold brew è nato prima di tutto il 124 America, con Bitter, Vermouth e Cold Brew Coffee in formato vetro che però penso che cambieremo nel formato lattina.

Il test è andato bene tra i consumatori nei ristoranti dove è più comodo avere un drink già pronto, meno nel mondo del bartending perché gli operatori giustamente preferiscono sperimentare e usare il cold brew come ingrediente per loro ricette.

Poi c’è un altro prodotto ready to draft: il primo Espresso Martini fatto soltanto con il cold brew. Lo abbiamo sviluppato grazie ad Alessandro Giammatteo, che ci ha messo in contatto con Luca di Carmine di Moon Ray, un’azienda romana. Stavano cercando proprio dei cold brew preparati con specialty e io ho risposto alla chiamata.”

La difficoltà maggiore di usare il cold brew nell’Espresso Martini?

“La schiuma. Anche se non conosco esattamente i dettagli tecnici grazie ai quali Luca è riuscito a risolvere il problema, so che la cosa difficile è aggiungere in maniera graduale il gas che conferisce l’effetto Guinness che piace molto esteticamente. Il cold brew che verrà utilizzato per questo tipo di miscelazione, sarà il classico con l’Etiopia.”

L’inserimento nel trend del no-low alcol è più facile rispetto a entrare nella torrefazione?

“Finalmente se ne sente parlare un po’ di più, ma è ancora un mercato abbastanza piccolo che player più grossi probabilmente possono raggiungere anche con più facilità, ancora un po’ “snobbano”. Resto fermo sulla mia opinione che un ristorante, un bar, pub che non abbia una proposta analcolica ricercata sia un passo indietro rispetto a tutto quello che succede fuori e in città come Milano, Roma, Firenze non può accadere”.

Altri progetti: la creazione di un Consorzio di import export di bevande alcoliche e non alcoliche

“Si tratta di unire noi piccoli produttori di bevande. Siamo in fase di selezione: per esempio collaboreremo con i ragazzi di Sorso, di Rimini, che hanno creato la prima soda italiana allo zafferano.

Per il momento siamo noi di Café 124, i ragazzi di Bacca Spirits, Sorso e Antica Bottega. Sto curando naturalmente il lato analcolico del Consorzio. L’obiettivo è quello di collaborare per esportare tramite i nostri contatti un’identità più definita: il listino del Consorzio ci dà la prospettiva di farla diventare una  piccola distribuzione nei prossimi anni.

Infine, a Roma stiamo organizzando un evento all’interno dell’antico macello, il Cibeva, a ottobre, sarò felice di raccontarvi di più nei prossimi mesi. “

E poi Café 124 viaggia in Cefalù

“Insieme ad un amico di vecchia data ci stiamo muovendo per inserire il nostro caffè in questa struttura ricettiva di B&B situata nel centro storico di Cefalù, nella via più larga che collega il Duomo al mare.

Avremmo a disposizione uno spazio di 15 metri quadri da dedicare alla caffetteria che serve sia gli ospiti del B&B che chi arriva da fuori. Ovviamente, con specialty in espresso, filtro e cold brew – partiamo prima con la lattina per poi vedere se inserire il fusto per il cold brew. Al momento metteremo sicuramente quello per servire l’Espresso Martini.”

Il futuro del cold brew e del suo consumo in Italia ha già delle rotte ben segnate.
Parliamo di un mercato che, così come aveva segnalato lo studio “Cold Brew Coffee Market Size 2024-2028” (disponibile come estratto in inglese qui.) è destinato tra il 2024 al 2028 a crescer di 479,75 milioni, seguito da grandi catene come Starbucks Dunkin Donuts e Nestlé, che hanno introdotto nella loro offerta più opzioni RTD.

La grammatica del cioccolato e del cacao: un libro per scoprire materia prima e bevanda

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La copertina de La grammatica del cioccolato e del cacao
La copertina de La grammatica del cioccolato e del cacao

MILANO – Ci si addentra nel libro pubblicato da Gribaudo Editore e firmato Clara e Gigi Padovani, La Grammatica del cioccolato e del cacao: il mondo di questa materia prima che attraversa più stadi e trasformazioni sino al risultato finale. Tutti lo amano, pochi lo conoscono per davvero, c’è molto da scoprire in un viaggio socio-culturale e dei sensi.

La grammatica del cioccolato: il racconto della “coppia fondente”

Così si definiscono i due autori. Si parte da lontano, a cinquemila anni fa in Sud America, dove la storia inizia, finché il destino del cacao passa nelle mani di spagnoli e portoghesi e per diverse vie giunge in Italia, a Torino.

Il consumo della cioccolata che avveniva nelle coffee-house inglesi, lo sviluppo di tazzine e accessori in porcellana per servirla… i passaggi del passato sono tanti sino ai giorni nostri, sino allo sviluppo industriale del cioccolato e anche, dei surrogati.

Dopo l’excursus storico, si passa alla tecnica

Esplorata nel dettaglio in 11 capitoli, che trattano il tema “come si fa una tavoletta” ovviamente iniziando dalla piantagione, la fermentazione, l’essiccazione, la tostatura in fabbrica, la potassatura, la frangitura; la spremitura, il concaggio, il temperaggio, il modellaggio e, infine, il confezionamento.

Poi la Grammatica del cioccolato scende nel mondo della botanica

E qui si approfondisce la realtà dei Paesi produttori (con la divisione tra quelli con 100% di cacao fino e quelli con <50%), la teoria legata a varietà botaniche, genetiche, le diverse tipologie (dal criollo, il più raro, all‘amelonado, il cacao base usato dalla grande industria). Si affronta ovviamente il tema caldo della sostenibilità – in alcuni il cacao è fonte di deforestazione e in altri invece rappresenta una coltura virtuosa -.

La chiusura con la Dolce Sintassi

La Grammatica del cacao trova la sua conclusione con un altro balzo nella storia, stavolta con un occhio di riguardo verso definizioni e documenti che hanno scritto lo sviluppo di cacao e cioccolato, passando dalla Magna Cart del ciboa alle etichette poste sui prodotti.

Questo è il capitolo adatto per chi vuole davvero orientarsi al supermercato o nei negozi specializzati, con la consapevolezza precisa di come si riconosce un fondente, un cioccolato al latte, un bianco, un gianduia o un cioccolato grezzo. Chiarita anche la distinzione tra monorigine e cru. Finalmente svelato il significato del burro di cacao e, per chi vuole sapere cosa si intende esattamente per il famoso Ruby – diventato per un certo periodo un trend per i consumatori – qui troverà la risposta.

Un testo completo che parla di un prodotto che l’Italia conosce bene, soprattutto dal punto di vista di trasformatori di materia prima e costruttori di attrezzature per lavorarlo.

Grammatica del cioccolato e del cacao.
Edizioni Gribaudo, acquistabile a questo link al costo di 22,80 euro.