mercoledì 10 Aprile 2024
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Nespresso, Romont: 500 kg di cocaina per 48 milioni

Nespresso: “I lotti sono stati isolati e la sostanza non è entrata in contatto con nessuna attrezzatura di produzione. Tutti i nostri prodotti sono sicuri da consumare e hanno severi controlli di qualità per le spedizioni di caffè in arrivo”

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ROMONT (Svizzera) – Un carico di cocaina del valore di 48 milioni di euro è stato scoperto nello stabilimento Nespresso di Romont, uno dei tre dove si fabbricano le caspule. È successo che i dipendenti dello stabilimento nel Cantone di Friburgo nella Svizzera occidentale hanno trovato una polvere bianca finissima all’interno di sacchi che avrebbero dovuto contenere chicchi di caffè. Subito chiamata sul posto la polizia cantonale, sono state disposte analisi chimiche. Dopo poco si è scoperto che la polvere bianca era cocaina purissima.

Nespresso: sequestro di mezza tonnellata di cocaina

Le forze dell’ordine hanno precisato che l’ispezione dei cinque container “arrivati nello stabilimento lo stesso giorno della scoperta in treno ha portato al sequestro di oltre 500 chilogrammi di cocaina”.

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La cocaina ritrovata è risultata pura all’80% (un valore degno di nota se si considera che la media della purezza della sostanza sul mercato illegale si aggira intorno al 30%) e con un valore di quasi 48 milioni di euro.

I risultati dell’indagine fanno pensare che la spedizione del carico di cocaina arrivi dal Brasile e che fosse destinata in seguito al mercato europeo

La risposta dell’azienda Nespresso non si è fatta di certo attendere. Come ha riportato l’agenzia di stampa Bloomberg, Nespresso ha precisato che “i lotti sono stati isolati e la sostanza non è entrata in contatto con nessuna attrezzatura di produzione”.

C’è di più perché la Nestlé ha aggiunto: “Tutti i nostri prodotti sono sicuri da consumare e hanno severi controlli di qualità per le spedizioni di caffè in arrivo”.

Inoltre durante le indagini è stato allestito un perimetro di sicurezza intorno all’intera fabbrica. Sul posto sono intervenuti inoltre una ventina di collaboratori dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini svizzeri.

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