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Usda stima la produzione mondiale in 147,9 milioni di sacchi

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MILANO – Il 2012/13 si preannuncia un’annata da record, sia per la produzione di arabica che per i robusta. Ma l’ulteriore progressione dei consumi limiterà il reintegro delle scorte mantenendo la pressione sull’offerta. Così la circolare semestrale sui mercati e il commercio del caffè di Usda (Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti d’America), diffusa venerdì, nella quale sono riportate cifre e previsioni ufficiali del minagricoltura americano.

Circolare svela i dati del mercato

Come di consueto, le stime degli esperti di Washington differiscono notevolmente dalle cifre Ico (International Coffee Organization). Usda stima la produzione mondiale in 147,9 milioni di sacchi, con i raccolti di Arabica e Robusta entrambi ai massimi storici, rispettivamente a 88,08 e 59,82 milioni di sacchi. Rispetto ai 137,583 milioni del 2011/12 si riscontra un incremento di oltre 10 milioni di sacchi (+7,52%) imputabile, per circa la metà, al maggior raccolto brasiliano di arabica.

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L’export mondiale raggiungerà i 115,309 milioni di sacchi

In crescita di circa 7 milioni rispetto ai 108,389 milioni del 2011/12. I consumi cresceranno del 2% circa avvicinandosi ai 142 milioni di sacchi. Si calcola inoltre che le scorte finali cresceranno di poco più di 3 milioni di sacchi risalendo a 27,201 milioni, al di sotto comunque dei 28 milioni del 2010/11 e ben lontane dai quasi 40 milioni di sacchi del 2008/09. Il raccolto del Brasile è previsto al livello senza precedenti di 55,9 milioni di sacchi, in crescita di 6,7 milioni rispetto al 2011/12.

I danni arrecati dalle gelate invernali e dalla siccità nel Minas Gerais hanno limitato il potenziale produttivo degli Arabica, il cui raccolto raggiungerà i 40,2 milioni di sacchi, in crescita consistente rispetto ai 34,7 del 2011/12, ma nettamente al di sotto dei 41,8 milioni raggiunti nel 2010/11 (la precedente annata positiva del ciclo biennale) e inferiore anche ai 40,5 milioni del 2008/09.

Sarà in compenso da record la produzione di conilon, che dovrebbe attestarsi a 15,7 milioni di sacchi

In ulteriore forte crescita rispetto ai 14,5 milioni del 2011/12, i 12,7 del 2010/11 e gli 11,8 del 2009/10. Secondo il ministero americano oltre la metà della maggior produzione di Robusta andrà ad alimentare gli imbarchi, mentre il rimanente sarà avviato all’industria nazionale. Picchi storici anche per il raccolto del Vietnam, che sarà di 22,4 milioni di sacchi, con la produzione di robusta in crescita di 1,4 milioni di sacchi, a 21,6 milioni, e quella di arabica stabile a 800.000 sacchi. Secondo Usda, l’estensione delle aree coltivate è aumentata negli ultimi 5 anni del 15% e i prezzi elevati hanno incoraggiato i produttori ad accrescere ulteriormente gli ettaraggi. L’export è previsto in crescita di un milione di sacchi a 20 milioni.

Ancora sulla circolare: le scorte finali verranno marginalmente reintegrate

I consumi interni continuano a crescere con l’affermarsi della cultura del caffè. Pessimismo invece per le sorti del raccolto della Colombia, che si riconfermerà sui livelli del 2011/12 ad appena 7,5 milioni di sacchi: 5 milioni in meno rispetto al 2007/08, l’ultimo anno pre-crisi. Ruggine e scolite del caffè continueranno a incidere pesantemente sulle rese, mentre il programma di rinnovo in pieno corso seguita a ridurre, a breve-medio termine, il potenziale del settore. Poiché la produzione viene destinata prioritariamente all’export, il paese sud americano, per far fronte alle esigenze del mercato nazionale, ha dovuto accrescere drasticamente le importazioni dall’Ecuador e dal Perù, che coprono attualmente il 90% dei consumi interni, contro il 20% di pochi anni fa.

Il raccolto dell’Indonesia risalirà a 9,7 milioni di sacchi beneficiando di migliori condizioni climatiche dopo due annate consecutive segnate dalle precipitazioni eccessive, che hanno fatto cadere la produzione dal livello record di 10,5 milioni di sacchi nel 2009/10 a 8,3 milioni nel 2011/12. In marginale flessione l’India, che produrrà 5,1 milioni di sacchi, contro i 5,335 del 2011/12. Mentre appena una decina di anni fa la produzione era ripartita grosso modo a metà tra arabica e robusta, quest’ultima varietà conta oggi per oltre i due terzi del totale.

A favorire i robusta, le minori esigenze in termini di manodopera e cure agricole e la maggiore resistenza alla malattie e ai rigori climatici

La produzione dei paesi del centro America è prevista in crescita di 1 milione di sacchi a 14 milioni, con un export di 12,8 milioni. È atteso un parziale recupero della produzione di El Salvador, ma il contributo più importante giungerà dall’Honduras, che dovrebbe raggiungere, per la prima volta, il traguardo dei 5 milioni di sacchi, contro i 4,6 milioni del 2011/12. L’Honduras è l’unico paese dell’area ad avere registrato, nell’arco degli ultimi 5 anni, incrementi significativi della produzione, che ancora nel 2008/09 era di poco superiore ai 3,2 milioni di sacchi. Il merito va innanzitutto alle politiche dell’Instituto Hondureño del Café.

Nella circolare: crescerà di circa un milione di sacchi, infine, la produzione dell’Africa sub-sahariana

Prevista a 17,2 milioni di sacchi, con incrementi contenuti per Etiopia, Uganda e Costa d’Avorio. L’Etiopia dovrebbe raccogliere 6,5 milioni di sacchi, contro i 6,3 del 2011/12 risentendo favorevolmente delle buone condizioni climatiche che hanno accompagnato lo sviluppo del raccolto. In Costa d’Avorio, il graduale ritorno alla normalità, dopo i rivolgimenti politici dello scorso anno, contribuirà alla ripresa produttiva.

L’export africano 2012/13 è stimato in 12,8 milioni di sacchi, in crescita di almeno 1 milione di sacchi. L’export mondiale di caffè in tutte le forme salirà a 115,309 milioni di sacchi (+6,38% rispetto al 2011/12) superando il precedente record di 114,111 stabilito nel 2010/11. Ai massimi storici anche l’export di caffè verde stimato in 101,756 milioni contro i 95,1 dell’anno scorso e i 100,547 di 2 anni fa.

I consumi mondiali raggiungeranno i 141,708 milioni di sacchi in crescita del 2% circa rispetto ai 138,91 del 2011/12. Il consumo dell’Unione Europea rimarrà pressoché invariato (+50.000 sacchi) a 44,5 milioni di sacchi. In crescita marginale anche gli Usa, con 23,3 milioni (22,985 nel 2011/12), e il Giappone, con 7,05 milioni, contro i 6,85 dell’anno precedente. Aumenteranno ancora i consumi della Federazione Russa, che passeranno dai 4,5 milioni del 2011/12 a 4,9 milioni. Prosegue infine la progressione del Brasile, i cui consumi cresceranno di 700.000 sacchi raggiungendo i 20,76 milioni.

E in Vietnam export di metà anno a 1,1 milioni di tonnellate

Ulteriore passo in avanti per l’export vietnamita di prodotti agricoli, forestali e ittici, che nelle previsioni del minagricoltura (Mard) raggiungerà nel primo semestre 2012 quota 13,67 miliardi di dollari, con un incremento del 14,5%. La quota più consistente è attribuibile al comparto agricolo, con 7,7 miliardi (+9,6%). In calo i prezzi dei 7 principali prodotti agricoli di esportazione, fatta eccezione per il pepe. L’export di caffè ha raggiunto gli 1,1 milioni di tonnellate, per un fatturato di 2,3 miliardi dollari, con un incremento del 26,5% a volume e del 20,4% a valore rispetto al pari periodo del 2011.

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