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Osservatorio Ascom: a Torino cresce il clima di fiducia dei pubblici esercizi

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TORINO – Cresce il clima di fiducia delle imprese torinesi del terziario, sia per quel che riguarda la situazione economica generale sia per l’andamento della propria attività, soprattutto nei settori trasporti-logistica, alberghi e pubblici esercizi.

Netta la distinzione, però, fra grandi e piccole-micro imprese, dove l’indice di fiducia è più basso.

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È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Congiunturale di Ascom Confcommercio del primo trimestre 2017 che fa segnare in termini di fiducia il miglior risultato da un anno.

Se resta stabile la domanda di credito, col 73% di imprese che lo ottiene anche se 1 su 3 inferiore a quanto richiesto, e si rileva un lieve aumento del livello dei ricavi e un miglioramento dei tempi di pagamento da parte dei clienti, emerge un dato negativo sull’educazione finanziaria.

Un terzo delle imprese (il 71% di quelle con meno di 9 addetti), fatica a comprendere il linguaggio delle banche. Il 38% degli operatori (il 66% nelle micro imprese) ritiene, infatti, di aver bisogno di formazione in questo campo.

Infine il ruolo dei confidi con il 55% degli imprenditori che gradirebbe l’erogazione di micro finanziamenti e il 40% un supporto in termini di fideiussioni commerciali e investimenti.

“In un contesto ancora non facile e con i consumi tuttora piuttosto fermi – osserva la presidente Ascom Confcommercio Torino e provincia, Maria Luisa Coppa – è positivo che si rilevi un aumento della fiducia delle imprese, soprattutto nella loro capacità di fare impresa.

E questo nonostante un contesto non facile per quel che riguarda credito e burocrazia”. Per l’assessore regionale alle Attività Produttive Giuseppina De Santis, “dobbiamo riflettere soprattutto sulla differenza fra imprese grandi e piccole, questo è l’elemento di fragilità con cui istituzioni e associazioni devono confrontarsi per aiutare il consolidamento”.

Quanto a credito l’assessore sottolinea poi che “anche questo è un aspetto su cui ragionare perché non sempre ottenere un credito è positivo, lo è se non si trasforma in debito.

È poi fondamentale – conclude – affrontare il tema della carenza di formazione finanziaria, un’esigenza che non riguarda solo le imprese del terziario e che andrebbe affrontata a partire dalla scuola”.

Un punto su cui concorda il direttore di Ascom Confcommercio Torino Carlo Alberto Carpignano secondo cui “uno dei filoni su cui lavorare è proprio questo”

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