giovedì 11 Aprile 2024
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Oltre 200 tra tazze e teiere dedicati a Elisabetta II

"Un tè con la Regina", la royal blogger espone al Museo Nazionale del Collezionismo. Ecco la collezione della scrittrice falconarese Marina Minelli allestita ad Arezzo

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AREZZO – Giornalista, scrittrice, blogger e ora anche collezionista. La falconarese Marina Minelli, già all’attivo sette libri, tra cui un paio dedicati a regine e principesse con uno stile che rende godibile la Storia anche a quanti ritengono indigesta la materia, vanta una raccolta di oltre 200 pezzi tra teiere, mug, tazze, piatti in ceramica.

Tutte rigorosamente Made in England, sono esposte da sabato 12 novembre fino all’8 gennaio al Museo Nazionale del Collezionismo Storico di Arezzo.

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Filo conduttore della collezione è la vita di Elisabetta II, regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. I regnanti europei sono la grande passione di Marina che dal suo blog AltezzaReale.com racconta da anni frammenti più nascosti e curiosi del passato e cronaca attuale.

Elisabetta II, con i suoi 90 anni di età dei quali ben 64 passati con la corona sulla testa, è qualcosa di più.

«Gli inglesi – spiega – guardano a questo simbolo vivente della loro storia e delle loro tradizioni con grande stima e un affetto cresciuto esponenzialmente nel corso degli anni. I memorabilia, o come li chiamano oltremanica, i commemoratives, sono uno degli elementi chiave di questa relazione. Mug e tazze favoriscono la condivisione popolare degli eventi legati alla monarchia perché attraverso di essi i sudditi possono simbolicamente prendere parte a una celebrazione e farla propria attraverso il rito inglese per eccellenza: l’afternoon tea».

In mostra anche le storiche manifatture britanniche come Wedgwood, Royal Albert, Mason o Royal Doulton.

L’insolita collezione ripercorre la lunga vita di Elisabetta II: dall’incoronazione ai giubilei, passando attraverso matrimoni, compleanni e battesimi, in un percorso storico che parte dai tempi della regina Vittoria per arrivare fino ai nostri giorni. Comprese le nozze di William e Kate e la nascita dei principini George e Charlotte.

«I commemoratives legati alla famiglia reale – dice ancora la Minelli – sono, in un certo senso, la versione politico-casalinga delle più celebri Bibliae Pauperum, ovvero disegni, dipinti, affreschi e sculture con cui la Chiesa cercava di indottrinare il volgo incapace di leggere e di scrivere.

Così come si illustrano le Scritture per farle conoscere al popolo, deve aver pensato qualcuno, perché non usare lo stesso sistema per far rendere familiari i sovrani regnanti e gli eventi politici di maggiore rilievo?

Da consuetudine a fenomeno di costume

Ed ecco che, a partire dal XVII secolo, la nascente industria ceramica introduce tra i suoi decori anche ritratti di sovrani e celebrazioni di battaglie e altri eventi epocali. Da allora, tutti i sovrani britannici hanno avuto diritto alle loro memorabilia di ceramica, anche se è solo con Elisabetta II che la consuetudine è diventata un vero e proprio fenomeno di costume»

 

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