mercoledì 10 Aprile 2024
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L’IDEA NESPRESSO – Non solo tazzine Il caffè si beve al calice

Il caffè pregiato si degusta in bicchieri di vetro, come il vino. Dimensione e forma del "contenitore" svolgono un ruolo imprescindibile nel trasmettere le caratteristiche dell'espresso. Insieme, esperti di caffè, maestri vetrai e sommelier hanno ideato due calici da degustazione per far conoscere agli intenditori l'essenza più profonda di una grande miscela

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Non solo tazzine. Arriva il calice per il caffè. L’ultima proposta in fatto di degustazione per gli amanti dell’espresso è l’analisi sensoriale attraverso un bicchiere. Proprio come avviene per il vino.

Non a caso, alla realizzazione degli speciali calici della “Reveal Collection”, nati da una collaborazione tra Nespresso e Riedel, hanno collaborato, oltre agli esperti Nespresso e ai mastri vetrai dell’azienda austriaca, 16 sommelier chiamati a testare le performance dei particolari bicchieri.

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Quindi non più tazzina bianca o colorata, ma bicchieri (in due formati, “Intense” e “Mild”) trasparenti: “La trasparenza – dicono gli esperti Nespresso – esalta il piacere visivo del caffè. Inoltre gli aromi vengono indirizzati verso il palato in modo da soddisfare anche l’olfatto; il tatto è amplificato dall’eleganza del cristallo e l’udito si risveglia per la risonanza di questo materiale durevole e di qualità”.

A detta dei sommelier coinvolti nel progetto, “nei calici dimensione, altezza e ampiezza sono stati armonizzati per rilasciare gli aromi del caffè in modo da rivoluzionare il momento della degustazione. Il calice Intense esalta l’intensità generale dell’aroma e del gusto, mentre il calice Mild amplifica la freschezza, l’acidità e la leggerezza del caffè, oltre alla delicatezza degli aromi, in più amplifica la percezione di morbidezza e dolcezza”.

Per presentare la novità al pubblico, Nespresso ha organizzato una sessione di degustazione nel ristorante Il luogo di Aimo e Nadia a Milano. Il coffee ambassador ha fatto servire i vini e preparare i caffè. Perché si potessero testare i diversi cru di caffè in parallelo a un vino.

Così, sono stati abbinati un Timorasso Costa del Vento 2011 di Walter Massa e un Grand Cru Dulsão do Brasil intensità 4. A seguire un Pedrucci 2008 Podere Forte e un Grand Cru Indriya from India intensità 10. Per poi dedicarsi al pranzo.

Dopo “Quasi un raviolo (di seppia) – seppie crude arricciate, maionese di pistacchi di Bronte, marmellata di limoni e scamorza affumicata”, ecco gli Spaghettoni di Benedetto Cavalieri in carbonara di caciocavallo podolico, rape fresche al sale di Mothia e carvi della Valsesia”, quindi “l’Anatra di Miroglio al leggero fumo di zucchero di canna e agrumi di Sicilia con ciliegie di Vignola”.

Per concludere il dessert “Il Bacio” e la degustazione in anteprima di una speciale nuova miscela: il Grand Cru Special Reserve Nespresso Maragogype, che prende il nome dalla città brasiliana di Maragogype, dove nel 1870 una mutazione naturale della varietà di Arabica diede vita a un chicco di caffè di inedita grandezza e forma perfettamente regolare.

“Gli esperti Nespresso – hanno raccontato alla degustazione – hanno esplorato il continente per individuare quattro diversi terroir in Messico, Nicaragua, Guatemala e Colombia e garantire una produzione di questo chicco raro”.

Il Grand Cru Maragogype è il risultato di una miscela di quattro caffè provenienti da altrettante aree, tostate e macinate in maniera distintiva in modo da svelare le diverse particolarità. In tazza – pardon: nel calice – risulta un sapore estremamente delicato, una crema morbida dall’acidità moderata, note leggermente dolci, rotonde e impercettibilmente verdi.

Non resta che aspettare un po’ per sapere se gli amanti del caffè sapranno apprezzare l’avanguardista degustazione in calice.

e.c.

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