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L’ufficio? Si trasferisce al bar: tra caffè e lap top, un tavolo e il wi-fi

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MILANO – L’ufficio? All’estero è già una realtà: nel nostro Paese un po’ meno, ma la strada è tracciata: lavorare al bar è un’abitudine che comincia a diffondersi e già coinvolge un certo numero di persone, soprattutto lavoratori autonomi che scelgono di rinunciare all’ufficio vero e proprio a favore di un luogo di business meno convenzionale, ma altrettanto funzionale.

E la diffusione della rete wi-fi offerta dai pubblici esercizi è una potente spinta in questa direzione. La prima idea risale al britannico Edward Lloyd che, nel 1688 aprì un modesto caffè a Londra. Il locale ben presto si affermò grazie alla bontà delle bevande servite e, soprattutto, in virtù della sua posizione strategica,

Cominciò infatti ad essere frequentato da un gran numero di commercianti, armatori e broker di assicurazione. Insomma, la caffetteria divenne un luogo ideale per fare affari, in particolare per stipulare l’assicurazione marittima.

E da quel locale sono nati i Lloyd’s di Londra. Insomma, lavorare al bar è una storia che ha origini lontane e non banali. In fondo, soprattutto in tempi di crisi economica, per svolgere attività professionale bastano un tavolo, una tazzina di caffè e la connessione wi-fi alla Rete, meglio ancora se offerta gratuitamente dal locale.

Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna gli Internet bar sono ormai sedi di lavoro non formali per un discreto numero di lavoratori autonomi: secondo il quotidiano britannico “The Indipendent”, oggi ci sono circa 10.000 negozi di caffè nel Regno Unito, in un mercato che vale 5 miliardi di sterline, e il loro numero è in crescita.

Ci sono poi alcune grandi catene, come Starbucks o Costa, che considerando con favore l’aumento delle consumazioni e la fidelizzazione dei clienti ottenuta in questo modo e quindi incoraggiano il lavoro presso i loro esercizi,i, l’ufficio al bar

Il fatto che le persone monopolizzino per molto tempo i tavolini e le postazioni non è affatto visto di cattivo occhio: chi vuole lavorare trova in molti caffè le condizioni per sistemarsi al meglio, con punti di presa per laptop e dispositivi palmari e persino grandi tavoli per eventuali riunioni o aree del locale attrezzate per colloqui e pranzi di lavoro.

In Italia il fenomeno dell’ufficio al bar è ancora poco diffuso anche se qualcosa di sta muovendo, in particolare nelle grandi città. “Da noi intanto – spiega Tullio Galli, direttore della Fiepet-Confesercenti – c’è un limite posto dalla dimensione dei bar: in media questi locali in Italia sono ampi 70-80 mq e per realizzare le postazioni internet o installare il wi-fi destinato a molte persone ci vuole più spazio”.

Per poter funzionare da ufficio in modo efficace, il locale deve avere alcune caratteristiche.

Oltre alle dimensioni adeguate e alla connessione alla Rete, secondo gli esperti, l’internet café deve essere non troppo rumoroso, o sarebbe poco professionale, né troppo tranquillo, per non mettere in imbarazzo i soggetti sensibili.

Attualmente, spiega Tullio Galli “solo il 10% circa dei bar mette a disposizione dei propri clienti una connessione internet.

Ci sono stati problemi burocratici che hanno ritardato la diffusione di Internet nei locali pubblici, ma ora sono superati e per noi tutto quello che porta lavoro ed economia all’interno di un esercizio è benvoluto”.

FONTEtgcom
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