venerdì 12 Aprile 2024
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Kombucha: ecco come trasformare gli scarti di questo tè in carburante

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MILANO – Dopo gli scarti del caffè che producono energia, adesso è il turno del tè. Ma non uno qualunque: parliamo del Kombucha e della possibilità di convertirlo in benzina. Ecco i dettagli dal sito esquire.com.

Kombucha: la benzina del futuro

Brew Dr. Kombucha, il brand della Townshend’s Tea Company di Portland dedicato al kombucha, usa un metodo originale per abbassare la gradazione alcolica di questa bevanda a base di tè fermentato. Potandola dal suo naturale range (tra l’1% e il 3%) a quello 0,5% che consente di definire, secondo la legge degli Stati Uniti, una bibita come analcolica.

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E poi utilizza i sottoprodotti di questo metodo per produrre benzina (e altre cose).

Ecco nel dettaglio come funziona questa magia di creare il carburante per auto con il tè

1. L’infusione di tè viene mescolata con lo zucchero e poi microfiltrata per eliminare i residui di foglie.

2. Questo tè dolce viene posto in delle vasche, dove fermenta grazie a una coltura di batteri e lieviti, detta Scoby, dalla consistenza gelatinosa. In un tempo che va dalle 2 alle 4 settimane si ottiene il kombucha, ma a questo punto contiene troppo alcol per poter essere messo in commercio.

3. Il kombucha è riscaldato a 40 gradi, poi passa attraverso una centrifuga di forma conica, la quale elimina l’etanolo senza alterare i profumi, che è invece quello che succede quando per diminuire la concentrazione di alcol si aggiunge acqua, come fanno quasi tutti. Risultato? Un kombucha allo 0,1%, perfettamente commerciabile.

4. L’etanolo residuo viene diviso e messo a riposare in altre vasche: per alcune di queste viene preservato il flavour della bevanda originale. Infine, previo ulteriore passaggio in centrifuga per raggiungere la gradazione desiderata – stavolta attorno al 40% – si ottiene un superalcolico, il White Rose Spirits.

5. L’altra parte dell’etanolo viene stoccata senza riguardo per le componenti aromatiche, e viene spedito alla Pacific Ethanol a Boardman, Oregon. Lì viene fermentato insieme a brodo di mais, poi distillato per rimuovere i residui solidi e purificato con il passaggio attraverso un setaccio molecolare: il risultato è etanolo puro.

6. L’etanolo è mescolato con la benzina in proporzione di 9 a 1, e poi entra nel circuito del carburante.

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