venerdì 12 Aprile 2024
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Maturità 2017: ecco come la caffeina può aiutare negli ultimi giorni di studio

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MILANO – A pochissimi giorni dalla Maturità gli studenti fanno sentire le proprie ansie, la paura di non riuscire a ripassare tutto entro la scadenza, il timore di non ricordare le cose più importanti.

Impazzano sui social tentativi di scoprire le tracce più accreditate della prima prova, indagini sui commissari esterni e sulle loro abitudini, ma soprattutto si è registrata un’intensiva crescita della condivisione di appunti e file sulle varie materie.

Ma come mettere il turbo alla memorizzazione delle ultime cose, proprio quando il caldo e la voglia di divertirsi impediscono di studiare? Ebbene la risposta viene dal sonno: dormire poco è sempre una pessima idea, ma dormire poco proprio con gli esami alle porte non va assolutamente bene.

Varie ricerche hanno, infatti, dimostrato come il nostro cervello organizza durante il sonno tutte le informazioni acquisite durante il giorno. E quindi dormire molte ore permette al sistema nervoso di archiviare con ordine tutte le nozioni.

Ci si deve accontentare dunque di smettere di studiare nel tardo pomeriggio per andare a dormire prima. E svegliarsi in questo modo presto la mattina ristorati da un sonno corretto.

La notte prima degli esami (anche) di Maturità

Dunque bisogna prestare attenzione soprattutto la sera, durante la fatidica Notte prima degli esami. Divertirsi in questa notte è giusto, è giusto non studiare.Ma bisogna anche guardare l’orario e andare a dormire presto. Per arrivare alla prima prova con almeno 8 ore di sonno.

Ma non stiamo parlando soltanto del sonno notturno. È stato dimostrato che il sonno che aiuta maggiormente a studiare e a memorizzare è il sonnellino classico. Cioé una breve dormita che può durare anche 5-10 minuti; si tratta infatti del metodo Power Nap. L’università di Harvard ha condotto uno studio su un gruppo di persone a cui ha ordinato di memorizzare una lista di persone. Poi a una metà è stato concesso di dormire per 20 minuti, e all’altra metà no. La metà di persone che aveva dormito, al risveglio ricordava più parole degli altri.

Il sonno può anche essere coadiuvato dalla musica ma a certe condizioni. Se mettete un brano musicale sconosciuto che sia abbastanza tranquillo e rilassante mentre studiate o vi preparate ad un esame, quando lo rimetterete mentre dormite il cervello assocerà la musica alle nozioni che avete appreso aiutandovi nella memorizzazione. Ovviamente questo esercizio deve essere fatto con un ascolto ripetuto e prolungato.

Insomma, da queste ricerche si evince che dormire è importante anche e soprattutto per studiare. Ma ancor più importante risulta essere il breve sonnellino pomeridiano. Però, sempre al caffè

Non è un ossimoro: ecco perché bere caffè anche prima del sonnellino pomeridiano

Sì perché in certi casi può aiutare anche il caffè. Tutti gli studenti assumono caffeina per sentirsi svegli e pronti a studiare. Ma la caffeina non agisce subito bensì impiega 20-25 minuti. Allora potrete utilmente assumerla prima di dormire per il sonnellino pomeridiano. Poiché quando vi sveglierete dopo 20 minuti sarete già pimpanti e pronti per studiare.

Francesco Arcolaci

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