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McDonald’s richiede la registrazione di un marchio a proprio nome per il caffè torrefatto

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MILANO – McDonald’s potrebbe sbarcare un giorno, con una gamma di caffè a proprio marchio, negli scaffali del grocery americano, seguendo le orme di altre catene d’oltreoceano come Starbucks o Dunkin’ Donuts. Questa almeno l’idea degli analisti, dopo la decisione del colosso americano della ristorazione veloce – rivelata in questi giorni dal sito specializzato Burger Business – di registrare un marchio con il proprio nome applicabile a prodotti della merceologia caffè torrefatto, in grani e macinato. L’istanza di registrazione del marchio – riferisce la stessa fonte – è stata presentata alla competente autorità statunitense (U.S. Patent and Trademark Office) lo scorso mese e potrebbe preludere a una discesa diretta in campo.

McDonald’s: potrebbe essere anche una semplice mossa preventiva volta a impedire l’uso del proprio marchio (o di marchi assonanti) da parte della concorrenza

Dal quartier generale di Oak Brook (Illinois), intanto, nessuna conferma, ma anche nessuna smentita. “Registriamo tantissimi marchi – ha dichiarato al Wall Street Journal una portavoce della compagnia – Per noi non si tratta di nulla di nuovo”. E, in effetti, i trademark contenenti la denominazione McDonald’s (o parte di essa in guisa di prefisso) registrati sui prodotti commercializzati nei ristoranti dell’arco d’oro sono numerosissimi: dal celebre Big Mac al “Mac Snack Wrap,” il “McDouble,” o il “McCruncher”.

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Nulla di sorprendente dunque nel fatto che la multinazionale statunitense abbia deciso di coprirsi le spalle anche in questo ambito, visto il grande successo riscosso negli Usa dal menu di bevande McCafé, grazie al quale il caffè rappresenta oggi il 6% del fatturato di vendita dei McDonald’s americani, contro il 2% di 8 anni fa. McDonald’s può inoltre far leva su una customer loyalty superiore a quella di Starbucks e Dunkin’, che potrebbe capitalizzare anche nei prodotti a marchio per il canale alimentare americano, un mercato, quest’ultimo, che vale 5,6 miliardi di dollari all’anno. Dopo aver ottenuto risultati solidi nei difficili anni trascorsi, McDonald’s ha subito, in questi ultimi mesi, un rallentamento nella crescita del traffico di clienti dei suoi locali degli Stati Uniti. I maggiori costi si sono ripercossi inoltre sulla redditività del gruppo. Ciò ha contribuito a far scendere del 10% le quotazioni del titolo da gennaio a oggi, dopo un 2011 sugli scudi.

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