martedì 16 Aprile 2024
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MODI DI CONSUMO – L’avanzata della capsula – cialda

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DI MARCO BELPOLITI*
Federica usa solo cialde. Anche Matteo, e al momento del caffè ci invita a scegliere il tipo che preferiamo. Giovanni, poi, è stato uno dei primi a passare alla cialda e ora mi guarda con disapprovazione quando metto sul fuoco la Moka.

Forse è lo stesso sguardo che anni fa rivolgevo agli amici muniti di «napoletana». In attesa della discesa dell’acqua, rito magico, vantavo a Teresa i vantaggi della Bialetti: «Perché non la usi? Vivi al Nord da tanti anni, eppure continui usanze di Napoli?».

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La caffettiera napoletana non la vedo più a casa di nessuno, almeno da Roma in su. E pensare che è il più vecchio modello di caffettiera per uso domestico. Sarebbe stato un lattoniere parigino di nome Morize a realizzare nel 1819 il primo prototipo di caffettiera rovesciabile.

Per chi non lo sa, è composta di varie parti: serbatoio dell’acqua, manico, buco di sfiato per il vapore, cilindro cavo per caffè macinato con disco bucherellato, filtro che trattiene i fondi, la parte in cui si raccoglie la bevanda dotata anch’essa di manico. Si fa bollire l’acqua, poi si rovescia la caffettiera, e il liquido filtra per caduta.

Nella Moka, grandissima invenzione di Alfonso Bialetti, l’acqua sale per ebollizione. Bialetti, dopo essere emigrato in Francia, aveva imparato a lavorare i metalli, e nel 1933 a Crusinallo crea «la dama a otto facce» destinata a un grande successo. L’idea gli era venuta guardando le pentole da bucato con il liquido in salita, come ricorda Gianluca Trivero in «La macchina del caffè» (Rai-Eri edizioni).

La macchinetta di Alfonso Bialetti è semplice, affidabile e veloce nel produrre il liquido nero. Inoltre, poiché in alluminio, trasmette la temperatura in modo uniforme; il metallo poroso assorbe il gusto della bevanda e lo mantiene.

Ora però l’avanzata della cialda sembra implacabile, come emerge da una piccola indagine tra gli amici e i colleghi.

Non è un problema il costo della macchina, dai 50 ai 200 euro, là dove una Moka la porti a casa con 16 euro o al massimo 36; e neppure il costo singolo di ogni cialda: dai 21 e i 30 centesimi, a seconda del produttore.

Oggi al bar il caffè costa un euro e probabilmente salirà ancora. La cialda appaia il caffè casalingo a quello del bar. L’epoca del monodose è probabilmente solo all’inizio. La vittoria della cialda non sarà effetto delle trasformazioni tecnologiche e sociali? La Moka è legata al mondo della produzione industriale tradizionale, mentre la cialda è decisamente post-fordista.

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