lunedì 25 Marzo 2024
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L’algoritmo dello zucchero: la scoperta che aiuta ad una corretta nutrizione

Eran Segal del Weizmann Institute (Israele), è l'inventore dell'algoritmo dello zucchero: «La nostra ricerca ha dimostrato la necessità di personalizzare la nutrizione, certificando come gli individui abbiano una differente risposta all’assunzione di glucosio nel cibo»

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MILANO – La nutrigenomica è la scienza che indaga in che modo il cibo ha degli  effetti sul nostro Dna. All’interno del vasto mondo della ricerca, la nutrizione si avvale dell’aiuto di altre discipline, come la matematica o la computer science. Da questa commistione di diverse scienze, nascono scoperte importanti, come l’algoritmo dello zucchero

Otto grandi specialisti internazionali provenienti da cinque Paesi impegnati su questa complessa e affascinante frontiera animano il Forum “La nuova era della nutrizione: dai meccanismi molecolari alla salute umana”. Organizzato dalla Fondazione Ibsa con l’Istituto Europeo di Oncologia presso il Campus Ifom-Ieo di Milano.

L’algoritmo dello zucchero per personalizzare l’alimentazione

Una delle indagini più interessanti che hanno portato a un risultato presentato al Forum riguarda la realizzazione dell’algoritmo dello zucchero.

Attraverso questo, si può cogliere l’effetto nel nostro organismo generato da questa sostanza sempre più indicata come un rischio, se non un veleno, per il nostro benessere.

Eran Segal è la fonte di questa scoperta

Lo studioso del Dipartimento di Computer Science e matematica applicata del Weizmann Institute of Science di Rehovot, in Israele. «La nostra ricerca – spiega Segal – ha dimostrato la necessità di personalizzare la nutrizione. Certificando come gli individui abbiano una differente risposta all’assunzione di glucosio nel cibo.

Per misurarla, abbiamo messo a punto un algoritmo che utilizza dati clinici e informazioni riguardanti il microbioma. Riuscendo così a predire la risposta individuale al glucosio.

Nei nostri studi, abbiamo dimostrato che il consumo di dolcificanti artificiali può alterare la composizione del microbioma. Inoltre, negli esperimenti condotti, si è visto come possa indurre una intolleranza al glucosio favorendo lo sviluppo del diabete. Questo algoritmo – aggiunge Segal – è ora disponibile. Crediamo che tutti ne possano beneficiare».

Nutrizione, salute e microbi

Nel gruppo dello scienziato israeliano ci sono esperti di biologica computazionale, intelligenza artificiale e modelli probabilistici. Insieme, analizzano ed elaborano le grandissime quantità di dati clinici che la tecnologia consente di raccogliere.

La ricerca del gruppo si concentra in particolare sullo sviluppo di modelli quantitativi per tutti i livelli di regolazione genica. Oltre che sullo studio delle relazioni tra nutrizione, salute e microbi intestinali negli individui.

«Il nostro obiettivo – aggiunge Segal – è identificare gli elementi che possono innescare le malattie. Cercando quindi di capire come modificare il microbioma per migliorare la salute.

Ci sono ancora molte sfide

Ad esempio conoscere la via da seguire per colonizzare, con specifici batteri, persone diverse; scoprendo quelli più appropriati per ogni persona. E in questa sfida anche l’algoritmo dello zucchero è importante».

Gli ospiti del Forum

Benessere, invecchiamento e malattie sono i tre elementi ai quali la ricerca guarda. Andando a caccia dei fili che li uniscono.

Il Forum è condotto da Pier Giuseppe Pelicci, direttore del Dipartimento di oncologia sperimentale dello Ieo.

Tra gli esperti internazionali protagonisti del Forum ci sono Rafael de Cabo del National Institute on Aging di Baltimora (Usa), che indaga gli effetti dei cibi sui processi dell’invecchiamento;

Satchidananda Panda del Salk Institute – Regulatory Biology Laboratory di La Jolla in California, esperto di metabolismo. Impegnato a studiare, tra le altre cose, come utilizzare gli smarthphone per valutare l’estensione del disturbo circadiano tra gli adulti;

Miguel Ruiz-Canela dell’Università di Navarra (Spagna), specialista nel campo degli effetti della nutrizione su varie malattie croniche. In particolare patologie cardiovascolari, obesità e depressione.

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