sabato 13 Aprile 2024
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Oristano, vere e proprie opere d’arte nei bar della città

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ORISTANO – Chi l’ha detto che i quadri si possono ammirare solo nei musei? Da diversi anni, anche ad Oristano, ha preso piede la moda delle cosiddette gallerie inusuali, ovvero locali commerciali che prestano le loro mura per esporre le opere d’arte.

Ed è così che, anche nei bar oristanesi, tra un caffè e un aperitivo, diventa possibile ammirare i quadri di artisti che, a turno e per circa un mese, vi espongono le loro opere per farle apprezzare e conoscere da tutti.

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L’obiettivo di queste iniziative è non solo quello di divulgare l’interesse per l’arte, ma anche quello di creare dei contrasti visivi e trasformare i locali commerciali in delle vere e proprie gallerie, inusuali appunto.

«Avevamo scelto di esporre nelle varie attività perché alle mostre tradizionali le persone si mostravano spesso disinteressate – spiega Alberto Severino, presidente dell’associazione Morsi d’arte di Oristano -. Esponendo le opere nei luoghi frequentati per motivi differenti dall’arte abbiamo visto crescere l’interesse di chi già la amava, che ha potuto soffermarsi a guardare e ammirare le opere in un contesto diverso, e lo abbiamo visto nascere in persone che non lo avevano».

Cafesiño, Lola Mundo e Porta Mari cafe’ sono solo alcuni dei bar oristanesi che si sono trasformati in gallerie d’arte o che sono nati esponendo le opere degli artisti.

«Non è pura decorazione -prosegue Severino – se il quadro è di buona qualità è un’opera d’arte e tale resta. Viene valorizzata dallo spazio che a sua volta valorizza».

Non solo i bar le gallerie inusuali scelte da Morsi d’arte. «Adesso ci occupiamo delle esposizioni nei bar più sporadicamente- conclude Sevarino -, ora sono per lo più gli artisti a contattare i proprietari dei locali o viceversa. Ora ogni anno trasformiamo in gallerie luoghi chiusi e poco utilizzati, come il carcere storico sotto il Duomo, per restituirli ai cittadini in maniera innovativa».

Non tutti però sono sulla stessa linea di pensiero. «Dovrebbe esserci un luogo per tutto – spiega Ivo Fenu, direttore della Pinacoteca di Oristano-. Nel momento in cui queste opere vengono esposte in locali commerciali rischiano di diventare pura decorazione, si svilisce l’opera. È vero che gli spazi dell’arte sono cambiati, ma deve essere l’opera a dominare e purtroppo è difficile. Se le opere sono d’impatto e riescono a dominare lo spazio ben vengano le gallerie inusuali, ma non se l’opera diventa oggetto decorativo rimanendo sconfitta».

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