venerdì 12 Aprile 2024
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La Svizzera si conferma un gigante del commercio mondiale del caffè

Le esportazioni di caffè superano ampiamente quelle di prodotti alimentari tradizionalmente associati alla Svizzera. Ad esempio il cioccolato o il formaggio.

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LUGANO (Svizzera) – I 77 Stati membri dell’Organizzazione internazionale del caffè e decine di associazioni hanno celebrato questo fine settimana la 3° Giornata internazionale del caffè.

In Svizzera, questa bevanda racchiude un’importanza particolare: le esportazioni di caffè superano quelle di prodotti più tradizionali quali il formaggio o il cioccolato.

Di primo acchito, si potrebbe pensare che la Confederazione Elvetica non abbia molto a che vedere con il caffè. Eppure, nel corso degli anni, il paese è diventato un gigante del commercio di caffè.

Intervistato l’anno scorso dalla radio pubblica svizzera di lingua francese RTS, il vicepresidente dell’Associazione svizzera dei negozianti in caffè, Cyrille Jannet, riassumeva la situazione così: «La maggioranza dei commercianti di caffè sono presenti in Svizzera. Lo stesso vale per i grandi nomi del settore quali Nestlé o Nespresso. Aggiungiamo anche la presenza dei principali attori della filiera a livello logistico, come il trasporto marittimo. Ciò ha fatto sì che la Svizzera sia davvero diventata un centro del commercio di caffè, dagli affari all’industria».

Grazie, in particolare, alla fiscalità vantaggiosa e alla posizione centrale in Europa, questa nazione accoglie un numero importante di società attive nel mercato delle materie prime (oro, petrolio…). Il caffè non costituisce un’eccezione. Sei tra i principali commercianti mondiali sono installati nella regione del Lemano o in quella di Zurigo.

Come succede spesso per il commercio delle materie prime, è difficile disporre di cifre precise. Ma attingendo da diverse fonti si può stimare che tra il 60 e il 75% del commercio internazionale del caffè avviene in Svizzera e che questo rappresenta circa l’1% del Pil.

Più del cioccolato

I dati sono invece più precisi per ciò che riguarda il volume e il valore delle importazioni e delle esportazioni di caffè, siccome si tratta di un prodotto reale che attraversa la frontiera. Nel suo penultimo rapporto annuale sul commercio esterno della Svizzera, l’Amministrazione federale delle dogane si era concentrata in particolare sul settore “derrate alimentari, bevande e tabacco”.

Esso rappresentava all’epoca il 4% delle esportazioni elvetiche nel mondo. Il rapporto sottolineava che il caffè ne costituiva il «prodotto faro» con un valore di 2,1 miliardi di franchi nel 2015, cioè un quarto (25,8%) delle vendite del settore.

Le esportazioni di caffè superano ampiamente quelle di prodotti alimentari tradizionalmente associati alla Svizzera. Ad esempio il cioccolato o il formaggio.Le statistiche delle dogane mostrano anche che le esportazioni di caffè sono fortemente progredite in dieci anni. Questo è dovuto essenzialmente al boom mondiale del caffè in capsula, che il leader del settore Nespresso produce esclusivamente in tre stabilimenti situati in Svizzera (Avenches, Romont e Orbe).

Sul fronte delle importazioni, la Svizzera ha acquistato 139’238 tonnellate di caffè nel 2016, per un valore complessivo di 379 milioni di franchi. I due principali fornitori sono il Brasile (29%) e la Colombia (17%).

Gli svizzeri bevono più caffè degli italiani

Ma la Svizzera non è in cima alle statistiche soltanto in materia di commercio e di produzione. I suoi abitanti sono infatti tra i più grandi consumatori al mondo, secondo le cifre dell’Organizzazione internazionale del caffè.Olivier Pauchard

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