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Per il Corriere: Simonelli Group e Fas imprese Champions, motori dell’economia e del made in Italy

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MILANO – Un’espressione sportiva per designare i campioni dell’imprenditoria italiana: chi sono le imprese Champions in Italia – tra di esse vi sono anche molte aziende del caffè – e quali sono i loro obiettivi. A completamento delle interviste già pubblicate a Nando Ottavi, Presidente Simonelli Group, e Matteo Marzotto, Presidente Fas International, ecco la presentazione dell’indagine sulle imprese Champions, che L’Economia del Corriere della Sera svelerà il prossimo 13 marzo in Borsa a Milano e con un numero speciale dedicato al suo terzo compleanno. Ne è autore il fondatore di Fondatore di ItalyPost Filiberto Zovico.

Che cosa ci racconta l’indagine sulle imprese Champions? Prima di rispondere a questa domanda vale la pena ricordare che la ricerca elaborata dal Centro Studi di ItalyPost, basata sui bilanci depositati, fa riferimento al periodo dal 2012 al 2018 (anno degli ultimi bilanci disponibili).

È un arco di tempo sufficientemente ampio da includere variazioni importanti del ciclo economico

Fino al 2017 avevamo registrato per le aziende top performer una netta ripresa, con chiaro effetto-traino sul ritorno alla crescita che aveva permesso all’Italia di uscire a testa alta dalla Grande Crisi del 2008-2009.

Il 2018, invece, è stato indubbiamente un anno complicato anche per i Champions. Due le ragioni. Da un lato, a partire dal secondo semestre, i primi segnali di qualcosa che poteva assomigliare a una nuova crisi.

Dall’altro, i cambiamenti politici e la successiva adozione di misure legislative marcate da una cultura anti industriale. Alcuni provvedimenti, come il reddito di cittadinanza e «Quota cento», sembravano aver fiaccato non poco l’entusiasmo degli imprenditori.

E l’entusiasmo rimane un ingrediente fondamentale per decidere se continuare a fare impresa in questo Paese

Nel 2018 è iniziata quindi una fase che, a tutt’oggi, risulta complicata da interpretare. E non ancora conclusa.

Sono di queste settimane le notizie sul rallentamento dell’export e sul vero e proprio crollo della produzione industriale degli ultimi mesi del 2019. Mentre si attende con comprensibile apprensione di capire quale sarà, alla fine, l’impatto della crisi legata al coronavirus (quanto durerà la paralisi dell’economia cinese?).

Fatte queste premesse, bisogna dire che per le imprese Champions il 2018 segnala comunque una sostanziale tenuta sui livelli, peraltro assai elevati, del 2017

A parità di parametri (Cagr, Ebitda medio ultimi tre anni e rapporto Pfn/Ebitda), il numero di aziende top performer rimane nei fatti sostanzialmente immutato tra il 2017 e il 2018. Molte imprese sono uscite infatti dalla classifica (circa il 25%, di cui però una parte salita a fasce più alte di fatturato). Ma le hanno rimpiazzate nuovi soggetti con le medesime caratteristiche.

È un segnale positivo, perché ci racconta di un tessuto industriale che, pur subendo una serie di choc come quello del pesante rallentamento del settore automotive, è riuscito complessivamente a reggere e a continuare a crescere.

Tra marzo e giugno, gli incontri con gli imprenditori

Per capire se questa «tenuta» si è consolidata o se lo scenario stia virando al peggio anche per le Champions, avremo a disposizione un «termometro» diretto: gli incontri con gli imprenditori.

Tra marzo e giugno, ItalyPost e L’Economia riprenderanno a girare l’Italia per sentire dalla loro voce che cosa è accaduto nel 2019. E cosa sta accadendo in questo primo semestre del 2020. Dai dati raccolti fin qui emerge in ogni caso la sensazione, piuttosto netta, che tra il 2018 e il 2020 il tessuto imprenditoriale sia entrato in un’ulteriore fase evolutiva.

Alcuni imprenditori proseguono con decisione sulla via dello sviluppo. Altri – vuoi per limiti legati al passaggio generazionale, vuoi per i multipli elevati a cui vengono valutate le loro aziende – tendono a passare la mano a fondi o a gruppi internazionali.

Un tema, quest’ultimo, a cui guardare senza preconcetti, ma con la dovuta attenzione. Sarà importante capire se si tratta di processi che portano alla crescita o, invece, al depauperamento delle risorse del nostro tessuto imprenditoriale.

Filiberto Zovico
Fondatore di ItalyPost

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